L’Australian Open si conquista a Rovereto
Tre top-100 e nomi di primissimo piano impreziosiscono l’entry list del Trofeo Perrel-FAIP. Borna Coric e Lucas Pouille guidano un parco giocatori in cui spicca il baby-fenomeno Landaluce e giocatori dal gran passato come Herbert, Djere e Kukushkin: l’obiettivo di tutti è il main draw dell’Australian Open. L’Italia punta su Luca Nardi.
Un ex vincitore di un Masters 1000, un ex top-10 (nonché ex semifinalista Slam) e un paio di baby fenomeni: il parco giocatori del Trofeo Perrel-FAIP di Rovereto (140.000$, indoor) si presenta così, nel migliore dei modi, mantenendo la tradizione del torneo di Bergamo e migliorando l’entry list della prima edizione del torneo del Palabaldresca, che nel febbraio 2023 non aveva avuto neanche un top-100. Quest’anno ce ne saranno almeno tre, e i due giocatori di più alta classifica si possono definire “top di gamma” per un evento Challenger. A guidare l’entry list c’è Borna Coric, classe 1996 ed ex numero 12 ATP, uno che soltanto due anni fa vinceva il Masters 1000 di Cincinnati. Il croato sarà a Rovereto per assicurarsi un posto in tabellone all’Australian Open 2025, stesso obiettivo di Lucas Pouille. Il francese è appena rientrato tra i top-100 ATP dopo un periodo complicato, ma a trent’anni è convinto di poter fare ancora qualcosa di importante. Stiamo parlando di un giocatore che soltanto pochi anni fa raggiungeva la semifinale all’Australian Open (quando era allenato da Amelie Mauresmo), oltre a vantare un quarto allo Us Open, con tanto di vittoria contro Rafael Nadal. Tra l’altro si tratta di un giocatore molto completo, di tipica scuola francese, bello e spettacolare da vedere. Chiude il trio dei top-100 ATP il britannico Jacob Fearnley, una delle storie più belle del 2024. Diventato professionista dopo la lunga militanza all’università americana, in poco più di tre mesi è entrato tra i top-100 a suon di vittorie nel circuito Challenger (e con l’esperienza di un match a Wimbledon contro Novak Djokovic). Classe 2001, è coetaneo di quel Jack Draper che l’anno scorso vinceva il Trofeo Perrel-FAIP e oggi è tra i top-15. I due hanno avuto un percorso molto diverso, ma chissà che questo torneo non possa lanciare Fearnley proprio come aveva fatto il connazionale.
LANDALUCE, LA STELLA DEL FUTURO
Gli occhi saranno puntati sul giovanissimo spagnolo Martin Landaluce, uno dei giovani più promettenti del circuito. Classe 2006, sembra destinato a essere la più credibile spalla di Carlos Alcaraz negli anni a venire. Quest’anno ha scalato circa 300 posizioni e di recente ha vinto il ricco Challenger di Olbia. A proposito di giovani, ci sarà anche il croato Dino Prizmic, classe 2005, che è sceso al numero 380 dopo che l’anno scorso – ancora in età da tornei junior – era salito in 155esima posizione. Quest’anno aveva iniziato qualificandosi per l’Australian Open, poi un infortunio lo ha bloccato per oltre due mesi e il rientro non è stato facile. Adesso è in risalita, come dimostrato qualche settimana fa con la semifinale a Mouilleron le Captif, e vede in Rovereto la possibilità giusta per risalire. Come spesso accade nei tornei Challenger, c’è un affascinante mix tra giovani e tennisti esperti. Quest’ultima categoria è rappresentata dal pluridecorato Pierre-Hugues Herbert. Non solo è stato uno dei migliori doppisti degli ultimi 20 anni, ma è anche un antico vincitore del Trofeo Perrel-FAIP: si impose nel 2016, successo che diede il via a una scalata che qualche anno dopo lo avrebbe portato al numero 36 nella classifica ATP di singolare. Un giocatore d’altri tempi, il cui serve and volley è sempre un piacere da osservare. In campo anche Laslo Djere, uno che è stato numero 27 del mondo e vanta due titoli ATP, compreso il “500” di Rio de Janeiro, senza dimenticare l’eterno Mikhail Kukushhkin, classe 1987 e ancora molto competitivo. Il francese, il serbo e il kazako fanno parte di quel gruppetto di giocatori non troppo distanti dalla centesima posizione ATP, che rappresenterà la linea di confine per l’ammissione diretta all’Australian Open. Tutti hanno scelto Rovereto perché saranno assegnati gli ultimi punti per delineare la classifica di fine anno, quella valida per l’entry list di Melbourne. Questo garantirà motivazione, impegno e spettacolo al pubblico trentino.
LUCA NARDI PER RILANCIARSI
In Casa Italia, l’attesa è soprattutto su Luca Nardi. Il talentuoso pesarese aveva incantato tutti a inizio anno, con la prestigiosa vittoria contro Novak Djokovic a Indian Wells e la successiva vittoria a Napoli, poi si è un po’ perso. Attualmente è numero 102 ATP e punta a ritrovarsi. Uno col suo tennis può rendere ovunque, anche sul tappeto Mapei che sarà allestito presso il CT Rovereto. Dovrebbe essere ammesso in tabellone anche l’esperto Stefano Travaglia, che si sta rilanciando da quando è seguito da coach Gipo Arbino, e forse può nutrire qualche speranza di ammissione anche Federico Arnaboldi, motivatissimo perché anche lui a caccia di un posto all’Australian Open (in questo caso per le qualificazioni). Nel febbraio 2023, il lombardo perse contro il cugino Andrea che oggi gli fa da allenatore in quella che – potenzialmente – può essere davvero una bella storia. Ma i tornei Challenger sono belli soprattutto per la loro imprevedibilità: le vicende più interessati possono svilupparsi anche tra i giocatori meno accreditati alla vigilia. Basti pensare che lo scorso anno, proprio a Rovereto, passò inosservata la presenza nelle qualificazioni del cinese Yunchaokete Bu, che oggi è addirittura numero 74 ATP. Un aneddoto come un altro che suggerisce di prestare massima attenzione anche al tabellone preliminare. Il fenomeno che non ti aspetti può arrivare anche da lì.
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Main Draw
Entry | Name | Current Ranking | Entry Ranking |
---|---|---|---|
[1] | 🇭🇷 Borna Coric | 95 | 95 |
[2] | 🇫🇷 Lucas Pouille | 97 | 97 |
[3] | 🇬🇧 Jacob Fearnley | 98 | 98 |
[4] | 🇮🇹 Luca Nardi | 102 | 102 |
[5] | 🇫🇷 Harold Mayot | 107 | 107 |
[6] | 🇨🇭 Alexander Ritschard | 108 | 108 |
[7] | 🇰🇿 Mikhail Kukushkin | 110 | 110 |
[8] | 🇭🇷 Duje Ajdukovic | 117 | 117 |
– | 🇫🇷 Pierre-Hugues Herbert | 124 | 124 |
– | 🇷🇸 Laslo Djere | 129 | 129 |
– | 🇨🇭 Jerome Kym | 134 | 134 |
– | 🇪🇸 Martin Landaluce | 162 | 162 |
– | 🇧🇪 Raphael Collignon | 167 | 167 |
– | 🇩🇰 August Holmgren | 168 | 168 |
– | 🇬🇧 Paul Jubb | 180 | 180 |
– | 🇵🇱 Maks Kasnikowski | 181 | 181 |
– | 🇫🇷 Valentin Royer | 183 | 183 |
– | 🇷🇺 Alibek Kachmazov | 186 | 186 |
– | 🇬🇧 Jan Choinski | 188 | 188 |
– | 🇭🇷 Dino Prizmic | 380 | 27 |
– | 🇭🇷 Luka Mikrut | 393 | 30 |
WC | To be announced | – | – |
WC | To be announced | – | – |
WC | To be announced | – | – |
SE | To be announced | – | – |
SE | To be announced | – | – |
Q | Qualifier | – | – |
Q | Qualifier | – | – |
Q | Qualifier | – | – |
Q | Qualifier | – | – |
Q | Qualifier | – | – |
Q | Qualifier | – | – |
Alternates
Alt | Name | Current Ranking | Entry Ranking |
---|---|---|---|
1 | 🇮🇹 Stefano Travaglia | 191 | 191 |
2 | 🇫🇷 Clement Chidekh | 200 | 200 |
3 | 🇷🇴 Filip Cristian Jianu | 214 | 214 |
4 | 🇫🇷 Antoine Escoffier | 223 | 223 |
5 | 🇦🇷 Santiago Rodriguez Taverna | 230 | 230 |
6 | 🇮🇹 Federico Arnaboldi | 241 | 241 |
7 | 🇫🇷 Maxime Janvier | 247 | 247 |
8 | 🇫🇷 Geoffrey Blancaneaux | 249 | 249 |
9 | 🇮🇹 Samuel Vincent Ruggeri | 256 | 256 |
10 | 🇧🇪 Gauthier Onclin | 259 | 259 |
11 | 🇧🇾 Ilya Ivashka | – | 269 (PR) |
12 | 🇩🇪 Daniel Masur | 274 | 274 |
13 | 🇮🇹 Enrico Dalla Valle | 276 | 276 |
14 | 🇫🇷 Jules Marie | 278 | 278 |
15 | 🇫🇷 Kyrian Jacquet | 279 | 279 |
16 | 🇫🇷 Benoit Paire | 282 | 282 |
17 | 🇪🇸 Bernabe Zapata Miralles | 283 | 283 |
18 | 🇮🇹 Giovanni Fonio | 289 | 289 |
TAG: Challenger Rovereto, Challenger Rovereto 2024
Mi correggo, in Europa c’è Lione come challenger 75 e poi due Challenger in Spagna ma su terra
Anche a me sembra molto strano che vada fino in Giappone per un torneo solo, non saprei proprio le motivazioni, pensavo avesse finito i Challenger a disposizione per lo Junior Accelerator, ma l’utente Leftwing mi ha fatto notare che ne avrebbe altri a disposizione. In Europa nello stesso periodo non ci sono Challenger 75, quindi non potrebbe farli, di conseguenza o andava in Giappone o in Sudamerica sulla terra che a mio avviso avrebbe avuto ancora meno senso o in America. Vedremo se avrà WC o magari farà le qualificazioni negli altri Challenger nipponici o se effettivamente ha deciso di disputare un solo torneo e chiudere la stagione.
Se però partecipa davvero al primo, in teoria è difficile che se ne torni subito via: che senso ha andare fin là per giocarne uno solo? Se è questione di “ho solo più energia/voglia/tempo” per farne uno solo, tanto valeva farne uno qualsiasi in Europa. Poi, chiaramente, si può fare anche questo, solo che sarebbe abbastanza strano in un periodo dove non ce ne sono solo là… Se invece non fa manco il primo, nulla quaestio…
(NB per i minus habens, cioè ovviamente NON per chi ho quotato, che gentilmente ha risposto, ma per chi interviene a sproposito, io NON ho nessuna voglia di fare la programmazione di Cinà, nè penso che se leggesse questo post, ma spero non perda tempo a farlo, ne sarebbe influenzato. Io voglio solo discutere di “ipotesi” con altri utenti, per cui se volete solo postare: “ma che vai fare ipotesi, che ne sai, tanto sapranno loro cosa fare, altrimenti offriti per fare parte del suo staff”, tanto vale che non rompiate i c….. e lasciate discutere in pace chi ha il piacere di farlo per il puro amore della discussione…)
Ciná ha usufruito solo di tre (credo, o al massimo quattro) dei bonus garantitigli quest’anno dallo Junior Accelerator Programme, che gli attribuisce l’accesso al tabellone principale di otto challenger 50 o 75.
In novembre i challenger nipponici sono quattro: il secondo è un 100, gli altri tre sono dei 75.
Quindi, al primo Ciná ha titolo per partecipare, per il secondo dovrebbe sperare in una wild card. Se non gli verrà concessa, non penso che prolunghi la trasferta in Giappone, diversamente potrebbe passare tutto novembre nel paese del Sol Levante. Ma le mie sono solo ipotesi.
Certo che Nardi non vince neanche per sbaglio. Una delle entrate e uscite dal circuito più rapide della storia!
Nardi se non cambia team e non va in qualche accademia non torna più nei 100…pensavo avesse trovato la quadra con Il Gala invece mi sbagliavo
Cinà risulta iscritto solo al primo dei tre Challenger in Giappone, non so se perché ha finito i tornei Challenger a disposizione del programma Junior accelerator o se ci sono altre motivazioni dietro (magari WC?)
Come Bellucci e Gigante, anche Cinà? Nel senso che in una intervista di qualche settimana fa diceva che avrebbe fatto qualche challenger là…
Al contrario ddi Nardi, Bellucci e Gigante hanno scelto il Giappone. Vedremo quale sará stata la scelta migliore