L’ultima danza di Del Potro: Lacrime e abbracci con Djokovic a Buenos Aires (Video)
Un’emozionante pagina di tennis si è scritta al Parque Roca di Buenos Aires, dove Juan Martín del Potro ha dato il suo addio definitivo al tennis in un match di esibizione con Novak Djokovic. Una serata carica di emozioni che ha visto i due campioni condividere momenti indimenticabili sul campo.
“El Último Desafío” ha regalato scene toccanti, con Del Potro che ha mostrato per l’ultima volta i suoi caratteristici diritti potenti, quelli che gli valsero il soprannome “Martillo de Thor”. Djokovic, da parte sua, ha dimostrato grande sensibilità lasciando che i riflettori fossero tutti per l’argentino.
Il momento più commovente è arrivato alla fine del match, quando entrambi i giocatori si sono sciolti in lacrime alla rete, fondendosi in un abbraccio che ha fatto il giro del mondo. Del Potro ha lasciato la sua caratteristica fascia sulla rete, come aveva fatto nel suo ultimo match ufficiale contro Delbonis, ma questa volta con un’espressione diversa: non un arrivederci, ma un addio sereno.
La serata ha visto anche momenti più leggeri, con Djokovic che ha imitato Rafael Nadal su richiesta di Del Potro, e un doppio di esibizione che ha coinvolto Gabriela Sabatini e Gisela Dulko. L’ex numero uno del mondo ha dimostrato grande sportività, adattando il suo gioco per permettere all’amico di brillare una volta ancora.
Nel suo discorso finale, Djokovic ha commosso il pubblico ricordando il loro primo incontro quando erano ragazzini: “Non conosco una persona che non ami Juan Martín del Potro. È un esempio per tutti noi, e la sua più grande vittoria nella vita è essere una persona meravigliosa.”
Anche Roger Federer ha voluto essere presente, seppur virtualmente, con un videomessaggio: “Sei stato un giocatore e una persona molto speciale per il mondo del tennis. Spero che questo sia un momento prezioso di celebrazione, non di tristezza. Il meglio per te deve ancora venire.”
Dopo anni di incertezza, tentativi di ritorno e operazioni senza successo, Del Potro ha finalmente trovato la sua pace, salutando il tennis in una serata che ha reso giustizia al suo straordinario impatto sul tennis mondiale. Una celebrazione perfetta per un campione che, nonostante gli infortuni, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia di questo sport.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Esibizione, Juan Martin Del Potro, Novak Djokovic, Ritiro
Grande Delpo: carriera martoriata dagli infortuni ma è riuscito lo stesso a vincere uno slam, la coppa Davis e due medaglie olimpiche (argento e bronzo).
PS: non si può dire bravo a Djokovic per essere andato a giocare con Del Potro senza parlare male di Federer e Nadal che oltretutto hanno smesso?
se non ti frega nulla perché continui a rispondermi con questa foga?
e poi chi ti credi di essere per offendere?
ma qui c’è qualcuno che modera o si può sparare di tutto?
nello specifico di cosa starei rosicando?
no perché dire robe a caso sono bravi tutti.
dai motiva, vediamo cosa tiri fuori
Non ci trovo nulla di male infatti ma trovo sempre ridicolo chi fa illazioni su chi non c’era,come se l’assente fosse per forza un menefreghista.
Anche se fosse, chissene…
Chissà dove sarebbe arrivato Del Potro senza quelle articolazioni di cristallo… Oltre alla potenza, aveva la testa da campione vero.
Nole-Delpo? Un addio tra campioni…con lo stesso sponsor.
Magari un caso,magari no.
Anche quelli come te sono abbastanza rosiconi!
@ SlamdogMillionaire (#4270989)
Tu non stai bene amico, ma che rosicone, a me non frega nulla né di Nadal ne di Federer. Ma quanti anni hai ? Dodici ?
e questa è una dura verità
Io amo Del Potro, grande tennista e grande uomo. Ma non si diceva che non riusciva neanche a scendere le scale e può fare una partita di tennis? Quindi delle tre l’una: o i giornalisti ci prendono per i fondelli, o ci prende lui, o sta meno male di quello che racconta.
@ Denic (#4270975)
Come cosa c’entra? Se Delpo ha coinvolto Novak per un momento così importante e delicato vuol dire che le tante cattiverie su Novak, derivanti dal “vostro” livore, sono palesemente infondate…e non trattavasi certo di un momento agonistico, la nostalgia era scontata, non sarebbe stata la presenza di un altro pensionato a determinarne la tristezza: è che con Novak evidentemente Delpo sapeva di sentirsi a suo agio, di poter condividere con sincerità, sapendo di essere capito, sentimenti, ricordi, sensazioni
Ma la Sabatini è ancora una gran gnocca.
@ adhd (#4270906)
Esatto! Miseri…
Non avevo dubbi sulla Grande gentilezza , umanità e generosità di Djokovic! Federer è lontano…
@ Denic (#4270975)
Ha ragione
come cosa c’entra? perché ha chiamato Djokovic e non i due amiconi?
poi di quale livore parli?
qua l’unico livore è di voi fedalini rosiconi che avete visto i vostri idoli regolarmente battuti e superati
Malinconia…
Ma che commento è, cosa c’entra con la festa di addio di Del Potro. Ma da dove vi viene tutto questo livore.
Que tengas una buena vida campeon
Piccolo ricordo personale. Mia figlia , che ha fatto la raccattapalle per qualche anno al Foro italico, ed ha praticamente passato l’asciugamano a quasi tutti i campioni di quel periodo che passavano per Roma, mi parlò una volta della gran gentilezza di Del Potro. Le diceva continuamente grazie ogni qualvolta lei gli passasse qualcosa.
Forse perchè è l’unico rimasto in attività…altrimenti sarebbe stato un incontro, ancora più triste, tra pensionati 🙂
@ Kenobi (#4270887)
Sacrilegio come (h)avete osato scrivere che è ancora il numero 1.
E anche oggi hai dimostrato la tua irrazionalità nei confronti del più GRANDE tennista di tutti i tempi
In questi frangenti Djokovic si comporta sempre da n °1, gran signore e grande empatia!
In passato lo ho criticato per la gestione Covid e per le “singolari”(?) idee sindacali, ma per il resto fuori dal campo è molto simpatico ed umano…
Ad umanità nessuno batte Nole.
@ SlamdogMillionaire (#4270919)
Ma come l’hai detta bene!!!! Verità assoluta e aggiungo che, alla fine, l’unico che ha trovato il modo di omaggiare gli altri due big nonché il grande Delpo al momento del commiato dal tennis è stato proprio Novak, presente con Federer all’ultimo cimento, con Rafa all’esibizione dei Six dove è avvenuto forse il più celebrativo riconoscimento alla carriera del maiorchino ma soprattutto con Delpo che, come hai detto giustamente, ha voluto Novak per l’ultima esibizione, per un rapporto evidentemente di grande amicizia e per la capacità comunicativa di Novak di far arrivare la sua parte umana e non solo gli aspetti tecnici e formali in uno sport che ha bisogno anche di queste emozioni.
@ SlamdogMillionaire (#4270919)
Che Djokovic non sia amato è una narrativa inventata da una certa fascia di popolo bue tipicamente occidentale e snob. In tantissime zone del mondo il serbo è adorato e, soprattutto, è amato e rispettato dai suoi colleghi cosa che non è successa a federer né in attività né ora che, da ritirato, non viene considerato da nessuno se non per motivi legati ai soldi. Lo svizzero nemmeno ha presenziato all’ultimo ballo del suo “amicone” Nadal, preferendo mandargli un’ipocrita e stucchevole letterina strappalacrime e acchiappa consensi.
Vero.Diciamo che ci sono giocatori che sono stati amati in modo trasversale ma Jimbo non era solo un cattivo, ciò che fece nel ’91 a Flushing fu talmente epico da mettere tutto lo stadio con lui e non a favore di un bravissimo ragazzo come Krickstein.Ed è vero che magari il pubblico Usa è un tantino da arena dei gladiatore ma tifarono per un vecchio campione capace di emozionare come pochi,lo stesso che si presentò sul centrale del RG con l’amico Gerulaitis entrambi in stampelle,facendo scompisciare pubblico e cronisti.
McEnroe ad esempio non era in grado di attirare le simpatie se non con il suo tennis.
Grande persona con un’ aura carismatica di assoluto prim’ordine.
Di lui ricordo la vittoria su Federer agli US Open (secondo me Roger non aveva la solita ‘cazzimma’; era sazio di tante vittorie, per intenderci), la vittoria contro Daniel Koellerer (quel mattacchione che ne combino’ una più di Bertoldo) e il match epico con Nadal in Davis (una delle partite che più mi ha emozionato nella mia vita).
Ci sono stati altri match sicuramente altrettanto appassionanti, ma questi sono nella mia top list.
P.S. Solo Novak poteva volare fino all’ Argentina per salutare un collega/amico.
Credevo che delPo fosse molto più amico di Rafa.
@ Kenobi (#4270887)
Vabbé, abbiamo capito che Djokovic ti sta sui maroni
Djokovic sarà anche il più odiato ma fatalità Del Potro ha voluto lui al suo addio e non gli altri 2 amiconi.
Chissà perché. Ve lo dico io il perché: perché il serbo è odiato solo perché ha regolarmente bastonato i 2 amiconi. Avesse vinto 15 slam in meno sarebbe molto più amato.
Ma i tennisti suoi colleghi questo lo sanno, infatti non ne ho mai sentito uno parlare male di Nole. Anzi.
Quelli che ne parlano male sono i fedalini rosiconi.
Punto.
Probabilmente non davano abbastanza soldi…
Sappiamo che il palancaro svizzerotto si muove solo per molti soldi!
@ zedarioz (#4270897)
L odioso connors era amatissimo in USA e l imperurbabile borg era amatissimo in tutto il mondo, anzi eravamo a livelli delle più celebri rock star con assalto di ragazzi e soprattutto ragazze impazzite….nel tennis non si era mai vista una cosa simile
@ Kenobi (#4270887)
Lui è il n.1 di sempre, il goat….c è un po di differenza
Considerato che Roger e Rafa sono “pensionati”, un viaggetto per salutare il mancato fab4 avrebbero anche potuto farlo…
E ora capitano di Davis dell’argentina. È il minimo e non deve passare per un risarcimento ad honoris causa, perché sarebbe sbagliato. Delpo ha tutte le carte in regola per espletare al meglio tale ruolo.
@ Nena (#4270895)
Se in campo sei odioso, irrispettoso, o se semplicemente non mostri emozioni ma solo feroce determinazione (Lendl) la gente fa fatica a trovare empatia. Mcenroe ha fatto eccezione per la classe infinita e perché i suoi avversari erano l’odioso connors e l’imperturbabile Borg. Del Potro era un uragano ma sempre corretto, rispettoso e mostrava le sue emozioni, era coinvolgente. Sinner, eccetto l’ultimo periodo dove obiettivamente ha pensieri cupi addosso, è sul solco di Del Potro. Grazie a Dio, l’educazione e il rispetto verso tutti, accoppiati alla forza tecnica, sono ancora valori riconosciuti. Il dritto di Delpo sarà ricordato come uno dei colpi più micidiali del tennis moderno. Un vero tracciante sparato da qualsiasi posizione,
Chissà perché alcuni campioni rimangono nel cuore, mentre altri invece non si sopportano. Sono convinto, ad esempio, che giocatori del calibro di Jimbo Connors, Ivan Lendl e qualcun altro che non cito per non dilungarmi troppo, nonostante fossero giocatori formidabili che hanno vinto tanto, risultavano antipatici e non molto amati. Viceversa qualcun altro, tipo Delpo, che hanno vinto si, ma non quanto avrebbero potuto, li ricordiamo con grande affetto e simpatia. Probabilmente alcuni hanno un’aura che va a stimolare la nostra parte più atavica del nostro cervelletto, e ciò fa scattare qualcosa di inaspettato, qualcosa di magico, come quando ci si ritrova soli davanti ad un bel focolare acceso e l’osservare quelle fiamme ci fa sprofondare nei nostri più intimi pensieri. E’ la magia della vita, che ci fa scegliere inconsciamente chi più si avvicina al nostro modo di essere. Ciao Delpo, buona vita!
Comunque dai, pensavo peggio… un posticino in D2 forse glielo troverei ancora 😉
Suerte Palito, ci hai fatto emozionare come pochi!
Ottimo, peccato la mancanza di altri top player.
Comunque Djokovic non è più numero 1.
È numero 7, virtualmente fuori dai 10.
E ce ne costa lacreme sto tennis (cit.) 😀
Vabbè dai, Del Potro ci ha sempre emozionato. Un abbraccio JM! Potevi avere (e te la saresti meritata) maggior fortuna.
Non è che potresti affiancarti al team Bellucci o Cinà? Entrambi avrebbero bisogno di migliorare il diritto e ….. 😉
Molto bene. Del potro si merita questo ed altro. Grandissimo giocatore, in tutti i sensi. Persona che stimo e a cui mi piace pensare.