Classifica ATP Italiani: +10 per Lorenzo Sonego che rientra nei top 50

Scritto da Detuqueridapresencia

Scritto da walden
In controtendenza all’ottima analisi del Com, accendo una piccola luce d’allarme, ossia la presenza dei ’90s. In questo momento l’Italia ha solo un’80s meno dei ’90s fra i primi 100, ossia ha un nato negli anni 80, Fognini due nati nei 90, Berrettini e Sonego. Ma se guardiamo quelli nati nel primo quinquennio dei 90, non ne ha uno nei primi 200. La fascia mediana d’età, ossia quella fra i 25 ed i 35, rappresenta circa il 60% dei tennisti fra i primi 200. Gli under 25 sono il 35% circa e gli over 35 il 4,5%. L’Italia è sovrarapresentata fra gli over 35, che rappresentano il 6,25% dei tennsti italiani fra i primi 200, e fra gli under 25, ma è nettamnete sotto rapresentata fra quelli nati negli anni 90, che sono 4 nei primi 200: oltre ai già citati Berrettini e Sonego, Napolitano (che da un paio di mesi è al palo), e Pellegrino, che, se non fa qualche impresa nei prossimi tornei, uscira presto dai 200. Chiaramente non credo si potrà fare molto affidamento su tennisti ormai in fase discendente, come Travaglia o Mager (per non parlare di Cecchinato, Gaio, Giustino, Giannessi, Caruso) o su tennisti ancora giovani come Dalla Valle, Fonio o Weis, che non sembrano in grado di entrare nei 200, o su Brancaccio, che è in caduta verticale da un anno a questa parte, mentre Vavassori sembra ormai interessato (a mio parere giustamente) solo al doppio (dopo il ritiro di Bolelli, penso che non avrà difficoltà a trovare un campagno, magari straniero). Quindi è vero che abbiamo il miglior gruppo di giovani, ma stiamo perdendo (a parte Berrettini e Sonego), quelli appena più vecchi. Un segnale che, a mio parere, andrebbe interpretato.

Ottima considerzione. Diciamo che è la generazione mai sbocciata (quella successiva a Fogna e Seppia) e che ha fatto da seconda fascia in mancanza della prima fascia (eccetto i due menzionati).
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Un altro segnale è la mancanza di 2003 (tranne Nardi) 2004, 2005 di livello più che decoroso, ossia in grado di entrare nella fatidica 100 in modo stabile. Si lo so che è presto ancora per la sentenza definitiva, ma – dai – di berrettini o Arnaldi che fioriscono tardi non ce ne sono tantissimi, statisticamente.
Sui 2006, 2007, 2008 c’è più speranza ma siamo proprio agli inizi

Hai giustamente citato Berrettini, Arnaldi, ed aggiungerei Sonny, come esempi di “ritardo”, e questo mi rende un po’ più ottimista riguardo i 2004 e 2005. Se pensiamo ad Arnalboldi jr, che sta avvicinandosi ora a 24 anni alla top200, credo che qualche chances ai vari Cadenasso, Giunta, Bondioli, Romano e Caniato la lascerei…

Scritto da walden
In controtendenza all’ottima analisi del Com, accendo una piccola luce d’allarme, ossia la presenza dei ’90s. In questo momento l’Italia ha solo un’80s meno dei ’90s fra i primi 100, ossia ha un nato negli anni 80, Fognini due nati nei 90, Berrettini e Sonego. Ma se guardiamo quelli nati nel primo quinquennio dei 90, non ne ha uno nei primi 200. La fascia mediana d’età, ossia quella fra i 25 ed i 35, rappresenta circa il 60% dei tennisti fra i primi 200. Gli under 25 sono il 35% circa e gli over 35 il 4,5%. L’Italia è sovrarapresentata fra gli over 35, che rappresentano il 6,25% dei tennsti italiani fra i primi 200, e fra gli under 25, ma è nettamnete sotto rapresentata fra quelli nati negli anni 90, che sono 4 nei primi 200: oltre ai già citati Berrettini e Sonego, Napolitano (che da un paio di mesi è al palo), e Pellegrino, che, se non fa qualche impresa nei prossimi tornei, uscira presto dai 200. Chiaramente non credo si potrà fare molto affidamento su tennisti ormai in fase discendente, come Travaglia o Mager (per non parlare di Cecchinato, Gaio, Giustino, Giannessi, Caruso) o su tennisti ancora giovani come Dalla Valle, Fonio o Weis, che non sembrano in grado di entrare nei 200, o su Brancaccio, che è in caduta verticale da un anno a questa parte, mentre Vavassori sembra ormai interessato (a mio parere giustamente) solo al doppio (dopo il ritiro di Bolelli, penso che non avrà difficoltà a trovare un campagno, magari straniero). Quindi è vero che abbiamo il miglior gruppo di giovani, ma stiamo perdendo (a parte Berrettini e Sonego), quelli appena più vecchi. Un segnale che, a mio parere, andrebbe interpretato.

Ottima considerzione. Diciamo che è la generazione mai sbocciata (quella successiva a Fogna e Seppia) e che ha fatto da seconda fascia in mancanza della prima fascia (eccetto i due menzionati).

Un altro segnale è la mancanza di 2003 (tranne Nardi) 2004, 2005 di livello più che decoroso, ossia in grado di entrare nella fatidica 100 in modo stabile. Si lo so che è presto ancora per la sentenza definitiva, ma – dai – di berrettini o Arnaldi che fioriscono tardi non ce ne sono tantissimi, statisticamente.

Sui 2006, 2007, 2008 c’è più speranza ma siamo proprio agli inizi

Passaro, compagnucci e fabio tabacco nati nel 1 1 1900 (124 anni) secondo la data di nascita pubblicata, sono un eccellente record

In controtendenza all’ottima analisi del Com, accendo una piccola luce d’allarme, ossia la presenza dei ’90s. In questo momento l’Italia ha solo un’80s meno dei ’90s fra i primi 100, ossia ha un nato negli anni 80, Fognini due nati nei 90, Berrettini e Sonego. Ma se guardiamo quelli nati nel primo quinquennio dei 90, non ne ha uno nei primi 200. La fascia mediana d’età, ossia quella fra i 25 ed i 35, rappresenta circa il 60% dei tennisti fra i primi 200. Gli under 25 sono il 35% circa e gli over 35 il 4,5%. L’Italia è sovrarapresentata fra gli over 35, che rappresentano il 6,25% dei tennsti italiani fra i primi 200, e fra gli under 25, ma è nettamnete sotto rapresentata fra quelli nati negli anni 90, che sono 4 nei primi 200: oltre ai già citati Berrettini e Sonego, Napolitano (che da un paio di mesi è al palo), e Pellegrino, che, se non fa qualche impresa nei prossimi tornei, uscira presto dai 200. Chiaramente non credo si potrà fare molto affidamento su tennisti ormai in fase discendente, come Travaglia o Mager (per non parlare di Cecchinato, Gaio, Giustino, Giannessi, Caruso) o su tennisti ancora giovani come Dalla Valle, Fonio o Weis, che non sembrano in grado di entrare nei 200, o su Brancaccio, che è in caduta verticale da un anno a questa parte, mentre Vavassori sembra ormai interessato (a mio parere giustamente) solo al doppio (dopo il ritiro di Bolelli, penso che non avrà difficoltà a trovare un campagno, magari straniero). Quindi è vero che abbiamo il miglior gruppo di giovani, ma stiamo perdendo (a parte Berrettini e Sonego), quelli appena più vecchi. Un segnale che, a mio parere, andrebbe interpretato.

Tanta roba 7 nei primi 50,ennesimo “Record” del nostro Tennis

Dal vostro analista della domenica (cit. fratello della Trabant)

Italia
Numero 1 (millennial)
Top 20 – due (tutti millenials)
Top 30 – tre (tutti millennials)
Top 50 – sette (millennials cinque)
Top 100 – nove (il decimo è 101) – millennials sei (il settimo è 101)

Argentina
Top 30 – due (un millenial)
Top 50 – quattro (due millennials)
Top 100 – otto (il nono è 105) – millennials 4 (il quinto è 105)

Australia
Top 30 – due
Top 50 – tre
Top 100 – dieci (il decimo è 100) – un millennial

Cechia
Top 50 – due (tutti millennial)
Top 100 – tre (tutti millennial, uno under 20)

Spagna
Numero 3 (millenial) [il vero numero 1 secondo un manipolo di nemici “del computer”, sedicenti “esperti”, anarchici, irriducibili del “quanti slam gnegnegne”)
Top 50 – due (un millennial)
Top 100 – sei (sempre un solo millennial, sempre quello ….. CIUMBIA!!!!)

Francia
Top 20 – uno
Top 30 – due (un millennial)
Top 50 – quattro (sempre un solo millennial)
Top 100 – dieci (altri tre entro la 106) – quattro millennial che diventano cinque con il 106

Germania
Il numero 2 (domanda per gli irriducubili: se il numero 3 è il vero numero 1 e il numero 4 è il vero numero 2, essendo il GOAT, chi è il vero numero 3, il numero 2 o il numero 1? PER SOLUTORI PIU’ CHE BAMBABILI)
Top 50 – due
Top 100 – cinque (ghe n’è no de millennials)

Russia
Top 10 – due (gli unici ad averne 2)
Top 20 – tre
Top 100 – cinque (ghe n’è no de millennials)

Serbia
Onore al GOAT numero 4
Top 100 – tre (1 quasi millennial: non lo è per miserabili 123 giorni)

USA
Top 20 – quattro (gli unici ad averne quattro, una corazzata, e due sono millennial)
Top 50 – otto (millennials quattro)
Top 100 – nove (millennials sempre 4, il decimo è 107 ed è millennial)

Conclusione

Il numero 1 è italiano ed è millennial
In top 10 solo la Russia ne ha 2
In top 20 USA 4, Russia 3, Italia 2 (ma solo Italia e USA hanno 2 millennial)
In top 30 USA 4, Italia, Australia, Francia e Russia 3 (ma solo l’Italia ne ha 3 millenials)
In top 50 USA 8, Italia 7 (ma solo l’Italia ne ha 5 millennials)
In top 100 Australia e Francia 10, Italia e USA 9, Argentina 8 (ma solo l’Italia ha 6 millennials, Argentina, USA e Francia 4. Manca poco al decimo top 100, settimo millennial per l’Italia

L’ITALIA HA IL MIGLIOR MOVIMENTO GIOVANILE DEL MONDO ED HA IL NUMERO UNO AL MONDO

IL MOVIMENTO GIOVANILE FRANCESE E’ FORTE QUANTO QUELLO USA, MA QUELLO ARGENTINO NON E’ DA MENO, ANCHE SE GLI ESPERTI NON SE LO FILANO

IN GENERALE IL MOVIMENTO ITALIANO IN TOP 100 E’ SOLIDO E’ FORTE TANTO QUELLO FRANCESE, ARGENTINO, AUSTRALIANO E USA

TUTTAVIA L’ETA’ MEDIA ITALIANA E’ LA PIU’ BASSA E NOI ABBIAMO SOLO UN OVER 35 MENTRE LA FRANCIA 2. L’ARGENTINA HA UN OVER 30 COME USA, L’AUSTRALIA 2.

L’analisi sotto la 100 alla prossima domenica, se no al fratello della Trabant prende troppo il nervoso.