Cahill svela: ‘Con Sinner, mesi difficili superati insieme'”
Belle parole dell’allenatore australiano sul ruolo che ha svolto nella squadra dopo il caso di doping del suo pupillo, sottolineando la professionalità e l’onestà di Sinner.
Darren Cahill è stato uno dei maggiori sostegni che Jannik Sinner ha trovato, sia privatamente che pubblicamente, dopo la notizia della sua positività al doping durante Indian Wells. L’australiano, uno dei principali artefici della fantastica evoluzione dell’italiano negli ultimi dodici mesi, non ha mai avuto problemi a spiegare cosa è successo nel ‘caso del clostebol’, mostrando il suo supporto e la sua totale difesa dell’onestà e integrità del suo allievo.
Al di là di ciò che vediamo davanti alle telecamere, le ultime settimane non devono essere state facili all’interno del team dell’italiano. L’addio di Umberto Ferrara e Giacomo Naldi, indicati dopo la spiegazione di come il clostebol sia apparso nel corpo di Jannik, ha lasciato due posti vacanti non facili da rimpiazzare. Il ruolo di Cahill e Vagnozzi, principali capitani di una nave bombardata dall’opinione pubblica, è diventato ancora più forte: dopo la conferma che il suo pupillo ha vinto gli US Open 2024, l’australiano è crollato sulla panchina dell’Arthur Ashe, versando lacrime in un’immagine che contrasta con la gioia di Simone e degli altri membri del team.
Il perché di questa celebrazione? Di questa rabbia contenuta liberata? Nessuno meglio dello stesso Cahill per spiegare come sono state le ultime settimane per lui e per Jannik, fornendo dettagli su come il suo ruolo motivazionale ha assunto una nuova dimensione durante l’ultimo Grand Slam dell’anno. Così ha dichiarato ad ABC: “Non sono l’allenatore principale in questa squadra, Simone (Vagnozzi) è l’allenatore principale. Tuttavia, sono quello con più esperienza. Quindi, nelle ultime tre o quattro settimane, direi piuttosto negli ultimi quattro mesi, molte delle cose accadute intorno alla squadra sono ricadute sulle mie spalle.
Ho cercato di mantenere la prospettiva, di mantenere il focus su ciò che stiamo cercando di ottenere, di assicurarmi di dirgli continuamente che non ha fatto nulla di sbagliato, che qualunque cosa accada può tenere la testa alta, perché non ha fatto assolutamente nulla di sbagliato. Gli dicevo di concentrarci sul tennis nel modo più professionale possibile e vedere cosa potevamo fare in questo periodo, e una volta superato, potevamo costruire da lì. Alla fine l’abbiamo superato, nonostante momenti di stress, e credo che la mia reazione al titolo sia preceduta da tutto questo”.
Non è un segreto che il legame che unisce Sinner e Cahill si sia rafforzato per quanto accaduto negli ultimi mesi. Darren, allenatore di molte leggende di questo sport, ha aiutato a perfezionare un vero diamante grezzo con cui ha forgiato una connessione tremenda. Lui stesso ha rivelato quali sono state le sue parole prima che Sinner scendesse in campo nella finale contro Fritz, un soffio d’incoraggiamento che ha preparato l’italiano prima della sua seconda finale di Grand Slam.
“Credo che essere allenatore si basi principalmente sul fatto che ti importi davvero di ciò che accade al tuo giocatore. A meno che il tuo giocatore non sappia che sei coinvolto nel progetto, che ti importa di ciò che gli succede non solo dentro il campo ma anche come persona, non funzionerà. Parlo sempre molto del tennis di Jannik, ma parlo molto di più di come è lui come persona, più di ogni altra cosa. Aiutarlo a maturare e diventare la persona che tutti vogliono vedere, qualcuno che i più giovani possono ammirare, è stato il mio lavoro principale. Prima della finale, ho parlato con lui e gli ho detto che il modo in cui si è comportato nelle ultime quattro settimane trasmette onestà, che può essere molto orgoglioso di sé stesso e che uscisse in campo per divertirsi, perché si merita di essere lì. Questa è la mia funzione principale come allenatore, e la mia reazione alla fine della partita dimostra che abbiamo vissuto tre o quattro mesi molto duri”.
TAG: Darren Cahill, Jannik Sinner
Niente, neanche questo viene pubblicato… boh
Non capisco cosa succede oggi con i commenti (avevo commentato da guest, ma il commento è sparito)…
A me la notizia sembrava interessante visto che RaiNews dà oggi per scontato l’arrivo di Panichi (ex Djokovic) come nuovo preparatore atletico di Jannik. Se ne era parlato ad agosto, ma poi lo stesso Panichi aveva dichiarato di aver iniziato a collaborare con Shang.
Comunque staremo a vedere, se confermato, potrebbe essere un miglioramento importante per il Nostro 😉
Parlando del preparatore, oggi su RaiNews è uscito nuovamente il nome di Panichi…
Cito testualmente: “…a breve dovrebbe annunciare il nuovo preparatore atletico: si tratta di Marco Panichi, che a lungo ha affiancato Novak Djokovic.”
Lo stesso Panichi, a fine agosto, aveva dichiarato di avere iniziato a collaborare con Shang… staremo a vedere, comunque sarebbe un bel colpo 😉
È a causa di Cipolla che Cahill è scoppiato in un pianto dirotto.
Ma sono due esperienze diverse, in momenti diversi della carriera di Sinner, non possono essere paragonate.
Piatti ha avuto il merito di gestire il ragazzino talentuoso e portarlo ai vertici.
Una volta arrivato li è stato abbastanza evidente che qualcosa doveva essere cambiato e la gestione di vagnozzi e poi di cachil ha superato delle problematiche ed ha contribuito alla maturazione di un campione: prendere un tennista al n 10 del mondo e portarlo al n 1 non è una cosa scontata e banale, non è detto che restando con piatti avrebbe avuto lo stesso percorso.
Ovviamente di base c’è la straordinarietà di jannik, sia come tennista che come testa tennistica, senza questo non c’è piatti o cachil che tenga.
La classe di Nardi da sola potrebbe essere allenata sicuramente meglio, ma quel carattere nessun allenatore al mondo può essere in grado di portarlo ai vertici assoluti (se non forse momenti estemporanei in qualche torneo prestigioso, speriamo)..
Tanto per dire..
Yannick chi? Noah?
Non credo sia conferente il paragone col passaggio da Sacchi a Capello, ma non volendo aprire una discussione calcistica, per quanto in ipotesi interessante, mi limito a concordare nel considerare l’importanza del contributo di Piatti. Ha scoperto un diamante, lo ha estratto dalla pietra e ne ha evidenziato le qualità migliori, iniziando a sgrezzarlo, tagliarlo e lavorarlo.
Non sapremo mai se il lavoro finito sarebbe stato all’altezza di quello svolto dal duo Vagnozzi-Cahill.
Visto il risultato, però, credo che il diamante Jannik si sia affidato alla miglior ditta che potesse trovare, per farlo brillare nel suo splendore unico!
E Cahill, lo si ricava anche da questa intervista, oltre che un grande professionista è anche una persona perbene.
Cahill si puó paragonare ad Arturo Benedetto Michelangeli, il grande pianista. Il maestro aveva una scuola di pianoforte. Ma non per i novizi che intendevano imparare a suonare lo strumento, solo per pianisti affermati, in carriera. Andavano da lui per cercare l’eccellenza, il massimo che si puó ottenere, diciamo la ciliegina sulla torta. Michelangeli aveva questo dono, lo stesso sembra averlo l’australiano, non a caso allenatore di grandi campioni come Simona Halep. Sinner scegliendo il duo Vagnozzi-Cahill, non poteva fare scelta migliore enzo
Sono sciocchezze.
Jannik è un talento di suo.
Senza il 1°allenatore non si è fermato anzi è esploso.
Non penso proprio
In effetti molti osteopati hanno cominciato come fisioterapisti…
Ieri sera, mia moglie, che non è appassionata di tennis, da un po’ di tempo, con la sua migliore amica, si sono innamorate di Jannik, che hanno adottato come figlio, chattano durante la partita, sembrano due sdolescenti. Insomma, dicevo, mia moglie mi ha fatto notare che Jannik e Darren hanno le stesse espressioni, sembrano mimetici. Mentre Simone si vede che deve fare una fatica boia a non alzarsi e urlare, muoversi, sbracciare, il Guru Australiano esprime solo impercettibili movimenti del corpo, sembra essere im uno stato di continua meditazione, con rarissimi movimenti delle mani, a mo’ di sprone, ed ancora più rari pugni alzati d’esultanza (ieri non ne ho visto neppure uno). Al di la delle competenze tecniche, e non sono poche, per uno che ha allenato dei numeri 1, grande carisma. Che forse mancava, e manca tutt’ora, nel tennis italiano.
Un gruppo di grandi che ha fatto grandi cose ma che secondo me ne farà di ancor più grandi:
Roland Garros & Wimbledon siete nel mirino!
E Pagnozzi?
Con piatti era arrivato a un punto morto. Non migliorava più. Anzi, stava pure un po’ regredendo. Vagnozzi l’ha migliorato tantissimo sotto ogni aspetto tecnico.
Perfetto e aggiungo che il lavoro fatto dal duo con Vagnozzi è, anche dal lato umano, per Jannik, stato eccezionale e decisivo per la sua crescita.. un Grande ad entrambi
Tutto giusto, però direi pure che è abbastanza facile per un coach allenare Jannik, ragazzo non solo bravo tennisticamente, ma soprattutto umile, serio, voglioso di lavorare e migliorare. Grande in tutto.
Belle parole di cahill, ma per come la vedo io è successo con sinner quellp che successe al Milan da sacchi a capello, vale a dire ha sfruttato nel migliore dei modi il lavoro fatto da piatti. Se sinner è quello che è tecnicamente, lo so deve maggiormente a piatti che l’ha scolpito quando ancora adolescente. Ci si dimentica troppo spesso del lavoro fatto dall’italiano, che dopotutto ha portato sinner tra i migliori 10 al mondo.
Può essere che l’osteopata Cipolla abbia fatto momentaneamente anche da fisioterapista.
Vagnozzi e Cahill è la miglior coppia di allenatori che potesse scegliere Jannik…e questo dimostra l’intelligenza del ragazzo e della ristretta cerchia delle persone che lo consigliano (Vittur in testa immagino)..ma credo che Vagnozzi Cahill sia la miglior coppia di allenatori in assoluto in questo momento e con distacco e rispetto a tutti gli altri..sono tecnici complementari che si completano a vicenda.
Ma per curiosità, agli USO come ha fatto per il fisio?
Sinner ha intorno a lui persone per bene.Loro tutti veramente una squadra unita e vincente.Il mix dell’esperienza ,l’umilta’ e doti di Yannick sono il mix che portano al successo.
Grazie Darren.
@ ing68 (#4202786)
sottoscrivo
Domanda alla redazione che è sempre molto e più informata: come siamo messi con il reclamo della WADA e della Nado? Si sa qualcosa?
Mancano tre ore allo scoccare della 00.00.
Binomio perfetto, l’ altro molto meno.
I grandi sanno scegliere le persone giuste. Le persone si circondano dello stesso tipo di essere umani. Ecco perché Sinner ha scelto Vagnozzi e Cahill xhe sono come lui: umili, seri, educati ma ambiziosi. Insieme sono una famiglia.
Cahill è la migliore persona che potesse avere a fianco il nostro campione. Mai parole oltre le righe. Trasmette la stessa umiltà, serenità e pacatezza della quale Jannik aveva grande bisogno. Bravo lui e bravo Vagnozzi.