Jannik Sinner si confessa: Dal caso doping alla vetta del tennis mondiale
25/10/2024 22:18 
38 commenti
38 commenti
Jannik Sinner - Foto Getty Images
In un’intervista a cuore aperto concessa a Sky Italy, in onda oggi 25 ottobre, Jannik Sinner ripercorre gli ultimi mesi della sua carriera: dal caso di positività fino all’assoluzione dell’ITIA. Una vicenda non ancora conclusa, visto il ricorso presentato dalla WADA che intende approfondire ulteriormente il caso. Intanto, il campione altoatesino continua a dominare il circuito, confermandosi come il tennista più forte e costante del momento.
Essere numero 1
Sampras diceva che quando diventi il numero 1 del mondo, ti senti come se avessi un bersaglio sulla schiena e tutti volessero spararti. Quando perdi essendo il N1, si sente diverso perché quando perdi, perdi. Se sei il N10 e perdi contro il N5, è un po’ diverso dato che lui è un po’ più forte di te. Essendo il N1, sarai sempre il più ricercato da tutti. Per questo questo sport è così grande.
I suoi numeri nei tiebreak in questo 2024
Molti parlano del tiebreak, ma dal mio punto di vista, è come arrivo al tiebreak. Faccio molte cose durante il set e sento cosa mi funziona e cosa no. Per esempio, se servo diretto alla T e vinco il punto, e se poi servo aperto e lo perdo, poi, più tardi, durante il tiebreak posso scegliere. L’esperienza è chiave. Sono il tipo di giocatore che, se va 6-5 sopra e il mio avversario serve, metto molta pressione su di lui e divento più aggressivo. Nel tiebreak, poi posso finire al tappeto, perché mi è già successo, ma cerco sempre di capire prima di un momento cruciale cosa funziona e cosa no. Quest’anno, in questo senso, ho fatto un passo avanti.
Le differenze tra il giovane Jannik e il Jannik N1
Credo di non essere cambiato come persona. Quello che mi è successo non ha fatto sì che cambiassi nel modo in cui tratto gli altri o le persone che mi sono vicine. L’unica cosa che cambia è che ora hai meno tempo libero. Sono qualcuno che dedica il maggior tempo possibile al lavoro. Se voglio stare domani a casa, posso farlo, ma non voglio perché la mia carriera è iniziata il giorno in cui ho lasciato casa a 13 anni e mezzo. Ora, a 23 anni, ho raggiunto il posto che ho sempre sognato, essere N1. Ora bisogna continuare a lavorare e migliorare perché il resto dei tennisti vuole seguire i tuoi passi.
Come si vede nel futuro
Continuerò a giocare per altri 15 anni, fino a quando avrò 35-40 anni. Spero che il mio corpo possa resistere. Dicono che 15 anni sono tanti, ma non lo credo. Sono arrivato in questo stesso Hotel, la stessa stanza, e mi sono reso conto che quest’ultimo anno è passato molto velocemente. Faremo tutto il possibile per continuare a giocare il maggior tempo che il mio corpo potrà. Non perderò tempo. È l’equilibrio giusto tra migliorare, lavorare con il desiderio di vincere e avere intorno le persone che ami per aiutarti.
Divertirsi giocando
Divertirsi è importante perché il divertimento fa sì che, anche se sei stanco, vuoi uscire in campo a giocare. Non sempre senti questo allenandoti, ma desidero sempre uscire a giocare una partita. Mi considero fortunato perché faccio ciò che amo. È iniziato come un hobby e ora è il mio lavoro, ma quando salto in campo lo considero ancora un hobby. Mi sento come un bambino quando gioco a tennis. Il lavoro è il resto: la palestra, andare dal fisio, andare a dormire presto e svegliarmi presto. Questo tipo di cose che mi aiutano a essere migliore come giocatore e persona. Questo lo vedo come qualcosa di positivo e i tifosi ti danno la forza necessaria nei momenti difficili perché io dia loro qualcosa in cambio.
La notizia della positività prima degli US Open
È stato difficile, perché non potevo aprirmi con molta gente. È stato un periodo delicato. All’inizio non sapevo come comportarmi e cosa sarebbe venuto alla luce. Non sapevo nemmeno cosa sarebbe successo con il mio team. Era molto difficile perché, normalmente, ho sempre tutto sotto controllo, ma in quella situazione era facile perdere il controllo. Un giorno, settimane dopo, mi sono svegliato e ho pensato: “Alla fine, non ho fatto nulla di male. Non sapevo nulla”, e questo mi ha fatto cambiare. Quello che il giudice deciderà o quello che succederà alla fine è qualcosa che non posso controllare.
Il momento più difficile
È stato quando è uscita la notizia. È successo in un momento molto delicato, proprio prima di un Grand Slam. Volevo allenarmi il mercoledì, ma la notizia è uscita il martedì. Ho deciso di non allenarmi, per evitare il caos che si sarebbe creato nel club. Il giovedì, sono andato ad allenarmi nel pomeriggio, perché sapevamo che molta gente se ne sarebbe già andata. Nonostante ciò, c’erano molte telecamere che mi inseguivano. È stato difficile. Quando ho visto cosa pensavano gli altri giocatori, mi sono posto molte, molte domande.
Capire molte cose
È stato difficile per me preparami per gli US Open in quel modo. Sono convinto che tutto accada per un motivo, e forse questo è successo per farmi rendere conto di chi è mio amico e chi no. Ci sono tennisti che pensavo non fossero miei amici o una grande quantità che pensavo lo fossero, e non lo sono. Non dico che questo, alla fine, mi abbia fatto bene, ma mi ha aiutato a capire molte cose.
Effetti sul suo stato d’animo e fisico
Nulla era successo e c’era gente che mi conosceva e mi chiedeva perché fossi così giù di morale. Mi dicevano: “Se hai vinto, perché sei così?”, e io dicevo che andava tutto bene. Ci sono state volte in cui la notte prima non ho dormito. Per esempio, a Wimbledon. La notte prima della partita contro Medvedev non ho dormito e mi sono svegliato male. Ringrazio persone come Darren Cahill o mio padre. Grazie a loro mi sento protetto, al sicuro. Senza di loro, niente di tutto questo sarebbe possibile. Non so come avrei potuto superare tutto questo. Sono felice di come ho gestito tutto.
Forza mentale
Il mio lavoro era separare il problema dal mio lavoro. Ho sempre cercato di stare bene in campo. Mi sono sempre allenato e mi sono mantenuto mentalmente pronto per giocare bene. Per questo ho avuto successo. La forza mentale è stata l’elemento determinante. Le partite si vincono con la testa. Tutti giocano bene, ma ho vinto partite per la mia forza mentale. Ho capito molte cose quest’anno.
Per il 2025
La prossima stagione sarà diversa perché sono in una posizione in cui so di poter vincere grandi tornei. Quest’anno, l’obiettivo è finire come N1. Quello dell’anno prossimo è imparare molte cose dal lato fisico e mentale perché un piccolo passo mi può aiutare molto. I tornei che voglio vincere me li tengo per me, ma nella mia testa so che posso vincere i migliori tornei del mondo. Questo è un passo importante. Ho vinto due Slam quest’anno, quindi vedremo l’anno prossimo. So che sarà difficile migliorare il 2024, ma vedremo cosa succederà.
Marco Rossi
TAG: Italiani, Jannik Sinner
Sinner
Alcaraz
Zverev
Djokovic
Medvedev
Fritz
Ruud
Dimitrov
de Minaur
Sabalenka
Swiatek
Rybakina
Zheng
Haddad Maia
Loading ...
In realtà risale a molto prima!
«Sciur padrun da li beli braghi bianchi è un canto popolare originario del Nord Italia (province di Novara e di Vercelli in Piemonte e in Lomellina in Lombardia) e composto da un autore anonimo tra il XIX e il XX secolo, cantato in dialetto piacentino. È annoverato tra le più famose canzoni intonate dalle mondine durante il lavoro nelle risaie.
La prima versione discografica fu ad opera di Giovanna Daffini [anni 60]»
(fonte: Wikipedia)
Dal mio personalissimo punto di vista, è tra quei colleghi “non amici” che vanno ricercati i primi responsabili del ricorso Wada. Le dichiarazioni pubbliche poco serie rilasciate da questa schiera di opportunisti maldestri hanno di fatto evocato l’intervento di un’autorità superiore, e questa autorità non poteva che essere wada
Tutto dipende da quello che decidono i giudici…..potrebbe essere fermato…magari 3 mesi li prende…o magari no…speriamo
Tutto dipende da quello che decidono i giudici…..potrebbe essere fermato…magari 3 mesi li prende…o magari no…speriamo
È una canzone di Anna Identici del 1971.
Io penso che per il prossimo anno la differenza principale sarà come approccerà Parigi.
Dopo il cemento americano, si concentrerà sulla preparazione per lo Slam Francese.
Sceglierà quali tornei giocare, ma non necessariamente li giocherà al top.
Meglio prevenire infortuni.
L’esperienza degli ultimi anni gli servirà per fare un passo ulteriore e gestire al meglio il suo fisico.
È Goldoni? Io ricordo palanche da qualche commedia di Goldoni.
Sciur padrun da li beli braghi bianchi foera li palanchi foera li palanchi…
Shelton non ricordo, però può essere, tra gli amici nel tennis direi pure l’incredibile Hurcaz (anche se non ricordo se questi abbia detto qualcosa sul caso clostebol) e Draper…
Però l’AMICONE il n.1 direi che è sicuramente Kyrgios, che dici?
Chissà quanto sarebbe felice di trovarselo di fronte il prossimo anno se davvero torna a giocare…
@ Pippolivetennis (#4241616)
Palanche….termine usato nel nord Italia…..
Grazie mille Di Passaggio. Ho imparato una cosa nuova.
Alla prossima.
Le palanche sono monete molto antiche. In Veneto sicuramente, forse anche altrove: capita che stessi nomi indichino monete diverse in antichità.
Sempre grande il nostro Jannik,persevera con il lavoro e vedrai che vedremo numeri assolutamente fantastici.
Scusa l’ignoranza, ma è un po’ di tempo che lo leggo, ma palancaro che significa?
È oggettivamente difficile, per Sinner, migliorare il 2024. In un certo senso lo è anche per Alcaraz: il Channel Slam è uno dei sogni di tutti i tennisti, credo soprattutto quelli europei.
Beh, se Sinner e Alcaraz migliorano anche di poco entrambi, il tour top level viene quasi ammazzato da questi due. Ci ricorda qualcosa questa situazione immaginaria?
2025 con enormi aspettative da parte di tutti gli appassionati. Perché i players immediatamente dietro, proprio loro, ci possiamo scommettere che lotteranno fino all’ultimo per contare di più nei 14-15 tornei top, sostenuti dai loro fan. E qualcuno di loro sta già pensando di “rubare” ai due rivali almeno le finals, nel 2024. Poi magari, se pensano a Nole, qualche notte insonne se la fanno anche loro.
Magari si è fatto una lista di “nemici”, come Arya Stark
@ walden (#4241512)
strano che nessuno abbia nominato hurkacz, che jannik ha sempre considerato il suo migliore amico sul tour. Non mi sembra che il polacco abbia rilasciato particolari dichiarazioni in merito alla vicenda doping, che jannik si aspettasse qualche parola di sostegno da lui?
Un intervista da vero numero 1 .
Pensate a quelle notti insonni .. E poi pensate a quante ne farà passare
a quei poveri disgraziati che gli han fatto girare le b…!!! Jannik un mito come persona ed un mito come atleta!
Peccato la notte insonne di Wimbledon, senza la quale avrebbe per il 90% battuto Medvedev e si sarebbe giocato alla pari semifinale ed eventuale finale, con possibilità di vincere 3 Slam in 1 anno.
Tra i nemici pure lo svizzerotto palancaro invidioso… 🙁 🙁
…
Anche i suoi tifosi usano la carota… 🙂
D’accordo ma sinceramente mi accontenterei anche qualcosa di meno… 🙂 🙂
Ah ah.. comunque credo fosse “cosa cavolo stai dicendo Willis”
Qualcuno per caso ha una lista aggiornata di AMICI e NEMICI di Jannik?
Giusto per sapere per chi tifare e chi gufare..
Tra i “buoni” aggiungi anche Draper e Sonego
Più ci penso e più sono convinto che la storia doping, comunque finisca, avrà pessime conseguenze per gli avversari di Sinner. Gli sta servendo per diventare anche cattivo (sportivamente parlando), cosa che non è nel suo carattere naturale. Il nuovo Sinner sarà spietato come non mai.
Cosa stai dicendo Willis?
Cosa stai dicendo Willis?
Paul credo sia stato uno dei pochi casi in cui non ha battuto le mani all’uscita a fine partita…fra gli amici credo anche Draper..e Rublev
Riporto una dichiarazione del capitano: “quest’anno è lui il vero n.1 , Wada come Wada!”
Mi sembrano considerazioni tediose di uno che conosce poco Sinner ed il suo percorso che lo ha portato in vetta. Sì è vero tira forte e usa il bastone ma Sinner usa benissimo anche la carota 🙂
Caro Jannik, qui siamo in tanti ad averti visto a Bergamo e abbiamo iniziato a sognare ed il sogno è diventato realtà. La stima fin dai tuoi primi passi è principalmente per la tua persona, poi tutti abbiamo visto il campione che potevi diventare. Oggi, comunque vada sei in una fase nuova, dalle tue parole si percepisce la delusione che tante persone soprattutto colleghi ti hanno dato ma forse tutto questo ti ha rinforzato caratterialmente, ti stai avvicinando alla cattiveria sportiva di Rafa e Djoko. Grazie di tutto Jannik, nonostante tutto rimani un bravissimo ragazzo con valori importanti e sei il figlio o l’amico che tutti noi vorremmo avere
Sempre bellissime queste chiacchierate con Ferri,di sky.Si vede finalmente Jannik a suo agio nel rispondere. E dice sempre cose interessanti e mai banali.Interessante la risposta alla domanda sui tie break, quando spiega perfettamente il suo atteggiamento in quei frangenti, spiegando come utilizzi l’esperienza del set per trovare la maniera di scardinare le difese avversarie.E ancora il passaggio sulla vicenda clostebol,l’ho trovato toccante,quasi intimo.Fortunatamente sembra che il successo e la fama non lo abbiano cambiato, ed è questa la sua grande forza…Grazie campione per le gioie che mi dai…e che dai a tutti noi…continua così e chiudiamo l’anno in bellezza.
Bene, il prossimo anno li vinci tutti gli Slam, e mi ritengo soddisfatto!
Grandissimo come sempre il nostro campione. Esempio di maturità e resilienza.
Tutto il resto è invidia.
Vai ragazzo vai avanti e non voltarti indietro…
Interessante questa intervista, mette in luce uno Jannik che fa quasi paura per come sta gestendo e affrontando la sua carriera e questo delicatissimo periodo.. a 23 anni, con le sue paure ed emozioni sul timore delle reazioni degli altri tennisti e dei media, eppure le vince e vince come non mai sul campo.. chapeau
Interessante la parte in cui dice di sapere chi sono i suoi amici e chi no
Non ha fatto nomi ma agli USA OPEN ha fatto capire in modo pesantemente implicito che gli è “piaciuto estromettere di persona Tommy Paul dal torneo” e il giorno dopo averlo eliminato era di umore fantastico.
Poi c’è Jarry
Tra gli amici so che ci dovrebbero essere Zverev Berrettini Alcaraz e Shelton(di cui in realtà credo abbia parlato bene)