US Open 2024: Sinner rimonta una partenza difficile e batte Paul. Sarà super sfida nei quarti vs. Medvedev
Tenuta fisica e mentale, riuscendo a ribaltare con classe e grinta i momenti di difficoltà posti da un avversario assai tosto, il tutto con l’abilità nel giocare meglio i punti importanti alzando il livello, esattamente la linea che demarca gli ottimi giocatori dai campioni. Tutto questo e molto di più è stato Jannik Sinner nella notte di New York: una prestazione complessa ma anche avvincente, assolutamente da n.1. Si è ripreso da una partenza difficilissima con una reazione leonina, di pancia e di talento, imponendo alla fine la sua maggior completezza, durezza e classe. Sinner rimonta uno svantaggio di 1-4 “pesante” nel primo set e batte un ottimo Tommy Paul per 7-63) 7-6(5) 6-1. È un successo splendido, importantissimo, che lo porta ad essere l’unico giocatore ad aver raggiunto i quarti di finale in tutti gli Slam del 2024 e gli apre le porte ad una super sfida contro Daniil Medvedev.
Paul aveva dichiarato “farò il possibile per farlo sentire scomodo in campo”. Dal suo punto di vista, possiamo affermare senza ombra di dubbio “missione compiuta”. Lo statunitense è entrato fortissimo nel match: un fulmine in campo nell’arrivare sulla palla e scaricare grande anticipo e angolo. Con la sua vivacità e impatti offensivi fin dalla risposta, pronto a buttarsi a rete appena possibile, non ha dato ritmo e ha messo enorme pressione ad un Sinner scattato più lento dai blocchi, non così sciolto al servizio e di nuovo un po’ incerto sul lato del diritto dove ha commesso all’avvio qualche errore di troppo. C’è anche un po’ di vento, le condizioni che Sinner detesta poiché i suoi impatti potenti e in anticipo soffrono quando la palla svaria nell’aria, tanto che come sempre c’ha messo qualche game a trovare i riferimenti e la miglior distanza dalla palla. Dopo aver sciupato un allettante 15-40 per scappare via in risposta in apertura (con Paul che sente fin troppo l’elettricità di un Ashe carico a mille…), Jannik si imballa e cede due turni di servizio uno dopo l’altro (il secondo addirittura a zero al termine di un parziale terrificante di 11 punti persi di fila!) crollando in una serie di errori davvero evidenti, perdendo la misura del diritto e non riuscendo a tener fermo il rivale, davvero rapido e offensivo.
Sotto 4-1 con due break, il set pareva perso. Non per Sinner, che guarda il suo angolo con la faccia “cattiva”, trasmettendo energia e intensità. Il messaggio è chiaro: calma, ci sono. L’azzurro è bravissimo a rimettere insieme i cocci del disastro appena compiuto, rilancia con ancor più forza fisica e mentale ribaltando di forza e di classe l’inerzia del set a suo favore. Ritrova un minimo di qualità al servizio, questo è sempre il primo segnale di maggior focus; quindi inizia a spingere la palla con più decisione, conquistando rapidamente una posizione più avanzata e guadagnando il centro del campo, dove inizia a comandare i ritmi, sposta il rivale e costruisce il suo forcing mortale. Soprattutto Jannik cambia mancia con diritto e risposta, i punti dolenti del pessimo avvio. Sale in cattedra, si prende il comando dello scambio, del campo, gli angoli, anche la testa di Paul che vede nubi sempre più neri e incombenti sulla propria testa. Sinner c’è: spara pallate favolose con precisione e continuità, gioca semplicemente ad una velocità, profondità e intensità che Paul non può reggere. Si rivede quel tennis formidabile che entusiasma e al quale non stai dietro, è un momento di tennis clamoroso. Jannik si riprende i due break con un filotto meraviglioso 16 punti a 4, non riesce a sfruttare un set point in risposta sul 5-4. Poco male, si arriva al tiebreak dove, dopo uno scambio di mini-break (smash Paul, rovescio Sinner), Jannik strappa il punto decisivo in risposta con un diritto lungo linea splendido, vincendo il set per 7-6. Reazione eccezionale, perché Paul era davvero tosto e stava facendo tutto benissimo. Ma non è bastato.
Sinner surges and takes the first!
Down 4-1, he comes back to take it in a tiebreaker. pic.twitter.com/NnO8vYIw3G
— US Open Tennis (@usopen) September 3, 2024
Il secondo set scorre sui binari del servizio. Dopo la clamorosa impennata di qualità per la rimonta nel primo parziale, Sinner torna a commettere qualche errore e la sua intensità non è sempre massimo. Del resto ha spinto tantissimo, e gli attacchi continui e precisi di Paul non sono sempre facili da gestire. Comunque Jannik è l’unico a guadagnarsi una palla break, sul 5 pari, ma Tommy la salva. Si approda di nuovo al break, dove il dramma si accende: come spesso accade, dopo un parziale dominato dal servizio… arriva un mini-break dopo l’altro. La tensione è massima, i servizi non danno punti diretti di in risposta si vincono 8 punti di fila. Sinner è il più freddo e lucido, c’è la sensazione che possa scappare via da un momento all’altro e infatti non si fa scappare la chance del set point sul 6-5, che gioca da campione e chiude il secondo set (7 punti a 5).
Il terzo set, dopo un primo turno di battuta ribaltato da 0-30, è un assolo di Sinner. Paul lotta al massimo nel suo primo turno di servizio, si riprende da 15-40 e annulla una terza palla break sotto la pressione enorme dell’azzurro, ma capitola alla quarta chance, un passante di diritto cross in corsa che fa saltare in piedi tutto lo stadio, per bellezza, difficoltà e importanza del momento. Che controllo del polso, incredibile come sia riuscito a dare angolo, potenza e precisione. Che punto!
Still thinking about this break point. pic.twitter.com/yzCR2W1yDM
— US Open Tennis (@usopen) September 3, 2024
Avanti 2-0, Jannik corre via fino al 5-1 con un altro break nel sesto game. Serve per il match e torna a sbagliare qualcosa, ma rimonta il 15-40 e chiude una grande partita. Sinner a fine match ha 10 Ace e 1 doppio fallo, ma un 49% di prime in campo assolutamente rivedibile. Molto, molto bene invece i 20 punti a rete vinti su 25 discese, quasi tutte giocate con tempi d’impatto molto buoni e anche esecuzioni tecnicamente corrette. Si conferma quindi la scia della partita contro O’Connell, con una voglia di andare avanti a prendersi il punto, e questa potrebbe essere una chiave già “testa” in ottica della prossima sfida contro Medvedev, per avere una soluzione pronta nel caso in cui la pressione negli scambi contro il russo non portasse i frutti sperati. Altro dato non ottimale della vittoria di stanotte dell’azzurro l’aver sfruttato “solo” 4 palle break su 14 ottenute, poche, ma in molti casi è stato Paul a giocarsele bene.
Sinner vola nei quarti con un’altra prestazione in crescendo, molto convincente dal punto di vista agonistico, della forza mentale e resistenza alle difficoltà. Non tutto liscio come negli ottavi, ma l’avversario aveva altro calibro, colpi ed energia. Nei quarti “di nuovo” Medvedev, come a Wimbledon e per la terza volta in stagione degli Slam. Una vittoria a testa tra i due, quella indimenticabile in finale agli Australian Open per Jannik, quindi la vittoria di Daniil a Wimbledon, contro un Sinner non al meglio.
Sono solo 8 i giocatori (dal 2000) capaci di giocare i quarti di finale in tutti gli Slam dell’anno, Sinner ora è uno di questi: Djokovic (8 volte, 2010-15, 2021, 2023); Federer (8 volte – 2005-12); Nadal (5 volte – 2008, 2010-11, 2018-19); Murray (4 volte – 2011-12, 2014, 2016); Ferrer (2 volte – 2012 e 2013); Wawrinka (2015); Agassi (2001); Sinner (2024).
Marco Mazzoni
J. Sinner vs T. Paul
Statistiche | 🇮🇹 J. Sinner | 🇺🇸 T. Paul |
---|---|---|
Ace | 10 | 4 |
Doppi falli | 1 | 3 |
Percentuale prime di servizio | 49% (48/98) | 60% (67/111) |
Punti vinti con la prima | 81% (39/48) | 64% (43/67) |
Punti vinti con la seconda | 56% (28/50) | 43% (19/44) |
Punti vinti a rete | 80% (20/25) | 68% (28/41) |
Palle break convertite | 29% (4/14) | 50% (2/4) |
Punti vinti in risposta | 44% (49/111) | 32% (31/98) |
Vincenti | 29 | 33 |
Errori non forzati | 33 | 43 |
Punti totali vinti | 116 | 93 |
Distanza coperta | 12489.6 ft | 12507.7 ft |
Distanza coperta per punto | 59.8 ft | 59.8 ft |
TAG: Jannik Sinner, Marco Mazzoni, Tommy Paul, US Open 2024
“38esimo anno di età” sarebbe l’ anno che va da quando Federer aveva 37 anni e un giorno (9 agosto 2018) fino al compimento di 38 anni (8 agosto 2019).
In questo periodo il Federer NON ha fatto “tre semifinali Slam ?”
Subito prima a Wimbledon era uscito nei quarti (contro Anderson, ma era, appunto, prima del 9 agosto 2018…) poi a settembre 2018 esce agli US Open agli ottavi (contro Millman).
Si entra nel 2019 e il Federer perde, idem, agli ottavi agli AO (Tsitsipas); poi fa semi-finale al Roland Garros e finale a Wimbledon.
Quindi 2 semi-finali, e non tre, nel “38esimo anno di età”, prima di compiere 38 anni.
In seguito farà ancora una semi-finale, AO 2020, a 38 anni e 5 mesi di età.
Ultimo “1000” vinto dal Federer a Miami 2019, 37 anni e 7 mesi (e 16gg) di età
@ tinapica (#4195829)
E io ribadisco che ai posteri arriverà la stessa età per entrambi, i mesi non fanno biologicamente testo, soprattutto quando si ricorderanno solo i numeri degli Slam, e questi hanno fatto definire Novak come il più longevo nella conquista di un numero di tornei eccezionale per la sua età, una decina di Big Titles + oro olimpico a fronte di 2/3 di Roger..Novak ha sfiorato il Grande Slam due volte e ha vinto le Finals (che “tu” ritieni una sciocchezza ma il fatto che Rafa non sia mai riuscito a vincerle dovrebbe dirti qualcosa) nonché le Olimpiadi in una fascia d’età in cui Roger ha raccolto briciole rispetto agli anni giovanili, questo è il dato eclatante che rende i “due mesi” un appiglio sostanzialmente inesistente..il fatto che l’ultimo di Roger sia 2 mesi dopo Novak è un fatto puramente casuale dipendente dal calendario rispetto all’anagrafica dei due
Faranno (sor)ridere ma io stavo rispondendo esattamente a quell’osservazione, inerente i Tornei Maggiori, replicando a chi per far le pulci ad un collega di tifo scriveva ciò che al presente platealmente non è verità.
Per il resto: non è certo una novità che:
1) ritengo insignificante il campionato dei maestri di fine anno (l’ho scritto decine di volte, l’ultima ancora oggi in altra discussione)
2) ritengo Giocovic essere il più forte giocatore di tutti i tempi, senza se e senza ma, e con grande distacco. La medaglia d’oro di quest’anno non ha fatto altro che confermare questa indiscutibile realtà.
3) ciò non di meno resta il fatto che al momento il primato di più anziano vincitore di un Torneo Maggiore in “età moderna” sia indiscutibilmente di Federer (e sì: a quelle età agonistiche tre mesi hanno importanza).
A Giocovic resta ancora, concreta e non visionaria, la speranza di far suo anche questo primato l’anno prossimo, anche se non sarà facile.
Ma, ribadisco, almeno questo primato, finché resiste, lasciatecelo!
beh allora la vediamo in maniera proprio opposta: non ho mai visto JS giocare al livello dell’Australian open (a Miami si è certo avvicinato, ma cmq con un piccolo gradino sotto, per me. In Australia, fino alla finale, non vedevi praticamente gratuiti, manco col dritto, e vedevi dei recuperi, e pure dei punti, mostruosi. Appena l’ho visto contro Baez ho pensato: “torneo già deciso. Stavolta o Nole torna quello del 2011 o non riesce”. E le partite dopo mi confermavano sempre questa “visione”…).
Poi in finale i primi due set potrà non aver giocato al top ma: 1) per l’emozione, non certo per una condizione non al top; 2) c’era cmq un Medvedev ottimo, non un Paul “buonino”; 3) io cmq mi riferivo a tutte le tappe di avvicinamento alla finale; 4) se non sei al top, con Medvedev che ha vinto i primi due set, pure se questo poi è ‘stanco, poi NON recuperi e non vai a vincere (dominandolo) il 5° set… Parliamo di uno che ha battuto Nole che voleva il grande slam, non di un non top ten che non è abituato alle finali e, appena ha un calo, questo è così grande che crolla davvero. Pure il Medvedev del 5° set (che rispetto a un JS al top era in effetti “senza più armi”), legnava facile il 90& degli altri tennisti…
Cmq poi tu stesso dici che lì il russo era stato stancato da Zverev, proprio quello che cito io… (che a Cincinnati era cmq un gradino sotto a qua, l’ho visto giocare pure lì…).
Certo che poi se JS sale di livello, una finale con Zverev non sarebbe certo chiusa, anzi il JS “australiano” diventa favorito…
Ma uno che viaggia al 91% nelle 52 settimane con 72 win e 7 lost (una fasulla, Montecarlo, altra con virus Wimbledon) se sta al 100% vince praticamente con tutti…
@ ospite (#4195471)
Zverev l’ho visto solo a sprazzi, non mi pronuncio. L’ho visto fortissimo nel torneo precedente, ma alla fine Sinner ne ha avuto ragione anche con forma non a livello di quella attuale, secondo me. Potrei sbagliarmi, ovviamente.
Invece ridimensionerei la forma di Jannik agli AO. Nel primo set e mezzo in finale “non ha visto palla” (parole sue). Ha goduto ovviamente del suo talento, ma anche del fatto che Medvedev era stato mezzo ucciso in una semifinale insostenibile (con un certo Zverev, guarda caso) dal punto di vista fisico.
Alla fine con Zverev i conti si devono fare. Anche allo US open. Su questo credo proprio che concordiamo interamente.
Poi vale sempre la massima di uno degli utenti, non ricordo chi, per cui Sinner al 100% non lo batti più, qualunque siano i tuoi nome e cognome.
Io credo sinceramente che la partita contro Paul sia stata quanto di meglio propedeutica per il prossimo incontro. Paul in primis, per classifica e prestazioni nel tempo, non è Borges,il quale veniva anche da una maratona e la partita di doppio. Quindi anche più scarico mentalmente e fisicamente. Il vantaggio della partita facile e quindi più riposante per Meddy, è byepassato dall’ essersi messo alla prova in un contesto difficile e in condizioni diverse dalle altre tre partite.
Ora non so l’orario di gioco previsto, ma se fosse in notturna saprà cosa lo aspetta visto sul campo.
Per chi fa paragoni con il Sinner fino a Miami, questo è una versione diversa.
Sono passati nel mentre mesi di problemi fisici e mentali dovuti alla storia che ora tutti sappiamo! Aspettarsi le prestazioni fisicamente scintillanti di quel periodo ora è fuorviante.
Piuttosto, sto notando sempre più la nascita dell’evil Sinner (modello Nole ..). Ossia un giocatore più cinico e spietato nei momenti chiave, che francamente da più preoccupazioni ora ai suoi avversari rispetto a prima. Non sai più che partita aspettarti da lui, se un tempo bastava limitarne il gioco fisico e di ritmo, per avere in pugno il match. Ora trova altri modi di arrivare all’osso, e ti dà quella sensazione che pur giocando male, possa ribaltare tutto in pochi minuti. Per l’avversario mentalmente non deve essere per nulla piacevole….
Non sarà ovviamente facile mercoledì, ma allo stesso tempo,non sarà per nulla semplice neanche per chi lo affronterà…
Wait and see 😉
L’allenamento con Paul è sembrato proficuo.
Dosa il suo impegno in base a chi ha di fronte, a volte sbaglia la valutazione e quindi ritrova con 2 break sotto ma poi rimedia.
Ma con Medvedev vietato allenarsi, Sinner ne è consapevole
Chiaramente hai ragione, ed ovviamente il mio era solo un paradosso con il quale sottolineare il fatto che ormai, anche con un potenziale top10, Jannik non si limiti a voler vincere ma approfitta per continuare a sperimentare, ad aggiungere sempre qualcosa, proprio in vista degli scontri con quei due/tre li davanti all’epilogo del torneo
@ tinapica (#4195432)
Bellissimo!!! “Età più avanzata” con 2 mesi di più??? Se non sbaglio l’età si misura in anni e, spiace, ma Novak ha vinto le Finals, torneo superimpegnativo dal punto di visto fisico, con 2 anni più di Roger e l’oro olimpico con record di anzianità..ops, secondo paragone non fattibile perché Roger non ha mai vinto l’oro olimpico..vabbe’, comunque record di longevità al cui confronto i 2 mesi Slam fanno sorridere, ammesso che siano valutabili o abbiano rilevanza nell’evoluzione biologica di un individuo
Ecco, per i più pigri Paul è il nono giocatore alla pari con Fritz (72%) per vittorie nel 2024, precedendo Rublev, Hurkacz e Tsitsipas che sono più avanti in classifica ed con questo torneo dovrebbe raggiungere la settima posizione nell’elo ranking…ecco proprio allenamento anche no…
Work in progress
Quarto allenamento ufficiale, mi sembra pronto ad iniziare il torneo da domani
@ Ale77 (#4195493)
Veramente non ho parlato di Slam nel 2025, magari…oltretutto, avendo già il record di vittorie, manca lo stimolo che l’ha portato all’oro olimpico, limite che si aggiunge alla recente operazione e al 38esimo anno d’età..ma con Novak mi sono sempre tenuta prudente e in questi anni invece ho visto risultati storici. Quanto al grande Slam, sappiamo come è andata la finale Usopen con Medvedev, tra l’altro battuto poco dopo a Bercy, umanamente vittima di un’emozione che ha bloccato un Novak già provato fisicamente da un anno carico di vittorie..e comunque mancare una sola finale per il Grande Slam in 2 anni, il 2021 e 2023, e i 4 Slam consecutivi tra il 2014 e 2015 (credo) sono record tutti suoi, mitico Novak
Vorrebbe essere la gufata dell’anno