La newyorkese ha un'idea originale Copertina, Generica

Coaching? Capriati rilancia: “I giocatori dovrebbero avere un tablet statistico per le analisi in tempo reale”

23/10/2024 12:20 12 commenti
Jennifer Capriati, 3 titoli Slam in carriera
Jennifer Capriati, 3 titoli Slam in carriera

Off-court coaching? Forse per i giocatori sarebbe meglio un accesso ai Big Data in tempo reale, statistiche profonde su ogni aspetto del gioco da usare per cambiare la propria strategia o colpi nel corso della partita. Questo il pensiero originale di Jennifer Capriati, ex stella del tennis statunitense, nel dibattito aperto in questi giorni dopo la decisione dei massimi organi del tennis sulla definitiva introduzione del coaching dal 2025. La regola, in “prova” da un po’ di tempo, diverrà ufficiale dalla prossima stagione, e molti giocatori (Fritz, Shapovalov, l’ex n.2 Norman per citarne alcuni) ed addetti ai lavori si sono detti contrari a questa innovazione, che sminuisce l’aspetto “uno contro uno” del gioco e l’abilità di lettura e decisione di un tennista nel corso del match.

Proprio su quest’aspetto, abilità di prendere decisioni e intuire l’andamento di un incontro, si basa il pensiero di Capriati. Secondo la ex campionessa Slam newyorkese, un tennista più che un coach a guidarlo avrebbe bisogno di poter accedere in tempo reale, magari su di un tablet posizionato alla propria panchina sul campo, a tutte le statistiche del gioco e di ogni colpo, per valutare in profondità l’andamento di ogni settore della prestazione e quindi poter capire cosa non sta funzionando nel suo tennis e in quello dell’avversario.

“Penso che i giocatori dovrebbero avere uno stat pad per vedere le analisi in tempo reale. Un giocatore dovrebbe essere in grado di capirlo istintivamente, ma a volte ciò che pensi di fare non è ciò che sta realmente accadendo. Devi poter vedere i dati. Quindi usarli per eseguire” scrive Jennifer in un post su X in risposta ad una discussione sul tema del coaching.

 

Quello di Capriati è certamente un’idea nuova, diversa, che sposta l’attenzione sui numeri e sulla bravura del singolo giocatore nell’interpretarli ed usarli per migliorare la propria prestazione in tempo reale. Invece di un coach che ti parla, ti stimola, ti “guida” con i suoi consigli, con il supporto dei Big Data (il rendimento di ogni colpo, la prestazione in risposta, nella lunghezza degli scambi, le posizioni del campo da cui si fanno vincenti o si commettono errori e via dicendo) il tennista avrebbe un supporto da poter usare a proprio vantaggio, ma sempre dovendo usare la sua testa e lucidità in autonomia. Sempre più in allenamento e nell’analisi delle prestazione gli staff dei vari tennisti usano i Big Data, per sviscerare ogni singolo aspetto tattico e tecnico e intervenire di conseguenza.

Una proposta interessante, che non necessariamente è contraria a quella del coaching (le cose potrebbero anche andare di pari passo), ma resta nel solco di dare un supporto esterno al tennista. Uno dei motivi di grande fascino del tennis, come sottolineato ad esempio da Taylor Fritz, è sempre stato quello di essere un confronto totale – fisico, tecnico e mentale – tra due giocatori. Soli in campo, uno contro l’altro, separati da una rete ma in totale e feroce competizione per abilità tecnica e lucidità nel comprendere quel che sta accadendo sia nel proprio lato che in quello dell’avversario. Una competizione unica, che forse con troppi aiuti esterni rischia di perdere parte del suo fascino. Nell’idea di Capriati almeno resterebbe il tennista a dover usare le statistiche, senza altre interferenze esterne. L’unica certezza è che il tennis, lentamente, si sta trasformando in qualcosa di diverso dal passato. Meglio? Peggio? Vedremo…

Marco Mazzoni 


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12 commenti. Lasciane uno!

Girogio (Guest) 23-10-2024 13:35

Il problema più grave, è lo stesso che ha fatto notare più d’uno: già il tennis è uno sport per ricchi o almeno benestanti (chi si può permettere di essere sempre in giro a giocare tornei?). Se si aggiunge il coaching il solco si approfondisce, e mi fa anche piacere che uno dei primi a lamentarsi sia stato Taylor Fritz che problemi di soldi non ne ha mai avuti, nemmeno lontanamente.
L’uso dei Big Data è concettualmente interessante ma, da come ne parla Capriati, dovrebbe essere fornito dall’organizzazione del torneo e… serve aggiungere altro?

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Armonica (Guest) 23-10-2024 13:30

Uno degli aspetti stupendi e terribili del tennis è proprio la necessità di usare il cervello, di capire i problemi in campo e trovare soluzioni! Qui si distingue il campione dal giocoliere e dallo sparapalline. Perché anche in questo caso si dovrebbe far ricorso alla tecnologia? La tecnologia deve essere un supporto quando serve, non la soluzione a tutto.

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+1: MarcoP
Armonica (Guest) 23-10-2024 13:25

Questa sì che è un’idea del piffero!!!

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+1: MarcoP
Marcello (Guest) 23-10-2024 12:54

Le critiche al coaching le comprendo: è vero che il tennis è uno sport molto personale e quasi “psicologico”. Essere aiutati nei momenti cruciali della partita dal proprio staff potrebbe un pochino (non tantissimo, ma un po’ si) falsare la capacità del tennista di confrontarsi con le sole proprie forze con i propri demoni tennistici :mrgreen:

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+1: MarcoP
utriop (Guest) 23-10-2024 10:31

ma che cosa sta dicendo? sta delirando

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MarcoP 23-10-2024 10:25

Scritto da sander
Non sono daccordo, per vincere bisogna utilizzare oltre che la propria forza e tecnica anche la ragione e non il PC. Lo eviterei anche per i coach durante il match perchè devi essere bravo tu a capire dove si muove l’incontro senza un aiuto tecnologico esterno.

Putroppo è inevitabile che il coach abbia questi strumenti.

Li usano da tanto tempo nella pallavolo.

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Rob (Guest) 23-10-2024 09:56

Orrore!

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+1: MarcoP
sander (Guest) 23-10-2024 09:49

Non sono daccordo, per vincere bisogna utilizzare oltre che la propria forza e tecnica anche la ragione e non il PC. Lo eviterei anche per i coach durante il match perchè devi essere bravo tu a capire dove si muove l’incontro senza un aiuto tecnologico esterno.

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+1: MarcoP
Onurb (Guest) 23-10-2024 09:40

@ Kenobi (#4239990)

Tutto il contrario del tennis romantico e scanzonato degli anni 70 …80 a tal proposito non vedo l ora di vedere al cinema il docufilm NASTY sulla vita del più folle tennista di tutti i tempi Ilie Nastase….uscirà al cinema a novembre….

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Kenobi 23-10-2024 09:34

Lo dicevo per fare una battuta, ma questi sono seri, auricolare, tablet, manca il joypad poi al coach e al limite si potrebbero impiantare dei sensori nel cervello.

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+1: MarcoP
Pier no guest 23-10-2024 09:15

-servo sul dritto…0-15
-ok,vado al centro…0-30
-eh cacchio…ora ad uscire…-0-40
-mmm…ora lo frego..sul dritto ancora… break.
Porca vacca,avessi avuto almeno la tavola pitagorica … 7×6 …8×9… m’ha fregato la calcolatrice scarica alle elementari.

2
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+1: MarcoP
compagno di cella di Becker (Guest) 23-10-2024 09:08

Jennifer, posa il fiasco

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+1: MarcoP
-1: sergioat