Da Sinner a Berrettini, le voci dell’Italia in finale: “Uniti per il sogno Davis'” (Video e sfida con l’Olanda domani alle ore 16)
Le dichiarazioni dei protagonisti dopo la vittoria sull’Australia raccontano lo spirito di un’Italia che ha raggiunto la seconda finale consecutiva in Davis Cup, trascinata da un gruppo sempre più unito.
SINNER, IL LEADER
“È sempre dura, non c’è nulla di scontato”, ha dichiarato Sinner dopo il successo. “Matteo ha dato una mano importante vincendo il suo singolare, per la sua fiducia e per la squadra. Non possiamo controllare tutto, ma sono molto contento di giocare così in una situazione non semplice. Sono questi i momenti per cui mi alleno”.
L’altoatesino ha sottolineato l’importanza del gruppo: “Non ci siamo solo io e Berrettini, c’è tutta la squadra, un grandissimo staff dietro che dà il 100%. Abbiamo un ottimo doppio, abbiamo Lorenzo Musetti che ha giocato una splendida stagione. Qualche volta ci sono i giorni storti, può succedere, due giorni fa ci siamo tirati fuori in un modo, oggi abbiamo vinto così”.
Sull’Olanda in finale: “Hanno tre singolaristi molto forti. Con Koolhof, se andremo al doppio, sarà difficile. Per lui sarà l’ultima partita ufficiale, sarà ancora più carico. Cerchiamo di finire la stagione in maniera positiva”.
BERRETTINI RITROVATO
“Credo di aver giocato una delle mie partite migliori”, ha commentato Berrettini dopo la vittoria su Kokkinakis. “Ho cercato di entrare in campo pensando solo al mio match e non al fatto che Jannik avrebbe poi potuto vincere quello successivo. La chiave oggi è stata essere positivo e rimanere concentrato”.
Il romano ha rivelato anche dettagli tecnici: “Ho giocato una partita molto buona anche in difesa, oltretutto su un campo veloce come questo dove è possibile solo se ti chiami Sinner o De Minaur”. Sul suo rovescio in back: “Il mio rapporto con questo colpo è nato quando avevo 15 anni: mi sono rotto la falange di un dito e per un mese ho dovuto giocare il rovescio solo slice. Poi l’abbiamo sviluppato ulteriormente quando a 17 anni, per un infortunio al polso sinistro, ho dovuto giocare in back per tre mesi. È un colpo che mi lascia il tempo di respirare ma non bisogna abusarne”.
LA MAGIA DELLA NAZIONALE
Berrettini ha raccontato il suo rapporto speciale con la maglia azzurra: “È stata una partita speciale ma non più di quelle giocate a Bologna. È giocare per la Nazionale che è speciale. Una volta da ragazzo in una finale di serie A1 dove c’è l’inno nazionale, Bolelli mi ha detto: ‘pensa come ti sentirai quando difenderai i colori dell’Italia’. A volte devo darmi dei pizzicotti per rendermi conto che è tutto vero”.
VOLANDRI E IL PROGETTO
“Abbiamo costruito un gruppo, poi una squadra”, ha spiegato il capitano Volandri. “L’anno scorso abbiamo vinto il titolo ma vorrei aprire un ciclo: questo dicevo ai ragazzi all’inizio della fase a gironi a Bologna”. Sul match: “Matteo avrebbe dato la vita per vincere oggi. Avrebbe meritato di vincere il primo set, la parte più bella è stata la sua reazione dal primo punto del secondo set. De Minaur ha cambiato qualcosa rispetto al solito, ma Jannik ha lavorato duro, è alla fine di una stagione durissima per duemila motivi e ha dimostrato ancora una volta di essere un grande campione”.
VERSO LA FINALE
Volandri mette in guardia sui pericoli dell’Olanda: “Rispetto a settembre è tutto diverso. Intanto perché è una finale, poi la superficie è diversa. Gli olandesi vengono dall’aver vinto contro Spagna e Germania e sono grandi iniezioni di fiducia. Cambia tutto, in Davis le classifiche non contano e in una finale ancora meno”.
Un’Italia che si presenta alla finale con la consapevolezza dei propri mezzi ma anche con il giusto rispetto per un’Olanda che ha già dimostrato di poter battere chiunque. La chiave sarà ancora una volta l’unità del gruppo, vero punto di forza di questa nazionale.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Coppa Davis, Coppa Davis 2024, Davis Cup, Davis Cup 2024, Filippo Volandri, Jannik Sinner, Matteo Berrettini
Riccio
Più esplicitamente: come un riccio o come un coniglio.
Volandri appena finito la semifinale ha detto che Sinner deve riposare….Quindi domani non gioca?
Dopo “Tomba la bomba” adesso c’é la bomba Sinner (vedere sequestro di botti a Napoli denominati ‘Bomba Sinner’)…sempre di bombe si parla…
.
Visto che bolelli e vavassori non giocheranno MAI con la presenza del Rosso (che potrebbe pure fare da Capitano), nom sarebbe stato giusto convocare Fognini al tramonto di carriera? X fargli comparire la Davis in Wikipedia? Già sta cosa era fattibile lo scorso anno
Sinner e Matteo sono visibilmente stanchi mentre l’Olanda ha un giorno di riposo in più. A questo punto è evidente che se si arrivasse sull’uno pari contro il doppio Olandese dovranno giocare Bolelli Vavassori che non possono essere considerati improvvisamente brocchi ed il doppio Olandese è forte ma non è quello Australiano o tedesco se la potranno giocare visto che saranno super riposati mentre Boton no perché avrà giocato una partita che sarà sicuramente dura. In tutto ciò Musetti va tenuto lontano dal campo di gioco .
ed ha ancora grandi margini in termini di spinta.
GODOOOOOOOOOO COME UNA BESTIA
@ ACL (#4265221)
Non esageriamo adesso dai…..
Credo che il gioco di potenza/fluidità/anticipo/pressione/continuità da fondo campo di Sinner, attualmente unico al mondo (e si potrebbe discutere se unico finora nella storia del tennis) verrà studiato nelle scuole tennis e negli Istituti di Scienze Motorie di tutto il mondo.
Lolol la chiave domani sarà l’unità del gruppo??? No, la chiave come sempre sarà vincere il primo singolo. Per tutto il resto, c’è Master Jan.
Il magnifico duo, la volpe ed il martello, hanno la possibilità di regalarci domani la terza Davis, la seconda consecutiva. Basta sfoltire un po’ l’aiuola azzurro da un paio di tulipani di troppo…
Quando ci saranno 5 incontri al meglio dei 5 set sarà ancora più Davis, nel frattempo con 5 singolaristi uno più forte dell’altro ed un gran doppio stiamo facendo la Storia.
Avere il futuro GOAT del tennis, significa iniziare ogni match dal +1.
L’ho già scritto e lo ripeto. L’unico avversario all’altezza di Sinner, quest’anno, è Pogacar. Se la giocano per l’alletta mondiale dell’anno. E sono nati a un paio di centinaia di chilometro l’uno dall’altro. Se rimaniamo al tennis, non ci sono rivali.