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MATTEO! Berrettini martella col diritto e sovrasta fisicamente Djokovic, battendo l’ex n.1 in due set all’ATP 500 Doha
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
Devastante, fisicamente straripante, perfetto nei punti importanti. No, non stiamo parlando di Mr. Record Novak Djokovic, ma del suo avversario all’esordio dell’ATP 500 di Doha, il nostro fantastico Matteo Berrettini che con una prestazione clamorosa per qualità tecnica, determinazione e potenza fisica sbaraglia il forte rivale per 7-6(4) 6-2, battendo per la prima volta in carriera il grande rivale, con il quale ha condiviso il Centre Court di Wimbledon nella storica finale 2021. Un Matteo stratosferico per come ha servito (13 Ace, 75% di prime palle in gioco vincendo l’85% di punti), ma oggi la meritatissima vittoria se l’è conquistata a tutto tondo, non solo con la battuta, anzi per una volta è bellissimo scrivere che il servizio è stato sì importantissimo ma non decisivo come in tante altre sue vittorie. Matteo oggi sprizzava energia e positività da tutti i pori. Sono bastate le prime inquadrature del match, quella spallata col diritto nel primissimo punto e come ha guardato il suo angolo per farci capire che ci sarebbe stato da divertirsi, anche perché quel diritto assassino è andato a colpirlo con un forza nelle gambe, velocità e capacità di trasferire il peso di palla dei giorni migliori.
Infatti quel che ha sorpreso ed esaltato della prestazione eccezionale di Berrettini è stata la sua fisicità, come ha dominato la partita spingendo con una forza brutale di gambe e di braccio, reggendo incredibilmente da fondo campo anche sulla diagonale di rovescio, dove il gap a favore del serbo è storicamente importante. Nei 4 precedenti vinti da “Nole” proprio il dominio sulla sinistra ha spostato l’equilibrio dalla parte del balcanico; oggi ben poco perché Djokovic non è praticamente mai riuscito a bloccare l’azzurro a sinistra e stroncarlo col suo ritmo, oppure farlo correre poi a destra a provocarne un errore in recupero o palla più corta, facilmente attaccabile. Sul Centrale di Doha, nel fresco della serata desertica, le gambe di Berrettini hanno funzionato come un V12 Ferrari campione del Mondo, potenti, agili, reattive. Che gran bel lavoro sta facendo Umberto Ferrara (sì, proprio lui… gran preparatore se cancelliamo per un attimo dai ricordi quella “faccenda lì”), Berrettini è tirato a lucido, sprinta e corre agile e potente, lo si vede per come porta tutti i colpi con sicurezza, difende con mano e testa ed è prontissimo a prendere il possesso dello scambio con una bordata improvvisa di diritto. Piedi leggeri, braccio pesantissimo, con un diritto bello fluido e più largo per come aggredisce la palla (bene sta lavorando Matteo con Bega per strappare di meno e accompagnare di più il gesto, in ottica meno infortuni).
Berrettini super, impossibile trovargli una pecca. È stato freddo nell’unico momento di difficoltà al servizio nel primo set, e bravissimo a reagire sul 4-2 del secondo quando il game si era messo male con lo 0-30 per due errori. Lì, in quel frangente, ha mostrato la sua durezza competitiva: non ha tirato a tutta, ha scelto di giocare forte ma con controllo perché l’imperativo era non regalare più, sentendo di avere in mano il pallino del gioco. Sembra incredibile scriverlo, ma Matteo ha fatto correre Novak, non è quasi mai andato in difficoltà anche quando il serbo ha aperto l’angolo con i suoi colpi in anticipo, pronto a contrattaccare con forza e sbagliando davvero poco.
Matteo da 10, Djokovic… un po’ meno. Sempre la cattiva prestazione dello sconfitto dipende dalla qualità di chi ha vinto, ma oggettivamente il serbo è parso poco brillante dal punto di vista fisico (ricordiamo era al rientro dopo il guaio muscolare pure sventolato sui social…). Ci sta che fosse ancora a corto di preparazione, ma è stato palese come la sua palla abbia corso decisamente di meno rispetto ai “bei tempi”, e tantissimo meno rispetto a quella dell’italiano. Per dirla all’inglese, Berrettini è andato “over-power” su Djokovic, troppo più potente. Solo con grandissimo anticipo e appoggiandosi alla perfezione alle bordate del nostro, Novak poteva provare a girare il match, ma non c’è riuscito perché l’intensità di Matteo è stata tanto superiore a quella del rivale, tanto da annullare il suo timing d’impatto, più volte in ritardo con le gambe o mal posto, anche sul rovescio. Una sconfitta così secca sul piano dell’atletismo, potenza e velocità che ha fatto sembrare Djokovic di colpo irrimediabilmente “vecchio”. Avrà modo di recuperare nell’anno, ritrovando una miglior condizione, o almeno questo sarà il suo principale obiettivo.
Per Berrettini il torneo di Doha continua, forte di una vittoria meritatissima frutto di una prestazione di altissimo livello, in tutti i colpi, esuberante e vincente. Al secondo turno trova Tallon Griekspoor, sarà la rivincita della durissima partita di pochi giorni fa a Rotterdam, vinta dall’Orange. Questo Matteo può farcela, anzi non teme nessuno o quasi. Che meraviglia aver ritrovato il nostro Capitano, così forte, tosto, se mi passate il termine “cazzuto”.
Marco Mazzoni
La cronaca
Djokovic scatta il match al servizio, ma il primissimo punto se lo prende Berrettini con un diritto vincente sulla riga. Poi Novak prende ritmo con servizio e diritto, sposta Matteo nell’angolo e chiude il game a 15. Evidente come Nole cerchi di far correre lateralmente Berrettini con la risposta, per mandarlo subito in difesa, per questo è importantissimo il rendimento del servizio. Pur senza punti diretti con la battuta, l’italiano vince un buon game, con spinta calibrata. Fila liscio il tennis del serbo, entrato in campo ben centrato e molto deciso. La prima scossa del match arriva sul 2 pari. Djokovic inizia col doppio fallo, poi Berrettini regge in difesa e si porta 0-30. Di nuovo! Matteo regge col rovescio e al primo diritto spara una mazzata lungo linea talmente veloce e precisa che il serbo nemmeno ci prova. 0-40! Tre palle break improvvise, e consecutive. Djokovic ritrova compattezza, ottimo attacco, poi un Ace e quindi un altro, chance annullate senza che Matteo potesse far nulla. Ai vantaggi Nole si porta 3-2, quindi punge in risposta, nessuno come lui agile e reattivo nel contrattacco. Berrettini ci mette del suo tirando a metà corridoio un diritto aggressivo, poi esagera con la palla corta, vista la rapidità del rivale nel correre avanti e frenare da campione. 15-40, due palle break per il campionissimo. Ace da destra, servizio e diritto sul 30-40, perfetto Berrettini. Poi commette doppio fallo e arriva la PB #3… ACE! Lucidità ed efficacia. Si salva anche l’azzurro, con “The Hammer in action”. 3 pari. Difficile per Berrettini incidere in risposta, Djokovic spara addirittura 3 Ace nel settimo game. Fantastico game anche per Matteo, chiuso a zero con un attacco col taglio sotto di grane eleganza, oltre che efficacia. 4 pari. Bel livello di gioco, con l’italiano che regge piuttosto bene anche nello scambio quando è costretto a rincorrere, ed è pronto a tirare una bordata clamorosa col diritto, palla p-e-s-a-n-t-i-s-s-i-m-a! Come l’accelerazione in corsa sul 30-15, perfetto l’impatto e che precisione. Caccia un urlaccio dei suoi il serbo dopo aver chiuso uno schema d’attacco, sente la pressione, sente che il livello dell’italiano è pari al suo, e c’è partita (5-4). Sotto 0-15, rischio totale di Berrettini con una smorzata che quasi sfiora il nastro tanto è corta… va bene, anche perché la rimessa di Djokovic esce di un niente. Poi servizio e via, 5 pari. In risposta le briciole (ben 8 Ace per Berrettini), il set si decide al Tiebreak. Inizia male Djokovic: diritto di scambio vola via, errore banalissimo. Benissimo Matteo, sfonda con servizio e diritto, 3-0. Si gira 4-2, dopo un brutto rovescio tirato in rete dal serbo quando era in controllo dello scambio, ma che gran tenuta del romano, davvero solido. Poi è Matteo a sbagliare il tempo dell’attacco, e la volée era troppo difficile perché giocata da lontano. 4-3. Berrettini si riprende subito il mini-break con un solido doppio passante, bravo ad avanzare e prendersi il punto. 5-3. Con un bel diritto potente Matteo sfonda il rivale e si prende 2 Set Point (6-4). Larga la risposta di Nole, SET BERRETTINI! Meritatissimo. Ha servito bene, ma la differenza è venuta dalla consistenza da fondo campo, sia in attacco che in difesa. Molto bene.
Secondo set, Berrettini to serve. Djokovic cerca un’immediata reazione per invertire l’inerzia. Spinge duro in risposta, 15-30, poi non è fortunato con un nastro, la traiettoria molto corta avrebbe messo in difficoltà l’azzurro. Il diritto c’è, 1-0 Berrettini. Quanto esce bene dalle corde di Matteo la bordata lungo linea di diritto, imprendibile, soluzione eccellente per risolvere la situazione quando Djokovic lo porta a correre a tutta a destra. Djokovic fa fatica quando si gioca dritto al centro, perché la maggior potenza di diritto col diritto lo mette in grave difficoltà, è evidente quanto viaggi di più la palla dell’azzurro. Ancora regge Matteo, anche col rovescio, e tira così consistente che sovrasta fisicamente il rivale. Ai vantaggi palla break Berrettini, da 40-15! La prima di Nole vola via 2 metri… con una progressione clamorosa da difesa ad attacco Berrettini comanda a sfonda, sfonda con un diritto pesantissimo! BREAK Berrettini, 2-0. Che prestazione fisica e mentale di Matteo, il suo sguardo potrebbe incendiare tutto nel raggio di km! Berrettini On Fire, game a zero dirompente al servizio, 3-0. Ormai il diritto di Berrettini è incontenibile, appena la palla gli passa da quelle parti tira delle bordate clamorose… In qualche modo, più di esperienza che di tecnica, Djokovic vince un game (3-1). Berrettini resta solido, senza problemi si porta 4-1. Sul 4-2 il game dell’azzurro inizia male, con un tentativo di smorzata che non passa. Poi c’è uno scambio tutto sul rovescio e il back di Matteo non passa la rete. 0-30. Attenzione, la prima palla non c’è… ma un’ottima seconda al corpo gli apre il campo (15-30), poi un gran servizio e quindi l’Ace esterno! Come si è cavato dal buco… ma il game va ai vantaggi, esagera col diritto. Non trema MB, servizio e diritto d’attacco in contro piede. Fa il pugno Matteo, la sua presenza è gigantesca, come la potenza del diritto, che porta a spasso Djokovic e gli vale un meritatissimo 5-2. Matteo arriva a Match Point in risposta, giocando benissimo. Novak si butta a rete e trova una stop volley troppo prefetto per essere voluta… infatti ride in modo sarcastico il campionissimo. Berrettini vuole chiuderla subito, per non rischiare niente: trova un lob di diritto micidiale (morbido però l’attacco di Novak), gli vale un secondo Match Point e… è quello buono! Seconda palla…Matteo tira una pallata e Djokovic non regge. Game Set Match, batte per la prima volta Djokovic, e lo fa DOMINANDO! Che partita, che soddisfazione!!! BRAVO!
Novak Djokovic vs Matteo Berrettini
Statistica | Djokovic 🇷🇸 | Berrettini 🇮🇹 |
---|---|---|
STATISTICHE DI SERVIZIO | ||
Valutazione del servizio | 268 | 316 |
Ace | 9 | 13 |
Doppi falli | 1 | 1 |
Prima di servizio | 45/65 (69%) | 47/63 (75%) |
Punti vinti sulla prima | 38/45 (84%) | 40/47 (85%) |
Punti vinti sulla seconda | 6/20 (30%) | 8/16 (50%) |
Palle break salvate | 4/6 (67%) | 3/3 (100%) |
Giochi di servizio giocati | 10 | 10 |
STATISTICHE DI RISPOSTA | ||
Valutazione della risposta | 65 | 139 |
Punti vinti sulla prima di servizio | 7/47 (15%) | 7/45 (16%) |
Punti vinti sulla seconda di servizio | 8/16 (50%) | 14/20 (70%) |
Palle break convertite | 0/3 (0%) | 2/6 (33%) |
Giochi di risposta giocati | 10 | 10 |
STATISTICHE DEI PUNTI | ||
Punti vinti al servizio | 44/65 (68%) | 48/63 (76%) |
Punti vinti in risposta | 15/63 (24%) | 21/65 (32%) |
Totale punti vinti | 59/128 (46%) | 69/128 (54%) |
TAG: ATP 500 Doha 2025, Marco Mazzoni, Matteo Berrettini, Novak Djokovic
A me Djocovid non é mai stato simpatico, un grande campione ma una persona discutibile, anche l’altro ieri l’ha dimostrato con le sue dichiarazioni equivoche su Sinner, come le ha sempre fatte su nazionalismo, vaccini, veri e presunti infortuni ecc ecc, detto questo però é stato e rimane un giocatore immenso, anche se chiaramente e naturalmente in calo, quindi la vittoria di Berretto é esaltante, soprattutto per come ottenuta, ma specie per le tante critiche subite da Matteo in questi anni, alcune davvero infamanti.
Io ho sempre creduto che Berrettini poteva ritornare ad essere un top player, uno da primi 15 e sull’ erba da primi 3, questa vittoria é un bel segnale