Colangelo parla del lavoro con Sonego: “Deve spostare il suo gioco verso la rete. Vogliamo fare bene negl Slam”
Fabio Colangelo crede nel futuro del suo assistito Lorenzo Sonego, con un lavoro mirato verso un tennis sempre più aggressivo e proiettato verso la rete, senza grandi stravolgimenti tecnici ma una propensione maggiore ad entrare nel campo. In una bella intervista rilasciata a SuperTennis, il 43enne coach lombardo ha raccontato la base della sua collaborazione con il torinese e soprattutto come intende indirizzare gli allenamenti per far decollare di nuovo il tennis coraggioso di “Sonny”. La preparazione per il 2025 è iniziata in Italia e ora si svolge in Spagna presso la notissima Academy di Rafa Nadal.
Riportiamo i passaggi più significativi del pensiero di Fabio, iniziando dal percorso di Lorenzo nelle prime settimane. “Siamo stati contattati da loro (la Academy di Nadal, ndr) e visto che ci saranno tanti giocatori presenti, ci è sembrata una buona scelta. Resteremo in Spagna 10 giorni, poi torneremo una settimana a Torino per Natale e già il 26 dicembre partiremo, insieme anche al preparatore Davide Cassinello, per Hong Kong, dove Lorenzo giocherà l’Atp 250. Poi in Nuova Zelanda, ad Auckland, e infine a Melbourne”.
Ciao Lorenzo Sonego! 👋🏼 Welcome one more year to Rafa Nadal Academy! Good luck in the preseason! VAMOS‼️ pic.twitter.com/bnqTNuzAs5
— Rafa Nadal Academy by Movistar (@rnadalacademy) December 10, 2024
Ecco su cosa si concentrerà il lavoro: “Avere a disposizione queste quattro settimane – perché noi abbiamo cominciato a lavorare a fine novembre – è fondamentale. Quando abbiamo cominciato a lavorare insieme ad aprile, ‘Sonny’ mi ha chiesto espressamente di esplorare cose nuove. Avendo avuto sempre la stessa guida per tutta la sua vita da giocatore, voleva cambiare direzione, ma per introdurre queste novità c’era bisogno di tempo. Un tempo che durante l’anno, visto il calendario fitto di tornei, non è mai abbastanza. Poter lavorare con continuità senza l’assillo della partita è un’altra cosa. Su cosa ci concentriamo? Una maggiore predisposizione verso la rete. Lorenzo deve essere più aggressivo. Per il fisico che ha, per come gioca i colpi di inizio gioco, vista anche la sua mano e la sua rapidità, è fondamentale che lui riesca a sviluppare in chiave offensiva il suo tennis. Questo è il tema principale sul quale stiamo lavorando e la cosa è condivisa anche dall’opinione di Umberto Rianna – che è già stato con noi un paio di giorni a Torino – e Vincenzo Santopadre, con il quale da qualche settimana è cominciata una collaborazione”.
Un lavoro principalmente tattico: “Capire come e quando farlo è fondamentale ed è chiaro che poi l’aspetto tecnico deve aiutare a farlo nel modo più efficace. Non sono mai favorevole, avendolo anche provato sulla mia pelle, a cambiamenti tecnici esagerati su atleti già formati. Lorenzo poi è un professionista evoluto che ha già raggiunto risultati importanti. Non ci si deve inventare nulla”.
Il rovescio è sempre stato il lato debole di Sonego: “Non è un segreto che quando gli avversari vogliono pressarlo vanno verso il rovescio, quindi stiamo lavorando anche su questo fondamentale per dargli più sicurezza, anche qui facendo delle cose nuove e un po’ diverse rispetto al passato“.
Ha destato curiosità l’ingresso di Vincenzo Santopadre come collaboratore di Sonego. Così Colangelo spiega la situazione: “La premessa è che Lorenzo ha sempre avuto grande stima di Vincenzo. Già l’anno scorso, quando Santopadre si era lasciato con Berrettini, aveva questa idea di lavorare con lui. Idea che, per vari motivi, non è andata a buon fine. Possibilità che invece si è concretizzata quest’anno e con termini molto chiari. Vincenzo rimane il coach di Luca Van Assche a tempo pieno, con però una disponibilità, quando avremo bisogno, di poterci ritagliare dei momenti per andare a Roma per una collaborazione. Non ci saranno settimane durante i tornei, nemmeno nei momenti condivisi, ma sicuramente ci sentiremo spesso al telefono per una consulenza. E mi piace anche sottolineare la disponibilità del francese nell’accettare questa situazione visto che, di fatto, Lorenzo è un suo rivale. E nelle poche trasferte in cui non riuscirò ad affiancare Lorenzo, con lui ci sarà Davide Galoppini”.
Il 2024 non è stata un’annata buona per Sonego… “Per lui è stata una stagione complicatissima. Non era iniziata bene e a fine marzo ha preso questa decisione molto difficile. E il trauma di aver interrotto un rapporto di lunga data lo ha certamente un po’ condizionato. Pian piano ha visto sfuggirgli di mano un obiettivo importante come l’Olimpiade, con anche la prospettiva interessante di giocare il doppio con Sinner. Quindi la prima metà della stagione è stata molto negativa. Dall’erba in poi è andata decisamente meglio”.
Il titolo a Winston-Salem l’unico vero sorriso dell’anno, e il primo successo da coach per Colangelo. Così lo ricorda: “Emozione bellissima, anche perché in quel torneo ho visto Sonny mettere in atto in maniera efficace alcune cose che avevamo provato in allenamento. Ha giocato una settimana molto buona, ma la mia gioia più grande è stata vedere la sua espressione quando ha vinto: lo sguardo di una persona sollevata. Invece mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa in più nella trasferta cinese”.
Per il coach le migliori doti di Sonego sono: “Intanto la solarità: è sempre propositivo, sorridente, allegro. È un lato fantastico del suo carattere. In campo, è un giocatore molto curioso e che ha la grande qualità di fare con facilità le cose che gli vengono chieste. E non è una cosa così scontata tra giocatori così evoluti”.
Gli obiettivi di Sonego per il 2025: “Non c’è un numero. Nel momento in cui Lorenzo riuscirà a fare meglio e con continuità le cose che stiamo provando, siamo convinti che la classifica andrà di conseguenza e sia destinata a migliorare. Ha vinto un titolo ATP su ogni superficie, ha battuto il n.1 del mondo (allora era Novak Djokovic, ndr), ha vinto la Coppa Davis e giocato una semifinale a Roma. Quello che gli manca è fare un bel risultato in un torneo del Grande Slam”.
Colangelo così racconta il suo passaggio da giocatore a coach, grazie all’aver seguito Leonardo Caperchi, all’epoca allenatore di un giovane Fognini: “Era il 2006 ed ero in piena attività come giocatore. Ho condiviso con lui una trasferta sudamericana durata due mesi, e vedendolo lavorare con Fabio Fognini e Gianluca Naso ho capito che mi sarebbe piaciuto moltissimo allenare. Anche lui ha notato questa mia propensione e qualche tempo dopo mi ha chiesto di seguire Naso. La svolta è arrivata quando ho smesso ho fatto il maestro al Quanta Club di Milano per un anno, ed è stata un’esperienza molto formativa. Poi, dopo l’esperienza con Brizzi e Crugnola, nel 2021 ho seguito Federico Gaio. Ultimamente, oltre all’impegno con lo Sporting Club di Torino, facevo molte telecronache. Poi, già dal torneo di Stoccolma nel 2023, ho cominciato a seguire in qualche trasferta Sonego”.
Marco Mazzoni
TAG: Fabio Colangelo, Lorenzo Sonego, Marco Mazzoni, Supertennis
Per me non è tanto sensato pensare di diventare un giocatore da rete, accorciare scambi forse si, ma a rete non mi pare il suo punto di forza, meglio il suo allenatore storico
Può essere un Top 40. Insomma può guadagnare qualche posizione.
Le difficoltà di Berrettini sono irrisolvibili per una questione fisica:lui ha un torace molto grosso e muscolatura rigida che non gli permette una rotazione del busto fluida e gambe sottili che non permettono di avere un buon equilibrio(non a caso in movimentofa fatica anche dalla parte del dritto),non potrà mai avere un rovescio bimane competitivo,è molto più efficace quando deve staccare la mano,lui infatti andava impostato con il rovescio ad una mano.Per Sonego ci possono essere dei margini di miglioramento perché non ha veri e propri limiti fisici,è più di natura tecnica
Più Che Colangelo, se Santopadre riuscisse a migliorargli il rivescio slice farebbe sicuro un grosso miglioramento. Berrettini non ha sempre avuto lo slice che ha adesso e secondo me Santopadre c’ha messo molto del suo.
Santopadre non è il coach giusto per migliorare il rovescio, punto debole di Sonny, visto che ha seguito per anni Berrettini e il punto debole di Matteo è stato sempre il rovescio.
Molto più che condivisibile. Anche perché sfido qualunque dei primi 100 atp a non voler far bene negli slam. Detta così, sembra una banalità clamorosa. Capisco avesse detto “raggiungere la seconda settimana in almeno un paio di slam” o cose simili.
Per Sonny potrebbe essere già importante e gratificante vincere un bell’ATP500. Non essendo testa di serie negli slam, non che da tds sia più semplice per lui, fare il colpaccio in uno slam è assai arduo.
Vediamo come andrà il 2025, storicamente in Australia ha sempre faticato.
Bella intervista che tocca alcuni punti interessanti,su tutti la difficoltà di “cambiare” su un giocatore già formato.
Tutti i giocatori lavorano ma generalmente consolidano e aggiungono,vedi Sinner che diventando sempre più potente, e mandando l’avversario sempre più lontano, trova spazi più ampi per giocate da fare con buona sicurezza.
L’obiettivo di Colangelo è quello di far avvicinare alla rete Sonny,diventando quindi più aggressivo e mettendo più pressione, probabilmente con attacchi anche in controtempo o con colpi anticipati.
Non facile ma se ci credono e c’è l’entusiasmo può diventare proficuo un lavoro simile.
Vediamo, Sonego mi piace ma l’anagrafe non perdona. Sarebbe bello se diventasse competitivo anche a livello 500, non mi aspetto granché in termini di Masters e Slam.
Da tifoso decennale ho visto un peggioramento soprattutto dal lato emotivo purtroppo
Che ci riesca(no) o meno, a me quest’idea piace ed affascina. Forse doveva emanciparsi un po’ prima se fosse vero che con Arbino questi cambiamenti non gli “venivano concessi”.
Sinner, partendo chiaramente da un livello ben più forte, lo fece in giovanissima età ed i risultati si sono ben visti.
Chiaramente ogni carattere è a sè.
Se c’è una cosa di cui non si possa dubitare nel carattere di Sonego quello è il cuore, sempre gettato oltre l’ostacolo: Forza Giovane Cuore Granata! Alè!