Marco Mazzoni ripercorre i leader nel ranking mondiale Altro, ATP, Copertina

Jannik Sinner è il 29esimo n.1 al mondo. Ricordiamoli tutti, uno dopo l’altro

05/06/2024 09:55 124 commenti
Jannik Sinner (foto Patrick Boren)
Jannik Sinner (foto Patrick Boren)

Il 10 giugno 2024 la nuova classifica ATP post Roland Garros vedrà Jannik Sinner sul trono del tennis maschile. Missione compiuta. Troppa la sostanza e costanza di rendimento di Jan da mesi e mesi. Nel 2024 ha perso solo due partite, e 4 da dopo US Open 2023. Nelle ultime 52 settimane ha battuto per 14 volte avversari top10 (perdendo solo tre volte). Ha vinto uno Slam (AO24), due Masters 1000 (Open del Canada23 e Miami24), tre ATP 500, oltre ottimi piazzamenti come la finale al Masters di Torino e la semifinale a Wimbledon 2023. Per come è strutturata la classifica basta e avanza, ma non c’è sistema di ranking che tenga: Sinner è da mesi il più forte. Lo certifica anche il raffinato “Elo Ranking” di tennis abstract – sistema molto interessante – e  se vi fossero ancora i mitici e tanto rimpianti “bonus point” Sinner sarebbe n.1 già da tempo, visto l’enorme bottino extra che avrebbe guadagnato battendo ripetutamente i migliori. Meritatissimo premio alla sua classe e ora anche continuità.

L’italiano sarà il 29esimo giocatore ad issarsi alla prima posizione nel ranking da quando, agosto 1973, è stilato in modo computerizzato. Ripassiamo la lista di tutti i numeri del tennis maschile, con una breve nota su ciascuno di loro.

1 – Ilie Nastase: il primo di tutti. Divenne numero uno della nuovissima classifica il 23 agosto 1973, oltre 50 anni fa. Talento pazzesco e discretamente “pazzo”, incarna come pochi l’ideale di genio e sregolatezza. Colpi fatati ma anche spigoli acutissimi e una lingua più tagliente del back di rovescio con il quale scendeva a rete. Amato e odiato, è stato un figlio prediletto degli spericolati anni ’70, dove la personalità dei giocatori andava di pari passo al talento tecnico.

2 – John Newcombe: l’iconico talento australiano divenne n.1 il 3 giugno 1974. Modi garbati, tennis d’attacco elegante, gli manca una coppa a Roland Garros per completare il proprio career Grand Slam, ma ai suoi tempi la terra era davvero ostica se nascevi down under e nei geni dominava l’istinto offensivo. Stimato e rispettato da tutti, ancora oggi quando parla – raramente – tutti ascoltano in religioso silenzio. Il carisma del leader.

3 – Jimmy Connors: scorbutico e diretto, per molti insopportabile, “Jimbo” è stato il primo vero attaccante da fondo campo nella storia del gioco. Divenne n.1 il 29 luglio 1974, poco prima dell’esplosione del fenomeno Borg, con il quale ha dato vita a battaglie epiche. In realtà il mancino americano, aizzato anche da una madre a dir poco ingombrante, lottava da solo contro il mondo e vinse, tantissimo. La sua risposta è tra le migliori della storia, sicuramente la migliore prima dell’avvento di Agassi e poi Djokovic. Come riuscisse a dominare da fondo e attaccare con palle millimetriche giocando con quella Wilson T2000 dotata di un piatto corde minuscolo lo sa solo lui…

4 – Bjorn Borg: tennista e personaggio leggendario, fu il primo tennista “pop”, muoveva le masse come mai nessuno prima, tanto che orde di teenager arrivarono a lanciar verso di lui le loro mutandine appena sfilate… N.1 il 23 agosto 1977. Rovescio da cineteca, pazienza e capacità di resistenza fuori dal comune, impose un nuovo modello di tennista, quello di pressione da fondo campo, ma fu abilissimo nel trasformarsi anche in giocatore di rete e dominare sui prati di Wimbledon. Il tennis dopo lui non fu più lo stesso, impose nuovi standard e ha stabilito record allora epocali.

5 – John McEnroe: definirlo tennista è persino riduttivo. Il mancino newyorkese è stato qualcosa di totalmente unico e irripetibile, non giocava a tennis, pennellava in campo con una tecnica di gioco mai vista prima e non replicabile. Nessuno ha mai avuto il suo senso per la palla e gli angoli, a rete non giocava di volo, accarezzava e creava. Il suo carattere scontroso andava di pari passo col talento, tanto che le sue furibonde discussioni in campo sono diventate altrettanto iconiche. Arrivò a superare Borg in una rivalità tra le più belle della storia dello sport, dominò nel 1984 come mai nessuno prima e di fatto si spense. Non aveva più niente da inventare, aveva già fatto tutto.

6 – Ivan Lendl: lo “Zar” del tennis moderno. Il diritto più potente della sua epoca e un tennis migliorato in modo costante, con un’applicazione quasi fanatica. Poco amato rispetto alle sue vittorie, ma fortissimo e indubbiamente temuto. È stato il primo ad applicare la scienza ai suoi allenamenti, attento non solo al gioco ma anche all’alimentazione, alla preparazione fisica, ai materiali. È stato il primo in tante cose, come il cambio della racchetta con corde nuove al cambio di palle, persino nell’abbigliamento – leggendari i polsoni per il suo copioso sudore e il cappellino da legionario in Australia. Ha perso molte più finali Slam di quelle vinte, ma è stato un vero leader e n.1. Lo divenne per la prima volta il 28 febbraio 1983, e lo restò da lungo dopo il 1985.

7 – Mats Wilander: il primo prodotto d’eccellenza dalla scuola di Borg. Rovescio da cineteca, un fisico tanto elastico che gli permetteva di arrivare sempre bene sulla palla. Era un camaleonte, pronto ad adattarsi ad ogni condizione di gioco e rivale. Pochissimi vincenti ma ti faceva giocare male, scomodo, alla fine l’ultima palla era sempre la sua. Per anni ha giocato con una concentrazione fenomenale: nella finale di Roland Garros 1988 servi il 100% di prime palle nel primo set… Visse quella stagione da sogno con 3 Slam su 4 vinti, scavalcando Lendl in cima al ranking il 12 settembre 1988, dopo averlo battuto nella finale di US Open con un match assurdo, andando ben oltre ai propri limiti per spinta e attacchi. Spese così tanto che da lì a poco si spense. 7 Slam e campione strepitoso, pochi anzi forse nessuno è riuscito ad estrarre il 101% dalle proprie possibilità quanto lui.

8 – Stefan Edberg: non un tennista, ma un angelo. Impossibile voler male a un giocatore così elegante, corretto e bello da vedere. Sua la miglior volée della storia moderna del gioco, insieme ad un rovescio da cineteca. Attaccava sempre e comunque, forte di due gambe da centometrista – ai campionati giovanili svedesi c’è ancora il suo primato lì in cima – e un senso per il serve and volley impareggiabile. Eleganza allo stato puro, ha battagliato per anni contro tennisti più potenti e completi, ma quando stava davvero bene e in fiducia passarlo sul net era un’impresa. 6 Slam e due anni da n.1 di fine stagione. Lo divenne il 13 agosto 1990, nell’anno in cui la schiena iniziò a dargli problemi e lo costrinse a cambiare il movimento del servizio. Nel 1991 dominò per larghi tratti, ma fu l’inizio della fine, anche perché si impose da lì a poco un tennis così muscolare e rapido da far diventare il suo un po’ anacronistico, seppur bellissimo. Il premio sportivo dell’anno porta il suo nome.

9 – Boris Becker: la sua vittoria a Wimbledon nel 1985, a soli 17 anni, è stata una rivoluzione copernicana. Mai s’era visto tanta potenza e coraggio in campo. Servizio e diritto assassini, ma soprattutto il tedesco era un killer sportivo, aveva un coraggio leonino e i big point difficilmente li perdeva. È stato probabilmente il miglior tennista di sempre in condizioni indoor, più era rapido più si esaltava. Il suo talento e visione di gioco non erano supportati dal fisico, troppo massiccio e pesante, tanto da finire la carriera letteralmente a pezzi e con vistosi problemi di salute. Persona “contro”, ha spesso preso posizioni impopolari e ha pagato il prezzo, ma a testa alta e fiero delle sue scelte, pure in campo dove si incaponiva nel giocare a modo suo. Un tennista il cui valore è sotto stimato. È stato n.1 per poco, diventandolo il 28 gennaio 1991. Non ha mai vinto un torneo sul rosso, cosa che non hai digerito…

10 – Jim Courier: ha randellato per anni con la sua Wilson come se fosse una mazza da baseball, con una potenza e forza fisica brutali. Per un paio di stagioni è stato ingiocabile nei primi 6 mesi dell’anno. Leggendario il suo tuffo nel fiume Yarra di Melbourne dopo aver vinto gli Australian Open, un fiume inquinato e pure infestato da animali non esattamente amichevoli. Big Jim era personaggio fuori dagli schemi, grande batterista e lettore accanito, assai più colto e profondo di quel che il suo tennis muscolare e non esattamente divertente facevano ipotizzare. Un n.1 di passaggio (10 febbraio 1992) ma tennista formidabile, il più rapido ad arrivare in vetta dalla covata d’oro di tennis yankee di Bollettieri. La sua ironia è spettacolare.

11 – Pete Sampras: uno dei tennisti più forti di sempre. Applicazione massima, grande pulizia tecnica, con un diritto micidiale in corsa e il miglior servizio della storia del gioco. Se la mia vita dovesse dipendere da solo colpo di gioco, non avrei dubbi: la sua prima palla. Non esiste un singolo colpo che sia stato più decisivo nella storia. 14 Slam e moltissimo altro, record a go go poi superati da Roger e quindi Novak. Ma la sua classe, esplosa in particolare a Wimbledon, resta impareggiabile. Se prendeva un break di vantaggio, potevi anche andartene dal campo perché non lo rimontavi più. Ha dato vita a una delle rivalità più belle di sempre, quella con il (poco) amico e connazionale Agassi. N.1 il 12 aprile 1993, lo è stato per moltissimo tempo e pieno merito. Oggi è molto schivo e non si vede mai sul tour.

12 – Andre Agassi: 8 Slam, molti hanno vinto più di lui, ma il suo impatto nel gioco è stato superiore a quella di qualsiasi altro giocatore in questa lista dei 29 n.1 della storia. Il tennis moderno l’ha sdoganato lui: via la “tecnica classica”, la maggior parte dei giocatori attuali sono una versione riveduta e corretta del suo modo di intendere il gioco, pressione da fondo campo, anticipo, controllo delle rotazioni e dei tempi di gioco. È stato personaggio come forse nessun altro, immagine fortissima e carisma assoluto, anche grazie a fortunatissime campagne di marketing del quale è stato un po’ schiavo. Vince clamorosamente a Wimbledon il suo primo Slam, quando nessuno ipotizzava che quel tennis da fondo potesse essere competitivo sui prati. Ha vissuto più vite tutte insieme, ben raccontate in Open, miglior libro mai scritto sul tennis. Invecchiando è diventato un vero guru, amato e rispettato da tutti. Divenne n.1 il 10 aprile 1995 ed è stato uno dei n.1 più anziani a fine carriera.

13 – Thomas Muster: austriaco di ferro, incredibile come si sia ripreso da un terribile incidente che gli ha fracassato una gamba quando, molto giovane, era in rampa di lancio verso il grande tennis. Quelle immagini di lui con il gesso e una gamba sulla panca a tirare diritti in modo ossessivo ha fatto il giro del mondo. Su terra era fortissimo, ha vinto una miriade di piccoli e medi tornei, arrivando alla gloria eterna a Roland Garros, unico Slam vinto. N.1 il 12 febbraio 1996, meritato premio alla carriera per applicazione e furore agonistico. Con tanti limiti tecnici, riusciva a battere campioni assai più attrezzati e completi.

14 – Marcelo Ríos: è l’unico di questa lista di 29 n.1 senza ad aver vinto uno Slam. Un delitto, visto il suo braccio mancino, uno dei più talentosi e magici della storia moderna del gioco. Con la palla poteva fare di tutto e di più, angoli assurdi e anticipo incredibile, ma… il fisico era quello che era, e la testa non c’era proprio. Divenne n.1 nel suo miglior momento in carriera, il 30 aprile 1998, poco dopo aver sfiorato l’Australian Open (battuto in finale). Non è un intruso, ma certamente col suo talento avrebbe potuto ottenere molto, molto di più….

15 – Carlos Moya: anche lo spagnolo è stato un n.1 di passaggio. Lo divenne il 15 marzo 1999 e restò in cima al ranking solo per due settimane, ma è bel premio a un tennista non solo bello ma anche efficace. Sul rosso è stato a tratti devastante con un diritto potentissimo e classici schemi da terra.

16 – Yevgeny Kafelnikov: il primo russo n.1 della storia, lo divenne il 3 maggio 1999. Talento cristallino, poco fisico e poco elastico, ma tempo sulla palla spettacolare, con un rovescio bimane tra i più precisi e efficaci della storia. Non aveva grande potenza e nemmeno resistenza, tanto che spesso si allenava letteralmente facendo il doppio… Ma in campo era classe pura, molto elegante, a tratti regale. Un gran bel giocatore, due volte campione Slam.

17 – Pat Rafter: One Week Wonder, solo una settimana in cima al mondo del tennis, il 26 luglio 1999. Poco, ma del resto la sua epoca era infestata da un tasso di talento eccezionale, e il bell’australiano non era tecnicamente fortissimo. Gran fisico, ultimo vero attaccante, è stato bravo a completare il suo tennis e diventare più tosto da fondo campo, battagliando per anni ad armi pari con Pete e Andre, più forti di lui, ma li raggiungeva con testa e agonismo. Il cruccio resterà la finale di Wimbledon, quella persa contro Ivanisevic nel 2001.

18 – Marat Safin: bello e impossibile. Tennista fenomenale per talento, un rovescio come una carabina, sensibilità e classe. Avrebbe potuto dominare se… l’avesse voluto. Ha preferito tanta bella vita a durissimi allenamenti. La sensazione che abbia sfruttato si e no il 30% del suo potenziale. Ma quando c’era con fisico e testa, era il più forte o quasi. La semifinale vinta contro il Super Federer del 2005 agli Australian Open resta la partita forse tecnicamente più bella del nuovo secolo. Divenne n.1 l’11 settembre 2000, dopo aver ridicolizzato Sampras in finale a New York.

19 – Gustavo “Guga” Kuerten: sorriso e allegria, una samba in campo. A vederlo danzare e scaricare rovesci clamorosi e vincenti potevi solo divertirti, non c’era modo volergli male. Arrivò all’improvviso nel grande tennis vincendo a Roland Garros nel 1997 dalle retrovie e per anni è stato tra i migliori al mondo, con un tennis arrotato e personale. Bellissima persona, un manifesto del piacere di giocare a tennis. È stato n.1 il 4 dicembre 2000, restando al vertice per ben 43 settimane. Purtroppo un problema all’anca l’ha pensionato troppo presto. Sarebbe stato bellissimo vederlo sfidare al top Nadal, sarebbe stata una sfida sul rosso stellare…

20 – Lleyton Hewitt: Rusty, indomabile lottatore e due gambe impossibili. Ha dominato per un paio d’anni, prima dell’arrivo del ciclone Federer che ha spazzato via la concorrenza. Bravo ad emergere giovanissimo e imporre un tennis a tutto campo di pressione e qualità, fortissimo di testa e mai stanco. È stato n.1 il 19 novembre 2001 ed è rimasto sul trono per ben 80 settimane.

21 – Juan Carlos Ferrero: oggi notissimo coach di Alcaraz, “mosquito” ha sofferto per issarsi sul trono del tennis, ma c’è arrivato con merito, riuscendo a superare avversari complessivamente più dotati come Kuerten, Hewitt e Safin. 8 settimane da leader, iniziate l’8 settembre 2003. Un bel diritto, tante gambe ma mai è riuscito a completare un tennis un po’ scarno e monotematico. Oggi è coach abilissimo.

22 – Andy Roddick: il servizio più potente di sempre l’ha issato sul trono del tennis nel 2003, suo anno magico, dove ha vinto US Open. Appena in tempo prima dell’esplosione di Federer, l’uomo che gli ha letteralmente rovinato la carriera. Un po’ rozzo, ma potentissimo e con grande coraggio, non mollava mai e a Wimbledon nel 2009 è stato a una manciata di punti da vincere contro Roger. Una finale che si sarebbe oggettivamente meritato. Un solo Slam, e il n.1 raggiunto il 3 novembre 2003.

23 – Roger Federer: che dire… il Maestro. Superato da Djokovic in quasi tutti i suoi record, ma la sua eredità nel gioco è molto superiore ai 20 Slam e mille altri traguardi raggiunti. È il tennista che, a detta di tutti, ha giocato meglio a tennis nell’era moderna. Una sinfonia e bellezza in movimento, un danzatore con una classe infinita. Il più amato, il più seguito, carisma e rispetto. Ha portato lo sport a vette superiori e questo vale più qualche Slam. n.1 il 2 febbraio 2004, lo è stato per 310 settimane. Nessuno incarna IL tennis quanto lui.

24 – Rafael Nadal: l’impatto di Rafa sul tennis è stato brutale. Nessuno aveva giocato con tale potenza e rotazione, su terra è ben presto diventato ingiocabile e ha stabilito record che solo qualche marziano potrà superare. È andato oltre ogni limite umanamente immaginabile per resistenza, tenuta mentale e fisica. Un tennis mai visto prima, e molto migliorato negli anni. 22 Slam ma soprattutto un’aura in campo come pochi. Di Nadal non ce ne sarà mai un altro. Tennista clamoroso e grande persona. N.1 il 28 agosto 2008, poco dopo il suo primo Wimbledon.

25 – Novak Djokovic: numeri alla mano il più vincente di sempre, il più forte di sempre. Elastico come nessuno, testa da agonista feroce e rovescio killer… ha lavorato per anni e anni superando ogni suo difetto e diventando il tennista più completo e complessivamente più forte. Ma non il più amato, quel carattere irascibile non si placherà mai. Ha pagato anche a caro prezzo il ruolo di terzo incomodo nell’amatissima rivalità Roger-Rafa, ma non per colpa sua. Personaggio divisivo, uomo vero, o lo ami o lo odi. Leggenda vera. N.1 il il 4 luglio 2011, lo è stato per 428 settimane. Incredibile.

26 – Andy Murray: il 4° dei Beatles, o meglio, tennista fortissimo ma nato in un’epoca sbagliata… Ha riportato la union jack sul trono del tennis dopo oltre 70 anni, così come il successo a Wimbledon, ben 2. Ha sempre pagato dazio negli Slam agli altri tre, più completi di lui e soprattutto più forti mentalmente. Ma è stato un duro agonistica, c’ha creduto sempre e mille volte s’è rialzato dopo dure sconfitte, tanto che nel 2016 ha coronato una rincorsa strepitosa col n.1, ottenuto il 7 novembre di quell’anno. Poi gravi problemi all’anca l’hanno penalizzato quando era al vertice. Dice sempre quel che pensa e i suoi commenti social sono i migliori. Un grande personaggio e vero innamorato del gioco.

27 – Daniil Medvedev: mai visto un tennista tanto alto e così rapido da dietro, capace di rincorre e cambiare ritmo, angoli e poi tirare mazzate impossibili. Servizio bomba, testa a dir poco complessa. Per ora un solo Slam, e che Slam… US Open 2021, ha stoppato Djokovic a un match dal completare il Grande Slam! Scacchista nella vita e in campo, è tanto storto nel gioco quanto affascinante. Che piaccia o no, quando gioca lui lo spettacolo è assicurato perché nessuno gioca come lui. È diventato n.1 il 28 febbraio 2022.

28 – Carlos Alcaraz: il più giovane n.1 della storia. Lo è diventato dopo aver vinto US Open il 12 settembre 2022. Talento pazzesco, rotazioni ma anche velocità di braccio, anticipo e propensione offensiva “federeriana”. Si accende e si spegne, con picchi di rendimento inarrivabili e grandissimo spettacolo prodotto. Sorridente e genuino, è una benedizione per lo sport. Sta dando vita con Sinner a una rivalità bellissima. Ragazzo e tennista fantastico.

29 – Jannik Sinner. Che dire… è Jannik! Lunedì 10 giugno sarà la prima volta da n.1 Speriamo la prima di tante. GRAZIE JANNIK, ci ha regalato un sogno che era quasi peccato il solo pronunciarlo…

 

Marco Mazzoni


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124 commenti. Lasciane uno!

marcusmin 07-06-2024 12:26

Scritto da Mauriz70
Una menzione speciale credo la meriti Safin, che è stato numero 1 sebbene per poco tempo, ma con l’enorme attenuante rispetto a tutti gli altri, delle Safinette. Se sei il più bravo e conduci vita da atleta è quasi normale arrivare ad essere il numero 1, ma provate voi a fare le 3 di notte nei night un giorno si e l’altro pure, ogni sera con una ragazza diversa durante uno Slam e arrivare fino in fondo portando a casa il titolo.

Ok ci provo

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marcusmin 07-06-2024 12:26

Scritto da Mauriz70
Una menzione speciale credo la meriti Safin, che è stato numero 1 sebbene per poco tempo, ma con l’enorme attenuante rispetto a tutti gli altri, delle Safinette. Se sei il più bravo e conduci vita da atleta è quasi normale arrivare ad essere il numero 1, ma provate voi a fare le 3 di notte nei night un giorno si e l’altro pure, ogni sera con una ragazza diversa durante uno Slam e arrivare fino in fondo portando a casa il titolo.

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Carota Senior 06-06-2024 13:23

Vedo un parossistico bisogno di paragonare l’ingresso di Sinner nel novero dei nr.1 al precedente periodo che per 20 anni ha contraddistinto il gotha tennistico.
Sono due periodi diversi,che senso ha dire che Sinner e Alcaraz attuali sarebbero stati inferiori a quei tre?
Il Ranking funziona nel momento in cui un atleta colleziona una quantità industriale di risultati nel periodo di riferimento, il fatto che nell’ultimo periodo un’atleta vicino al fine carriera abbia superato questa regola e partecipando ud un nr inferiore di tornei sia stato nr.1 è un eccezione e non la regola. Siamo tutti d’accordo che il Djokovic da inizio 2023 a fine 2023 sia stato un alieno.
A me sembra già strana la continuazione del periodo di forma di Sinner a parte il breve stop del recente infortunio.
Qualcuno poi parla addirittura di “fragilità” dei due ragazzi in pectore dominatori. Io un poco ci sorrido, Sinner nello scorso anno ha avuto infortuni? a me non risulta, ha avuto dei periodi di alti e bassi nei risultati, per Alcaraz più o meno lo stesso.
Le statistiche su questi due le faremo a fine carriera e le variabili sono molte,mi viene da ridere quando sento gli “esperti” che parlano di dominio, ma che ne sappiamo se tra tre anni si affaccia nel circuito uno o più di uno molto forti, che possiamo ipotizzare sull’evoluzione dei ragazzini che già adesso sono molto forti (Fonseca-Mensik etc).
Io mi godo il Sinner di adesso, se anche domani perde non cambia nulla a parte il dispiacere per vedere la striscia di vittorie Slam interrompersi.
Ecco se qualcosa bisogna dire è che il duo Sinner/Alcaraz è il più immune da stress da sconfitta, metabolizzano più velocemente degli altri e passano subito oltre.

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I love tennis (Guest) 06-06-2024 10:15

@ Rovescio al tramonto (#4078012)

Questa citazione a Thanos è assolutamente meravigliosa!

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Mauriz70 06-06-2024 09:54

Una menzione speciale credo la meriti Safin, che è stato numero 1 sebbene per poco tempo, ma con l’enorme attenuante rispetto a tutti gli altri, delle Safinette. Se sei il più bravo e conduci vita da atleta è quasi normale arrivare ad essere il numero 1, ma provate voi a fare le 3 di notte nei night un giorno si e l’altro pure, ogni sera con una ragazza diversa durante uno Slam e arrivare fino in fondo portando a casa il titolo.

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Boca81 (Guest) 06-06-2024 00:49

Ps:
partita di venerdì decisiva per Sinner,anche in chiave storica: vincendola (e secondo me Sinner sta fisicamente meglio di Carlos) arriverebbe ad affrontare in finale un non irresistibile Ruud (alla 3° finale consecutiva ma con 2 sconfitte sinora) o uno stanco Zverev (per via del minutaggio trascorso sul campo)
In pratica grandi possibilità di vincere il 2° slam dell’anno e candidarsi seriamente per il Grande Slam in quanto per quanto sinora visto nel 2024 e per le relative coincidenze risulta il grande favorito sia a Wimbledon che allo US Open
In generale venuto meno l’ostacolo Nadal (che tendeva ad accaparrarsi quasi sempre il trofeo parigino bloccando le potenziali strisce consecutive), penso che il Grande Slam diventi meno irraggiungibile di quanto si possa pensare; per gli stessi motivi, almeno per i prossimi anni, mi aspetto che tra Sinner e Alcaraz ci siano concrete possibilità di conseguirlo (anche più di 1 volta)
Vediamo se già quest’anno può essere l’occasione buona, e in questo casomripeto semifinale di venerdì decisiva, forse storica

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Boca81 (Guest) 06-06-2024 00:33

Djokovic “non il più amato, quel carattere irascibile non si placherà mai”
Ma perché questi luoghi comuni.
La verità è che la tifoseria di Federer (tra cui molti “addetti ai lavori”), di gran lunga la + numerosa ai tempi (anche a ragione, vista la dirompente esplosione dal 2003), lo aveva accolto a braccia aperte in quanto sporadico stopper del mostro Rafa, il castigatore del rovescio monomane e 1° vero antagonista, fu quando iniziò a farsi pericoloso che gli strenui tifosi, adesso – dopo il ritiro del proprio beniamino – perlopiù transitati sui nuovi fenomeni Alcaraz e Sinner, iniziarono ad odiarlo e così lo slavo simpatico (es: “Djokovic, il campione simpatico adesso studia da antipatico” Francesco Vergani – 02/02/2011) è diventato il cattivo del triello tennistico pluriennale (sulla scia del film di Leone).

Ma questo “odio” che nel tempo ha attirato e continua ancora ad attirare su di se, ultimo esempio gli insensati commenti sull’infortunio “simulato” successivi alla partita con Cerundolo, è ironicamente il maggior segnale implicito di riconoscimento del livello di forza tributatogli da parte di rivali e relativi tifosi

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Luigi (Guest) 06-06-2024 00:09

Il trentesimo poteva essere Ruud se avesse vinto gli US open due anni fa

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Luigi (Guest) 05-06-2024 23:59

@ Onurb (#4076963)

Gli open d’Australia fino a metà anni 70 erano a livello degli altri tre infatti lo vinse Connors, giocò Borg da giovane poi con il ritiro dei vari Laver Rosewall Newcombe Roche e la collocazione del calendario persero prestigio soprattutto perché essendo a fine anno siccome Borg non vinceva mai gli US open non li giocava diversamente ci sarebbe andato per completare il grande slam

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Rovescio al tramonto 05-06-2024 22:51

Io me lo figuro Jannik che torna nel suo albergo e dice al team:”Il numero 1 era ineluttabile”, e poi schiocca le dita.

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Rovescio al tramonto 05-06-2024 22:47

Lo senti quello Signor Sinner?
Quello è il suono dell’inevitabilità.
È il suono del numero 1 del mondo.

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SBABOLAT (Guest) 05-06-2024 20:45

@ Onurb (#4076626)

Le due cose vanno di pari passo perché è molto improbabile sì possano vincere tanti slam senza che ciò si traduca nel non essere al N.1

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OnServe (Guest) 05-06-2024 20:37

@ Supporter dei poeti estinti (#4077696)

Stavo semplicemente avendo un tranquillo scambio di vedute con un altro utente che aveva spunti interessanti . Ti assicuro che quando vorro’ disquisire di minchiate sarai il primo che cerchero’ di contattare visto che sembri decisamente preparato in materia

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Renato (Guest) 05-06-2024 20:03

Bella descrizione per ciascuno! Complimenti!.

Il mio divano da 4 posti per il fior fiore, la crème de la crème nel “salotto del Gotha”, vede seduti Edberg, Mc Enroe, Federer e Laver.

Risulta evidente una visione della disciplina non come uno specchio della vita (riferimento applicabile a molti sport), ma come una manifestazione d’arte da aggiungere alle più classiche pittura, scultura, architettura, musica, teatro, cinema e cosa dimentico… poesia, letteratura…

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+1: Avide
ospite (Guest) 05-06-2024 19:31

@ Rovescio al tramonto (#4077650)

Vero, ma probabilmente anche gente che non è mai stata n.1, prendendoli nella “settimana della vita”, potrebbe battere i big3 della loro epoca d’oro anche negli slam (tranne probabilmente Rafa su terra), vedasi Cilic, Stan, ecc., ma anche gente meno “nobile” (poi, in quell’epoca, se battevi uno dei 3, la sfiga e che poi negli slam di solito ti trovavi cmq gli altri).
Il “vero”, punto è cmq, per me, vedere quelli di questo periodo per QUANTI ANNI dureranno e quanti slam otterranno, e, se ne ottenessero di più, per me varrebbe poco dire “eh ma i big3 al top li avrebbero sconfitti”, come, al contrario, se mostrassero picchi di gioco mostruosi ma se durassero “poco”, avrebbe poco senso dire “eh, sono più forti perchè in quell’anno X avrebbero dominato anche i big3 dell”epoca d’oro”…

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Born in the U.S.A. 05-06-2024 19:28

Scritto da OnServe
@ Tifoso degli italiani (#4077549)
Dai siamo seri ,per quanto io trovi piacevole sia sinner che alcaraz sarebbero comunque stati gli eterni 3/4 o 5 con quei 3 davanti. Altra classe e capacita’ fisica. All’inizio si giocavano ancora i 1000 con finali a 5 set che duravano ore ed erano comunque pronti per il torneo successivo. Ora se vanno in fondo ad un torneo hanno acciacchi ovunque. L’esempio lampante ce l’abbiamo avuto pochi giorni fa con il serbo che ha vinto con un ginocchio malandato da operare , i nostri prodi tra anca e braccio si son dovuti ritirare per 15 gg . Questi sono indubbiamente campioni , quelli erano fuoriclasse che si sono spronati uno con l’altro a cercare di superarsi

è presto per dirlo, Sinner e Alcaraz entreranno nel prime presumibilmente tra 3/4 anni. I loro limiti sono ancora da esplorare, nonostante il loro livello già ora sia notevole. Comunque confrontare giocatori di generazioni diverse è difficile, contano gli scontri diretti prime vs prime che non avremo mai. Già è difficile dire Roger o Novak, perché i loro prime sono shiftati di circa 10 anni, infatti il dibattito sarà eterno, figurati dire Sinner/Alcaraz con i 3, anche se vinceranno una 20ina di slam…

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+1: Rovescio al tramonto
Supporter dei poeti estinti (Guest) 05-06-2024 19:15

Scritto da OnServe
@ Tifoso degli italiani (#4077549)
Dai siamo seri ,per quanto io trovi piacevole sia sinner che alcaraz sarebbero comunque stati gli eterni 3/4 o 5 con quei 3 davanti. Altra classe e capacita’ fisica. All’inizio si giocavano ancora i 1000 con finali a 5 set che duravano ore ed erano comunque pronti per il torneo successivo. Ora se vanno in fondo ad un torneo hanno acciacchi ovunque. L’esempio lampante ce l’abbiamo avuto pochi giorni fa con il serbo che ha vinto con un ginocchio malandato da operare , i nostri prodi tra anca e braccio si son dovuti ritirare per 15 gg . Questi sono indubbiamente campioni , quelli erano fuoriclasse che si sono spronati uno con l’altro a cercare di superarsi

Ma basta con questi paragoni della minchia…abbiamo un campione ora n1 e goditi questo…che cavolo mi frega se Djokovic ha giocato con il ginocchio in disordine,ora si deve operare e salterà Wimbledon, sarà contento della sua scelta di giocare a tutti i costi questo match?

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vittorio carlito (Guest) 05-06-2024 19:05

Scritto da Farinacci
Non mi sembra di aver visto il nome di Nicola Pietrangeli…

Erano altri tempi .

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Giampi 05-06-2024 18:54

Scritto da tomax
Guardando i mesi avanti sinner rimane sicuro n.1 fino all’open del Canada.poi potrebbe andare 2 ma ritornare 1 settimana dopo.poi difende meno di alcaraz Medvedev e zverev fino all’autunno.guardando la race attenzione a zverev soprattutto se vince parigi.vedremo ma io mi gioco sinner n.1 del seeding fino a Melbourne 2025

Alcaraz difende 2500 punti tra IL 500 di Londra e Wimbledon..comunque solo Sinner ed Alcaraz concorrono al n.1 gli altri al massimo possono concorrere alla flower ceremony con tanto di bouquet…

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+1: Ice Man
Mauro N (Guest) 05-06-2024 18:31

Scritto da OnServe
@ Tifoso degli italiani (#4077549)
Dai siamo seri ,per quanto io trovi piacevole sia sinner che alcaraz sarebbero comunque stati gli eterni 3/4 o 5 con quei 3 davanti. Altra classe e capacita’ fisica. All’inizio si giocavano ancora i 1000 con finali a 5 set che duravano ore ed erano comunque pronti per il torneo successivo. Ora se vanno in fondo ad un torneo hanno acciacchi ovunque. L’esempio lampante ce l’abbiamo avuto pochi giorni fa con il serbo che ha vinto con un ginocchio malandato da operare , i nostri prodi tra anca e braccio si son dovuti ritirare per 15 gg . Questi sono indubbiamente campioni , quelli erano fuoriclasse che si sono spronati uno con l’altro a cercare di superarsi

Sarà forse per il fatto che oggi si spende di più fisicamente in 2 set che anni fa in un torneo intero? Oggi il livello fisico e atletico non è nemmeno lontanamente paragonabile con quello di 40 anni fa e passa. Se guardi una partita di quei tempi(gusti a parte) hai la sensazione che i tennisti non si muovessero per niente(idem calcio anni 70).

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Rovescio al tramonto 05-06-2024 18:31

Scritto da OnServe
@ Tifoso degli italiani (#4077549)
Dai siamo seri ,per quanto io trovi piacevole sia sinner che alcaraz sarebbero comunque stati gli eterni 3/4 o 5 con quei 3 davanti. Altra classe e capacita’ fisica. All’inizio si giocavano ancora i 1000 con finali a 5 set che duravano ore ed erano comunque pronti per il torneo successivo. Ora se vanno in fondo ad un torneo hanno acciacchi ovunque. L’esempio lampante ce l’abbiamo avuto pochi giorni fa con il serbo che ha vinto con un ginocchio malandato da operare , i nostri prodi tra anca e braccio si son dovuti ritirare per 15 gg . Questi sono indubbiamente campioni , quelli erano fuoriclasse che si sono spronati uno con l’altro a cercare di superarsi

Questi discorsi assolutissimamente, perdona la franchezza, fanno solo ridere, altro non fanno.
Perché tu prendi il prime di Novak, Rafa e Roger e dici che Jannik e Carlos contro di loro sarebbe 4° e 5°, ma non è un discorso giusto, per almeno due motivi:
1- la carriera di un giocatore non è il suo prime, ma una carriera di alti e bassi, prendi un dato di stato e lo vuoi trasformare in un dato di flusso, sbagliando;
2 – quei tre hanno finito la carriera, i due ragazzi hanno 15 anni davanti ancora, non puoi sapere dove arriveranno.
Jannik e Carlos batterebbero Djokovic del 2017? Djoko del 2012 – 2014?
Federer 2015? Nadal fuori dalla terra in un anno qualunque? Federer 2006? Djoko 2011? Nadal 2013? Nadal 2008 al Roland Garros?
Che ne sappiamo, ma di certo non qualunque versione di quei 3 batterebbe Sinner visto da ottobre 2023 e neanche Alcaraz visto da Madrid a giugno 2023.
Prime vs prime son davanti i mostri, ma bisogna vedere in che condizioni si gioca, su che superficie, al meglio dei 3 o dei 5.
Non è “quelli li basterebbero punto e basta”.

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Tifoso degli italiani (Guest) 05-06-2024 18:18

Scritto da OnServe
@ Tifoso degli italiani (#4077549)
Dai siamo seri ,per quanto io trovi piacevole sia sinner che alcaraz sarebbero comunque stati gli eterni 3/4 o 5 con quei 3 davanti. Altra classe e capacita’ fisica. All’inizio si giocavano ancora i 1000 con finali a 5 set che duravano ore ed erano comunque pronti per il torneo successivo. Ora se vanno in fondo ad un torneo hanno acciacchi ovunque. L’esempio lampante ce l’abbiamo avuto pochi giorni fa con il serbo che ha vinto con un ginocchio malandato da operare , i nostri prodi tra anca e braccio si son dovuti ritirare per 15 gg . Questi sono indubbiamente campioni , quelli erano fuoriclasse che si sono spronati uno con l’altro a cercare di superarsi

Mah, non lo so.
Non dubito della grandezza dei 3, ma la loro grandezza è data anche dai numeri e i numeri sarebbero stati di gran lunga inferiori se avessero avuto più “concorrenza”.
Già con un Del Potro e un Murray (per rimanere ai tennisti nati negli anni ’80) sani difficilmente sarebbero arrivati a quota 20 slam, se poi Sinner-Alcaraz fossero nati 10 anni prima chissà…

Ripeto, sono tre alieni e non sto contestando questo, però bisogna anche ammettere che hanno beneficiato di un bel buco generazionale…

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antoniov 05-06-2024 18:18

Scritto da tomax
Guardando i mesi avanti sinner rimane sicuro n.1 fino all’open del Canada.poi potrebbe andare 2 ma ritornare 1 settimana dopo.poi difende meno di alcaraz Medvedev e zverev fino all’autunno.guardando la race attenzione a zverev soprattutto se vince parigi.vedremo ma io mi gioco sinner n.1 del seeding fino a Melbourne 2025

Credo che Sinner non se ne stia ancora preoccupando come te di questo problema incandescente 😛

Ha senso soffermarsi proprio adesso su quello che può essere l’arco temporale nel quale potrebbe essere esercitata con successo la difesa del trono da parte di Sinner che ancora deve essere incoronato Re ? Dai … 😆 😆 😆

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Paolo Papa 05-06-2024 18:18

Beh, è un numero che si ricorda facilmente 😆

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