Australian Open: il ruggito di Djokovic! Il serbo rimonta Alcaraz con una prestazione eccezionale per lucidità e gestione tattica
Molti cercano di spiegare la grandezza di Novak Djokovic affidandosi ai numeri, ai suoi record strabilianti. Errato. Sono la testa, la lucidità, la tecnica abbinata alle qualità motorie a distinguerlo ed elevarlo. Ma se c’è un aspetto che esemplifica la Grandezza di Djokovic più di ogni altro è la sua incredibile, unica, abilità nel massimizzare le proprie possibilità in relazione al contesto, avversario, forma e condizioni. In questo Djokovic è un trattato di efficacia applicato al gioco, nessuno come lui. Nessuno. Proprio grazie a questa qualità il serbo viene a capo di una partita difficile contro Carlos Alcaraz nei quarti di finale degli Australian Open 2025, superando anche un problema fisico accusato nella parte finale del primo set e rimontando lo spagnolo, per il 4-6 6-4 6-3 6-4 che lo porta per la dodicesima volta in semifinale nel primo Slam dell’anno, dove lo attende un’altra grande sfida contro Alexander Zverev.
La partita ha vissuto di tanti alti e bassi, con una qualità e spettacolo non sempre eccellente, diciamo che i due campioni hanno dato vita a partite più belle. Pesa la posta in palio, pesa il momento, pesano tanti fattori e soprattutto hanno pesato tonnellate sulle spalle di Alcaraz, che complessivamente ha letto in modo poco lucido molte fasi del match, facendo scelte del tutto errate, incapace di gestire al meglio la pressione e trovare l’equilibrio tra rischio e rendimento. In questo la differenza con Djokovic è stata abissale, tanto da poter affermare che a livello tattico Novak ha “portato a scuola” il rivale. Djokovic in parte menomato (ma dal terzo set è parso assai più mobile e scattante) ha dovuto giocare un tennis asciutto, chiedendo il massimo ai colpi d’inizio gioco ed entrando appena possibile nella palla, per comandare e spostare Alcaraz. Proprio la risposta – insieme al servizio – sono stati invece i punti dolenti di Carlos, non tanto in termini assoluti quanto per la difficoltà nel trovare i colpi migliori in fasi delicate, quando la pressione era massima. In questo il classe 2003 di Murcia deve molto migliorare. Il suo tennis basato tantissimo sul momento, sulle sensazioni e “fuoco” interiore, l’ha portato ad esagerare e prendersi rischi eccessivi quando era meglio aspettare, o al contrario la tensione l’ha bloccato – in particolare al servizio – quando l’aggressività di Djokovic è diventata totale e palpabile. Lo sguardo mediamente più teso di Carlos è la foto di una partita che ha sentito e sofferto, giocando male i punti importanti. Tutto il contrario di Novak, che invece nei momenti decisivi non ha sbagliato una sola scelta tattica. Per questo il successo del serbo è strameritato, figlio di una prestazione impressionante per solidità, praticità, forza nel tenere quando c’è stato da soffrire ma prontissimo ad attaccare e farlo in modo chirurgico per essere attaccato. Infatti non poteva pensare di spuntarla solo di fisicità, ancor più dopo il fastidio accusato; per questo Novak ha attaccato tanto e bene, ha chiesto il massimo a servizio e risposta ricavando il massimo.
Alcaraz ha risposto male, e insieme a questo ha gestito con troppa foga e poca qualità diverse fasi di scambio. Troppo dritto per dritto cercando sfondare di potenza, perdendo la misura, invece di aprire l’angolo e portare Novak a dover rischiare un’accelerazione lungo linea vincente, con poco equilibrio. Male anche nella gestione dei tempi d’attacco, sempre per colpa della foga con cui ha affrontato la partita… come un toro che vede “rosso” e va a sbattere. Il “muro serbo” è stato assai più duro e resistente.
Una vittoria importantissima e meritata, che riporta Djokovic in semifinale agli Australian Open (la 50esima Slam in carriera) e gli consente di battere di nuovo uno dei due giovani leader del tennis mondiale in uno Slam, non gli era riuscito nel 2024. È invece una sconfitta che dovrà far molto meditare Alcaraz. Era favorito, se non altro a livello di energia ed agonismo, ma la sua condotta di gara è stata rivedibile, troppo altalenante alla fine perdente.
He’s built different. 😤
Novak Djokovic prevails in a thrilling four-set quarterfinal encounter against Carlos Alcaraz! 👏@wwos • @espn • @eurosport • @wowowtennis • #AusOpen • #AO2025 pic.twitter.com/zRtEHAbJlA
— #AusOpen (@AustralianOpen) January 21, 2025
Djokovic scatta meglio dai blocchi, in risposta nel secondo game mette grande pressione su Alcaraz, che fa un vero miracolo di volo sul 15-30 (tocco pazzesco), ma non gli basta ad evitare il break sul 30-40, troppa fretta nello spingere la palla dopo il servizio. 2-0 Djokovic. Molto più teso il volo di Carlos rispetto a Novak, intenso e super focalizzato. C’è vento, la palla si sposta all’ultimo e infatti il serbo si scompone malamente nel terzo game, offrendo un interessante 15-30 al rivale. Tanti errori per Alcaraz in quest’avvio, o trattiene troppo oppure esagera nella spinta. Anche Djokovic è falloso e concede una palla del contro break sul 30-40. Alcaraz si impone con un gran rovescio lungo linea vincente al termine di uno scambio tattico. Si apre il sorriso dell’iberico al cambio di campo, si è sciolto dopo la tensione iniziale. (2-1). Il set scorre sui turni di servizio, più sicuro Djokovic mentre Alcaraz fa qualche bella giocata ma continua a sbagliare di più, anche nei suoi turni di battuta. Non grande qualità, complessivamente, in questo set. Altissima la tensione sul 4 pari. Carlito cerca di spingere e spostare l’avversario. Ai vantaggi trova una bella accelerazione di rovescio lungo linea che sorprende Djokovic e gli vale una palla break. Bravo Djokovic! Servizio in pancia, comanda dal centro con buon ritmo e affonda col contro piede vincente. Tirato il volto di Novak dopo l’ennesima rincorsa. Concede un’altra palla break ma si salva ancora aprendo il campo a tutta col servizio esterno e via attacco alla rete col diritto. La spinta di Novak è altalenante, penalizzato da un problema sugli appoggi, forse ha sentito tirare all’inguine riprendendo una smorzata di Carlos. Alcaraz fiuta in momento, resta calmo e spinge duro, tanto da prendersi un BREAK alla terza chance spingendo con grande intensità. (5-4). Il serbo vola negli spogliatoi per un trattamento medico. Alcaraz non ha perso ritmo con lo stop, serve con sicurezza, quattro punti e via, 6-4, con l’Ace sul Set Point.
Djokovic non demorde: nel secondo game risale da 40-15 in risposta e si procura una palla break con un risposta di diritto fulminante. E Djokovic il break se le prende forzando a tutta col braccio immediatamente, 2-0. Ha alzato al massimo i giri del motore Novak, pure al servizio, cercando di ridurre al minimo gli scambi. Con un ottimo attacco e volée di rovescio profonda in totale controllo il serbo vola 3-0 avanti. La chance di Alcaraz per riaprire il set arriva nel quinto game: finalmente gioca di più scambio, e quando Djokovic è costretto a cambiare direzione scattando a destra è più lento, aprendo il fianco al rivale. Carlos con un rovescio potente punisce la discesa a rete di Novak, strappando il contro break per il 3-2. Non è sereno e solido lo spagnolo, invece di giocare sciolto in pressione con buon margine rischia e sbaglia. Ai vantaggi concede una palla break a Djokovic, Prova la rincorsa a tutta Novak sulla smorzata, la rimette ma perde il punto, qua buona scelta tattica del giovane spagnolo. Salva col servizio anche una seconda palla break Alcaraz, in un game che supera i 10 minuti, e completa la rimonta (3 pari). Seppur privo della sua massima spinta con le gambe, Djokovic è bravo ad amministrare gli sforzi e gli spostamenti, chiedendo il massimo alla battuta ed attaccando appoggiandosi bene alla palla del rivale. Impossibile massimizzare di più il gioco, in questo Novak perfetto. Sul 5-4, Novak in risposta fiuta il momento, alza al massimo il suo livello, di attenzione e tecnico e scappa via. Dopo un erroraccio di Alcaraz (fretta…) trova due risposte splendide, comanda e vola 0-40, tre set point. Il pubblico è tutto in piedi e il serbo lo ripaga con una risposta vincente di rovescio perentoria. 4 punti e 6-4, un set pari. Soffre, ma non muove mai il “Djoker”. Male Carlos in questo game, ha subito l’aggressività del rivale e anche la sua personalità.
Poco lucido Alcaraz, non solo nel finale del secondo set ma anche all’avvio del terzo. Si incaponisce in una tattica poco efficace, una spinta rigida e con poco focus, mentre Djokovic è perfetto nell’entrare nella palla del rivale e generare velocità con poco sforzo. Terribile la scelta dei tempi d’attacco sul 30 pari di Alcaraz, subisce un bel passante del serbo che ha subito palla break per scappare in vantaggio. Si difende come può Novak, ma stavolta l’intensità di Carlos c’è e l’errore non arriva. Appare anche più sciolto nei movimenti Novak, si procura ma non trasforma una seconda PB. Carlos si salva, poi è di nuovo sotto 0-30 nel turno successivo e una risposta top del serbo lo condanna di nuovo a palla break sul 30-40. Scelte non lucide, ma la velocità in campo c’è e a quella si aggrappa lo spagnolo. Traballa ma non cade Carlos, 2 pari. Molto più rapidi i turni di battuta di Djokovic, pesano la sua personalità e scelte ineccepibili. Male invece Alcaraz sul 3-2: da 40-15 si irrigidisce, commette un terribile doppio fallo che gli costa ancora palla break. E stavolta il BREAK per Djokovic arriva, con un rovescio spedito in rete da Carlos, crollato sotto la pressione del momento. 4-2 avanti Djokovic, assai più sciolto e rapido anche negli spostamenti dopo le difficoltà dal finire del primo set. Alcaraz, spalle al muro, lascia correre a tutta il braccio, con due diritti pesantissimi si porta 0-30. Ora è Djokovic a perdere la seconda di servizio, primo doppio fallo del match e 0-40. Si concentra, serve con precisione Novak (30-40), ma la terza chance gli è fatale… Non attacca quando ha lo spazio, Carlos inverte l’inerzia a suo favore e provoca l’errore di Novak. Contro BREAK, 4-3. La baragge continua! Alcaraz è di nuovo prede dalle frenesia, sbaglia troppo e crolla sotto 0-40. Con enorme pazienza e visione invece Djokovic regge e contro batte con un diritto perfetto dal centro del campo che fulmina lo spagnolo. Altro BREAK, Novak serve sul 5-3. Si ritrova sotto 0-30, tra un doppio fallo e un tocco ottimo del rivale. Si prende tempo, si concentra e ritrova la prima palla. Si infuria Carlos dopo la risposta sbagliata sul 15-30. Novak vince un durissimo scambio, gestito alla perfezione, si procura il set point e lo sfrutta con una difesa ESTREMA, ma che “pollo” Alcaraz, che chiama avanti il rivale ma poi non chiude con lo smash finendo per sbagliare di volo. Lucido e concreto Djokovic, 6-3. Alcaraz troppo teso.
Nel quarto set Alcaraz serve per primo e non riesce ad invertire l’inerzia negativa. Doppio fallo sul 15 pari, la tensione lo divora e si butta avanti ma subisce sotto rete i passanti chirurgici di Djokovic, 15-40. Buon servizio di Carlos da destra, ma sulla seconda palla break sparacchia un diritto tirato con zero equilibrio dopo il servizio. Male, malissimo Alcaraz, come un toro che vede rosso e carica a tutta, andando a sbattere contro il “muro serbo”. Djokovic consolida il vantaggio sul 2-0, poi sul 2-1 la tensione agonistica del match sale alle stelle. Alcaraz finalmente libera il rovescio e trova un’accelerazione fantastica, piega letteralmente le gambe di Djokovic. Poi sul 30 pari Novak commette doppio fallo per il nastro che porta via la palla. Palla break a dir poco delicata per lo spagnolo. Bravo il serbo a comandare, spinge di più e soprattutto meglio, sballottando l’avversario da tutte le parti. Grande qualità e testa di Novak, 3-1. Alcaraz continua nei suoi alti e bassi, ma in risposta sul 3-2 cerca anche il sostegno del pubblico per tentare un ultimo assalto dalla diligenza serba e provare a riaprire l’incontro. Pure un nastro mortale a favore, che lotta… Poi è la risposta a tradire Alcaraz, in grande difficoltà in tutto il match a leggere la direzione del servizio del rivale. 4-2 Djokovic, a due passi dall’ennesima SF a Melbourne. Il match diventa epico: Alcaraz salva una palla break che profumava di match point tenendo in uno scambio folle, oltre 30 tiri esplorando tutto il campo, piegati entrambi alla fine, con la Rod Laver Arena tutta in piedi. Dopo tanti errori, anche lo spettacolo è decollato sull’agonismo. Carlos la butta proprio sull’agonismo massimo, sulla fisicità estrema nell’ottavo game. In risposta spinge come un forsennato, anche spinto dal pubblico che vuole ancora match… vola avanti 15-40 in risposta, ma esagera ancora col diritto sulla prima palla break, una stecca che è un’immagine della sua partita poco lucida; sul 30-40 ancora col servizio Novak cancella la chance, quanto ha giocato bene i punti importanti, NON una scelta sbagliata. Rischia pure di farsi male Novak, si blocca la caviglia ai vantaggi e cade a terra, ma niente di grave per fortuna. Altra scelta totalmente errata di Alcaraz, un taglio sotto alla palla senza senso, e 5-3 Djokovic. Il serbo chiude l’incontro 6-4 con un turno di battuta ancora ben gestito, al primo match point, gestendo alla perfezione lo scambio dal centro. Come tutto il match. Applausi Novak, PERFETTO! Non poteva giocare meglio di così.
Marco Mazzoni
(7) N. Djokovic vs (3) C. Alcaraz
Statistica | Djokovic 🇷🇸 | Alcaraz 🇪🇸 |
---|---|---|
STATISTICHE DI SERVIZIO | ||
Ace | 5 | 10 |
Doppi falli | 3 | 5 |
Prima di servizio | 86/136 (63%) | 92/125 (74%) |
Punti vinti sulla prima | 54/86 (63%) | 62/92 (67%) |
Punti vinti sulla seconda | 29/50 (58%) | 11/33 (33%) |
Punti al servizio giocati | 86 | 92 |
Punti al servizio vinti | 54 | 62 |
STATISTICHE DI RISPOSTA | ||
Punti di risposta giocati | 92 | 86 |
Punti di risposta in gioco | 59 | 61 |
Punti di risposta vinti | 30 | 32 |
Vincenti in risposta | 5 | 2 |
Errori non forzati in risposta | 0 | 3 |
Punti vinti in risposta | 38% | 37% |
Palle break convertite | 6/13 (46%) | 4/11 (36%) |
STATISTICHE DEI PUNTI | ||
Punti vinti a rete | 22/34 (65%) | 18/28 (64%) |
Vincenti | 31 | 50 |
Errori non forzati | 27 | 40 |
Totale punti vinti | 135 | 126 |
VELOCITÀ DI SERVIZIO | ||
Velocità massima | 203 km/h | 211 km/h |
Velocità media prima | 188 km/h | 190 km/h |
Velocità media seconda | 155 km/h | 153 km/h |
COLPI VINCENTI | ||
Dritto | 9 | 16 |
Volée | 2 | 1 |
Approccio | 1 | 1 |
Passanti | 3 | 5 |
Lob | 0 | 0 |
Smash | 2 | 0 |
Drop shot | 0 | 5 |
TAG: Australian Open 2025, Carlos Alcaraz, Marco Mazzoni, Novak Djokovic
Eh mi pare evidente, Alcaraz “soffre” un pò Djokovic ormai è assodato. Con Sinner è più sciolto e gioca alla pari possono vincere e perdere entrambi. E anzi è l’unico che ha battuto Sinner l’anno scorso e quindi viene un pò temuto dall’italiano. Con Djokovic c’è uno strapotere fisico ormai.
Per il culo a cui mi riferivo nello specifico, da una parte Djokovic-Alcaraz e poi Zverev, dall’altra DeMinaur poi Shelton o meglio ancora Sonego…è un uscito un ATP 250 per pel di carota.
Solo la sua condizione fisica può fermarlo, ma anche lì sembra stare male e ristabilirsi nel giro di un quarto d’ora
Vedi “Snatch”, film imperdibile con Brad Pitt, e capisci tante cose.
Che poi le lacrime infantili per la sconfitta, a Wimbledon, le abbiamo viste vere negli occhi del Djoko. Saper perdere, quanto è difficile. Comunque sì, ricordo anch’io quell’ennesima caduta di stile. O quella, molto precedente, verso Federer, sempre a Wimbledon “non puoi vincere sempre”. Ma quando mai? Lezioni accelerate di galateo, ci vorrebbero, altro che divisa bianca.
Oh certo,Nole è permaloso,il pubblico avverso lo irrita ma non lo destabilizza,lo carica.
Lendl col pubblico contro perdeva le staffe perché come Nole avrebbe voluto un maggiore riconoscimento ma il serbo sa caricarsi,un po’ come faceva Connors che poi finiva per farsi amare perché trascinava la folla che finiva per perdonargli molto.
Come Nole nella bolgia si carichi è straordinario,va detto.
In che senso? Pensi che sarebbe stato più difficile Alcaraz di Djokovic, specie in Australia?
Il culo di Sinner sta superando in pochissimo tempo il proverbiale culo di Nadal pazzesco. Lui che sotto set e break veniva salvato dalla pioggia e poi vinceva 😆
il re e tornato
@ Bagel (#4296246)
Quando Alcaraz è in giornata può spaccare il gioco con qualsiasi colpo in qualsiasi momento… ma è difficile che giochi bene per tutto un torneo e peggio per un lungo periodo.
Al US Open 2022 l’ha più persa Sinner che vinta Carlos, soprattutto Jannik non aveva questo servizio micidiale e poi i suoi colpi di allora erano troppo “puliti”.
Basta guardare la classifica di Alcaraz #1 per capire che lo spagnolo ha trovato un anno fortunato, arriva do primo con uno dei punteggi più bassi di sempre (circa metà dei punti di Sinner).
Tra il ’22 e il ’23 c’è stata una grande evoluzione fisica, tecnica e tattica di Sinner, che ha dominato in quasi tutti i tornei dove non soffriva di infortuni o scarsa preparazione (tipo al FO nel RG).
Se Jannik riesce a recuperare forza e resistenza non dovrebbe avere problemi a raggiungere la finale, dove avrebbe (a mio modesto parere) più difficoltà ad affrontare Zverev (che ha un servizio micidiale con seconda anche a 189 kmh) piuttosto che Djokovic.
Anch’io sono pro Sinner, perciò finché lui, Sinner, non è ristabilito completamente, non mi auguro in finale un Nole in piena forma come è apparso oggi. Cioè, ad esser precisi, in quella sua particolare piena forma zoppicante.
Un match epico avviene, accade, se i due contendenti partono ad armi pari, altrimenti non è più epico.
Effettivamente si è visto un tennis stellare, con qualche errore costato caro da parte di Alcaraz, ma anche da parte sua si sono visti colpi e movimenti in campo fantastici, motivo per cui poi ha detto di uscire a testa alta. È ragazzo, non c’è niente da fare.
Anche il Gatto è la Volpe di Collodi condividono una tenera amicizia col nobile fine di intascarsi i soldi che erano stati risparmiati da Geppetto per l’abecedario, ma nessuno legge Pinocchio in questo modo.
Una nuova lettura è sempre un arricchimento.
Faccio tuttavia fatica a trovare un Pinocchio in canottiera, nelle vicende odierne, ma il parallelo può far comunque riflettere sulla nobiltà degli attori in scena.
@ Annie (#4296296)
Contro chi lo difendi?
Contro sconosciuti su un blog?
Vai tranquilla che Nole si difende da solo, casomai gli dai il tuo appoggio incondizionato, ma addirittura difederlo?Ma da chi? Dal Mauro di turno o altri “trolloni”
Nole è leggenda, una leggenda scritta sul campo, non con papiri su dei blog
Cmq il mio nn è un attacco, solo una puntualizzazione di cui sono certo(sempre che nn ti sei sentita offesa e nn era mia intenzione) sarai d’accordo con me
Saluti
È già stato detto che il vero numero uno ha perso dal finto GOAT.
Cmq la prox partita sarà un bel test (per Zverev)