Caso Sinner: la CEO dell’ITIA chiarisce i rischi della squalifica
Mentre Jannik Sinner si prepara all’Australian Open con le esibizioni della Opening Week a Melbourne, emergono nuovi dettagli sul caso doping che lo vede coinvolto. Karen Moorhouse, CEO dell’International Tennis Integrity Agency (ITIA), ha rilasciato un’intervista chiarificatrice sulla situazione del tennista italiano dopo il ricorso della WADA al TAS.
Nonostante l’assoluzione di Sinner da parte del Tribunale Indipendente nell’agosto scorso per la vicenda Clostebol, la posizione dell’atleta potrebbe complicarsi. Secondo Moorhouse, in caso di sconfitta al TAS, il numero uno del mondo rischierebbe una squalifica minima di 12 mesi.
“A differenza del caso di Iga Swiatek, dove parliamo di un prodotto contaminato, per Sinner la situazione è diversa”, ha spiegato la CEO dell’ITIA. “Il Trofodermin utilizzato dal fisioterapista Giacomo Naldi conteneva un principio attivo dopante. Pertanto non possiamo parlare di prodotto contaminato e le regole stabiliscono che in caso di colpa e negligenza la squalifica vada da un minimo di un anno a un massimo di due, essendo già stata accertata la non volontarietà dell’assimilazione della sostanza.”
La Moorhouse ha poi dettagliato il meccanismo delle sanzioni: “Per una sostanza vietata come quella riscontrata in Sinner, il punto di partenza è una squalifica di quattro anni. Se si dimostra la non intenzionalità, la pena si riduce a due anni. In caso di nessuna colpa o negligenza significativa si può arrivare al minimo di 12 mesi.”
Il caso si fa quindi più delicato, nonostante il Tribunale di primo grado avesse stabilito l’assenza di colpa o negligenza da parte di Sinner. La decisione finale del TAS potrebbe avere conseguenze significative sulla carriera del campione italiano, proprio nel momento del suo massimo splendore sportivo.
Marco Rossi
TAG: Caso Sinner, Jannik Sinner
Appunto.
Non essendo tu un giurista, per come peraltro riconosci, non sei nemmeno in grado di comprendere sino in fondo la portata di ciò che menzioni, atteso che ti limiti a superficiali ricerche su google e poi fai il copia e incolla !
Spero almeno tu sappia rileggerti nel tuo primo capoverso da me quotato e col quale hai esordito … sapientone 🙂
Comunque per le norme scriminanti e in generale per quelle favorevoli al reo vi è una larga parte della dottrina e della giurisprudenza che ammette l’interpretazione analogica.
Ah beh sono il primo a riconoscere che si tratta di un’interpretazione ardita, quella che potrebbe portare all’applicazione del 10.6.1 al caso Sinner. Da parte mia rimango convinto che non ve ne sia bisogno e che Jannik verrà assolto in applicazione del 10.5, esattamente come in primo grado.
@ antoniov (#4285589)
Forse è meglio che parli di tennis giocato e non di diritto perchè non ne azzecchi una neppure per sbaglio…….
Vedi: secondo comma dell’art. 25 della costituzione, art. 1 del Codice penale e art. 14 delle disposizioni sulla legge in generale (Preleggi)
@ Murakami (#4285481)
È meritato, credimi… C’è bisogno di persone come te (e per fortuna c’è ne sono tante) in questo forum…Se penso a chi sostiene che difendersi dalle accuse anche a suon di soldi sia un privilegio, quando quel tipo di privilegio lo ha invece fatto pesare il serbo nobile nella vicenda australiana… Boccaccia mia statti zitta…
Ma 2 righe di senso compiuto no??
L’interpretazione analogica è già ardua fuori dal penale e inapplicabile nel penale?
Assolutamente falso, tranne che si tratti di norme eccezionali, e nel penale è ammessa “in bonam partem”, ossia se favorevole per l’imputato !
Questo posso affermarlo tranquillamente senza occuparmi specificamente di penale !
da 0,01 a 0,1 ng/mL Concentrazione di uranio nel sangue umano
da 0,3 a 2,0 ng/mL Concentrazione di oro nel sangue umano
0,07 ng/mL Concentrazione di Clostebol nel sangue di Sinner
Se Sinner era contaminato, ogni essere umano è radioattivo e pieno d’oro.
Non so se ho reso l’idea. 🙄
Secondo me….bisognerebbe considerare il cahill factor.
E quindi verrò censurato…
Mi raccomando con la squalifica di Jannik sinner.
Quindi si sta preparando seriamente il terreno per un anno di stop, e forse lui se lo aspetta anche per questo ha calcato così l’acceleratore fine anno scorso vincendo il più possibile.
Di questo passo potrebbero dargli come minimo un anno di stop, non vorrei essere nei panni di Naldi, per la gioia di Kyrgios Bublik e gli altri
Durante la sua carriera Nadal alcune volte concludeva la stagione nel mese di luglio e poi ritornava agli australian open, comunicando in merito a patologie muscolari- articolari. E qui e su altri siti si ipotizzava un “ Silent-Ban”. C’erano altri regolamenti e altri modi di comunicare da parte dell’ATP.
@ wapi (#4285530)
Quella di Jannik è stata trasmissione involontaria da mani contaminate, uno la può guardare e interpretare come vuole.
Come tutto in giurisprudenza perché la giurisprudenza in sostanza è una gran pagliacciata.
Fosse stato americano non sarebbe successo nulla di tutto questo. Agassi in un suo libro confessò di aver giocato prendendo cocaina per anni.
@ Murakami (#4285529)
Può essere ma non ci credo: il 10.6 fa riferimento preciso a 2 casi specifici e l’interpretazione analogica è già ardua fuori dal penale e qui non l’ho mai vista (anzi qualcuno sostiene che le norme antidoping siano simil penali, per cui l’analogia non si può applicare).
Per me, devi seguire Niggli e giocartela sulla giurisprudenza e sui principi base che riportano, in parte, a quanto dici tu
…………………………………………………………
Un principio che dovrebbe sempre applicarsi, anche nel caso del doping, è il principio di PROPORZIONALITÀ che (detto da un “non giurista”) significa, più o meno, la sanzione deve essere proporzionale alla violazione o, in altri termini, che il SISTEMA delle sanzioni deve essere coerente con il tipo di violazioni.
Il codice Wada prevede che, per le sostanze proibite ma specificate (letrazolo della Errani), la sanzione va da zero a 2 anni.
Il codice prevede che, per i prodotti contaminati da qualsiasi sostanza proibita (la melatonina contaminata della Swiatek), la sanzione va ugualmente da zero a 2 anni.
Invece per le sostanze proibite non specificate (clostebol di Sinner) la sanzione va da 1 a 2 anni, sempre se la contaminazione è involontaria e senza colpa significativa.
Questo sistema di sanzioni è proporzionale ??
Nel primo caso (sostanze specificate) il codice spiega la differenza di sanzioni con il fatto che sono sostanze che “è piu probabile che non siano assunte per migliorare le prestazioni” (4.2.2)
Le microdosi di sostanze proibite è probabile che le migliorino, per di più per via cutanea ????
Invece, non c’è NESSUNA spiegazioni sul codice per il secondo caso dei “prodotti contaminati” (caso Sinner non previsto)
Quanto sopra (proporzionalita) è forse alla base della modifica proposta per il 2027 di passare da ” prodotto contaminato” a “fonte di contaminazione”
Quindi con questo principio, se accolto, si tornerebbe, in modo più elegante, a considerare il ” massaggio” alla stregua del ” prodotto”……..
……………………………………
Il principio di “proporzionalitrà” è citato come base fondamentale del Codice Wada (Introduzione, scopo)
“The Code has been drafted giving consideration to the principles of proportionality and human rights.”………………….
“they are intended to be applied in a manner which respects the principles of proportionality….”
Il problema è proprio questo: le sanzioni previste dal Codice RISPETTANO pienamente il principio di proporzionalità, secondo Wada e consulenti giuridici vari interpellati
E’ questo l’aspetta che andrebbe scardinato per equiparare il caso Sinner al caso Swiatek, per farla semplice, e scendere a un paio di mesi di squalifica.
C’è qualche giurisprudenza Cas vecchia, ante 2015, che lo accoglie poi è stata richiesta ma non più riconosciuta, che sappia io..
@ Giampi (#4285411)
Grazie per la precisazione.
Riassumo di nuovo i “basic” che ho già riportato più volte e non solo io, senza bisogno del Ceo di Itia.
E’ sufficiente leggere il codice Wada che è la regola applicabile.
Il principio base delle norme antidoping è semplice: costituisce VIOLAZIONE delle norme, la SOLA presenza di sostanze proibite nel corpo dell’atleta.
Non centrano nulla ne il miglioramento delle prestazioni (non determinabili oggettivamente) ne la quantità (un picogrammo o un grammo sono sempre la stessa violazione).
Dunque, se c’è la sostanza proibita, c’è SEMPRE violazione, salvo sia contestata la gestione dei campioni o le tecniche di analisi
Non è necessario che ci sia intenzionalità, colpa, negligenza……… è il principio di “strict liability” (responsabilità oggettiva) su cui si fondano le norme antidoping da 20 anni (il primo codice Wada è del 2004) e questo principio si applica a TUTTI gli atleti, di TUTTO il mondo, di TUTTI gli sport (salvo gli universitari Usa).
In sintesi, è il contrario di tutti i principi giuridici: sei COLPEVOLE salvo tu sia in grado di DIMOSTRARE che non lo sei
Questo NON è in discussione: la violazione dei punti 2.1 e 2.2 del codice Wada (presenza e uso di sostanze proibite) NON è contestata ed è AMMESSA da Sinner perché, appunto, è “oggettiva” cioè accertata dalle analisi, che non sono messe in discussione.
La questione è spostata, da sempre, sulle sanzioni applicabili per queste violazioni del Codice, che possono andare da zero alla squalifica a vita.
La presenza di sostanze proibite nel corpo di un atleta prevede la sanzione “standard” della squalifica per 4 anni a cui, poi, si applicano attenuanti o aggravanti.
Vediamo le attenuanti
Se l’atleta dimostra che l’assunzione è INVOLONTARIA la sanzione si dimezza a 2 anni.
Se, oltre a essere involontaria, dimostra che NON c’è colpa SIGNIFICATIVA, può scendere al minimo di un anno (per sostanze come Clostebol), rimanendo nel range 1-2 anni, secondo il grado di colpa (richiesta Wada per Sinner)
Se dimostra che non c’è NESSUNA colpa, la sanzione si annulla (attuale sentenza Sinner)
C’è, inoltre, il caso di assunzione involontaria, senza colpa significativa, di “PRODOTTO contaminato” in cui la sanzione va da zero a 2 anni (Swiatek)
La giurisprudenza citata è appropriata e pertinente al caso concreto. Rileggi la sentenza con più attenzione e ne converrai. Per motivi pratici (scrivo con il cellulare)non riesco a riportare i passaggi più significativi. L’applicazione analogica da me ipotizzata è senza dubbio una strada difficile ma non impossibile. Il commento citato, nella parte in cui predica la possibilità di ridurre la sanzione (fino alla semplice reprimenda) in presenza di particolari circostanze, richiama l’art. 10.6 in toto, senza alcuna espressa limitazione alle sostanze specificate e ai prodotti contaminati, quindi il riferimento si potrebbe intendere esteso alle sostanze proibite. Non è un’ipotesi così peregrina e sarebbe sorretta da evidenti esigenze di equità sostanziale. In questo modo, infatti, si potrebbero evitare differenze di trattamento fra casi sostanzialmente molto simili, in cui l’unica differenza è data solo dal veicolo attraverso il quale la sostanza entra nell’organismo (se è contenuta in un prodotto contaminato ti perdono, mentre se è in un prodotto dopante ti distruggo la carriera: che giustizia è questa?) Nel caso Sinner, applicando l’esimente in via analogica su eviterebbe un vero e proprio mostro giuridico
E quindi? Se pensi che ce l’hai più lungo puoi sempre fare un provino con Rocco…
Che orrore questa Wada!
Il più grande sportivo italiano della Storia non poteva che essere ammutinato da un organo di ispirazione medievale.
Torquemada in confronto era un uomo equanime e pieno di senno.
@ noventa98 (#4285383)
Grazie!
Grazie!
Apprezzo che i titoli estremi non sono soltanto una esclusiva italiana…
PIKARIO Furioso 08-01-2025 11:28 – Post 29
La decisione del Cas è appellabile al Tribunale Federale Svizzero, non so con che tempi e certamente con scarse possibilità.
Credo si debbano contestare i principi fondamentale del codice e lo spazio ci sarebbe anche (principio di proporzionalità)
Dr IVO (Guest) 08-01-2025 11:33 – Post 35
Che io sappia, NON ci sono casi di sconto di pena per situazioni come Sinner (sostanze non specificate e contaminazione NON da prodotto). Se li conosci, per favore, citali…..
Per analogia, c’è qualcosa prima del Codice Wada 2015 (caso Puerta – 2 anni invece di 8) attaccandosi a lacune del Codice sulla proporzionalità ma dopo il 2015 questa possibilità è stata negata perché il Codice è stato migliorato (Caso Guerrero 2018)
MURAMAKI 08-01-2025 11:44 – Post 38
La nota dice che applichi il 10.6 ma NON al di fuori dei casi previsti dal 10.6 (sostanza specificate o prodotto contaminato).
E’ vero che non siamo in penale ma non ho mai visto da nessuna parte (ne scritta ne applicata) la possibilità di interpretare il codice per analogia.
Dal punto di vista logico e semantico regge molto di più la mia tesi che “prodotto” del 10.6. significa “tutto ciò che deriva dall’attività umana” per cui anche il massaggio è un prodotto
ALEX77 (Guest) 08-01-2025 11:44 – post 39
Itia ha delegato una società di consulenza esterna ad operare per conto suo. Così, il “presidente” (Mark Hovell) che ha immediatamente accolto, ad aprile, le 2 domande di revoca della sospensione di Sinner è un avvocato di Londra di uno studio famoso e di Sport Resolution.
Il Tribunale “cosiddetto” Indipendente non è altro che una società inglese, senza scopo di lucro, che si occupa sostanzialmente di arbitrati (Sport Resolution) nei più svariati settori e che, in questo caso, pagandola, si è sostituita ad Itia nel decidere.
Quindi, la decisione del Tribunale Indipendente non è altro che una decisione di Itia.
Forse ad Itia si sono accorti che, spendendo un po’ di più, potevano ottenere qualcosa di meglio di una decisione facilmente attaccabile, soprattutto sul piano della giurisprudenza citata, che è proprio sbagliata
Ed infatti Niggli dice proprio questo…..
GING89 (Guest) 08-01-2025 11:50- Post 43
Da dove esce il nome di Haas ??
I 2 arbitri designati dalle parti sono Benz per Sinner e Lalo per Wada
Manca il Presidente, che in caso di non unanimità, decide da solo, nominato dal Cas
GIOVANNI (Guest) 08-01-2025 13:09 – post 81
Secondo me, la negligenza grave è di Naldi non di Ferrara che per curare sé stesso si può portare in giro quello che vuole.
Al massimo, l’imprudenza è stata consegnarla a Naldi per curarsi il taglio, senza immaginare i disastri che poteva combinare. Diciamo 99% Naldi e 1% Ferrara.
Mi sembra di non esser l’unico a pensarla così: Ferrara è rientrato subito nell’ambiente, Naldi, per quanto ne so, fa il massaggiatore nel suo studio privato e non è neppure rientrato nel basket….
MARMAS (Guest) 08-01-2025 17:19- post 131
Come fa Wada a concordare una sanzione inferiore ad 1 anno ??
Ha fatto ricorso contro la decisione Itia proprio perché, in base alla giurisprudenza Cas , NON è stato applicato correttamente il codice Wada che, in questo caso, prevede una sanzione da 1 a 2 anni.
Come può contraddirsi accettando una sanzione di 2-3 mesi NON prevista dal Codice ?? Mi sembra francamente impossibile; secondo me, potrebbe concordare solo una sanzione di un anno, decisamente inaccettabile per Sinner
Oppure potrebbe ritirare il ricorso ma mi sembra francamente fantascienza
Come dicono i tedeschi “lieber ein Ende mit Schrecken als ein Schrecken ohne Ende”. Se deve essere un anno che un anno sia. Almeno passerà da priviligiato a martire di un sistema evidentemente malato, ma soprattutto potrà mettere un punto a tutta sta facenda, buona a far guadagnare avocati e giornalisti.
Io questo sinceramente non lo credo
Grazie per l’invito ma declino. Mi piace discutere, commentare e confrontarmi con gli altri, soprattutto su questioni in cui mi sono documentato e sulle quali ritengo di avere i mezzi per poter esprimere dignitosamente il mio parere. Le previsioni si fanno su tutto, quindi non vedo perché non si possano fare su una decisione attesissima da tutti gli appassionati di questo meraviglioso sport.
No, non ha nessun senso in relazione al caso concreto. Sono parole buttate lì tanto per sembrare furbo.
Grazie, troppo gentile, mi sa che non me lo merito del tutto ma apprezzo molto il tuo commento.
@ Murakami (#4285232)
Solo per dirti che ti stimo anche se non ti conosco… Modesto, educato e preparato…Un mix più unico che raro…Saluti…
Chiamasi ingiustizia sportiva. Far salire al patibolo un innocente e’ innacettabile, ma questa e’ la legge. ASSURDO! Per 12 mesi ci concentrero su altri talenti, ad esempio Angelica Sara.
Davvero fuori luogo il tempismo di questa scellerata dichiarazione del CEO. Sembrerebbe che qualcuno (la cupola serbo-ispanica?) avesse chiesto alla Moorhouse di minare la concentrazione di Sinner sull’AO. Scellerata Karen!!!
E, perdonatemi la ripetitività, a questo punto sarebbe inutile qualunque processo
Non vorrei che la provenienza regionale di Sinner incida sulla determinazione della Wada: un giudice di Bolzano ha fatto una sentenza in cui li definisce sostanzialmente una mafia che trucca i risultati antidopig per fermare degli atleti non graditi o da eliminare.«Hanno operato in maniera totalmente autoreferenziale non tollerando controlli dall’esterno fino al punto di produrre dichiarazioni false». Nero su bianco la giustizia ordinaria li ha svergognati palesemente. Qualche piccolo risentimento “regionale” per me potrebbe perdurare in questa organizzazione più che chiacchierata e forse da sciogliere e rifondare su criteri più trasparenti.
@ Luca (#4285442)
Così il loro vecchio goat magari qualche torneo lo vince ancora e il mozzarellaio scanottato continua a vincere senza rivali
Fai il bravo Jan…vinci ancora in Australia e se arriva la squalifica squallida e puramente politica lascia il tennis per sempre e fai spiegare a quelli bravi il motivo
La penso come te..
Io la penso come moltissimi altri che se fosse capitato a Federer o Nadal ad esempio (e magari è capitato) non ci sarebbe stata nessuna notizia pubblica e lo avrebbero solo ammonito in silenzio dalla stampa!
Io credo che queste dichiarazioni, come altre dello stesso tenore e anche l’evidente ritardo nella nomina del presidente del collegio arbitrale, siano “preparatorie” all’annuncio di un accordo tra le parti per una squalifica breve, credo un paio di mesi.
Si vuole spiegare all’opinione pubblica che i rischi legati a questa vicenda ci sono e purtroppo sono molto pesanti, in modo da poter ingerire questo amaro boccone.
Se così fosse il boccone sarebbe amarissimo anche per Jannik però la sua scelta sarebbe, a mio parere, più che comprensibile.
Mi aspetto l’annuncio dell’accordo subito dopo gli AO, mi aspetto che dopo lo Slam australiano rivedremo Jannik sulla terra e mi aspetto anche che il nostro campione preparerà la stagione sul rosso alla grande e farà un filotto in stile Rafa Nadal.
La “Giustizia” l’amministrano loro: interpreteranno ed emetteranno sentenza.
Le nostre interpretazioni, supposizioni ecc. non contano.
Poi oltre alla base concreta dei fatti, c’è anche tanta politica e valutazioni (forse) discrezionali di opportunità. 😉
questo stillicidio di illazioni, anche da parti autorevoli come il CEO di ITIA (a mio avviso fuori luogo e momento, visto che mette in dubbio la stessa sentenza da loro assunta), comincia a sembrare un insieme di forze di sistema che si coagulano intorno a un interesse comune. Quello che è certo è che contribuiscono a mettere sulla graticola un giocatore già sotto pressione. Personalmente ritengo che si stia perpetrando una grossa e irrimediabile ingiustizia verso un personaggio pulito e al di sopra di ogni sospetto. Questi meccanismi si sono già visti in passato.
La sentenza è del tribunale indipendente che è stata accettata dall’itia. In ogni caso dopo il ricorso wada l’itia, in modo anche piccato, aveva detto che tutto era stato fatto secondo il regolamento wada. Quindi ogni altra considerazione è del tutto fuorviante..
@ Markux (#4285247)
Questo ragionamento può avere un senso, ma a questo punto qualunque atleta potrebbe essere squalificato per un anno o più senza nessuna colpa o negligenza, e se fosse così allora nessuno trovato positivo dovrebbe mai essere assolto.
Guarda, capisce una mazza di tennis, non conosce l’italiano, e confondendo una pratica artistica con un noto scrittore giapponese…
Caro Ging, è da mesi che lo ripeti e ti apprezzo per la tua costanza. Che ritengo sprecata in questo covo di “Cugini di M.”.
cosa centra NOW?
Fai male a rispondere, è uno dei “Cugini di M.” (cit. Luca e Paolo)… non merita risposta…
Boh, secondo me casi come questo andrebbero chiusi con massimo 2 mesi di squalifica.
Una punizione di 1/2 anni per un qualcosa che sostanzialmente non dà vantaggio (e che non ha nemmeno assunto in via diretta) mi sembra una follia.
@ Sasha (#4285328)
Concordo! BISOGNA FAR DI TUTTO PERCHÉ IL VERO DOPING VENGA COMBATTUTO!
@ Rea (#4285363)
Eccola: https://www.tennis365.com/tennis-news/jannik-sinner-facing-long-suspension-drug-test-appeal
Da qui si evince che la Moorhouse si limita ad elencare i possibili esiti del ricorso: se accolta la tesi della WADA (“significant fault or negligence”) ci sarà una squalifica di 12 a 24 mesi. Se non viene accolta non sarà sanzionato, confermando nella sostanza la sentenza dell’ITIA.
@ Ging89 (#4285335)
Cacchio ha veramente tanta pazienza a scrivere! SPERO TANTO CHE PASSINO LE RAGIONI CHE HAI elencato!
Questa è l’osservazione più giusta fatta sinora, cui aggiungerei un invito a smetterla a questo punto di elucubrare ulteriormente su quelle che saranno le decisioni del CAS, che tanto nessuno lo può sapere, riponendo fiducia nel buon senso dei giudici e nelle capacità del team legale di Sinner di cavarlo fuori dai guai. Poi, quello che sarà sarà.
A Jannik, invece, lˋarduo compito di continuare a vincere, consolidando la sua supremazia nel ranking e rinforzando così la sua aura di imbattibilità… che male non può fare anche ai fini che ci occupano.
@ Hellover (#4285344)
Questa dovrebbe SEMPRE ESSERE L’ETICA DELL’ONESTÀ!
Un anno di squalifica per NON essersi dopato. Complimenti. Io non faccio previsioni, per me andava chiusa con l’assoluzione dell’ITIA perché Sinner non ha NESSUNA colpa.
Non ho letto tutti i commenti ma se qualcuno ha inveito contro chi ha rilasciato l’intervista facendo il punto della situazione ha capito male. Dunque: o niente, e sarebbe giustizia, o un anno e sarebbe ingiustizia. Io continuo a sperare che sia fatta giustizia.
Non entro nel merito……lo hanno fatto già in molti in maniera più o meno pertinente! Mi limito ad esprimere una mia sempre più crescente sensazione negativa!
Da tempo mi sono astenuto dal parlare ulteriormente di questa vicenda. Ora vedo che qualche utente si è accorto (finalmente) della tragica ed inammissibile leggerezza di Naldi e, soprattutto, di Ferrara. E quando io sottolineavo l’ottima decisione di licenziarli in tronco (politicamente corretta), molti invece dicevano che in fondo l’errore è umano, che bisognava perdonarli, ecc. In realtà, vada come vada, hanno causato un danno enorme a Jannik.
Certi Zulù ancora fanno fatica a capire che Sinner è responsabile a livello giuridico del suo Team se esso, per propie negligenze, lo ha portato a risultare positivo a controllo antidoping. Che fatica spiegare a certe testoline.
@ LunaDiamante (#4285322)
Ho letto la intervista da un’altra fonte e le conclusioni erano molto differenti. Non riesco a trovare l’originale in inglese però. Sembra essere una intervista a tennis365.com ma anche lì danno solo degli stralci che dicono che si merita 1-2 anni.
Difficile capire cosa la gente dichiari in questo mondo di click
Sinner per negligenza a Regolamento, prende 12 mesi che è la pena minima, perché non ha precedenti. Poi se il suo pool di Avvocati apre una trattativa con l’ente inquisitorio e con un mea culpa del Tennista si riesce a togliere qualche mesetto, sarebbe un grandissimo risultato.
Dare 4 anni per uno che avesse voluto doparsi con una pomata al Trofedermin!!
Non so se è più stupido l’atleta che cerca di doparsi con una pomata o il genio che ha fatto i regolamenti.
Comunque Jannik se prende più di una pacca sulla spalla in questo ricorso kafkiano significa che siamo all’ultima fermata come umanità.
Ne sono fermamente convinto anche io. Ho solo voluto fare un’ipotesi accademica.
La discriminante dovrebbe essere se hai tratto vantaggio dalla sostanza dopante.
Tutto il resto dovrebbe essere punibile con multa.
Mi direte che non è così.
Va bene, comunque è assurdo
Ho letto questa dichiarazione da un’altra fonte ed era riportata con una argomentazione più’ complessa e bilanciata
Sembra che la morehouse abbia Riportato sia le motivazioni della WADA (riportate qui) sia quelle del tribunale indipendente che ha “assolto” Sinner. Citava i vari articoli applicabili ed il contrasto nella lettura e applicazione tra i diversi enti
Diceva che il TAS dovrà decidere quale lettura è più congrua
Quindi, niente di nuovo, e nessuna rivelazione
Politicamente fondamentale vincere i prossimi AO
E dire che tu non hai capito che “sarebbe stato meglio che tacesse proprio” non va bene eh !
la sentenza del Tribunale indipendente in realtà ha motivato affermando che la contaminazione accidentale non può essere considerata “administration”, che pure nella sua accezione più ampia, presuppone pur sempre un comportamento volontario da parte del medico di somministrare la sostanza all’atleta. Il caso di Naldi è chiaro che non c’era volontà da parte di Naldi di somministrare alcuna sostanza a Jannik (non ha curato le ferite di Jannik con spray o pomata, in quel caso sarebbe stata “somministrazione” ), ma ha effettuato un massaggio e la sostanza è entrata per contatto. Quindi a mio parere la sentenza di primo grado è motivata in modo impeccabile, e il TAS non potrà che confermare questa interpretazione
In più AL CONCETTO DI SOMMINISTRAZIONE NON SONO COMPRESI TUTTI QUEI TRATTAMENTI TERAPEUTICI IN BUONA FEDE FATTI DALLO STAFF CHE HANNO PORTATO A POSITIVITÀ IN MANIERA INVOLONTARIA ANCHE PER LO STESSO STAFF
WADC PAG 87 o 164
In quel caso l’atleta NON È RESPONSABILE delle loro azioni
Per escludere ogni sanzione deve potersi applicare il punto 10.5 (quello finora applicato) che dice
“If an Athlete or other Person establishes in an individual case that he or she bears No Fault or Negligence, then the otherwise applicable period of Ineligibility shall be eliminated.”
Questo requisito del codice è accompagnato dalla nota 65 che dice:
“………….No Fault or Negligence would not apply in the following circumstances:…….b) the Administration of a Prohibited Substance by the Athlete’s personal physician or trainer without disclosure to the Athlete (Athletes are responsible for their choice of medical personnel and for advising medical personnel that they cannot be given any Prohibited Substance);”
Come da tempo ipotizzato e come ora confermato, tutto si gioca sulla responsabilità che hanno gli atleti verso il loro staff.
Di conseguenza, molto si gioca su questa nota 65: se rientriamo siamo fregati e non si applica l’esenzione della sanzione – la sentenza Itia ha escluso che si applichi (punti 71-75 e 99-100) ma non mi pare lo motivi.
Il significato del termine “administration” si trova nelle definizioni allegate al codice Wada.
Come sospettavo, si tratta di un termine con un significato di ampia portata, ben maggiore della semplice “somministrazione” di cibo o farmaci.
“Administration: Providing, supplying, supervising, facilitating, or otherwise participating in the Use or Attempted Use by another Person of a Prohibited Substance or Prohibited Method.”
(il termine “Use” è molto vasto: The utilization, application, ingestion, injection or consumption…..)
SE ci fermassimo qui, penso proprio che saremmo fregati (otherwise participating): quella di Sinner sarebbe una “administration” per cui cadrebbe la possibilità dell’esenzione totale.
Per ns fortuna, invece, la definizione Wada continua così.
“However, this definition shall not include the actions of bona fide medical personnel involving a Prohibited Substance or Prohibited Method Used for genuine and legal therapeutic purposes or other acceptable justification and shall not include actions involving Prohibited Substances which are not prohibited in Out of-Competition Testing unless the circumstances as a whole demonstrate that such Prohibited Substances are not intended for genuine and legal therapeutic purposes or are intended to enhance sport performance.”
Quindi l’”administation” non DEVE (shall) comprendere le azioni (actions) fatte in buona fede dal personale medico (certamente estensibile a tutto lo staff), che coinvolgono sostanze proibite, quando si tratta di azioni con FINALITA’ TERAPEUTICHE effettive e legali.
Ne deriva, secondo me, che l’”azione del massaggio”, con finalità terapeutiche, fatta in buona fede, rientra perfettamente in questa fattispecie che esclude l’”administration” per cui cade il comma b) della nota 65 e l’applicazione del 10.5 non sembrerebbe avere ostacoli stabiliti dalla norma…..
Torniamo ad un caso non previsto a cui non sembra applicabile il principio che gli atleti sono responsabili del loro staff.
Ohhhhh e rispondimi a questo
Quando sarebbero cambiate le regole dello scorso anno ?
E quali sarebbero le nuove disposizioni normative che avrebbero già abrogato le vecchie ?
Si creerebbe un precedente di giustizia ed equità sostanziale.
Chi ancora crede che dietro il caso Sinner ci sia trasparenza è un povero ingenuo, che per di più dà a chi cerca di aprirgli gli occhi del complottista.
Sono dell’avviso che un caso simile se avesse avuto come protagonista un Nadal, un Federer o un Djokovic non sarebbe mai emerso, ma sarebbe stato gestito privatamente con un richiamo all’atleta, o qualcuno pensa che dalla squalifica di Korda padre, ormai circa 25 anni fa, solo Cilic e Coria tra i tennisti di vertice, certo non numeri 1, abbiano in qualche modo infranto le norme antidoping? Siamo seri.
Purtroppo tante testimonianze di persone che il doping lo hanno sempre combattuto, come Sandro Donati, dimostrano che l’antidoping è un sistema marcio.
A questo punto si aprono più scenari: la federazione italiana tennis e sponsorizzazioni-televisioni varie riusciranno a far pesare la loro influenza sul tribunale riuscendo a far assolvere l’atleta, la WADA si accontenterà di averlo tenuto sulla graticola per un anno, si ripuliranno la coscienza condannandolo.
Per quanto mi riguarda, in caso di squalifica non rinnoverò il mio abbonamento a NOW tv, in quanto considero tutta questa faccenda una pagliacciata indecente e invito tutti a fare altrettanto.