L’ultimo servizio di Thiem: ‘Grato per ogni momento vissuto’. Dal trionfo agli US Open al ritiro forzato: il campione austriaco chiude la sua carriera con un commovente addio
“Ripensando alla mia carriera, ciò che prevale è un profondo senso di gratitudine per tutto quello che ho vissuto”. Le parole di Dominic Thiem commuovono il mondo del tennis nel momento del suo addio alle competizioni. L’austriaco ha regalato momenti indimenticabili, in particolare contro il Big 3, che resteranno scolpiti nella storia di questo sport. Purtroppo ‘Domi’ è stato costretto a un addio prematuro, conseguenza di un infortunio causato dalla sua stessa determinazione nel voler superare i propri limiti fisici.
Il rapporto con i Big 4
Da campione degli US Open nel 2020 a vittima di un infortunio al polso nel giugno 2021, apparentemente banale all’inizio. Nonostante i numerosi tentativi di ripresa, tutti infruttuosi, il tennista ha deciso di appendere la racchetta al chiodo, annunciando ufficialmente il suo ritiro con queste parole cariche di riconoscenza: “Ho avuto l’immensa fortuna di mantenermi in salute per gran parte della mia carriera, riuscendo così a realizzare praticamente tutti i miei sogni. Mai da giovane avrei immaginato una simile carriera. Il mio unico desiderio era diventare un tennista professionista, qualunque cosa ciò comportasse”, ha confidato Thiem al portale ufficiale dell’ATP.
“Essere stato contemporaneo dei Big 3 e dei Big 4 è stato un privilegio che mi riempie di gioia. Sono profondamente orgoglioso e grato di aver condiviso la loro epoca. Ho disputato match davvero leggendari contro i più grandi campioni del nostro tempo, probabilmente i migliori nella storia di questo sport. Ognuno di loro è stato unico nel suo genere”.
US Open 2020: il trionfo più grande
“La finale del 2020 si è perfettamente inserita in quel contesto particolare. È stato senza dubbio il torneo dello Slam più surreale della mia carriera, giocato nel silenzio totale: un Arthur Ashe Stadium completamente deserto. Ricordo che entrambi sentivamo la tensione del traguardo vicino. Certamente, avrei preferito giocare in uno stadio gremito, con tutta quell’energia, ma d’altro canto, probabilmente non ci sarà mai più un torneo così particolare. In qualche modo riflette perfettamente la mia carriera. È stata la cornice ideale”.
L’infortunio fatale
“Proprio quando avevo raggiunto un eccellente equilibrio mentale, è sopraggiunto l’infortunio. Da quel momento, le sensazioni, specialmente nel colpo di diritto, non sono più state le stesse. Questo ha comportato anche un pesante tributo psicologico, essendo molto difficile da accettare. L’aspetto mentale e quello fisico sono sempre interconnessi. Il motivo principale per cui oggi mi ritiro relativamente giovane resta la sfortuna dell’infortunio al polso. Ciononostante, sono immensamente soddisfatto della carriera che ho avuto. Non avrei mai immaginato tanto successo, quindi non ho alcun rimpianto e sono in pace con me stesso”.
L’eredità e il futuro
“Spero che la mia eredità sia il ricordo di una persona perbene nel circuito, di un ragazzo che ha sempre mantenuto l’umiltà. Ciò che mi mancherà maggiormente è quell’emozione unica dopo aver vinto un grande match, una sensazione incomparabile. Nella vita al di fuori del tennis non si prova nulla di simile, è come un’scarica di adrenalina pura. So che probabilmente non rivivrò più quelle emozioni, e questo sarà sicuramente ciò che mi mancherà di più”.
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In effetti, guardando il suo 2016 – quando ha iniziato l’anno come Top20 e chiuso come Top10 – vengono i brividi: Ha giocato oltre Slam e Mille, ben cinque Atp500 e nove Atp250. Per uno che è arrivato spesso in fondo giocare 27 tornei è veramente folle.
Concordo con chi dice che era il giocatore di vertice con la programmazione più folle. Lo ricordo un anno giocare qualsiasi torneo su terra, anche i 250. Probabilmente quell errore ha pesato sia fisicamente che mentalmente
Che sia di sprone PER I NOSTRI GIOVANI …sentite ?..lui non di immagginava lontanamente di arrivare in top 5! FORZAAAAA
Comunque lui non è logorato da nessun guaio fisico! Lo ha sempre detto che il polso va abbastanza bene ma semplicemente dopo l’infortunio non è più riuscito a sentire bene il dritto… e ricordo che già prima dell’infortunio era in crisi
Hyeon Chung? Ma per favore, nonostante infortuni e tutto il coreano non era da top 10 e non ha ottenuto un briciolo dei risultati di Thiem. Al limite gli si possono accostare Raonic e Nishikori, che avevano armi per battere i fab3.
Noto che qui c’è un po’ di recency bias, si parla di Thiem come di un giocatore ottimo, ma non eccellente. Poi vai a spulciare le statistiche e vedi che è l’unico tennista insieme a Murray ad aver vinto almeno 5 volte contro ciascuno dei fab3! Più dei Del Porto, Wawrinka, Tsonga, Berdych, Ferrer, Zverev, Medvedev. Riassumendo, un tennista straordinario che a 27 anni si è dovuto essenzialmente ritirare all’apice della propria carriera, in un momento in cui avrebbe potuto finalmente vincere il Roland Garros e avere chance negli slam sul duro.
Per quanto mi riguarda lo considero più forte di Medvedev e come picchi anche di Zverev (sì, penso il tedesco abbia più potenziale del russo, e abbia reso al di sotto delle aspettative, anche per via di quel brutto infortunio a Parigi).
E mi viene in mente la vittoria tirata contro il nostro Cecchinato in semifinale a Parigi! Che brividi Ceck!!
Lui e Wawrinka sono la risposta a chi taccia di inefficacia il rovescio a una mano: è un colpo perfettamente spendibile, bisogna solo giocarlo nel modo giusto.
Circa 13 anni fa c’era una rosa di giocatori di livello altissimo: berdich,verdasco, thiem , Ferrer, del potro, cilic, wawrinka, Monfils….OLTRE AI FAB 4 ! ci dice che Alcaratz non è stato fortunato ad arrivare al n.1 è uno stolto! 2 anni fa non hanno fatto giocare DJOKOVIC e altri!
La mia Malinconia nella certezza di non poter più vivere i 15 anni( 2003/2018)più belli del tennis mondiale! Chi dice che Alcaratz non è stato fortunato ad essere n.1 è uno stupido e ignorante.
E’, ad oggi, uno dei due della generazione dei ’90 ad aver vinto uno Slam: l’altro è Medevdev.Schioacciati fra i 3(4) numeri 1, altri ottimi concorrenti come Del Potro, Wawrinka, Cilic e Berdych, della generazione precedente, ed i cogenerazionali Raonic Nishikori ed il più giovane Zverev, sono riusciti a ritagliarsi un posto al sole (Medvedev è anche stato numero 1, Thiem “solo” 2) nonostante tutto. Può forse avere qualche rimpianto, ma tutto sommato non sono molti quelli della sua generazione che possano vantare il suo palmares…
carriera brevissima, ricordo quando agli albori mise in difficoltà murray a rotterdam mi pare… e alla fine si ritirano nello stesso anno…
Ragazzi, qui se ne parla quasi come fosse passato a miglior vita. Non esiste mica solo il tennis, ora può dedicarsi agli affetti, a un’altra professione, nell’ambiente o fuori, ai suoi hobby… Orsù, sono sicuro che continuerà ad avere grandi soddisfazioni e senso di pienezza. Il tipo non è certo un depresso.
Ricordo il momento in cui Wilander dopo un lungo inseguimento e perfezionamento riuscì a superare Lendl e diventare n.1 in classifica con la vittoria agli Usopen del 1988…quel momento di massima gloria, fu anche la sua fine agonistica.
Si spense come una lampadina, come se arrivato in cima alla montagna non potesse far altro che scendere.
A Dominic purtroppo é successo lo stesso e a consumare ogni briciola residua di motivazione ci si é messo pure il polso.
Sarebbe stato bello vedere coronare il sogno di una vittoria al RG contro Rafa …
Buona vita Dominic! È stato un tennista ed è una persona straordinaria. In un solo anno perdiamo Nadal, Murray e ora Thiem, che peccato.
Speriamo di vederlo nell’ambiente come coach o come capitano Davis.
Applausi ad un campione di tennis, educazione ed umiltà…
Un altro grande campione se ne va, lasciando un grosso vuoto.
Avrebbe potuto dare molto di più al tennis se non fosse stato per una serie di circostanze sfortunate.
Una carriera onestamente fantastica, a battagliare contro i più grandi atleti che il nostro sport abbia mai visto, veramente giù il cappello di fronte a questo straordinario giocatore!
Forse è stato lui il precursore di questo nuovo modo di giocare, più votato alla forza bruta e alla resistenza fisica che alle grandi finezze.
Mi è dispiaciuto vederlo affievolirsi lentamente, ci ha provato in tutti i modi a tornare il tennista che era, ciononostante può davvero essere soddisfatto di quello che ha realizzato!
Per me rimane un gigante!
Grazie Domi!
Solo 3 Fab, alcuni FAB mancati come delPo per infortuni importanti, Thiem insieme a Hyeon erano i favoriti a prendere il testimone.
Poi vennero Medvedev , Tsitsipas e Zverev, infine Shapovalov.
Il Thiem di un tempo ogni tanto è bello rivederlo , questo era un altro giocatore, decisione giusta.
Spero possa essere più fortunato nella vita fuori dal campo.
buona vita dominik, alles gute
Un signore innanzitutto…., la sfortuna ahimè l ha colpito nel momento più importante della sua carriera… Ma forse neanche lui si aspettava una carriera così vincente.,,. ha vinto tanto, è un campione Slam e verrà ricordato come tale.
Se ne va un grande, non un GRANDISSIMO, ma un grande, lui ed il suo rovescio. Secondo me, perdonatemi, si è “usurato” giocando troppo.