Sinner su Alcaraz: “Siamo diversi, lui più spettacolare ma io ho margini di crescita”
In un’intervista esclusiva a La Stampa, Jannik Sinner ha parlato apertamente della nascente rivalità con Carlos Alcaraz, un duello che promette di segnare il tennis dei prossimi anni.
Due personalità a confronto
“Dal mio punto di vista, piaccio a molta gente perché sono un ragazzo normale”, ha spiegato Sinner. “Il successo non mi ha cambiato, sono sempre lo stesso di prima, sono naturale e non mi piace mettermi al centro dell’attenzione. Chi mi conosce lo sa perfettamente ed è consapevole che ho i piedi per terra. Cerco sempre di non camminare con la testa troppo alta quando vinco e di non abbattermi quando perdo”.
L’analisi tecnica
“Carlos ed io siamo due tennisti molto diversi”, ha continuato l’altoatesino. “Mi considero un giocatore molto forte mentalmente e che mantiene un ritmo di palla costantemente alto. Lui è molto forte fisicamente e, tennisticamente, ha più argomenti di me, con ottime smorzate, gioco a rete e un rovescio slice migliore del mio. Questo è positivo per me perché significa che ho margini di miglioramento”.
Il paragone con Nadal
“Quello che fa Carlos in campo è eccezionale e molto spettacolare. Non so se un giorno diventerò un tennista come lui, perché il mio punto di forza è la solidità, ma posso anche piazzare colpi vincenti quando serve. Alcaraz mi ricorda, in un certo senso, Nadal, nel modo in cui preme fin dal primo punto e in come corre in campo. Sa come accendere il pubblico, mentre io sono molto più freddo”.
Queste riflessioni arrivano alla vigilia del Rolex Paris Masters 2024, dove Sinner cercherà di confermare il suo ottimo momento di forma. La rivalità tra i due giovani campioni sembra destinata a diventare uno dei capitoli più interessanti del tennis moderno, con due stili di gioco e due personalità così diverse ma ugualmente affascinanti.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Carlos Alcaraz, Jannik Sinner
Beh, ti correggo, è il più amato per la persona che è (educato, umile, rispettoso, serio) e per come si propone sempre.
Beh, ti correggo, è il più amato
@ Gigi (#4244250)
Mi scuso,ma solo per una questione di precisione aggiungo che il “lui desidera” non è ovviamente riferito alle dichiarazioni di Jannik;lui non ha detto che desidera apportare dei ritocchi al suo tennis.Il “lui desidera” è generale( forse anche improprio).Personalmente trovo che Sinner pratichi un tennis stupendo e,in qualche colpo non è proprio al top e,sulle superfici veloci non strettamente necessario,nel mentre sulle superfici più lente,avere qualche freccetta in più al proprio arco è sempre meglio che non averla,a maggior ragione che il suo tennis pur essendo di altissimo livello(top) è meno efficace.Lui deve badare al suo tennis senza snaturarlo.Secondo me Alcaraz riesce ad attaccare con maggior facilità,sia per caratteristiche atletico-fisiche,sia perché lavora molto bene qualche colpo in più,ma quello che conta è l’efficienza.Sinner,oltre che delle traiettorie stupende che riesce a dare ai suoi colpi,riesce a giocare molto bene di anticipo,ma sulle superfici più lente Alcaraz o altri tennisti top, potrebbero arrivare sulla palla con maggiore possibilità di recupero.Sinner ha un tennis più solido,basti pensare ai risultati che ha ottenuto quest’anno, nonostante tutto.
Ma tanti chi??? Magari gli abitanti dell’Islanda se li metti tutti insieme possono sembrare tanti ma se metti tutti insieme gli abitanti della Cina…di certo se uno vince il titolo di giocatore più amato del circuito non sarà perchè ha i capelli rossi…
@ Peter (#4244312)
Grazie, ma guarda, ha spiegato tutto il Capitano confessando il suo amore per Jannik.. e quando si ama si esalta tutto e si ignorano i difetti: per questo motivo anche ciò che è simile in Jannik e Novak, nel sito diventa una profusione di elogi sperticati per il primo e sembrano eccessivi per il secondo, non rientrando nel tifo patriottico..ma ti assicuro che quando Jannik avrà vinto anche solo il 10imo Slam e il 15esimo 1000, senza aspettare rispettivamente il 24esimo e 40esimo, si leggeranno incensamenti per lui che in confronto i miei apprezzamenti su Novak sembreranno bazzecole
Tanti trovano noioso e monocorde il gioco di Jannik. Ognuno ha le proprie preferenze, ognuno ha la propria opinione, che va rispettata. Io dico che non mi stancherò mai di vedere Jannik giocare a tennis, e non perchè italiano. Quella sua eleganza, quella sua fluidità aggressiva, quel suo modo di coprire velocemente ed efficacemente il campo, quel suo fenomenale colpo d’anticipo, quella sua compostezza, eccetera… a me danno vera gioia, vere emozioni.
Ho preso altri filmati,con Connors o Mac a Wimbledon… altroché se scendeva sulla prima e talvolta pure sulla seconda.
Questa la sua bravura enorme,un mese prima a Parigi stava in fondo e quattro settimane dopo diventava un volleatore.
@ Pier no guest (#4244412)
Si è vero ,borg a wimbledon era molto più aggressivo, veniva a rete con approccio in back a 2 mani di rovescio e le sue vole’ ,non perfette ma molto efficaci perché sull erba non rimbalzavano e la palla moriva lì….aveva un gran servizio che variava molto e da fondo campo non sbagliava mai e aveva un grandissimo passante….5 wimbledon consecutivi e 6 volte finale a soli 26 anni ….un mostro
Ma guarda ho messo su YouTube Borg Tanner,alcuni game a caso:sulla prima è sempre sceso a rete.
Pochissimo su erba proprio per niente.Ha vinto perché serviva slice,usava tantissimo il back per scendere e passava meglio di tutti.
Ma su erba scendeva come tutti.
Agas
Da tifoso di Federer dovrei dire che Jannik è noioso da vedere rispetto a Roger, invece lo trovo attraente come l’elvetico. Sarà perché è italiano, sarà perché è un vincente, “sarà perché ti amo” (come cantano i Ricchi e poveri).
Ah si? Io mi sono annoiato per 47 anni prima di vedere un Italiano vincere la Davis e due Slam. Sei solo un provocatore.
Certo. Secondo te come ha fatto a vincere Wimbledon 5 volte di seguito andando pochissimo a rete?
So bene che molti hanno uno smash migliore di quello di Nole. Stavo solo confrontando Jannik con il Serbo. Non sono d’accordissimo sul rovescio in back. Nole lo ha molto migliorato durante la partnership con Becker e lo ha usato con profitto per contrastare quello di Murray e, soprattutto, di Federer (che in questo era un maestro). Comunque è meglio di quello di Jannik.
Concordo ma per quanto tempo dovremo cercare di paragonare Sinner a qualcun’altro? Intanto stanno venendo su nuovi giocatori che si ispirano a lui o che qualcuno, a torto o a ragione, lo paragona, come nel caso di Fonseca, a Jannik..
Anch’io gioco da una vita e ti confermo che chi gioca a tennis vedere Sinner con le sue geometrie, potenza e angoli incredibili e bello da vedere…capisco anche che chi guarda il tennis dalla tv lo veda più noioso
La stessa modestia o basso profilo delle piante carnivore apparentemente innocue, che lasciano svolazzare l’insetto mettendolo a suo agio, seducendolo, finché..
Confermo: Sinner attuale può dire la sua su tutte le superfici
È un provocatore, andrebbe ignorato completamente, è l’unico modo per provare a scrollarsi di dosso i topi di fogna.
Confermo: Anch’io vedo il gioco di Sinner molto simile a Agassi
Anche questione di essere o non essere un Bastian Contrario.
Io ricordo che il Djokovic dei primi anni usava molto la palla corta, anche nei momenti sbagliati… Oggi ne abusa soltanto quando è particolarmente in difficoltà con lo scambio da fondo, cosa che gli capita poche volte, ma più spesso negli ultimi 12 mesi.
Uno smash migliore di Djokovic ce l’hanno in parecchi. E anche il rovescio in back non è irresistibile. In compenso col rovescio bimane in top è il migliore che si sia visto da molti anni. E poi il servizio di Djokovic è eccezionale per precisione e imprevedibilità, il dritto non è fenomenale ma è diventato molto solido nel corso degli anni, la risposta e le difese con cui non è secondo a nessuno.
@ Sudtyrol (#4244310)
Borg attaccante da fondo? Allora mettiamoci Vilas …
Bisogna una volta farti i complimenti.I tuoi post sono sempre impeccabili.
L’ unico appunto ,forse, quando parli di Nole: sei un po’ di parte,se mi posso permettere.
Comunque leggerti è sempre un piacere e anche istruttivo perché scrivi molto bene.
Rimani sempre così.
Lendl è nato nel 1960. Prima di lui Borg, oltre a Connors.
Mah,Lendl accostato a Sinner anche no.Certo fu un picchiatore da fondo (ma prima di lui Connors ad essere sinceri) con rovescio inizialmente meno offensivo ed un servizio da subito importante,certo fu mentalmente fortissimo nonché dedito al lavoro e questo si lo accomuna a Jannik ma per il resto no.
Sinner è l’evoluzione di Agassi con una posizione di un metro e mezzo arretrata: aggressivi da fondo, fondamentali sostanzialmente identici nell’efficacia,ti stroncano sul ritmo,il servizio consolidato nel tempo e in gioco a rete da completare.
Lendl è nato negli anni 50, giocava con le racchette di legno (prima) e quindi la tecnica così come la tattica è frutto di decenni passati.
Agassi è molto più vicino agli attaccanti di oggi,non a caso ne è stato il precursore.
Infatti il paragone va fatto col Nole del 2010, che scendeva a rete solo per stringere la mano dell’avversario, aveva un servizio meno incisivo, faceva palle corte col contagocce e parimenti usava poco lo slice.
Speriamo che Sinner si completi come Nole, che nel decennio successivo è diventato più verticale e più vario, iniziando a vincere a ripetizione. Sinner sta di fatto ripetendo l’anno del Djokovic 2011, sono molto simili.
@ Betafasan (#4244218)
Ma de che ?
In sostanza ha già detto tutto lui ciò che molti di noi e molti commentatori hanno osservato finora.
Idem.
Guardo Sinner e rivedo Lendl.
senza il Closterbol e Wada tra le balle il nostro può essere superiore ovunque.
Gli è mancata la tranquillità e si è capito il perchè, il prossimo anno se non s’inventano altre cattiverie sarà diverso
Per me su questa superficie é superiore il nostro. Su altre lo Spagnolo.
Nella circostanza, conterá molto l’importanza che i due daranno a questo torneo, dato che dopo sette giorni ne comincia uno piú importante
Analisi di Sinner perfetta,obbiettiva e credibilissima anche per chi come me non è intenditore.Spero che il prossimo anno sia per Jannik bellissimo e,spero che riuscirà a fare in modo agevole al suo tennis quei piccoli ritocchi che lui desidera e, anche un po’ necessari o auspicabili,sulle superfici più lente.
Alcaraz mi sta sulle palle solo quando mette il dito all’orecchio, per il resto niente da dire.
In realtà la dichiarazione sottintesa era “Siamo diversi, lui più spettacolare ma io sono più forte”
Onesto. Carlos a momenti è più spettacolare ed è superiore fisicamente e per soluzioni. Mentalmente vedo Sinner più forte.
Da tifoso di Jannik, non posso comunque fare a meno di ricordare che si trattava di un’esibizione, mentre il motivo per cui Carlos vince quasi sempre i set o i TB decisivi è che quando il momento è topico entra in trance agonistica e diventa sovrumano. Lì ovviamente non c’era altrettanto pathos e ha prevalso il giocatore più costante: Jannik è talmente concentrato sul suo gioco che davvero per lui le circostanze non fanno differenza, secondo me: spero di non vedere mai più incontri a porte chiuse come durante la pandemia, ma sono convinto che in un’occasione simile Jannik vincerebbe 9 volte su 10
Se arriva a giocarsela con Pericardio, rischia forte. Sempre ammesso che al Francese non si applichi la regola Tommasi.
@ zedarioz (#4244177)
E dimmici niente, mi sembrano punti in comune con Nole che sono fondamentali per fare la differenza con gli avversari, che esigono precisione e sensibilità nella gestione della palla di cui entrambi sono forniti…certo, Jannik è più giovane e fresco e riesce ad imprimere maggiore potenza ma la “trama” che tessono per mettere in difficoltà l’avversario è simile. Quanto all’oggetto della discussione, mi sembra evidentemente che Jannik e Carlos sono stilisticamente diversi, il primo più gestualmente ripetitivo e meno armonico nei movimenti, il secondo più sciolto, sembra avere più fluidità e istintivita’ nel liberare i colpi, cosa che lo fa apparire maggiormente completo e produttivo in ogni parte del campo…ma poi subentra la “testa”, e sinceramente non capisco se per testa si intenda ragionamento o carattere: per me la differenza fondamentale fra i due è il carattere, l’approccio emotivo alla partita, Jannik più freddo e sicuro dei propri mezzi, Carlos più oscillante, più incerto e più facile ad essere condizionato dagli spunti efficaci che anche avversari meno titolati possono riservare..ne consegue una maggiore lucidità di Jannik nel trovare rapidamente soluzioni vincenti con eccezionale controllo del braccio, mentre Carlos può incappare in indecisioni che possono costargli la partita, soprattutto quando ha davanti una roccia imperturbabile come Jannik che lo può mettere in crisi anche per queste differenze emotive nell’approccio alla partita
Secondo me Alcaratz cederà(la top 5)prima dei 30 anni. Vedremo! Gia ora dà segni di cedimento…
Anche alcaraz ha margini, e molti secondo me. Non tanto tecnici però, ma di testa, visto che non sa bene gestirsi durante il Match. A Riad contro sinner nel terzo set di testa non c’era più.
A me, che gioco a tennis da una vita, il modo con cui Sinner colpisce la palla, la velocità e potenza che riesce a tenere con dritto e rovescio, gli angoli pazzeschi che trova anche in equilibrio precario ,piace tantissimo, questione di gusti.
Sinner vincitore Finals, Bercy indifferente.
@ Girogio (#4244139)
No per piacere, adesso va bene tutto….ma che sinner sia meglio di djokovic sotto rete e di tocco no,non si può sentire….non solo non è meglio, ma non gli si avvicina neanche….per ora,poi in futuro chissà
L’ho già detto, secondo me Jannik è un misto Lendl-Agassi-Djokovic.
La pensiamo allo stesso modo.
Multi commentatori danno per favorito Carlos a Parigi. Voi cosa ne dite?
Sei più forte, punto.
Perfettamente d’accordo. Davvero il paragone col primo Nole c’entra poco. Sinner tira il triplo dei vincenti e cerca di chiudere il punto in fretta se possibile. Nole macinava gli avversari sul ritmo. In comune col nole 2010 c’è il lungolinea di rovescio col quale ribaltano spesso la situazione da difensiva ad offensiva. E in generale il rovescio col quale fanno un errore ogni morte di papa e i passanti clamorosi anche in spaccata. Per cui l’attacco deve essere molto veloce e profondo, altrimenti sei fritto. Idem per la voleè, se non è definitiva e ci arrivano, sei spacciato.
Lendl era odioso in campo. Sinner mi ricorda Borg, una sfinge. Ero piccolo quando vedevo le finali con John a Wimbledon, ma lo ricordo festeggiare solo a fine partita e non mi ricordo di averlo mai visto sclerare. Mentre Connors e McEnroe offrivano spettacoli discutibili con le loro continue polemiche e provocazioni per distrarre gli avversari, ma sapevano accendere il pubblico.
Non una grande impresa……persino Connors era più educato di Mac.
Jannik ha uno smash migliore ma Nole ha un rovescio in back migliore. Queste le principali differenze (minime).
È un’ipotesi sostenuta anche da altri.In realtà non può essere trascurata la minor maturità tattica dello spagnolo che a volte non gestisce correttamente le diverse possibilità, aprendo molto il campo a giocatori più svegli (Jannik e Nole) capaci di metterla negli spazi lasciati liberi.
La vera sfida è questa: maturerà di più tecnicamente Jannik nei colpi a lui meno naturali o Carlos nella gestione tattica?
Risposta non semplice perché in entrambi i casi sono lavoro ed esperienza che portano ai risultati oltre, elemento non trascurabile,alla continuità atletica e su questo Carlos per me è più deficitario andando spesso ai limiti.
… Altra cosa:a proposito della spettacolarità, secondo me è tutto relativo e soggettivo. Io ad esempio mi entusiasmo per un lungolinea di rovescio o di dritto oppure per un incrociato stretto di rovescio o di dritto ne’ più né meno come per una smorzata o un lob. Per me conta che il colpo sia fatto “a regola d’arte” e che produca effetti vincenti o che comunque determini serie difficoltà nell’avversario.
Il paragone più azzeccato è con Nole. Lendl giocava (benissimo) il rovescio a una mano. Benissimo anche slice. Non era però un colpo di attacco. Lo usava per lo più (benissimo) come passante o in difesa.
Più educato di McEnroe….
Jannik sei troppo sincero,genuino ed umile.Quando dici che hai margini di miglioramento ,ti credo.
Quindi possiamo immaginarci più
successi di quest’anno.
Sei veramente il predestinato.
Ci sarà da divertirsi di brutto.
Concordo e aggiungo due cose. Credo che, con i continui miglioramenti che ha ottenuto e che continuerà ad ottenere, Jannik sarà sempre più forte anche nei “tocchi” e nel gioco a rete. Inoltre (e l’ho sempre detto) lui mostrerà progressi ben maggiori rispetto allo spagnolo in ogni aspetto, tanto da diventare ( ma in buona parte lo è già) più poliedrico e completo, su ogni superficie. E la testa che ha lui Alcaraz non l’avrà mai.
Io non riesco a trovare un paragone piú azzeccato che quello di Jannik con Lendl…stessa forza mentale, stessa differenza di peso di palla medio rispetto alla concorrenza del momento, stessa quadraticità della mano e stessa voglia di migliorarsi.
Alcaraz è piú unico, sembra piú simile ad un Agassi della prima ora come voglia di emozionare in campo, ma tennisticamente è diversissimo, oggettivamente sembra davvero una fusione a freddo tra Roger e Rafa
Leggiadro per come si muove, sotto rete, in tutto il campo, sembra volare a volte
@ Alex77 (#4244052)
leggiadro? E’ un toro pompato duro sempre arrembante… il fatto è che questo è un vantaggio molto spesso, ma non sempre
A rete Jannik è già ora meglio di Djokovic. Non è per nulla la sua posizione preferita, ma non sbaglia tanto come ha fatto in carriera Nole.
Comunque condivido la fiducia di Sinner per il futuro: lui ha dimostrato di saper migliorare la sua tecnica e la fiducia nei colpi che gli vengono meno spontanei (tipo le smorzate), mentre per Carlos penso che sarà molto più difficile moderare l’amore per i suoi colpi e la ricerca del vincente in tutte le situazioni. Detto che un talento così davvero non lo si vedeva da tanto.
Metterei in risalto la modestia di Sinner, che nonostante sia 4000 punti sopra e quasi sicuramente supererà, anche se fosse squalificato il record di Alcaraz di permanenza al numero 1, si mette in una posizione di inferiorità rispetto allo spagnolo. Se non parlassimo di Sinner sarebbe sorprendente.
Si riferiva a Mac
Ti piacerebbe aver provato la sua racchetta (non in commercio)con le sue corde (non in commercio)…ti piacerebbe…
“Lui è molto forte fisicamente e, tennisticamente, ha più argomenti di me, con ottime smorzate, gioco a rete e un rovescio slice migliore del mio. Questo è positivo per me perché significa che ho margini di miglioramento”
In pratica questo che sembra un vantaggio per Alcaraz è invece un vantaggio per Jannik.
Jannik fa capire che lui può solo migliorare , mentre Alcaraz non può farlo, al limite calerà negli anni aggiungo io.
@ zedarioz (#4244062)
Alcaratz PIÙ EDUCATO??!! MA DOVE VIVI!
sinner ha margini di annoiamento
Come personalità sono più simili a Borg e McEnroe, con Alcaraz ovviamente più educato ma più estroverso e Sinner che mantiene la calma anche nei momenti più delicati e non sbrocca mai clamorosamente
Vero, Carlos piú completo tecnicamente e “leggiadro” fisicamente di Jannik, ma il “nostro” mentalmente e a livello di maturità “tattica” ha un ampio margine sul rivale, vedremo come lavoreranno per colmare i reciproci gap
Sbaglio o due ore fa il titolo era leggermente diverso? 🙂
E non le solite fregnacce della tattica tocchetti i.
IN TERMINI DI VELOCITÀ DI PALLA MARGINI MOSTRUOSI.
Ripeto provate a dare la sua racchetta da padel agli altri giocatori e vediamo chi riesce a spingere: forse solo Perricard
Jan non avra’ mai la stessa naturalezza di Carlitos nel produrre certi colpi o certi schemi di gioco. Se guardate un video dello spagnolo da ragazzino, giocava già in questo modo. Lui ci è nato con quella manualità, è un dono di natura. La forza di Jan è altrove, nella sua testa, e nel suo tennis di rapido soffocamento da fondo. Certamente affinerà il suo bagaglio tecnico, come è già riuscito a fare finora, ma il suo schema A sarà sempre quello di conquistare di forza il punto dalla baseline. Nel tempo potrebbe diventare sempre più simili a Nole per caratteristiche di gioco, che è capace di fare tutto ovunque, ma secondo me Jan sarà sempre fedele al suo DNA originale che lo ha portato così in alto.
Questa sindromica del bravo ragazzo di sinner, ribadita da lui di continuo, è noiosa e altamente sospetta, almeno lo spero. Ripete sempre le stesse cose, come un Juke box inceppato. Niente di sbagliato ma la versione del bravo ragazzo ben piantato con pochi grilli per la testa e senza alcun interesse per il vile metallo inizia ad essere manichea e irritante. L’unica cosa che spicca è sullo spagnolo si cui concordo e non da ora. Carlo ha già tennisticamente sparato e apparecchiato tutto il suo scibile, non così per il nostro che ha ancora margini, specialmente a rete. Detto questo non sarà così facile farli uscire. Oramai, vista anche la sua firma mentis, si è arroccato su quello che sa fare portando tale capacità fino al parossismo. Questa condotta deve tralasciare necessariamente miglioramenti troppo evidenti che rischierebbero di distrarlo da quella ossessione che diventerà, a mio avviso,sempre più contratta e a prova di scasso. Vedremo.