Sinner di granito! Recupera un difficilissimo primo set contro un ottimo Shelton e vola in finale agli Australian Open
Le vittorie non sono mai tutte uguali. Ce ne sono alcune che ottieni di classe ma anche di tigna, e forse sono quelle più belle, quelle che porterai sempre con te. Inizi la semifinale dell’Australian Open 2025 servendo malissimo, rigido e letargico nel correre verso la palla; vai sotto di un break per due volte (pure sul 6-5) sbagliando incredibilmente alcune scelte tattiche del tutto inconsuete e commettendo troppi errori, facendoti prendere dalla frenesia, ma… nonostante tutto rimonti. Ti aggrappi alla risposta, alzi livello nei “big point” e salvi due set point, strappi il contro break e quindi domini il tiebreak contro il miglior Ben Shelton in carriera per pazienza e lucidità. Questo è il metro che ci porta a stabilire la grandezza di Jannik Sinner, quella durezza di testa e forza d’animo che l’hanno portato a superare enormi difficoltà, lottare come un leone e quindi scappare via con classe immensa e prepotenza agonistica dall’avvio del secondo set. Resilienza per resistere alla tensione e ai venti della tempesta (interiore ed esteriore), immensa classe nel cavalcare l’onda giusta con il suo formidabile equilibrio tecnico-tattico, veleggiando poi verso il successo a furia di accelerazioni formidabili e un pressing irresistibile. Sinner supera da campione le difficoltà di un primo set tremendo e batte Shelton 7-6(2) 6-2 6-2, volando in finale a Melbourne contro Alexander Zverev. È la terza finale Major sia per l’italiano che per il tedesco, mai si sono affrontati prima in un match per il titolo. Una vittoria bellissima al termine di una partita assai complicata contro un avversario che c’ha provato in ogni modo mettendo in campo fisicità, talento e potenza, ma non è bastato perché l’azzurro l’ha lavorato ai fianchi e ha demolito colpo dopo colpo le sue certezze. Come un bulldozer.
“Non so come sono riuscito a girare il primo set!” afferma Jannik a caldo in campo. “Abbiamo entrambi risposto meglio di come abbiamo servito. Eravamo entrambi tesi, sono felice per come sono riuscito a gestire le mie emozioni. Sono felice di essere di nuovo in finale”. “Ho avuto qualche piccolo crampo, c’era tensione. Ho cercato di essere aggressivo e spostarlo il più possibile. Due ore e mezza per tre set non è poco, è stata una battaglia”. Sulla svolta di tre anni fa, quando cambiò team dopo la brutta sconfitta a Melbourne del 2022. “Ogni coach mi ha aiutato a fare un gran lavoro. Fu una decisione difficile cambiare allora, ma ne ho prese di non facili già quando avevo 13 anni. Ho avuto allenatori molto diversi, anche per età… (ride) con ognuno ho avuto tanto. Cahill è un coach fantastico. Siamo come una famiglia fuori dal campo e lavoriamo benissimo. Sono felice che abbiamo una nuova chance di lottare per il titolo e sì, la stagione è lunga e c’è molto da fare ancora!”. Contro Zverev: “Sarà partita difficilissima, abbiamo avuto match equilibrati. È a caccia del suo primo Slam, ci sarà tensione, è bellissimo ritrovarmi in questa posizione, speriamo sia una gran partita”.
Come sempre lucido Sinner nelle parole, la sua analisi è assai centrata, per una volta più dei suoi colpi nella prima ora di gioco. Ci si aspettava un Jannik arrembante per mettere subito in chiaro i rapporti di forza e portare al limite Shelton, tennista forte ma non così solido di testa. Invece, in modo del tutto inatteso, pare Sinner quello letargico, teso, non sciolto. Va subito sotto con errori tecnici ed addirittura tattici, sbagliando i tempi dell’affondo e facendosi prendere dalla frenesia. Eresia per colui che è di granito e che in campo è preciso come un metronomo nella gestione delle scelte. La parte finale del primo set è da vedere e rivedere, andrà analizzata a freddo perché è un trattato di come nel tennis si debba resistere e alzare l’attenzione per superare le proprie difficoltà e l’avversario. Shelton serve per il set dopo aver strappato il secondo break e possiede uno dei servizi più veloci del West, ma… è la risposta di Sinner a brillare, mette pressione a Ben con traiettorie profonde, non gli lascia scelte comode. E lì, Ben sbaglia scelte, è lui a farsi prendere dalla fretta perché sente l’aura del rivale, la sua presenza, la qualità dei suoi colpi nei momenti decisivi. Due Set point annullati, contro break e tiebreak dominato. Sipario. Non del tutto, stavolta…
Sinner è bravo a restare durissimo all’avvio del secondo set e di forza prendersi un gran bel break. È decisivo perché Ben mai come oggi è stato lucido e presente in campo. Non si è messo a giocare di puro istinto e potenza fino a che non è stato sotto di due set, ha aspettato e ha attaccato con pazienza, scegliendo il momento giusto e facendolo bene. Shelton ha corso molto, è stato bravo a non sparacchiare via e con quel diritto terribilmente carico di spin ha spesso messo in difficoltà Jannik. Non ha perso l’americano, alla fine ha regalato poco e niente… È stato Sinner a salire di qualità, di intensità e di forza, e così prendersi tutto, superando tante difficoltà e un giornata iniziata col piede storto, senza l’aiuto del servizio e con troppi errori.
Jannik ha fatto un capolavoro di testa. Si è aggrappato alle certezze per scardinare quelle del rivale. Si aggrappato al colpo più decisivo nel tennis dei nostri tempi: la risposta. È con la risposta che l’azzurro ha girato la partita. Non tanto per il colpo il sé, di vincenti in risposta ne avrà tirati un paio… ma con la risposta ha messo pressione, ha trovato quella profondità che gli ha consentito di risalire il campo e prendere il possesso dell’inerzia dello scambio. È stato fortissimo Jannik nell’insistere sul game plan ottimale, anche se all’avvio non funzionava perché la difesa di Ben è stata forte e ordinata. Spingere tanto sul diritto di Shelton col diritto e soprattutto col rovescio cross, per poi farlo correre a sinistra. E paziente nel non tirare la botta subito, perché le difese dello statunitense sono state davvero buone per gran parte del match.
Riuscire a tenere fermo uno Shelton ottimo servendo piuttosto male e commettendo diversi errori è davvero un grandissimo risultato. Alla fine la tenuta di Sinner è stata superiore, è riuscito a toccare un buonissimo livello e tenerlo dall’avvio del secondo set. Risposta e pressing, facendo correre il rivale; prima palla solida e via dentro col diritto per aprisi il campo. Schemi razionali. Poche le variazioni e nemmeno ben eseguite oggi, come le smorzate e gli attacchi contro tempo. Le migliori giocate di volo sono state quelle arrivate seguendo l’inerzia della spinta. Oggi c’era da vincere un po’ “sporco”, e per questo meglio affidarsi alle certezze, ad automatismi più che collaudati, per le invenzioni ci saranno altre occasioni.
Sinner vince e convince per come c’è riuscito. Di fisico, di testa, tenendo duro e quindi alzando ritmi e qualità, una volta lavorato ai fianchi l’avversario, smontando le sue certezze scambio dopo scambio. Di fronte al muro azzurro, Shelton c’ha provato a tutta nel terzo set, ma lì, anche con un po’ di fatica nelle gambe, ha ripreso a giocare più di istinto e furia, e nonostante alcune giocate fantastiche alla fine la consistenza di Jannik ha prevalso. Bravo comunque Shelton, con questa prestazione avrebbe perso da pochissimi.
Sinner ora sfida Zverev. Sono state grandi battaglie in passato. Ce ne sarà un’altra, con un obiettivo massimo: alzare il terzo Slam in carriera. Per Sasha sarebbe il sospirato primo, ce la metterà tutta e anche di più. Servirà un Jannik al top per vincere.
Marco Mazzoni
La cronaca
Sinner alza la prima palla della semifinale. Shelton subito aggressivo, risposta di rovescio sulla seconda palla e diritto vincente. Bel punto. Incerto Jannik nello scambio, lento nel cercare la palla coi piedi (stranissimo per lui), e un errore di rovescio gli costa il 15-40. Il BREAK arriva alla seconda chance, Jannik è costretto ad attaccare ma sbaglia l’angolo, solleticando il diritto di Ben che trova il passante lungo linea. Solo 1 prima in campo su 6 punti, brutto inizio per il n.1. Sul 15 pari finalmente Sinner si attiva: palla rapida, potente e profonda sul rovescio di Shelton, è indispensabile sciogliere, attivarsi, entrare fisicamente nella partita. Ben tira lungo il secondo diritto del game, 30-40 chance per Jan di rientrare subito. Una mazzata al corpo a 218 km/h lo salva. Molti errori in quest’avvio da parte di entrambi, 2-0 Shelton. Nel secondo turno finalmente la prima palla c’è, e la musica cambia. 4 punti e via, primo game vinto dal n.1. La risposta di Jannik inizia a prendere fiducia, ottima quella di rovescio stretta sul 30-15, e anche più avanzato nella posizione. Ben sente la pressione, sbaglia la prima a mezza rete – troppa forza – e sulla seconda Jan trova una traiettoria profondissima, sui piedi del rivale. 30-40, seconda palla break del match. ECCO IL CONTRE BREAK! Agguanta la palla sulla prima di Ben (213 km/h), e trova pure profondità, quindi spinge col diritto sul rovescio dell’americano e la sua palla vola via. 2 pari. È visibilmente più sciolto, più reattivo e incisivo Jannik, comanda lui anche se sbaglia ancora qualcosa di troppo. Bellissimo il rovescio in contro piede di Sinner dopo il servizio, dopo essersi aperto benissimo il campo con una seconda palla molto liftata, schema perfetto. Forcing bestiale di Jan, 3-2. Sorpasso e terzo game di fila. Magia di equilibrio la risposta di Sinner, come si allunga e tiene la palla insidiosa è incredibile. Shelton è costretto a correre avanti appena possibile, nello scambio è già in grossa difficoltà. Trova anche il primo Ace dell’incontro Ben (sta servendo due prime su tre in gioco), ma la risposta eccellente dell’italiano porta il game #6 ai vantaggi. Sinner trova con uno slice di diritto un incredibile lob difensivo, e Ben sbaglia tornato indietro. Palla break Sinner! Shelton cancella con un gran servizio esterno, poi fa una scelta pessima con la smorzata, mal mascherata. Seconda Palla Break! Che scambio!!! Tutti tagli, si corre da tutte le parti e alla fine una smorzata tutta storta sfiora un lembo di riga e nemmeno in spaccata Sinner riesce a rimetterla. Applausi soprattutto a Ben, ha giocato con testa e pazienza. 3 pari. Percentuali pessime di prime palle per l’azzurro, si porta 4-3 con il 36% (!), dato terribile, ma il diritto e soprattutto il rovescio cross sono ora ben tarati. Un buon Shelton per scelte di gioco, non affretta, attacca spesso la rete e chiude (bellissima la stop volley di diritto nel terzo punto). 4 pari. Arrivano finalmente i primi Ace per Sinner, due di fila. Anzi, 3 di fila! 5-4. Sul 5 pari Sinner ha molta fretta, troppa, nel tirare un diritto che esce largo. Gli costa lo 0-30. Ancora un diritto sbagliato, stavolta in rete, costa a Jannik il 15-40, due palle break che arrivano quando sembrava aver preso ritmo alla battuta. Attacca Shelton e strappa un BREAK improvviso che lo manda avanti 6-5 e servizio. Passaggio a vuoto inaspettato per Jannik. Sinner cerca l’immediata reazione in risposta. Sul 15 pari punisce l’attacco di Ben con un solido passante di diritto. Poi arriva con troppa foga sulla smorzata di Shelton, e la palla gli scappa lunga, bastava toccare la palla, non spingerla… e poi si gira infuriato al suo angolo. C’è tensione, ovvio. Con una seconda palla al corpo Shelton arriva a Set Point sul 40-30. Lungo scambio, Jannik lo gioca con pazienza, ritmo e spostandolo. Fa fatica, ma è la tattica più efficace per far male al rivale. Altra scelta sbagliata di Sinner, la palla corta, ben la legge e arriva bene. Secondo Set Point Shelton. Stavolta è Shelton con fretta, un diritto vola via due metri. Stesso errore nel punto successivo, cerca il vincente senza equilibrio… Palla break Sinner! La gioca male Jannik out un rovescio di scambio. Stizzito l’azzurro, capisce che sta sbagliando troppo. Arriva una seconda PB, in rete la volée di Ben sul S&V troppo azzardato. CONTRO BREAK! Jannik intuisce la direzione, si butta a sinistra e trova una gran risposta cross, quindi forza l’errore di diritto di Ben. Tiebreak. Ben sbaglia un diritto d’attacco da metà campo, classico unforced che manda Jannik avanti 2 punti a 0. Poi ha fretta di nuovo Shelton, dopo un set davvero ben giocato come scelte ora sta buttando tutto alle ortiche spingendo palle a caso… 3-0 Sinner. Rischia con un taglio sotto alla palla, non gli viene abbastanza lungo ma è talmente laterale che Shelton sbaglia in corsa. 4-0. Riposta out, 5-0 Sinner. Con un bel servizio all’angolo Jannik vola 6-2, con 4 Set Point. Basta il primo, Sinner vince un braccio di ferro. 7-2. Servendo malissimo, recuperando due break e e salvando due set point, Jannik è avanti. Tutt’altro che buona prestazione, ma… quanto è DURO. 47% di prime in campo e 12 errori, con diverse scelte sbagliate e due passaggi a vuoto, ma alla fine vince lui.
Shelton parte al servizio nel secondo set, ma è la risposta di Sinner a dettare legge. Da 40-15 forza il game ai vantaggi, e lì Jannik sale in cattedra, imponendo la classica legge Gilbertiana del “Boa Constrictor”: dalla risposta recupera campo, sposta all’indietro Shelton, lo fa lavorare e con un pressing ad alta velocità e lo punisce col contro piede. Strappa un BREAK che lo manda subito al comando 1-0. Zampata mortale, anche per il morale dell’americano dopo i grandi sforzi del primo set, per lui vani, e con in testa il break subito servendo sul 6-5. Jannik ritrova l’Ace, il game sembra comodo, poi di nuovo smarrisce la prima palla e pure il diritto, tanto da concedere ai vantaggi una palla del contro break. Uff! Che peccato Ben.. da difesa era riuscito a passare in attacco ma il diritto conclusivo gli esce di pochissimo. Altro scambio durissimo, ora è Sinner a sbagliare la conclusione con l’americano ormai inerme sul net. Il pubblico approva, c’è spettacolo. Ancora con durezza totale, Jannik regge e vola 2-0. Game importantissimo per restare avanti. Ben è sorpreso dalla qualità di un paio di risposte di Sinner, il game è di nuovo ai vantaggi e Jannik è bravissimo ad attaccare con un rovescio lungo linea. Chance del doppio break! Male Shelton, con fretta rischia un diritto aggressivo sull’ennesima risposta profondissima, nei piedi, del rivale. BREAK Sinner, 3-0 pesante. Dopo tanta fatica, arriva un game liscio per l’azzurro, 4-0. Finalmente Jannik ha trovato il miglior ritmo, è più sciolto e anticipa la risposta del nativo di Atlanta, come il bellissimo rovescio lungo linea che gli vale il 5-1. Shelton ha perso energia, e fiducia. Tira malamente un rovescio in rete, giocando più di istinto che di testa, e questo contro Sinner non funziona. Sul 30 pari dopo il servizio cerca una smorzata di rovescio che nemmeno arriva a rete… Set Point Sinner. Stavolta il forcing di Ben ha successo, lo cancella. 5-2, Sinner al servizio per chiudere il parziale. Inizia con un Ace esterno, non veloce ma precisissimo (solo il quinto del match, pochi per i suoi nuovi standard). Il gioco di ferma incredibilmente per togliere una deiezione di un uccellino! Sinner non perde ritmo, ottima prima esterna e via diritto pesantissimo. Altra bella prima “in” e 40-0. ACE! Chiude così il secondo parziale, 6-2. Ben sembra uscito mentalmente dalla lotta punto su punto che gli aveva consentito portarsi due volte avanti nel primo set. Sinner più sciolto, meno errori e molto solido, forte di una risposta monumentale. E con il 64% di prime in gioco è tutto più facile…
Terzo set. Shelton si rimette in carreggiata, apre con un buon turno di battuta e quindi mette pressione in risposta. Si procura una palla break sul 30-40, ma la risposta di rovescio muore a mezza rete sulla seconda palla, non bene qua… 1 pari. Dopo il calo nel secondo set, lo statunitense ha ritrovato energia, spinge fortissimo col diritto e sbaglia poco. Sinner si ritrova sotto 0-30 nel quarto game. Si affida alla sua àncora di salvezza, il ritmo e pressione a medio rischio, spostando di continuo il rivale, ma un errore di rovescio gli costa il 15-40, stavolta le palle break da cancellare sono due, di fila. Bellissima la costruzione e poi diritto lungo linea vincente, bravo Jan, 30-40. Ottima prima palla al T sulla seconda. 2 pari. La bagarre continua nel quinto game. Jannik prova a scappare via rispondendo profondo. Si procura una palla break ma stavolta la curva mancina di servizio di Ben è ingestibile. Il ritmo è altissimo, Shelton regge benissimo a Sinner in modalità “God-Mode”, c’è tantissima energia in campo e spettacolo. Quando corre Ben, quanto spinge Jannik, un vero braccio di ferro. Sulla terza parità Shelton tira una seconda palla folle, il doppio fallo gli costa una nuova palla break, e stavolta la prima non entra… Sinner spinge duro col rovescio e il tentativo di uscire col diritto lungo linea di Shelton trova solo rete. BREAK Sinner, un allungo strappato di prepotenza, di fisico, mettendosi a martellare palla dopo palla, forte di una risposta incredibile per sostanza. 3-2. Jannik serve bene, aziona anche il rovescio lungo linea che lascia immobile l’americano. Turno a zero e via, 4-2. La finale è solo a due passi. E l’azzurro vuole chiudere in fretta, entra in campo come un fulmine e chiude il punto col diritto. 0-30. Ben corre a rete per non essere attaccato, ma sbaglia l’angolo della volée e il passante di rovescio del nostro è una sentenza. 0-40! È la resa: doppio fallo. 5-2 Sinner, con 11 punti di fila vinti. Finisce 6-2, recuperando da 15-30. BRAVO! Terza finale Slam per l’azzurro.
(1) J. Sinner vs (21) B. Shelton
Statistica | Sinner 🇮🇹 | Shelton 🇺🇸 |
---|---|---|
STATISTICHE DI SERVIZIO | ||
Ace | 8 | 7 |
Doppi falli | 0 | 6 |
Prima di servizio | 51/89 (57%) | 70/118 (59%) |
Punti vinti sulla prima | 38/51 (75%) | 40/70 (57%) |
Punti vinti sulla seconda | 24/38 (63%) | 22/48 (46%) |
Punti al servizio giocati | 51 | 70 |
Punti al servizio vinti | 38 | 40 |
STATISTICHE DI RISPOSTA | ||
Punti di risposta giocati | 70 | 51 |
Punti di risposta in gioco | 48 | 30 |
Punti di risposta vinti | 30 | 13 |
Vincenti in risposta | 1 | 1 |
Errori non forzati in risposta | 2 | 6 |
Punti vinti in risposta | 42% | 30% |
Palle break convertite | 6/13 (46%) | 2/7 (29%) |
STATISTICHE DEI PUNTI | ||
Punti vinti a rete | 14/20 (70%) | 17/25 (68%) |
Vincenti | 23 | 27 |
Errori non forzati | 26 | 55 |
Totale punti vinti | 118 | 89 |
VELOCITÀ DI SERVIZIO | ||
Velocità massima | 205 km/h | 223 km/h |
Velocità media prima | 192 km/h | 188 km/h |
Velocità media seconda | 158 km/h | 167 km/h |
COLPI VINCENTI | ||
Dritto | 5 | 5 |
Volée | 0 | 3 |
Approccio | 1 | 2 |
Passanti | 1 | 2 |
Lob | 0 | 0 |
Smash | 2 | 0 |
Drop shot | 0 | 1 |
TAG: Australian Open 2025, Ben Shelton, Jannik Sinner, Marco Mazzoni
Hai perfettamente ragione! Vincerà una cinquantina di slam. Ma non perché questi sono gli avversari di Sinner bensì perché Sinner sarà l’avversario di questi.
Cancellati subito dal forum, grazie.
Quello che mi da più soddisfazione è pensare a quanto sta rosicando il paramecio kyrgios
Finale visibile sul 9 in chiaro.
Sorcio il Gatto è uscito ma torna presto, stai attento invece di sparare caxxate
🙂 🙂 🙂
Sorcio il Gatto è uscito ma torna presto, stai attento invece di sparare caxxate
Potrei ribattere che Jannik ha un’arma in più di Zverev: la risposta (che annulla buona parte del servizio di Zverev).
Certo,con un neurone arrivi a certi livelli sportivi e manageriali.
Sicuri d’aver capito di chi si parla?
… ma abbi un po’ di pazienza, aspetta che Jannik arrivi a 37 anni.
Ai due che hanno abbassato la cornetta oggi ha detto male…
Grande Mic…..
Vuoi commentare e non sai nemmeno scrivere per bene il cognome di Jannik. Ti do io un primo turno 250: Kirgios-Bublik. Tanto per capire il livello.
Si intende, all time…
Per capire il livello Źverev è al 175* posto nei punti con la seconda e Sinner nei primi 10…
L’importante è che l’italiano batta sia il russo che il tedesco…
@ antoniov (#4299513)
Va bene, se gli errori di battitura ti danno così fastidio (possono capitare se si scrive in fretta) lo chiamero’ Alexander o Sasha. Pensa quello che vuoi, ma per me sara’ durissima e ti garantisco che io non bevo affatto e stai attento con le offese gratuite. Tutti i match che hanno giocato sul cemento, sono finiti sul fil di lana. Sulla diagonale di rovescio ci sono solo 2 giocatori che riescono a gestire Sinner e uno e’ proprio il tedesco e lo ha dimostrato più volte.
Comunque … a Cincinnati il 18.08.2024, in semifinale, ha vinto Sinner e non Zverev !
Il tedesco si chiama Zverev, ripeto Zverev e non Sverev … posi il fiasco, sennò sarà durissima … 🙂
@ Tennisforever2 (#4299441)
Sinner 7/6 al terzo. . .
@ Sudtyrol (#4299431)
Ma come?
Babbo Minchia e Bimbo Minchia sono spassosissimi…
Due veri Gianni & Pinotto‼️
Fanno sì e no un neurone in due in comodato d’uso e se lo usa uno non lo usa l’altro.
Ha ragione Bertolucci quando dice che il bimbo appartiene al club degli scienziati in cui ci sta in buona compagnia ‼️
Il suo sorriso dice tutto di lui e quello di suo padre altrettanto
@ Tennisforever2 (#4299441)
a cincinnati vinse sinner, non Zverev. Sicuramente sarà una dura battaglia, ma i precedenti contano fino a un certo punto: 1- perché è una finale slam 2- perché da quando sinner è esploso si sono incontrati una volta sola
OT
Ma qualcuno sa da dove è uscito sto Willwerth che dopo aver seccato Basile (con onore del nostro che ha perso 7-5 al terzo set) ha steso il ben più quotato Leach e ora si appresta a sfidare il piccolo fenomeno svizzero Bernet (anche se il vero fenomeno svizzero è Flynn Thomas e lo scopriremo ben presto)?
Onestamente Willwerth non l’avevo mai sentito prima
Magari noia,qui siamo alle offese ripetute con appellativi detti da adulti che credono d’essere migliori di giocatori che dopo la laurea diventano giocatori d’altissimo livello e con genitori/coach (ruolo difficilissimo) che non polemizzano (babbo Nole),non irritano il ragazzo (Tsitsi),non diventano dei “padroni” (Graf) o peggio (Dokic) direi che sia un bel progetto.
Se poi siano malvisti dall’ambiente tipo Tomic senior non so ma frequentando l’ambiente un padre così che mette serenità al figlio assicuro che è merce rara.
Poi confermo…la canotta è brutta è certe urla non vanno bene ma nello sport professionistico ognuno trova come gestire le tensioni (Totti non era Maldini per dire).
I casi sono 3:
– o non capisci nulla di tennis
– o non sopporti Sinner “a prescindere”
– o scrivi queste menate semplicemente per provocare.
Quanto è forte Sinner è testimoniato dal fatto che ormai ci sembra normale avere un italiano in finale in uno slam.
Ha recuperato alla grande il primo set quasi perso e poi ha gestito gli ultimi due. Ora contro Zverev Jannik saprà benissimo cosa fare e darà tutto in campo. Forza Jannik, credici!
Comunque domenica sara’ partita durissima. Ultimo match sul cemento tra i due ad agosto a Cincinnati, vittoria di Sverev 7/6 al terzo. USO 2023, sempre cemento, Sverev elimina Sinner. Quindi non ci sarà nessuna passeggiata. Salvo infortuni ovviamente.
@ giumart (#4299413)
Si e’ vero, pero’ l’altro non da 2 anni, ma da 15 anni. E’ un po’ diverso
Il sorrisetto ebete di Shelton senior si è spento quasi subito.
Domenica servirà una prova di spessore per battere il tedesco .
Secondo me sarà il test piu’ probante per Jannik dalla finale dello scorso anno sempre qui a Melbourne con Medvedev .
Ma Sinner sa come si fa !
E chissà se nel box di Zverev ci sarà anche Djokovic … 😎
@ giumart (#4299411)
Sarebbe un’ ottima scelta!…
Per carità Nole è stato un mostro (in parte lo è ancora). Ma pensa alla risposta di Jannik e a quanti big servers ridimensiona ormai da almeno 2 anni…