Rafa Nadal e l’eco del mito
Rafa Nadal sembra essere alle battute finali di una carriera straordinaria. La partita con Zverev ha chiuso prematuramente un Roland Garros che avrebbe forse potuto donare maggiori soddisfazioni al mancino di Manacor. Ma, tutto sommato, c’è poco da lamentarsi per un giocatore che l’Open di Francia lo ha già vinto 14 volte.
Eppure, queste ultime partecipazioni di Nadal alle competizioni hanno un sapore epico forse per qualcosa che va oltre i numeri. Nadal rappresenta un “idealtipo”, avendo caratteristiche che hanno valore al di là del tempo e, forse, della sua stessa persona. È per questo che è divenuto una sorta di icona, che ha ispirato milioni di persone. Non è semplicemente il top spin portato all’estremo con quel gesto innaturale del braccio che gira vorticosamente oltre la testa, non sono i mille rituali, sempre identici, che scandiscono ogni attimo di partita, non è quell’agonismo sfrenato che rende ogni partita una battaglia grandiosa, in cui riecheggiano le gesta di antichi eroi. È tutto questo, e forse qualcosa in più.
Quello che Nadal ha portato in campo, in questi anni, è un modello di coerenza e di lealtà, innanzitutto rispetto a sé stessi, alla propria identità. Rafa si è evoluto nel tempo senza tradire il proprio modo di essere, preferendo combattere fino alla morte pur di non ricorrere a scorciatoie o compromessi col proprio modo di giocare e di vivere le partite. Quel dritto così arrotato non è semplicemente un elemento di stile, divenuto poi un’arma letale sulla terra rossa. È, piuttosto, il pezzo di un “habitus”, che contribuisce a contornare un modo di stare al mondo.
Le gesta di Rafa sul campo ci raccontano il valore della coerenza: non c’è vittoria che meriti di essere barattata con la propria identità. Il “modello Nadal”, allora, va oltre il tempo e lo spazio. Nel suo gioco vibra lo spirito del popolo spagnolo, in cui si è forgiato ogni suo muscolo e movimento. Le sue movenze rievocano la grande danza dei matador nelle arene, nella ferocia del suo gioco si rivedono le cariche dei tori, mentre la folla esplode al grido del “vamos!”.
A differenza di altri campioni, Nadal non ha mai fatto dichiarazioni rivoluzionarie, non ha preso posizioni troppo connotate politicamente, raramente è stato “partigiano”, nel senso canonico del termine. Ciò che Rafa ha mostrato è, forse, che la partita più dura è contro sé stessi, quando si sceglie di combattere senza rinunciare a ciò che si è. Anche quando il dritto arrotato si accorcia e non fa male, Rafa sarà sempre lì a spingere con tutte le forze senza cercare il colpo piatto: non ci si svende per una vittoria, non si cede alle lusinghe del diavolo.
L’origine del “mito” di Nadal, allora, è forse proprio in questa folle battaglia che Rafa ha ingaggiato con sé stesso, sfidando i propri limiti senza mai alienarsi, combattendo fino all’ultima goccia di sudore senza mai rinunciare ai propri valori e alla propria essenza. Mai come con Nadal, il campo da gioco è divenuto allegoria della vita, e noi siamo stati lì, a fianco di Xisca, Carlos Moyà ecc., a fare il tifo per la persona, prima che per il campione, e a combattere insieme a lui, coi nostri limiti e i nostri demoni.
È stato abbastanza curioso, a tratti finanche surreale, vedere sugli spalti di Nadal-Zverev, tra gli spettatori, gente come Djokovic, Alcaraz e Swiatek. Eppure, il corso della partita ha mostrato, ancora una volta, che Nadal rappresenta qualcosa che va oltre il tennis: anche con Zverev in campo è andato in scena uno spettacolo si colloca oltre l’ordinario, e che, piuttosto, ci ha messo di fronte a un evento dai significati universali, e per questo storico.
Al di là dell’esito della partita, attendevamo la discesa in campo di Rafa fedeli nel fatto che sarebbe stato lì a combattere come sempre, con la solita “garra”, a dirci che non c’è vittoria che valga un inganno: alla fine del giro di giostra, ci siamo noi, con i nostri valori e le cose a cui teniamo, ed è con questi che bisognerà fare i conti. Limiti e ostacoli non sono incombenze da aggirare, ma sfide a cui far fronte: le crisi non si evitano, si attraversano, come Rafa ha sempre detto nelle interviste.
Non sappiamo se lo spagnolo tornerà ancora una volta al Roland Garros, né quanto altro continuerà a giocare. Eppure, in fondo, speriamo che ci sia sempre un Nadal in campo a combattere fino all’ultimo filo di fiato pur di non tradire sé stesso e noi tutti. Perché il fatto che il Re della terra battuta sia sempre dalla stessa parte, con la stessa grinta e lo stesso sguardo, non è mai stata una speranza, ma una certezza. È stato sempre questo il bello.
Giacomo Pisani
TAG: Rafael Nadal
@ Rafael (#4075024)
RAFAEL NON TI METTERE QUESTO NOME ABBI RISPETTO DEL VERO GOAT.I NUMERI AL TRAGUARDO NON ESISTONO SE’ QUANDO IN PARTENZA UNO DEI 3 PARTE CON UN PIEDE GIA’ MALATO.
Resta il fatto che Nadal è stato abissalmente superiore su terra e più forte anche nel più importante torneo sul cemento del mondo. Se due slam fossero stati su terra invece che sul cemento non staremmo neppure a parlare.
Come le tue per i tabelloni? Grande, ce l’hai fatta a capirlo! Comunque non esiste solo chi ha vinto di più e, infatti, l’articolo non parla di questo!
L’asilo!
E con questo articolo c’entra come cercare un clarinetto in enoteca.
La chiamerei piuttosto astinenza da protagonismo! 😀
Come Novak le ha prese anche sul cemento. E se ti piace la sfida a chi ce l’ha più lungo, negli h2h degli slam sono 11-7.
@ Vasco92 (#4074672)
Chi è il “palancaro”? Vado per esclusione e, siccome so per quale dei 3 sei… è Roger?
Però okkio, io che i big3 li ho sempre amati&rispettati, che allora gli altri potrebbero chiamare Nole il “malato immaginario” per quella vittoria in Australia dove diceva di avere una lesione al tendine…
Ma su un articolo dedicato ad un giocatore che c’azzeccano i commenti a favore di un altro?
Se trovate un articolo sui Beatles vi mettete a scrivere dei Rolling Stones? Credo sia una forma di “incontinenza”, non ci si trattiene se non parlano del mio preferito.
E si inquina il dialogo.
Urgono pannoloni…
La corsa si vede al TRAGUARDO, non contano i picchi, basta guardare agli HEAD-TO-HEAD, chi ha vinto più SLAM, chi è stato più anni PRIMO al mondo, più settimane PRIMO AL MONDO, chi ha vinto più 1000. NOLE è indiscutibilmente il PIU’ VINCENTE e quindi il PIU’ FORTE dei Big Three.
@ Onurb (#4074860)
Senza considerare il Wimbledon annullato per COVID nel 2020…..sappiamo tutti chi l’avrebbe vinto.
Mammamia che articolo meraviglioso..!!
@ CannoniereKarlovic (#4074851)
E che c’entra, scusa?
E allora, per dire, l’Italia senza Giorgio Scalvini vincerà la semifinale degli Europei 2-1 al posto che 3 a 0, m che discorsi sono???
@ Onurb (#4074948)
Dimenticavo vittorie Finals 7 a 0 il confronto djoko nadal….
@ Onurb (#4074947)
Non solo ,ma nadal le ha prese anche sulla terra da djoko….
@ El Campeon (#4074918)
Ma tu conosci i dati o fai finta di niente? Vittorie slam su cemento:nadal 6(2 ao +4 usopen) contro 14 di djokovic (10 ao+4 us open) Vittorie wimbledon 7 a 2 x djoko….ma di che cosa stai parlando? Del nulla ovviamente
Bla bla bla
I fatti sono che Nole ha vinto di più! Il resto sono chiacchiere di tifosi nostalgici. 🙂 🙂
Bastava Medvedev, in procinto di diventare numero uno del mondo, a eliminare il serbo come agli US Open di pochi mesi prima
La differenza è che Nadal ha dominato il miglior Djokovic anche sul cemento (lo ha battuto in due finali su tre agli US Open) come nel 2013 l, mentre lo stesso non è avvenuto mai e poi mai sulla terra battuta
Capiamoci. Se parli di Nadal perdi di vista la realtà. Lascia perdere.
Stai dimenticando qualche partita degli US Open.
Con le ruote sarebbe stato un Rafacarro.
Più che risibile, ridicolo.
Ma questo non è un articolo che riguarda Djokovic.
Guarda gli stessi dubbi io li avrei anche per molti altri, a cominciare da quello di Beograd…
@ CannoniereKarlovic (#4074851)
Esattamente….nadal ha avuto un cul pazzesco nel 2022 …AO senza djoko x il vaccino e RG con zverev rotto la caviglia dopo 3 ore neanche 2 set giocati….più culo di così non si puo
@ El Campeon (#4074724)
Nella tua testa lo è stato….la verità è che nadal è stato il più forte di tutti SOLO sulla terra rossa ,di cemento e erba è stato inferiore come risultati non solo a djoko e federer ma anche a sampras e ai livelli di altri come mcenroe, edberg,becker …e comunque inferiore a djoko su tutti i fronti….nr master1000, slam,finals,settimane da n.1 addirittura più che doppiato…..scontri diretti….questi sono numeri inconfutabili….il resto sono bla bla bla
Con il Djokovic 2021-2023 non avrebbe MAI vinto in Australia.
Non diciamo assurdità. Nadal al 100% batte Djokovic al 100% solo sulla terra, e con qualche difficoltà, mentre sulle altre superfici prende stese.
@ Sasem (#4074707)
Ma uno potrà scegliere di fare quello che vuole ? Deve andare in fabbrica a guadagnare la pagnotta ? Avrà 2 lire da parte ? Se si diverte a stare in campo è così terribile per voi ? Non riesco a capire la gente a volte
Abbiamo capito che per il forum la vittoria di Rafa agli AO 2022 non va considerata…
Commento risibile, solo nei primi sei mesi del 2022 Nadal ha vinto due Slam e ha battuto due volte Medvedev, Alcaraz e Djokovic.
i dubbi ci sono su tutti i tennisti, anche su federer che vinceva slam alla stessa età di nadal e djokovic o peggio che vinceva slam quando ammalato di mononucleosi. nadal del resto non ha mai nascosto di aver fatto uso di pratiche mediche consentite, come l’ovetto di djoko, ma che per alcuni confinvano con pratiche illecite. purtroppo però per i suoi detrattori, quelle pratiche erano e sono legali.
@ Sasem (#4074707)
Gli Australian Open ’22??? (D’accordo che Nole fosse al Cpr lì vicino…)
E per fortuna, dato che Djokovic ha un gioco noioso. Nadal quando è stato bene ha dimostrato di essere il più forte.
Curioso. L’unico acuto in 4 anni è il RG del 2022.
Dal 2020 al 2024 nessun altra vittoria? Tipo un altro RG, Australian Open, Roma, Barcellona?
Non capisco questo falso allungamento di carriera,serve per i suoi contratti con gli sponsor? La vittoria del 2022 del RG, unico acuto in 4 anni che lascia molti dubbi, molto di più dei miracoli di Nole che vince al quinto ma l’anno prima ha vinto 3 slam. Purtroppo i dubbi su Nadal sono stati sempre presenti pur esaltando le sue splendide vittorie,e degli interventi fatti per “addormetare” una parte del piede, i troppi periodi di inattività per poi rientrare e vincere subito addirittura degli slam.
Non capisco questo falso allungamento di carriera,serve per i suoi contratti con gli sponsor? La vittoria del 2022 del RG, unico acuto in 4 anni che lascia molti dubbi, molto di più dei miracoli di Nole che vince al quinto ma l’anno prima ha vinto 3 slam. Purtroppo i dubbi su Nadal sono stati sempre presenti pur esaltando le sue splendide vittorie,e degli interventi fatti per “addormetare” una parte del piede, i troppi periodi di inattività per poi rientrare e vincere subito addirittura degli slam.
@ ospite (#4074648)
Quando invece urli djoko l eco risponde Goat
Capiamoci! Non ho detto che Nadal vinceva i tanti Roland Garros per i sorteggi, casomai i dubbi sulle sue vittorie erano di altro genere ( che non menziono perché poi mi censurano).
I sorteggi pilotati sono negli ultimi tempi solo per tenere in vita (sportivamente parlando) un atleta che farebbe meglio a ritirarsi…
Dai un pochino di dignità!!
P.s in questo sito ogni giorno un articolo per il palancaro e uno per lo smutandato…
Ma anche basta dai!!
Non è in grado di giocare come Djokovic……o è testardo e non vuole, non è certo un valore da elogiare.
Quando in una valle urli “Nadal”, l’eco ti risponde “Roland Garros”!
(+ l’eco di Vasco92 urla: “sorteggi taroccati”!)