Draper corre a New York: “Avevo il terrore di farmi male, ora ho più fiducia del mio corpo e non temo i 5 set”
Jack Draper ha dominato Van de Zandschulp nel terzo turno di US Open, un successo che l’ha portato nella seconda settimana dello Slam della grande mela. Vista la dipartita a sorpresa di Alcaraz, lo scenario è totalmente cambiato e si è aperta una parte di tabellone molto interessante per il britannico, in netta ascesa quest’anno. Nella sua zona è rimasto in gara De Minaur, ma non è al meglio e per Draper l’ipotesi semifinale è tutt’altro che impossibile. Al prossimo turno trova il ceco Machac, tennista a sua volta in crescita ma contro il quale parte favorito. Un ruolo nuovo che non lo spaventa affatto. Il limite del 22enne di Sutton è sempre stato una fragilità strutturale che l’ha forzato a molti stop per infortunio, nonostante la giovane età. Le cose da qualche tempo vanno assai meglio, e i risultati in campo sono arrivati. Ne ha parlato nella press conference dopo la vittoria sull’olandese, affermando di sentirsi un tennista molto migliorato, totalmente focalizzato sulla prestazione e il miglioramento, mentre per troppo tempo il chiodo fisso nella sua testa era “quando mi farò male di nuovo?”. Con un servizio importante, un diritto mancino molto incisivo e una propensione offensiva ancora in pieno divenire, Draper sembra possedere le qualità giuste per arrivare a ridosso dei primi e diventare pericoloso anche per i migliori.
“Mi sento un tennista molto diverso rispetto all’anno scorso” commenta un raggiante Jack dopo la vittoria di ieri. “L’anno scorso ero riuscito a malapena a giocare, soffrivo continuamente di infortuni ed ero molto nervoso e insicuro prima delle partite. Mi chiedevo se mi sarebbero venuti i crampi a metà partita o se stavo per infortunarmi di nuovo, stavo ancora lottando con un infortunio alla spalla. Non ero mai sereno e focalizzato sul gioco. Ora mi sento diverso, non mi sveglio più ogni giorno con la preoccupazione di dover giocare cinque set e non riuscire a terminare la partita, ho molta più fiducia nel mio corpo e nella mia mente Questo mi ha dato la possibilità di giocare con costanza sul circuito quest’anno. È un po’ strano: da un lato sento di aver giocato molte partite, ma allo stesso tempo sento che questo è davvero il mio primo anno sul tour. A forza di giocare sto capendo sempre meglio chi sono. Ho ancora molto da imparare. L’anno prossimo, credo che sarà lo stesso per me, l’obiettivo e continuare a lavorare bene su fisico e gioco, e diventare un tennista più forte, mentalmente, fisicamente, emotivamente”.
Draper racconta la difficoltà del non esser riuscito per anni a lavorare con continuità. Uno stop dietro l’altro che hanno minato la sua fiducia. “C’è stato un periodo nel mio tennis in cui tutto era piuttosto complicato. Sono sempre stato qualcuno che lavora molto duramente e i miei infortuni a volte derivavano dal superlavoro e, forse, anche dal non fare le cose di cui avevo bisogno. Prima lavoravo tanto ma forse non nel modo giusto, tanto che il fisico andava in crisi. Alla fine ho sofferto più o meno sempre gli stessi infortuni all’addome e all’anca: non appena li ho risolti e ho costruito una base attorno al mio fisico sono riuscito a spingere davvero. Non è che ho sentito qualcosa in particolare, ad un certo punto sono solo cresciuto e mi sento molto meglio per il lavoro che ho fatto e le esperienze che ho avuto in torneo. Sono in giro da un po’, ma da un certo punto di vista il 2024 è mio primo vero anno completo”.
Anche il saper amministrarsi, in allenamento e in partita, è fattore che l’ha portato a migliorare: “Contro Botic penso di aver fatto una buona partita, solida, ho spinto tanto ma senza esagerare. Prima ero solito partire a razzo per imporre il mio gioco, ma visto che la mia resistenza non era ottimale, finivo per calare o avere problemi. Per questo sono contento di come ho gestito le energie finora. Negli Slam possono arrivare partite molto lunghe e se spendi troppo all’avvio, finisci la benzina e non puoi farcela. Questo è un aspetto nel quale sento di esser migliorato, conosco meglio il mio corpo e riesco a gestire la cosa”.
Effettivamente contro Machac, e poi forse contro De Minaur in caso di vittoria, Draper dovrà essere bravo a gestire la forza e l’energia, poiché entrambi i rivali sono gente tosta, che corre molto e lotta altrettanto. Jack per salire ancora e provare ad issarsi in semifinale in questo torneo dovrà confermare non solo di possedere un ottimo tennis, ma anche di reggere lo sforzo fisico e mentale richiesto da partite così importanti. Questo US Open può essere un banco di prova per dirci chi è davvero Jack, un potenziale “crack” o solo uno dei tanti.
Marco Mazzoni
TAG: Jack Draper, Marco Mazzoni, US Open 2024
Mi impressiono’ quando l’allora 19enne Draper vinse un set vs Nole a Wimbledon nel 2021, gioco’ benissimo ma poi Nole alzo il livello e lo piallo’ alla grande. Avevo capito che Draper aveva delle ottime potenzialita’…
On the contrary, mi impressiono’ negativamente quando non diede il punto del match point a FAA (non ricordo che torneo fosse, cmq pre cincinnati), un evidente errore arbitrale ma lui non fece nulla per ammetterlo. Davvero una brutta figura, e da allora non mi sta particolarmente simpatico.
Boh, secondo me Draper è molto più forte.
Ok ma se è questo crack ad anno quasi completo com’è che è ancora 26 ATP con Musetti molto più avanti che era più perso di lui?
Grande Jack
Tante volte sento dare giudizi che prescindono dalla condizione fisica dei vari tennisti.
Questa intervista ci spiega quanto lavoro ci sia dietro ad un giocatore.
La tecnica e la strategia sono importanti, ma per arrivare a dare il meglio, soprattutto negli slam, l’aspetto atletico è decisivo.
La tenuta mentale non si ottiene se non si è al meglio fisicamente.
Ed i risultati di questo periodo c’è lo stanno dicendo.
@ masala (#4193450) è il più sottovalutato nei 100 ad oggi probabilmente
Machac lo distrugge. Ieri Draper = Gastone
Dopo questa dichiarazione l’infortunio è dato a 1.01
per me il favorito tra i due rimane Machac
L’avevo già detto da vario tempo che questo è piuttosto forte (buon servizio, dritto pesante) e che ha avuto una carriera frenata dagli infortuni.
Il potenziale per entrare in top 10 l’ha, bisogna ovviamente vedere da ora in poi se i problemi fisici (e quelli psicologici della “paura di sforzare il fisico” che qua descrive) lo lasceranno in pace = è ovviamente una grossa incognita… non sarebbe una sorpresa così grossa se al prossimo turno perdesse…
SE però (ovviamente non ho la sfera di cristallo) nel suo “spicchio” tutti quanti giocano tutti al top delle loro possibilità, per me lui è il più forte (sì, anche di un De Minaur al top) e quindi ci va lui in semifinale (e se in questa poi incontrasse Sinner, per questo, pur restando favorito, NON sarebbe affatto così facile come molti potrebbero pensare…).