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Djokovic e l’arte di trasformare le critiche in motivazione

22/01/2025 23:26 1 commento
Novak Djokovic classe 1987 - Foto Getty Images
Novak Djokovic classe 1987 - Foto Getty Images

La vittoria di Novak Djokovic contro Carlos Alcaraz agli Australian Open ha ancora una volta dimostrato perché il serbo, a 37 anni, continua a essere una forza dominante nel tennis mondiale. Una prestazione che ha mostrato la sua superiorità tattica e tecnica contro una delle più brillanti stelle della nuova generazione, ma che non è stata esente da critiche, come spesso accade quando si parla del campione di Belgrado.

Parlando con la stampa serba a Melbourne, Djokovic ha affrontato direttamente il tema delle critiche che costantemente riceve: “Molte persone hanno dubitato di me per tutta la vita. La gente cerca continuamente di sminuire i miei successi, ma questo fa parte della vita di un atleta di successo”. Il campione serbo ha poi aggiunto: “Nel mio caso, ancora di più, per il posto da cui vengo e per un milione di altre ragioni. Questo non mi scoraggia. Al contrario, mi motiva a dimostrare agli altri e a me stesso che posso ancora vincere sui grandi palcoscenici. Oggi, l’ho dimostrato ancora una volta”.

La strada verso il titolo si presenta particolarmente ardua quest’anno. Dopo aver battuto il numero 3 del mondo Alcaraz, Djokovic dovrà affrontare il numero 2 Zverev e potenzialmente il numero 1 Sinner in finale. Una prospettiva che non lo spaventa: “Questo non è ancora la fine del torneo. Forse, quello che verrà ora sarà ancora più difficile. Per vincere il titolo dovrò battere il numero tre, il numero due e forse il numero uno. Amo le sfide, perché le vedo come opportunità. È per questo tipo di cose che continuo a giocare”.

Il recupero fisico diventa cruciale dopo match così intensi. Djokovic ha rivelato i dettagli della sua routine post-partita: “Ogni notte come questa vado a letto intorno alle 3. Oggi sarà ancora più tardi, perché ho del lavoro da fare con Amanovic [il suo fisioterapista]. È necessario per trattare l’infortunio. Il lavoro che posso fare ora può essermi utile. Questa è la mia maggiore preoccupazione per il prossimo match, essere in condizione, perché questo tipo di vittorie ti migliorano mentalmente ed emotivamente”.

Le 72 ore di riposo prima della semifinale contro Zverev saranno fondamentali per il recupero fisico del serbo, che dovrà essere al meglio delle sue condizioni per affrontare un altro test impegnativo nel suo cammino verso l’ennesimo titolo a Melbourne.



Francesco Paolo Villarico


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1 commento

dyoker 23-01-2025 04:50

l’eterno nole lotta sempre anche contro il tempo l’unico vero rivale…. inarrivabile…

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