
Sinner e il ritorno sulla terra rossa: Volandri predica cautela e frena gli entusiasmi


Il conto alla rovescia per il ritorno in campo di Jannik Sinner è iniziato. Dopo tre mesi di assenza forzata, il tennista altoatesino si appresta a riprendere la racchetta in un contesto che rappresenta, paradossalmente, la sua sfida più grande: la terra rossa, superficie sulla quale finora ha mostrato qualche incertezza in più rispetto alle altre.
La domanda che serpeggia tra tifosi ed esperti è inevitabile: riuscirà il numero uno del mondo a riprendere quel dominio che lo aveva visto trionfare in sei degli ultimi sette tornei disputati prima della sospensione? Sulla questione si è espresso Filippo Volandri, capitano di Coppa Davis che conosce a fondo il campione italiano, invitando alla prudenza in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.
Roma come punto di ripartenza
Il palcoscenico scelto per il rientro non poteva che essere il più emozionante: gli Internazionali BNL d’Italia di Roma. Un torneo dove Sinner ha disputato cinque edizioni, raccogliendo nove vittorie complessive e spingendosi fino ai quarti di finale nel 2022 come miglior risultato. Il calore del pubblico italiano rappresenterà sicuramente una spinta in più per ricominciare il cammino interrotto.
Nel suo programma figura anche il torneo di Amburgo, posizionato strategicamente nella settimana precedente al Roland Garros. Un’opzione che, secondo fonti vicine al giocatore, verrebbe considerata solo nel caso in cui il percorso romano non gli garantisse un numero sufficiente di partite nelle gambe in vista dello Slam parigino.
A Parigi lo scorso anno Sinner raggiunse le semifinali, arrendendosi solo ad Alcaraz, futuro vincitore, dopo una battaglia di altissimo livello. Un risultato che dimostra come anche sulla terra rossa le sue potenzialità siano notevoli, nonostante il suo palmares su questa superficie conti un solo titolo (Umag 2022).
L’analisi di Volandri: servizio, spin e preparazione fisica
“Sinner fa parte di un team di primissimo livello, che sicuramente gli avrà indicato quali sono i punti tecnici più importanti su cui concentrarsi per il suo rientro”, ha dichiarato Volandri in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, entrando poi nel dettaglio tecnico di ciò che serve per eccellere sulla terra rossa.
“È fondamentale un servizio aperto e una palla con molto spin, elementi che allontanano l’avversario dal campo. Sulla terra, il servizio non restituisce tutta la potenza che si imprime alla palla come su altre superfici, quindi la costruzione del punto assume un’importanza ancora maggiore”, ha spiegato l’ex tennista.
Il capitano azzurro identifica nella condizione fisica il possibile vantaggio di Sinner rispetto ai suoi rivali: “La sua preparazione sarà calibrata per arrivare al meglio al Roland Garros, un torneo estenuante con partite al meglio dei cinque set. Sono convinto che questi tre mesi di lavoro specifico avranno effetti benefici a lungo termine”.
Volandri rivela un aspetto interessante: “Sinner non ha mai potuto fare una preparazione invernale completa negli ultimi anni. Questa pausa forzata gli ha permesso di accumulare energie preziose che potrebbero rivelarsi decisive non solo per questa stagione, ma per le prossime due o tre”.
Aspettative ridimensionate per l’immediato
Il messaggio principale che emerge dalle parole di Volandri è un invito alla cautela per quanto riguarda i risultati immediati: “Ho cenato recentemente con Vagnozzi, il suo allenatore, che mi ha confermato di vedere Jannik estremamente motivato e concentrato sui tornei che lo attendono, con grande serenità mentale”.
Tuttavia, il capitano azzurro ricorda un aspetto fondamentale: “Per un atleta, l’adrenalina della competizione è insostituibile, perché nulla può riprodurre le reali condizioni di gara. Per questo non mi aspetto una serie straordinaria di risultati al suo rientro. Non sarebbe umanamente possibile, ma è certo che più partite disputerà, più si avvicinerà alla forma ideale per Parigi”.
La rivalità con Alcaraz sulla terra
Un capitolo a parte merita la rivalità con Carlos Alcaraz, che lo scorso anno ha avuto la meglio in tutti e tre i confronti diretti con Sinner. Volandri offre uno spunto interessante anche su questo fronte: “La terra è una superficie che può esaltare la capacità di Alcaraz di trovare soluzioni, ma la sua recente vittoria a Monte-Carlo ci mostra anche che il suo tennis soffre ancora di cali di rendimento di cui gli avversari possono approfittare”.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Filippo Volandri, Italiani, Jannik Sinner
Volandri dice poche cose ma corrette.Su terra non solo devi colpire in modo diverso rispetto al cemento ma pure le palle ti arrivano diverse,ergo dare spin su palle con più lift.
Inoltre si arriva diversamente sulla palla,il timing è con la scivolata spesso quindi lo spazio si determina diversamente e pure l’uscita dal servizio è diversa perché meno sono i vincenti e le risposte sono per lo più cariche quindi battuta e talvolta tre/quattro passi in arretramento.
Probabilmente ritroverà subito la palla ma i match presentano difficoltà diverse (anche se lui gestisce benissimo la pressione) perché tutti cercheranno di fare il colpaccio mentre Sinner al rientro più che al risultato cercherà probabilmente di ritrovare certe sensazioni.
Tempo al tempo.
D’accordissimo dott, dare x scontato che riprenda da dove ha finito, pur augurandoglielo io ti tutto cuore xché se lo merita, si merita ogni singola vittoria visto quello che ha passato, non è affatto certo, forza sempre con te Jannik!
Io lo vedo male Sinner su Terra soprattutto contro Alcaraz l’imbattibile
Jannik in difficoltà sulla terra?
Su Supertennis.tv c’è pure il parere di tale Piatti, che forse conosce il campione italiano un po’ meglio di Volandri (sbaglio?).
“Sono sicuro che in questi mesi senza poter disputare tornei Sinner non si sia fermato. Trasformerà questa situazione spiacevole in una positiva. Credo che abbia in mano una carta importante per vincere Roland Garros, Wimbledon e US Open”.
Cari haters, temo per voi una stagione di “volatili senza zucchero”… Ahahahah!
È vero delusione volandri.
Hai ragione, sono d’accordo con te nell’ essere ottimisti.
Finalmente hai detto qualcosa a favore di Jannik.
Non è mai troppo tardi per cambiare idea,per nessuno.
Anche se concordo sul non essere troppo ottimisti, ritengo che Sinner possa puntare già ai quarti in quel di Roma, poi chiaro che dipende da chi troverà come avversari. Non sono nemmeno troppo sicuro che salterà Amburgo in caso di finale a Roma anche se sarebbe più prudente preservare energie per Parigi.
@ Pikario Furioso (#4362817)
A questo punto (con Alcaraz al #2) c’è solo il rischio di trovare Zverev in semifinale, mentre Djokovic non mi spaventerebbe più tanto.
Una piccola “sottolineatura”, dato che c’è un video, pubblicato su Supertennis.tv, in cui…
…Vagnozzi dichiara: “Sinner può vincere Roland Garros e Wimbledon”.
L’intervista è in inglese ma la frase non è riportata ma pure sottotitolata.
Era agli Australian Open e non era ancora arrivato lo “stop” di 3 mesi ma questo “fermo” non è dovuto ad un infortunio ed è stato sfruttato per un miglioramento fisico, pertanto io resto ottimista fin da Roma.
Mah sembra che Jannik manchi da 1 anno..,ma sono solo 3 mesi di assenza dai match,che al netto di variabili psicologiche ed emotive più che tecniche,non credo possano possano influenzare più di tanto il fuoriclasse di Val Pusteria.
Certo la cautela è d’obbligo,ma rimango fiducioso.
Forza “Benzinaio”.
Interessante cosa dice del servizio, anche se non e’ una novita’. Piuttosto, dire che tre mesi di pausa gli hanno permesso di accumulare energie per i prox 2-3 anni mi sembra una ca***ta pazzesca.
@ Jannik Über Alles (#4362809)
Capacità di fare polemiche anche sulle virgole .
Per me l’unico problema saranno i primi due incontri a Roma, per prendere il ritmo. Che non venga sorteggiato con un terraiolo forte, se passa i primi due turni, poi vola tranquillamente in semifinale dove protrebbe incontrare Carlitos.
@ Jannik Über Alles (#4362809)
Scusate, mi è partito il commento…
Dicevo: non credo che possa avere il “polso” della situazione dopo una cena con Vagnozzi.
Il quadro atletico ce l’ha in mano Panichi.
Il livello tecnico si potrà avere tra un paio di settimane, non prima.
Comunque ricordo il rientro di Jannik a Parigi, dopo un grave stop fisico (quindi fermo a letto, senza tennis e senza palestra) di oltre 2 settimane, per il trattamento dell’anca, non certo brillante nei primi 2 incontri ma in grado di lottare in SF fino al QUINTO set.
Ora sarà un pochino più indietro sul piano tecnico ma con un motore muscolare da F1.
Non posso non essere fiducioso, almeno fino alla SF, ma credo che già ai QF saremo in grado di capire se il “vero” divino può arrivare fino in fondo.
La seguente affermazione “Filippo Volandri, capitano di Coppa Davis che conosce a fondo il campione italiano” mi sembra davvero esasperata.
Volandri ha seguito gli allenamenti di Sinner per 4-5 giorni in un anno e non credo che abbia il polso”
Mah. Secondo me a Roma Sinner fila come un diretto fino alle semifinali, e poi vediamo 😆
Tutto giusto, troppo giusto, per essere capito da chi non può e non vuole capire.
se vince a Roma fa un miracolo, gli altri ne uscirebbero mentalmente devastati. I suoi veri obiettivi sono Parigi e wimbledon, avrà una voglia matta di detronizzare alcaraz e conquistare i due slam che gli mancano, i più storici. Già uno su due andrebbe benissimo
D’accordo con Volandri, questi tre mesi di lavoro specifico avranno effetti a lungo termine anche per i prossimi anni .
L’hai detta talmente rozza e grossolana, che sei passato dalla parte del torto. Ma hai ragione.
Pienamente d’accordo, qui la cautela è d’obbligo, meglio rimanere piacevolmente sorpresi che amaramente delusi nelle aspettative. Perché tre mesi di inattività sembrano pochi, ma il ragazzo, oltre a non poter competere, fatto di per sé non privo di conseguenze, non ha nemmeno potuto allenarsi come avrebbe voluto se non su un piano strettamente fisico. Quello che ci si deve aspettare ragionevolmente da lui è un ritorno graduale al suo livello di febbraio per il RG passando per Roma e, se necessario, per Amburgo. Se bruciasse le tappe, tanto meglio, ma il punto di vista di Volandri è il più corretto. Poi, se i mitomani che si fingono suoi tifosi e gli ansiosi di prestazioni non ne saranno abbastanza contenti, che restino pure a brontolare e a covare le loro frustrazioni
Perché cosa ha detto che già non sappiamo? La verità è che questi 3 mesi di Stop non ci volevano e che quello che è stato fatto e limitare i danni tutto qua
Potresti anche leggere e provare a ragionare su ciò che ha detto prima di sparare conclusioni
Dovrebbero dire a Serena che ai suoi tempi nessuno nella situazione di Sinner avrebbe preso alcuna squalifica perché ai suoi tempi non erano in grado di rilevare la presenza di così piccole parti di Clostebal. Mi pare cioè che la stessa Wada abbia ammesso che con l’aumentare della precisione nei controlli si pone il tema della soglia sotto la quale non sanzionare più gli atleti perché potendo rilevare ormai quantitativi piccolissimi di sostanze dopanti aumenterà il numero delle contaminazioni involontarie che verranno beccate.
Dovrebbero poi dire a Serena che anche tra qualche anno nessuno nella situazione di Sinner prenderà alcuna squalifica, perlomeno se la Wada metterà realmente delle soglie, visto che la soglia del Clostebal sarà più alta di quella riscontrata in Sinner.
Comunque di tutte le critiche fatte a Sinner quella di Serena io la capisco, e ci trovo un amore sorprendente verso Sharapova. Lei infatti non parla di regole, ma parla di ingiustizia morale. Lei dice in altre parole che è ingiusto moralmente che Sharapova sia stata squalificata 2 anni per una cosa di cui era totalmente estranea, mentre a Sinner per una cosa a cui era totalmente estraneo sono stati dati solo 3 mesi di sospensione (ma ha anche avuto un calvario di quasi 1 anno, questo Serena lo dimentica).
Lasciamo stare i regolamenti, e quindi il fatto che Sinner non abbia ricevuto avuto alcun favore, è un fatto che nella tremenda sfortuna che ha avuto a Sinner, gli sia andata meglio che a tantissimi altri in passato. E questo dipende anche dal periodo storico in cui viviamo oggi. Mi è parso, infatti, da quello che dicevano alcuni giornalisti competenti in materia doping che oggi la sensibilità verso gli atleti è enormemente cresciuta rispetto al passato: a quel passato nel quale ci andavano giù pesanti con l’accetta contro i malcapitati.
Avete letto le dichiarazioni di Serena al Time? Io sinceramente non capisco cosa gli è preso a tutti quanti, che mondo di m…
@ Pippolivetennis (#4362738)
Al 100%. Ed è anche carino ed empatico a rilasciare questo commento. Grande fiducia e niente pressione.
Completamente d’accordo con Volandri.
Non oso immaginare l’ovazione che accoglierà Sinner al momento dell’entrata nello Stadio Jannik Sinner, pardon, ho anticipato i tempi, Stadio Centrale.
Non capirò mai come fa uno che ha fatto semifinale a Roland Garros portando Alcaraz al quinto a essere considerato non forte su terra…se è scarso lui tutti gli altri tennisti nel mondo come sono? Disastrosi?
Non c’è problema
Roma – Musetti
Parigi – Sinner
Wimbledon – Berrettini
USO – Sinner
Finals – Sinner
Davis – Italia (con Vavassori/Bolelli che vincono e spernacchiano i loro detrattori)
Per il GS di Sinner c’è tempo. Berretto deve vincere uno slam!
moderare le aspettative è importante, così anche noi ci risparmiamo di leggere la frustrazione degli utenti con poco dominio sulle proprie emozioni. Sono i lettori di live tennis che si sfogano sulla racchetta, per così dire 😀 😆
Infatti, eh ma siamo noi troppo entusiasti di rivedere Jannik siamo gente malata
Volandriavantismo
Il numero dei tornei vinti su terra come pietra di paragone ha davvero poco senso.
Parliamo inoltre di un ragazzo che ha completato lo sviluppo solo un anno fa.
Ciò che conta però è l’Elo ranking su terra attualizzato.
Altrimenti se ragionassimo per tornei vinti per comprendere il livello di Sinner si potrebbe pensare che Cobolli, Acosta, Struff, Fucsovic, o Perricard gli siano pari, gli siano superiori Baez, Đere,Ruud,Darderi, etc…in realtà l’unico limite di Jannik è che prima l’allergia, una programmazione più selettiva, infine l’accoppiata errori arbitrali e lo stop per l’Anca con la new entry WADA hanno impedito a Jannik di prendersi tornei su terra in questi anni.
La realtà è la semifinale al quinto con il futuro vincitore di Parigi al RG e da post infortunio, mentre l’unico ostacolo ora è proprio comprendere come rientrerà.
Io sono discretamente fiducioso anche su questo, quindi per me l’unico ostacolo sarà il sorteggio di Parigi.
Delusione Volandri
Ti ha fatto vincere due coppette Davis senza che tu facessi niente….baciagli gomiti e piedi…