
Bernardes: “Fonseca può diventare un idolo. Sinner? Accusato da chi non ha letto le carte ha tenuto un equilibrio formidabile, è un fuoriclasse”


Impossibile dimenticare il sorriso e tranquillità di Carlos Bernardes, uno dei giudici di sedia più longevi e benvoluti sul tour Pro. Bernardes ha chiuso la propria lunga attività di arbitro lo scorso anno con la Finale di Davis a Malaga, dirigendo la partita tra Berrettini e Van de Zandschulp, e ora si gode una meritata pensione vivendo in Lombardia a Gorle, tra qualche partita a Padel e altre esperienze. Nonostante i 6 milioni di miglia in volo in giro per il mondo, Carlos non ha perso la voglia di scoprire nuove mete e si tiene attivo con varie attività. Intervistato dal Corriere nel corso di un evento di Panathlon, ha raccontato alcuni episodi nella sua vita sul tour e ha espresso grande ammirazione per il connazionale Fonseca e anche per Jannik Sinner. Riportiamo alcuni passaggi dell’intervista.
“Mi sto godendo la pensione tra… scarpe, magliette, borse e asciugamani. Il vestiario che ho accumulato in 40 anni di attività è notevole e sto regalando a parenti, amici e anche a qualche bisognoso” racconta Bernardes. “Per dare un ordine di grandezza, ho 100 paia di scarpe che ho utilizzato soltanto per la settimana del torneo. Oltre a questo, gioco a Padel nel mio club qui a Gorle e mi piace fare qualche gita fuori porta, vorrei andare a Venezia”.
“Ci sono molti ex colleghi che hanno trascorso tutto il tempo tra i campi e gli hotel, io ho cercato di conoscere le culture autoctone e visitato le città. In base alle partite, prenotavo le visite ai monumenti e posso dire di aver trascorso più tempo a New York, Parigi e Roma rispetto a São Caetano il luogo in cui sono nato”.
“La sedia dell’arbitro è il posto più bello dove vedere una partita. A volte è capitato di avere dei dialoghi con i giocatori al cambio di campo. Nelle sfide Andy Roddick contro Roger Federer, l’americano giocava sempre bene ma alla fine perdeva. Una volta a Bangkok, Roddick si rivolge verso di me e mi dice: “Ci siamo un’altra volta”. È finita 6-4 6-0. Inoltre, dalla sedia ti accorgi perfettamente delle cause di una sconfitta. Bisogna conoscere l’indole del giocatore. Il comportamento di un arbitro si deve adattare, ci sono tennisti che non vogliono parlare molto, chi vuole avere l’ultima parola, chi ha il carattere più acceso. Bisogna creare le migliori condizioni perché tutti si esprimano al meglio“.
La tecnologia ha cambiato la professione dei giudici di sedia, ma a suo dire l’ha svuotata: “Ha tolto un grosso alibi ai giocatori, le chiamate vengono accettate meglio se è la macchina a farle. Detto questo, se un arbitro entra in campo senza concentrazione, commette molti errori persino più gravi rispetto al periodo precedente a Hawk-Eye“.
“Ho fatto più di 6 milioni di miglia in voli aerei con diverse compagnie, ho qualche punto sulla carta fedeltà e tanta esperienza. Lo scorso anno nel viaggio da Rio ad Acapulco volai in business class, quindi Alcaraz si è avvicinato e in modo simpatico mi ha detto: “Come mai un arbitro vola in business e io in economica?” Ma non era così all’inizio. Al mio primo torneo di Miami nel 1992 prendevo 100 dollari al giorno. Condividevamo la stanza in cinque funzionari per risparmiare. Ma era l’inizio”.
Un pensiero sul ritiro, momento non facile: “Per chi lavora e per chi gioca terminare l’attività è un momento complicato perché significa iniziare una nuova vita. Djokovic? L’ultima sua grande affermazione è stata l’oro alle Olimpiadi: era la sua ultima possibilità e ha vinto. Nella sua carriera ha ricevuto molte critiche ma continua a vincere. Dopo il tennis può fare qualsiasi cosa, anche il primo ministro in Serbia ma io spero che non entri in politica perché è un ambito divisivo“.
“Fonseca se manterrà questa mentalità, potrà diventare un idolo. In questo Sinner è l’esempio positivo: si aveva bisogno di un’icona e lui ha risposto. Tra l’altro, Fonseca ha fatto da sparring a Sinner in un master nel 2023. Allora Fonseca aveva dei dubbi se diventare professionista o iniziare l’università negli Stati Uniti, Sinner gli ha chiarito la situazione dicendo che lui alla sua età non giocava così bene e gli ha suggerito di diventare professionista”.
Chiedono a Bernardes una sua impressione dopo aver arbitrato Sinner a Torino e in Davis, se fosse condizionato alla vicenda Clostebol. Questa la sua risposta: “Per Sinner parlano i risultati. Non so quanti di noi se ricevessero i commenti che gli sono stati rivolti in modo immotivato senza conoscere le carte avrebbero mantenuto quell’equilibrio. E nel frattempo lui ha vinto, lasciando tutti i problemi fuori dal campo. È un fuoriclasse“.
Marco Mazzoni
TAG: Carlos Bernardes, Jannik Sinner, Joao Fonseca, Marco Mazzoni
Un gran signore e un grande professionista. Verissime le considerazioni su Jannik.
Le ultime parole di Bernardes: è un fuoriclasse, cosa rara.
Una piccolissima differenza che è tutta la differenza di questo mondo
Ben detto
@ Mi Manna Rino (#4337143)
Concordo con tutto quello che hai scritto a parte Amstrong, l’americano era colpevole……piccolissima differenza
Si, ma adesso, in tutta sincerità.
Sinner non è scorretto e sleale per nulla, è stato solo sfortunato e basta.
Però … alla fine … cosa doveva fare ? Andare in depressione ? Con il tennis direi che si è sistemato benino a livello economico, con l’affetto dell’altro sesso anche li mi sembra messo tutt’altro che male, non mi sembra che la sua vita sia un disastro affatto, una vicenda del genere cosa poteva intaccargli ? Nulla. Rimane n.1 al mondo, ma addirittura forse la cosa può anche tornargli a favore, perchè è quasi impossibile per un atleta professionista trovarsi un periodo di recupero delle energie, di riposo e ritrovando freschezza atletica, durante il quale potersi allenare alla perfezione, ed il tutto lo aiuta anche a non incorrere in problemi fisici. E tra l’altro da Novembre ha giocato solo gli Australian Open e basta.
E quando rientra ? Proprio a Roma, al top della condizione, nel torneo praticamente in casa, con tutto il rispetto per Vienna, con gli avversari che non saranno certo al top della condizione. E non gli salta nemmeno un torneo del Grande Slam. Ed è difficilissimo pure che perda il posto di n.1 al mondo, anche se poin comunque gli mancheranno 1500 – 2500 punti per un anno in questi 3 mesi non giocati.
Ha tenuto un equilibrio formidabile ? Boh ? Allora Lance Armstrong con 7 tour de France che gli hanno tolto ? Quello si che sarebbe stata una mazzata per chiunque.
Ma se a Sinner la cosa fosse capitata nella situazione di Arnaldi come ranking ?
Dal n.35 si sarebbe trovato al n.55 con 400 punti ATP in meno l’anno scorso, con le quali di Monte-Carlo da fare e pure quelle di Parigi Bercy etc. etc. etc. e con 3 mesi di squalifica dove perderebbe sicuramente posizioni nel ranking.
@ Hans (#4337096)
Inizia a radiare i Neuroni che ti portano all’analisi e sviluppo di tali post
Bravo carlos bernardes.
Se posso permettermi, BELLISSIMO ARTICOLO
Ho sempre avuto simpatia per quest’arbitro, sereno e attento come pochi, fra le donne la mia arbitra preferita è Aurelie Tourte. enzo
Ci sono tanti bravi giocatori ed anche GRANDI campioni nel circuito, ma molti di questi (GOAT compreso) vicino a Sinner sembrano solo uomini PICCOLI…
Ha parlato a favore di Sinner. Sicuramente se ne intende.
Lista aggiornata amici di sinner: Draper, Toni Nadal, Ruud, Bernardes.
Gli altri rosiconi.
cioè sta insultando i giudici? che grande professionista io lo farei radiare
Il Signore si che se ne intende.
La politica è un ambito diviso. Mi stupisce tanto Bernardo, dopo tutti questi anni sul serio non si è accorto di quanto lo sia già Djokovic?
E’ talmente divisivo che se entra in politica ci guadagna
Un altro (fra i pochi) che per fortuna sa leggere e capisce quello che legge
Non ne avevo dubbi
Essere giudici è un modo di essere prima ancora che una professione. Quest’ultima non può essere esercitata da chi è naturamente portato ad avere dei pregiudizi.
Che belli questi personaggi che trasmettono tutta la signorilità e la cavalleria di questo sport e che contrasto con quella buffonata fra Bublik e Moutet
Bernardes è stato un bel personaggio nel mondo del tennis, impossibile non apprezzarlo.
Indimenticabili alcune sclerate di Fognini con lui, che sorrideva nonostante quello che si sentiva dire.
Analisi perfetta su Sinner e sul suo comportamento. Continua ad interpretare tutto come se vedesse ancora dall’alto della sedia .