Rublev: “Ho ancora molta strada da fare per migliorare a livello mentale”
Era il gran favorito, ma alla fine in un torneo delle sorprese ha trionfato la sorpresa Popyrin. L’ex campione Slam junior ha ribaltato ogni pronostico a Montreal, alzando il primo trofeo Masters 1000 di fronte ad un Rublev ancora vittima di pesanti alti e bassi a livello mentale, una debolezza che l’ha nuovamente penalizzato. Nei giorni scorsi ha parlato senza veli della depressione affrontata, e dopo la sconfitta in finale è tornato sul tema “caldo” della sua mente, aspetto che continua a penalizzarlo nelle sue alternanti prestazioni.
“È stata una settimana molto bella, positiva, è un grande passo avanti, sono molto orgoglioso di me stesso per essere stato così bene mentalmente per tutta la settimana, anche oggi in finale” commenta Andrey dopo il match. “Rispetto a un paio di mesi fa, a Monte Carlo, quando ero in pessime condizioni mentali, il mio comportamento è decuplicato. Ed era solo il primo turno, qui era una finale, molta più pressione. Sì, ho mostrato ancora forti emozioni ma rispetto ad altre occasioni sono migliorato molto. Per questo ho avuto una piccola occasione nel secondo set, ma non era il mio momento, non ero preparato a sfruttarla. Ho iniziato bene ogni partita e, all’improvviso, ecco due errori, due doppi falli. È normale, è una cosa che può succedere in una finale dove sei per forza nervoso, ma sono due errori molto semplici. Poi vedi che il livello di gioco è alto e se non inizi a migliorare il tuo, finirai molto presto con la sconfitta”.
La mancanza di fiducia resta per lui un nodo cruciale. “Non riuscivo a controllarmi, non aveva nulla a che fare con il fatto di essere favorito o meno” continua Rublev. “Riguarda il fatto che sentivo di aver giocato bene, che meritavo di andare in fondo durante tutta la settimana, e poi ho rovinato tutto. È un problema di fiducia, un problema di gestione delle emozioni. Penso di essere migliorato notevolmente a livello emotivo, ma devo ancora imparare da queste cose. So quali sono, è stata una lezione che accetto volentieri e prenderò il meglio da questa partita per andare avanti. Nessuno si aspettava che arrivassi in finale, e l’ho fatto. Sono tornato in una buona posizione in termini di classifica. Voglio concentrarmi, continuare a migliorare tutti quegli errori, preferisco perdere una finale ogni settimana giocare una finale ogni tanto…”.
Per il moscovita la differenza nella finale di Montreal è arrivata dall’abilità di Popyrin nel gestire meglio i punti importanti: “Alexei ha giocato un tennis incredibile. Io non ho servito bene, non sono partito nel migliore dei modi, il che fa pensare a tante cose. Lui ha preso fiducia, ha giocato molto bene nei momenti importanti. Quando sono riuscito a calmarmi, pensando semplicemente a giocare a tennis, sono riuscito a riprendermi. Ho fatto degli errori e lui mi ha subito brekkato. La differenza con i migliori è che sfruttano le loro opportunità. Io oggi non ci sono riuscito” conclude Rublev.
Marco Mazzoni
TAG: Andrey Rublev, Masters 1000 Montreal 2024
Ti sembrerà strano ma il fatto che non fa variazioni è dovuto probabilmente anche ai suoi problemi mentali.
@ Taxi Driver (#4169246)
La depressione è una malattia. Vera. Tu ne hai un’altra: la stupidità
Stessa cosa quando perde Alcaraz o Djokovic non è mai merito di chi li batte…
@ Vae victis (#4169234)
è evidente che non ha letto l’articolo, se no avrebbe capito che invece ha detto che non ha giocato benissimo, che non ha servito bene e ha commesso degli errori. impari a leggere prima di commentare
Signor Federer the best, come non quotarla? per qualche motivo Rublev non piace o viene considerato sempre un top10 per caso, dal pubblico, dai giornalisti e anche dai telecronisti. come ha detto giustamente lei, quando vince sembra sempre che sia per un caso o per demerito degli altri, quando invece vincono gli altri è per merito loro
Mi fa piacere che Andrej abbia fatto questa analisi equilibrata perché significa che è sulla buona strada. Forza ragazzo.
purtroppo è l’ignoranza come la tua che facilita il dilagare della depressione.
Quanta invidia in poche righe…
Ha anche un altro problema,lui fa sempre le stesse cose,quando non bastano perde,non ha un piano B.
Come al solito quando Rublev batte un top ten non e’ mai per merito suo….
Che Sinner non fosse al top lo sappiamo, anche se lui ha posto piu’ l’accento sul fattore mentale,tuttavia nel terzo set quelle 4/5 palle break le ha annullate Rublev. L’approccio alla partita e’ stato completamente diverso rispetto a ieri, che non era neanche al top della forma
Chi non avesse il cervello ottenebrato la muridismo lo sapeva….
Inizia a zappare alle 4 del mattino, poi a pranzo un bel panane e salame con un litrozzo di vino e alla sera a nanna alle 8 con le mani piagate….la vita a Montecarlo tra supergnokke,ristoranti stellati e Bugatti è troppo dura e crea depressione, vero?
L’andamento di Montreal dimostra (se fosse ancora necessario) che non c’era nessun super Rublev, ma solo un Sinner in precarie condizioni fisiche, per i postumi della tonsillite. Altro che snobbare le Olimpiadi per difendere il mille punti canadese… Jannik non c’era ancora se non a sprazzi (come nei primi due turni con avversari morbidi e nel secondo set con Rublev). Qualsiasi altra interpretazione o ricostruzione, ancor prima di essere malevola, sarebbe manifestamente illogica
Preso a pallate. Ma Andrea non lo ammette. Ha giocato solo male lui. Tipico.
VARIAZIONI. La parolina magica che Rublev si ostina a non inserire nel suo gioco.