Murray: “Sono arrivato al n.1 del mondo mentre i big three giocavano, questo per me significa molto”
Andy Murray ha simbolicamente appeso la racchetta al chiodo dopo esser stato eliminato nel torneo olimpico di doppio. Un ritiro sentito, che ha provocato moltissime reazioni nel mondo della racchetta e non solo. Grande rispetto per lo scozzese, vincitore di 3 Slam, due Ori olimpici e moltissimi altri trofei, in un’epoca “infestata” o meglio dominata dal talento epocale di campioni epocali come Federer, Nadal e Djokovic. Murray è sempre stato lì con loro, in lizza per i grandi tornei, a battagliare con tutte le sue forze e ottenendo molte vittorie di prestigio. Per questo oggi è sereno e tira un bilancio molto positivo della propria carriera, nonostante mille infortuni e brucianti sconfitte. Ne ha parlato a latere dei giochi, in un’intervista al media Eurosport della quale riportiamo alcuni passaggi salienti.
“Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato già da alcuni mesi” racconta Murray. “Sia che avessimo perso qualche giorno fa o che avessimo raggiunto la finale, ero preparato al fatto che sarebbe accaduto. Ora ho un po’ di tempo per fare quello che voglio e non vedo l’ora di farlo”.
Lacrime al momento del ritiro, ma stavolta lacrime di gioia: “Sì, non mi sento triste. Alla fine non mi dispiace non giocare più a tennis. Quando pensavo a questo momento negli ultimi due anni, ne ero triste. Ero preoccupato per come mi sarei sentito e tutto il resto. È passato solo un giorno, ma è stato molto più facile di quanto mi aspettassi. Vedremo il futuro”.
Andy racconta il bel messaggio ricevuto dal leggendario Bjorn Borg: “Stamattina ho ricevuto un messaggio da Borg, è stato molto bello. È una leggenda del nostro sport e ho potuto passare un po’ di tempo con lui alla Lever Cup. Mi ha scritto: complimenti a uno dei più grandi di tutti i tempi, in bocca al lupo per quello che verrà. Sono pienamente consapevole che i miei tre grandi rivali hanno avuto carriere migliori della mia, ma per un periodo, a metà del mio percorso, ho gareggiato con loro alla pari nei tornei più grandi e li ho anche battuti. Sono riuscito a raggiungere il numero uno al mondo mentre tutti loro giocavano. Questo ha significato molto per me. Come ho detto ieri, non è stato facile vincere le grandi competizioni mentre loro erano lì con me, e vedere qualcuno come Borg, uno della loro statura, riconoscere i miei meriti è davvero speciale”.
Visto lo strapotere storico dei Big 3, i risultati raggiunti da Murray restano di grandissimo livello. Così la pensa Andy: “Penso che la cosa più difficile per me in questo senso sia che ciò che Rafa, Roger e Novak hanno raggiunto, è qualcosa che va oltre la portata di chiunque giochi a tennis. I risultati che ho ottenuto sembrano minuscoli rispetto a quello che hanno ottenuto loro. Può sembrare poco aver vinto qualche torneo del Grande Slam e qualche Olimpiade… ma sono orgoglioso di quello che ho ottenuto in questo periodo. Ho lavorato molto duramente per raggiungere questi risultati e questa è l’unica cosa che conta. Ciò che gli altri dicono a riguardo non ha molta importanza per me. Ovviamente amo il tennis e ho un grande rispetto per le generazioni precedenti e per ciò che hanno ottenuto. Sentire qualcosa del genere da Bjorn per me è stato grandioso”.
Marco Mazzoni
TAG: Andy Murray, Marco Mazzoni, Olimpiadi Parigi 2024
@ Antonello (#4160157)
Giustissimo!
Veramente! GRANDE campione in quel periodo!
Eh direi che ha ragionissimo, gran campione Murray, nella storia dei Fab4 lui c’è stato
Hai ragione, infatti credo sia stato il numero 1 con meno punti di sempre. Oggi ha molti più punti rispetto a quando diventó numero 1 ed é soltanto numero 3
Andy grande campione, forse poteva chiudere con 5 slam se avesse vinto 2 delle 8 finali perse.a rimane il quarto dei fab four, un’epoca pazzesca di cui capiremo la portata fra qualche anno perché tre fenomeni che giocando contemporaneamente hanno vinto 66 slam in 3 non capiterà mai più.
Giusto, invece quello di Jannik è meritatissimo
@ Taigo (#4160040)
Esatto. È un fatto puramente matematico e incontestabile. Se fossero stati attribuiti a Djokovic (come sarebbe stato giusto) i punti di Wimbledon, Alcaraz non sarebbe diventato il più giovane n. 1 al mondo nella storia del tennis (secondo il computer). Alcaraz extraterrestre, indubbiamente (forse un giorno sarà anche meritatamente il più vincente della storia), ma
quest’ultimo record è chiaramente falsato.
Se teneva cinque palle….
La verità è che Andy è stato il 4° grande: 3 slam con 11 finali, 14 mille con 21 finali, le finals, due olimpiadi, numero uno delle classiche per 41 settimane…del potrò ha 1 slam con 2 finali e 1 mille con quattro finali.
Nella stessa frase i due non possono stare
il buon Andy può ben dirlo, significa moltissimo.
Come gioco era noioso e come atteggiamento abbastanza poco sorridente,diciamo così.Però il coraggio dimostrato negli ultimi anni gli fanno davvero onore. Chapeau!
@ LunaDiamante (#4160063)
Alcatraz ha avuto una sfortuna sfacciata quell’anno…..
@ Sin&son (#4160114)
Sì. Cmnq non bisogna dimenticare Wawrinka che ha vinto 3 slam…….un AO, un US Open e un RG battendo rispettivamente Nadal e Djokovic due volte. Murray ha dovuto lottare con i Big 3+Wawrinka+Del Potro.
Per quello che vale, se non avesse avuti tutti gli infortuni il quarto Fab Four sarebbe stato Del Potro
@ Peter (#4160070)
Djokovic è in calando da un paio di anni, però il fatto che Jannik sia riuscito a diventare n.1 con anche Alcaraz e Medvedev sì è un grandissimo traguardo.
Appunto e Jannik,stimoli permettendo,lo supererà a breve(Murray).
@ Taigo (#4160040)
Alcaraz ha già vinto 4 slam a 21 anni ….di cosa stiamo parlando?
Il nostro Jannik è arrivato al nr.1 al mondo mentre giocava e gioca ancora il più grande tennista di tutti i tempi.
Siamo più precisi: Djokovic non potè difendere i 1.200 punti perché è un no-vax e a quel tempo le regole in certi Paesi (fra cui gli Usa) era che non potevano entrare i no-vax…quindi non fu il ‘bando per covid’ che gli impedì di difendere quei 1.200 punti ma una -seppur legittima- decisione del serbo…
Ciao sir
Non ridimensionerei le considerazioni di Murray.
Piuttosto non scordiamoci che il buon Alcaraz, il cui valore assoluto non si discute, se è diventato n. 1 nel 2022 non lo deve solo a se stesso, ma anche al fatto che (a) al RG 2022 si infortunò Zverev, in quel momento n. 2 del mondo e al picco della sua carriera; (b) Nole vinse Wimbledon 2022 senza beccare punti e non poté difendere i 1200 punti dello US open 2021 causa bando per covid.
Che noia, che tremenda noia. Questi post sono davvero insopportabili.
Murray, ma che mi combini, devi dire di essere orgoglioso degli ori olimpici, non del numero uno, altrimenti qui sul forum si offendono.
Risultati meritati, ma nel periodo in cui è stato n.1, alcuni di loro erano in condizioni fisiche proprio non buone (non mi ricordo più chi dei tre, ma ricordo la situazione…).
Allora Sinner potrebbe dire (ma essendo lui “adamantino” non penso che mai lo farà): “Nel 2024 in Australia ho battuto un Nole che era più o meno agli stessi livelli di quello del 2011…” (NB: è chiaro che battere Nole in Australia è cmq un risultato da non sottovalutare mai, neppure nel 2024 dove infatti arriva in semi, ma spero che il concetto si capisca…).