Archeo Tennis: 15 agosto 2004, Nadal vince il suo primo torneo a Sopot
Sono passati esattamente 20 anni dal 15 agosto 2004, una data significativa nella storia del tennis. Quel ferragosto un giovanissimo Rafael Nadal vinse il suo primo titolo sul tour maggiore in quel di Sopot, Polonia. Un 18enne Rafael sconfisse l’argentino Jose Acasuso in finale, concludendo un percorso netto di cinque vittorie senza perdere un set. Nadal entrò nel torneo come n.71 ATP e sconfisse uno dopo l’altro Hanescu, Di Pasquale, Squillari, Mantilla e quindi in finale Acasuso (allora n.105 nel ranking) per 6-3 6-4. Nadal concesse ben 12 palle break nell’incontro per il titolo ma ne salvò 11 mostrando quell’indomabile vis pugnandi e mentalità vincente che gli ha consentito di infrangere barriere storiche sul rosso e non solo. Quello di 20 anni fa fu il primo di 92 trofei alzati sul tour ATP.
Un infortunio alla caviglia, patito all’Estoril in primavera, aveva costretto Nadal a interrompere la sua stagione sulla terra battuta in Europa, forzandolo anche a non giocare a Roland Garros. Il mancino di Manacor tornò in campo solo a luglio come numero 60 del mondo. Dopo aver raggiunto i quarti di finale in due tornei sulla terra battuta (Umago e Stoccarda) volò in Nord America ma non ebbe fortuna, sconfitto al primo a Toronto (Lleyton Hewitt, 1-6, 6-4, 6-2) e Cincinnati (Juan Ignacio Chela, 6-4, 4-6, 7-6). Deluso da questi risultati, Nadal decise di tornare in Europa per partecipare a un torneo sulla terra battuta, a Sopot, prima degli US Open. Scelta saggia anche se poteva apparire bizzarra: il suo tennis ha sempre avuto bisogno di tanta quantità e partite per trovare la miglior forma, e in Polonia così andò. Cinque match, affrontando solo tennisti al di fuori dalla top100, e cinque vittorie, alzando il primo trofeo in carriera.
Acasuso ricorda molto bene quella domenica polacca, in un torneo che aveva vinto due anni prima. Intervistato dal media iberico AS, Jose sottolinea come Rafael fosse molto più grande della sua età anagrafica per qualità di gioco e testa, irriducibile lottatore e lucido in campo come pochi avversari da lui affrontati in carriera.
“Il torneo di Sopot mi piaceva molto, mi trovato bene e avevo vinto nel 2002” afferma Acasuso. “Nel 2004 feci un bel torneo e arrivai in finale. Mi trovai di fronte Rafa, era giovanissimo ma aveva già dimostrato il suo valore e sapevo che sarebbe stata dura. Vinse contro di me, e poi dall’anno seguente iniziò a vincere tutto… Montecarlo, Barcellona, Roma e Roland Garros… sulla terra divenne un ‘mostro’, non lo battevi”.
L’argentino aveva conosciuto Nadal due anni prima, e già allora era rimasto impressionato dalle sue qualità: “Nadal non mi ha sorpreso più di tanto quando l’ho affrontato a Sopot. Lo avevo già visto un paio d’anni prima, nel 2002, quando giocò a Maiorca e sconfisse Delgado. Era scontato che sarebbe diventato un grande giocatore. Nella finale che abbiamo disputato a Sopot sono rimasto sorpreso in particolare dalla sua testa, dal suo spirito combattivo. Era già terribilmente determinato e affamato di successo. Aveva un approccio incredibile nel fare le cose, giocava ‘punto a punto’ come diciamo noi tennisti, e quella è sempre rimasta una sua grande qualità. Forse la più grande”.
“In campo era molto sicuro di se stesso, sembrava che fosse nel circuito da diversi anni. La mentalità e il modo in cui si è avvicinato a quella partita sono stati sorprendenti. Lo vedevi e già avevi la sensazione che fosse diverso. Aveva solo 18 anni ma eri consapevole che non ti avrebbe regalato un singolo punto. Questo era incredibile per un giovane con poca esperienza. Voglio vincere, qualunque cosa accada, questa era la sua mentalità”.
Acasuso sottolinea l’intelligenza di quel giovanissimo Nadal e come la sua forza mentale lo abbia portato a confrontarsi ad armi pari o addirittura con più forza rispetto a tennisti più esperti. “Si parlava già di cosa sarebbe potuto diventare Nadal, ma si diceva la stessa cosa anche di altri giocatori che poi non sono stati così grandi. La testa di Nadal è stata superiore, ha fatto la differenza. A 16 o 17 anni era già totalmente professionale per come si poneva in campo, come giocava. Faceva tutto bene” conclude Acasuso.
Quel successo portò Nadal ad essere il giocatore più giovane a vincere un torneo dai tempi di Lleyton Hewitt, a Delray Beach nel 1999. La sua straordinaria carriera era appena iniziata…
Marco Mazzoni
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E pensare che l’enfant prodige era Richard Gasquet …
Ciumbia.
ma se non eri ancora nato…
AHAHAHAHA
Maurantò riesce a essere frizzante con le sue meravigliose battute anche senza il suo compare Frufrù
😆 😆 😆 😆
PS oggi bombette di Martina Franca e arrosticini di agnello Laticauda
Sta perdendo colpi Doge.
Ma forse la grigliata di mezzogiorno ha rallentato i suoi riflessi.
Mi avete anticipato.
Ma non posso non scriverlo dai.
C H E. U O M O
DA QUEL GIORNO FU AMORE A PRIMA VISTA.
Oppure “ho visto questo ragazzo, forse è 1.85,ormai bisogna essere almeno 1.90 ma ascoltatemi che so: nel 2024 i primi 10 saranno tutti 2.35,ci sarà il Ponte sullo Stretto e l’Italia nel tennis non vincerà ancora niente perché non siamo portati per questo sport”.
Veniva da infortunio: è gracilino.
Mi hai anticipato 😉
Con buona pace delle pioggerelline viola e soci ….
CHE UOMO….è già stato detto?
E poi un bel documentario sui dinosauri… 🙂 🙂
Immaginate cosa scriverebbero oggi i soliti muridi di un nostro giovane tennista: ha battuto solo gente fuori dai 100…