Roland Garros, Musetti incanta per due set ma cede a Djokovic: 6-0 al quinto. L’incontro è finito dopo le 03 del mattino (Video)
Lorenzo Musetti da favola per due set, ma le risorse di Novak Djokovic sono infinite. Il serbo recupera uno svantaggio di due set ad uno e chiude 6-0 al quinto. Peccato. Poteva essere una nottata indimenticabile per il tennis italiano. Lorenzo ha giocato da manuale per più di due set, ma ha mancato in apertura di quarto set l’occasione per sotterrare definitivamente Djokovic. Nel tennis come tutti gli appassionati sanno non conta fare più punti dell’avversario, ma giocare bene i punti importanti. In partite combattute ed equilibrate c’è un momento in cui il match può girare anche per chi è stato fino allora dominato. Stanotte la partita è girata sull’uno a zero inizio quarto set e servizio Djokovic. Musetti perde l’occasione per ammazzare l’incontro. Il serbo va sotto 15-30 e Lorenzo mette fuori un dritto da sopra la rete che lo avrebbe portato a due break point. L’occasione si ripete sul trenta pari. Ancora un errore di dritto. Djokovic vede uno spiraglio e porta a casa i tre punti successivi. Il match cambia volto. Novak eroe di mille battaglie sente l’odore del sangue. La stanchezza è sparita. Il campione è risorto. Finisce sei zero al quinto. La rivoluzione deve ancora aspettare.
Il primo set : Djokovic rompe l’equilibrio
Un primo set che inizia bene per Musetti. Fa freddo il tetto è chiuso, ma le tribune sono piene. Nessuno vuole perdersi il numero uno del mondo inseguito da una torma di giovani leoni. Sull’uno pari arriva il break per l’allievo di Tartarini. Purtroppo il servizio non assiste Lorenzo. Inoltre la sua seconda manca di peso, sempre sotto i 150 km/h. Contro break e tutto da ricominciare. Complessivamente Musetti gioca uno dei migliori set degli ultimi tempi. Tiene lo scambio con Novak anche sulla diagonale del rovescio e si apre il campo con splendidi lungolinea che strappano gli applausi del pubblico. Come al solito Musetti nei giochi di risposta tende a stare troppo lontano dalla linea di fondo. Tiene bene il palleggio, ma non riesce né a comandare il palleggio, nè ad arrivare le palle corte del serbo. Aspettare l’errore del numero uno del mondo è una tattica difficile da attuare anche se stasera Novak non da l’impressione di essere al meglio. Sul 5-6 e servizio due errori di troppo fanno la differenza. Break e set a Djokovic (7-5 il risultato) che si assicura di servire per primo anche nella seconda frazione, e poter fare la corsa in testa.
Secondo set : Musetti conclusione al tie-break
Nel secondo set sul 2-1 mette a segno il break. Una demi volè in rete ed ancora due errori in recupero su altrettante smorzate sono fatali per Musetti. Djokovic manca di efficacia da fondocampo. Quasi tutti i vincenti sono derivati da smorzate, vincenti a causa della distanza dalla linea di fondo a cui gioca l’azzurro. Sul Chatrier poi, il Centrale che ha gli out più grandi di tutti gli Slam, Lorenzo rischia di perdersi. Novak conferma il break, ma il carrarese tiene il campo. Quello di stasera non è un Novak d’annata. Molti errori. Bastano due rovesci fuori ed arriva il contro break. Lorenzo si rimette in gioco e pareggia lo score. Il numero uno del mondo cerca di accorciare gli scambi, ma sottorete non è efficace con meno del cinquanta per cento dei punti vinti. Si gioca di fioretto. Smorzate e contro smorzate da una parte perché Musetti è sempre lontano dal campo, dall’altra per fiaccare la resistenza del trentasettenne serbo. Si va al tie-break. Subito mini break per l’azzurro che restituisce il favore al serbo. Un rovescio in back in rete da il set-point a Djokovic. Musetti scende a rete a ed annulla con uno smash sulla riga. Dritto fuori di Djokovic e set point per Lorenzo. Discesa a rete e voleè vincente. Un set pari. Inizia una nuova partita due su tre.
Terzo set : Il pendolo dalla parte di Musetti
Sull’uno pari Musetti annulla una pericolosa palla break. Djokovic da l’impressione di essere a corto di fiato. Musetti insiste negli scambi da fondo, mentre sarebbe meglio spezzare il ritmo e variare con attacchi a rete anche controtempo. Un dritto ed un rovescio vincente, uno scambio che costringe Djokovic all’errore e sono tre palle break consecutive per Lorenzo. Djokovic tenta il serve and volley sulla seconda. Il rovescio di Musetti non perdona è break. Passante da paura e break confermato. Il Musetti show continua. Demivoleè che muore al di là della rete, prima a 200 km/h, dritti vincenti. Djokovic non riesce a reagire. Tre set point. Ancora una smorzata di Djokovic che Musetti trasforma in un vincente. Due set a uno. E’ il momento di tenere.
Quarto set : Una e quarantacinque della notte Djokovic risorge
Inizia a servire Musetti. Occasione per fare la corsa in testa. Djokovic si lamenta del campo per lui troppo umido (nonostante il tetto chiuso). Chiede che si aggiunga terra. Per spezzare il ritmo dell’incontro. Si prosegue. Il secondo gioco è quello decisivo. Due dritti sbagliati di Lorenzo e la partita cambia volto. Sul due pari, doppio fallo e break point Djokovic. Musetti rimedia con un servizio vincente a 203 km/h. Ancora break point Serbia. Musetti insiste sul rovescio del n.1 del mondo il suo colpo migliore ed il break arriva puntuale. Il pubblico ancora numeroso si schiera dalla parte del 37enne di Belgrado. Il coro “Novak Novak” rimbomba sotto il tetto dello Chatrier. Non si vincono 24 Slam senza lottare. Doppio break. e due set pari. Si va al quinto.
Quinto set : Djokovic cavalcata vincente
Djokovic inizia a servire ed a condurre nel punteggio. Il serbo ormai ha innestato il pilota automatico e non sbaglia più. Break già al secondo gioco. L’esperienza di 24 Slam vinti si fa sentire. Musetti non riesce a ritrovare lo spunto dei primi set. Doppio break per il numero uno del mondo che affonda gli artigli. Finisce sei zero per Djokovic dopo quattro ore e ventinove minuti. Per Musetti una lezione da imparare.
Statistiche | 🇷🇸 Novak Djokovic | 🇮🇹 Lorenzo Musetti |
---|---|---|
Ace | 5 | 1 |
Doppi falli | 2 | 2 |
Percentuale prime di servizio | 65% (90/139) | 60% (87/145) |
Punti vinti con la prima | 69% (62/90) | 59% (51/87) |
Punti vinti con la seconda | 49% (24/49) | 52% (30/58) |
Velocità massima servizio | 206 km/h | 212 km/h |
Velocità media prima di servizio | 192 km/h | 191 km/h |
Velocità media seconda di servizio | 147 km/h | 142 km/h |
Punti vinti in risposta | 44% (64/145) | 38% (53/139) |
Punti vinti in risposta sulla prima | 41% (36/87) | 31% (28/90) |
Punti vinti in risposta sulla seconda | 48% (28/58) | 51% (25/49) |
Palle break giocate | 10% (15/145) | 4% (5/139) |
Palle break convertite | 60% (9/15) | 100% (5/5) |
Giochi con palle break | 42% (10/24) | 21% (5/24) |
Punti totali vinti | 150 | 134 |
Vincenti | 44 | 53 |
Errori forzati | 39 | 72 |
Errori non forzati | 42 | 34 |
Punti vinti a rete | 59% (42/71) | 48% (24/50) |
Giochi vinti a zero | 4 | 4 |
Colpi da fondo | 697 | 699 |
Smash | 16 | 8 |
Passanti | 9 | 45 |
Volée | 33 | 12 |
Approcci a rete | 1 | 2 |
Palle corte | 24 | 18 |
Lob | 6 | 22 |
Dall’inviato a Parigi, Enrico Milani
TAG: Enrico Milani, Lorenzo Musetti, Novak Djokovic, Roland Garros 2024
Bravo, bravo fenomeno, ma quante ne sai.
vedo che hai la memoria corta, hai il sito atp che ti corre in aiuto.
Vai a vedere i risultati da inizio 23 in avantio, scoprirai un mondo.
Dico solo che, a distanza forse di un’oretta, sono apparse due grafiche sui vincenti nella partita.
La prima parlava di Musetti 37 vincenti VS Djokovic 27.
La seconda, Musetti 39 vs Djokovic 50.
Ho detto tutto.
Mah, a sentire la telecronaca, Musetti “fisicamente stava benissimo” e “ne aveva molto di più”. Fino a quando i fatti hanno dimostrato tutto il contrario.
Se e’ vero quanto ha detto nell’intervista post-match che e’ stato fondamentale per lui sentire il sostegno del pubblico nel 4° set perché gli ha dato la forza di alzare il proprio livello di gioco, significa che davvero sta riuscendo a conquistare anche l’appoggio del pubblico. Certo, contro Nadal, temo che avrá sempre il tifo contro.
@ sander (#4071160)
Ma è due anni che te sei in confusione se parli cosi !
@ king_scipion66 (#4071357)
Ma te cosa ne sai nel professionismo cosa si dice o non si dice , era un modo come un altro per dirgli “ coraggio stringi i denti” quanta pochezza nei commenti su questa storia dei 15 minuti , tutti concentrati su una cagata e pochi che apprezzano una grande partita giocata tra l’altro finita alle 3.00 di mattino , ma ovviamente sono solo dettagli senza senso tipici del tifoso da salotto !
Gli ho posto il quesito in questo modo: conoscendo la situazione tra Tartarini e Musetti (è un appassionato di tennis anche se segue attualmente degli schermidori e dei nuotatori) , l’approccio del coach ti sembra produttivo?
Risposta: Pier conoscendolo da dove, dalla TV? Un atleta non lo guardo dallo schermo, lo vedo faccia a faccia e prima domanda è “di che cosa hai bisogno? “. Poi cerco di capire se quello che vorrebbe, mantenere il livello di concentrazione durante tutto l’arco del match ad esempio, è davvero il fulcro della questione. Poi cerco di capire come ha lavorato finora, cosa ha provato, se l’ha fatto in modo estemporaneo (magari non era l’esercizio ma chi proponeva l’esercizio che non lo convinceva) e se ora, a distanza di tempo, la sua “visione” è la medesima perché ciò che era inaccettabile a 20 anni può diventare interessante a 22.
@ Giuseppe (#4070019)
Hai detto pula !!!!
Alla seconda rispondo io…
Avrebbe dovuto dirgli: “A Lore’… ma come mai ogni volta che intuisci la mala parata, te viene qualche cosa?”
Un vero peccato, davvero! Magari anche nei primi 10, così tu e quei 4 altri fini intenditori di tennis avreste potuto lasciare l’umida e fredda sponda del fiume e tornare alla vita di tutti i giorni. Peccato…
Devo ancora riprendermi e devo ancoa leggere tutto quel che è stato scritto.
Un paio di considerazioni
1) “ma è più giovane, doveva crollare prima l’altro.”
Chi dice cose del genere non solo non capisce ma non sa nulla di sport.
Si vada a prendere le carte di identità dei primi 30 centometristi delle ultime Olimpiadi
E poi le paragoni con quelle dei primi 30 maratoneti
Poi si faccia qualche domanda
2) Tartarini non doveva dirgli che vinceva in 15 minuti
Lorenzo aveva appena detto che si sentiva svuotato e/o aveva i crampi
Adesso i fenomeni da circo mi devono dire cosa avrebebro detto loro
“Chiama il 112 e datti malato?”
“Ricordati che devi morire”?
Ditemelo, fenomeni.
3) temo che più che un mental coach o un supercoach a Muso serva uno psicanalista
IMHO (ma non son laureato e nemmeno un esperto) tutto parte dal 2021
Avanti 2 set con Nole ecc, la storia la conosciamo
A seguire stessa storia nel 2022, avanti 2 set con Tsitsi, tennis stellare, crollo nel quarto
Temo che nel 2025 possa riproporsi la stessa storia.
Sempre che non capiti a Wimbledon
e l’altro era fresco come una rosa?? era morto djoko…rideva e scherzava con la moglie perchè ormai la dava persa anche lui…fino a quando musetti invece di ucciderlo sportivamente è crollato peggio di lui anche per via di quella frase. Non esiste nel professionismo dire certe cose…siamo all’antitesi…
Ti ringrazio, sei gentile.
pallettaro di talento…Nole avrà fatto 50 smash..
Considerazione
C’è un limite, anche nel bar più scalcinato del villaggio più remoto, ad abusare in corbellerie.
Ci si stanca anche di certi soggetti alla fine. Finanche nei bar più scalcinati dei più sperduti villaggi.
Basta per l’amor di Dio. Abbiate pietà. Non se ne può più di codeste invereconde ca….te!!!!!!!
Non si può mettere la croce addosso a Lorenzo…
Ha spinto e corso come un pazzo per quattro set…se si fosse risparmiato la partita sarebbe finità prima.
Poi è semplicemente scoppiato, ma ci sta…
E’ veramente un grande peccato per Lorenzo non aver vinto questo match, ma Nole almeno ieri ne aveva di più. Lorenzo deve credere nei propri mezzi e sarà almeno fisso in top20 se non anche oltre. Forza Lorenzo!
E come mi disse una volta il dentista:”tranquillo, 15 minuti e abbiamo finito”. Che squallore.
Ometti il fatto che è da 2 anni che è in confusione 🙂
Nella vita tutti noi facciamo scelte, c’è chi valuta di pancia, vi valuta in modo ponderato, chi per frustrazione ecc. ecc.
Cambiare tanto per cambiare non ha senso, deve esserci una consapevolezza interna che spinge al cambiamento. Musetti ha delle catene interiori collegate con il suo coach che gli impediscono di essere libero di scegliere il meglio per se stesso per il semplice motivo che non va a fondo nell’approfondimento della ricerca della verità perchè è responsabilizzante fare tutto questo. Intanto il tempo passa mentre il suo ego tenta di proteggerlo in modo raffazzonato.
Il cambio del coach implica uno stato di insofferenza o di malessere come è stato il caso di Sinner. Se, come nel caso di Musetti ci sono implicazioni affettive e contesti collegati, come detto precedentemente, a una zona confort, su cui si sono insidiati giocatore e coach, è difficile che si cambi.
E’ un po’ come quelle coppie che vanno avanti perchè incastrano bene dei loro aspetti tossici/subpersonalità e stanno insieme senza amarsi veramente ma perchè sono un porto sicuro l’uno per l’altro.
Quesito interessante. Le dinamiche di un rapporto simile sono complesse e da fuori, lo ripeto, non possiamo presuntuosamente dire “va fatto così”.Io propenderei per un cambio ma attenzione : togli Tartarini e Barazza, metti altri due che lavorano su tecnica/tattica/testa e questo entra in confusione, assimila male le modifiche… Che facciamo? Lo incolpiamo che non impari in fretta? Qui abbiamo un ragazzo entro i primi 30 che punta ad entrare stabilmente nei primi 20 e poi chissà: se va in confusione facciamo una colletta noi che abbiamo chiesto un cambiamento di staff? Facile farlo da casa, ci sono agonisti che in crisi di risultati cambiano circolo, due mesi di entusiasmo e poi si accorgono che tutti i posti hanno delle lacune. E tornano all’ovile.
Magari ci fosse l’indicazione sulla strada giusta, magari.
Figurati, non è un litigio. E’ solo un confronto che comunque è sempre importante perchè esprime valutazioni fatte da prospettive diverse e se presi nel modo giusto sono sempre arricchenti.
Per curiosità, cosa pensano questi colleghi che seguono professionisti?
Scusate, provo a interpellare entrambi con un concetto che vedo sempre poco trattato (oppure non son riuscito a leggere tutti i duemila post e mi scuso se qualcuno l’avesse già detto).
E’ poco “interessante”, per me, capire se il suo coach vada benissimo o malissimo.
Facciamo finta, per semplificare, che non vada bene.
Ora, vogliamo capire che deve partire tutto dal giocatore che deve autonomamente decidere in modo “fisso” di cambiare tutto per vari anni prima di vedere risultati migliori?
Altrimenti, come dico sempre io, la soluzione migliore è sempre di restare con il “vecchio” coach, perchè altrimenti, con il “cambio tanto per vedere”, i risultati saranno ancora peggiori…
@ sander (#4070917)
Sander la chiudo qui perché non ha senso litigare. Rispetto la tua professionalità ma sappi che ci sono tuoi colleghi, con uno ci siamo visti prima (che seguono dei professionisti) , che hanno opinioni diverse dalle tue.
Proponiti.Da tifoso di Musetti voglio il meglio.
E sono serio.
Ok, quindi parla per te. Ti posso invece dire che io parto dal presupposto che Tartarini è un maestro di tennis e su quello ho solo da imparare da lui ma il tennis non è solo giocare il dritto e rovescio ma anche un aspetto mentale e su questo credo di saperne molto più di Tartarini sia per i miei studi continui che per la mia esperienza e per il fatto che sono certificato coach e in ultimo ancora perché quando lo sento parlare mi fa capire tutte le sue carenze in questo ambito.
Se poi ci sono persone che credono che un maestro di tennis è onniscente
Non è un problema mio.
@ sander (#4070814)
Ognuno di noi la vede a proprio modo ma io parto da un presupposto: la mia esperienza in materia è zero rispetto alla loro. E credo che qualcuno qui ne abbia addirittura meno ma dice ciò che si dovrebbe fare.
È un po’ come se il mio meccanico desse dei giudizi sul team Ferrari… E pazienza. Ma se si mette mia mamma a dire come dovrebbe prendere le controcurve Leclerc allora la situazione si fa grottesca.
Dalla tua risposta vedo che non lo accetti. Dovresti però capire della differenza che c’è tra un maestro di tennis Tartarini su cui credo abbia fatto un ottimo lavoro con Musetti rispetto a un mental coach dove Tartarini, in quest’ambito ha dimostrato di non avere grosse capacità per usare un eufemismo.
Però poi si può dire tutto e il contrario di tutto, anche negare l’evidenza.
Ma certo che la accetto. Si diceva un tempo che l’Italia avesse 60 milioni di C.T.ed ora abbiamo 60 milioni di coach.
O parlando di tennis pensiamo d’essere migliori di chi fa la formazione della nazionale?
Hai
Non capisco la logica del tuo commento. Se una persona critica un coach spiegandone le motivazioni non significa che vuole prenderne il suo posto. Tu hai la tua opinione per enne motivi ma dovresti accettare quello degli altri senza dire ironicamente di mandare curriculum…
Resta il fatto cari amici che al di là legittima domanda “Musetti con un coach farebbe meglio?” (Per me varrebbe la pena provare perché le stesse frasi da voci diverse hanno spesso effetto) ci si diverta qui attribuendo incapacità gestionali ad un team (Volandri e Rianna sono spesso con Tartarini) che segue un giocatore di livello mondiale.
Io un minimo di riflessione su questo la farei così come dovrebbe riflettere chi scrive “Musetti la più grande delusione italiana” o altro.
Scorrete la classifica e mettetevi a criticate tutti (Rune, Tsitsipas, Shelton, Darderi,Fritz, Medvedev)… Uhh, ce ne sono di gente che necessita di un coach non da 4a categoria. Qualcuno si può offrire, magari mandando il curriculum all’ATP.
Vabbè l’importante è essere contenti per la standing ovation del centrale , lui è felice, il suo team è soddisfatto e che importa prendere un 60 al quinto, e’ tutto così splendidamente perfetto, invece di non dormire la notte e essere incazzato come una bestia per non avere vinto una partita come quella di ieri.
Per sorteggio sfigato non intendo Nole al terzo di Parigi, quello se lo è meritato scendendo di posizioni come hai scritto, ma Medvedev 2 volte e Alcaraz al secondo turno li ha beccati da Top20-25.
Poi cerco anche i lati positivi, ripensando a stanotte se al posto di Djokovic ci fosse stato chiunque altro, tranne Sinner e forse Medvedev, Lorenzo l’avrebbe vinta in 3 set, ha giocato in maniera fantastica e ad un livello stellare per tre set.
Il serbo l’ha portata a casa per quel break nel primo, altrimenti rischiava davvero di uscire al terzo.
Poi dal quarto in avanti è uscito il GOAT, ma una bella mano gliela ha data Musetti crollando.
Se si riparte da quei primi 3 set io resto ottimista per i prossimi mesi, Tartarini o meno.
Ovvio che se dovesse andar male (e l’ho già scritto) un cambio radicale sarà necessario, prima che sia troppo tardi.
Lorenzo giocava con uno che non solo è il n. 1 (non a caso), ma è specialista nel vincere queste partite. Vedi i casi di Sinner, Tsitsipas, lo stesso Musetti tre anni fa… tutti loro sembravano averlo già battuto, e invece…
Ieri Nole alla fine del primo set era già realmente affaticato fisicamente, ma mentalmente c’era e come, e sapeva anche come gestire la sua condizione tant’è che non ha mai dato in escandescenze neanche dopo gli errori marchiani che commetteva.
Nole ha semplicemente atteso che le pile di Lorenzo si esaurissero, lui sa che le partite di slam sono lunghe tanto più che avendo vinto il primo set l’altro aveva bisogno come minimo di arrivare al quarto.
A un certo punto, Nole ha intuito che Lorenzo non aveva più il “dominio fisico” della partita, che il match si era dunque riequilibrato sotto questo punto di vista. Ne ha approfittato per giocare con le solite meline con cui da topo diventa gatto.
Nole, ricordiamolo, è uno specialista del gioco in apnea… hai presente quel gioco incosciente dei ragazzi, di chi tiene la testa più tempo sott’acqua? Lui in apnea fisica gioca in automatico, diventa una macchina che distribuisce palle in ogni parte del campo proprio quando l’altro comincia a perdere forze, solidità e (man mano) anche speranze.
Nole è un serpente boa che stritola alla distanza… Non possiamo giudicare Lorenzo senza ricordare questa caratteristica del serbo, che non a caso gli torna utile nei tempi lunghi delle partite di slam e molto meno nelle partite su due set. E come nel caso di Cobolli con Rune, non possiamo interpretare le partite solo in base al risultato finale e colpevolizzando il perdente senza tener conto di ciò che ha fatto il vincitore.
Poverini… che vitaccia
Maestro di circolo, neppure da D3 perché il sostegno fornito nei match è praticamente nullo, anzi, negativo per l’atleta come hai giustamente sottolineato.
@ Giulio (#4070648)
Condivido pienamente.
Non è il calcio dovresti dirlo a te stesso, nel tennis sport mentale conta molto poter dire di aver giocato bene fino all’ultimo col n. 1, conta soprattutto per il futuro.
Ecco, questo è quello che intendo quando dico che ce la si vuole raccontare.
Ottima sintesi, complimenti. Condivido tutto tranne l’ultimo periodo, perché questo Musetti SEMBRA far partita pari con i più forti ma quando la partita si fa dura lui esce dal campo.