Il fondo sovrano saudita sponsor anche del ranking WTA
Dopo l’ATP, tocca alla WTA. Il ricchissimo fondo sovrano saudita PIF diventa sponsor anche del ranking femminile. L’annuncio è venuto ieri notte dalla WTA, che in una nota afferma come “il sostegno all’ambizione condivisa di far crescere il tennis femminile e ispirare più donne a praticarlo”, si estenderà per “diversi anni”, in un periodo di tempo non ancora definito, e non si limiterà al classico title sponsor (ossia la denominazione della classifica) ma si allargherà all’ampliamento delle “iniziative esistenti” e allo sviluppo di “nuove opportunità per i giovani”.
Questo nuovo passo segue lo sbarco delle WTA Finals a Riyadh, la capitale dell’Arabia, fino al 2026. Lo scorso febbraio PIF è diventato title sponsor anche della classifica maschile.
The Public Investment Fund (PIF) and the WTA on Monday unveiled a multi-year partnership that will support their shared ambition to grow women’s professional tennis.
Click the link below to hear more about the announcement. ⬇️
— wta (@WTA) May 20, 2024
Il capitale saudita si fa sempre più presente nel mondo dello sport: da tempo infatti PIF ha stretti legami con la Formula 1 (Aramco è sponsor principale di diversi gran premi e della squadra Aston Martin), è entrato nel calcio (PIF è attualmente proprietaria del club inglese Newcastle) e due anni fa ha stravolto il mondo del golf con la creazione della LIV, circuito che attualmente compete con il PGA e il DP World Tour.
“Insieme vogliamo goderci il viaggio delle migliori giocatrici mentre facciamo crescere questo sport, attiriamo nuovi fan e ispiriamo più giovani a giocare”, afferma Marina Storti, amministratore delegato di WTA Ventures, il nuovo ente commerciale della WTA. “Con questo accordo continuiamo ad essere catalizzatori per la crescita dello sport femminile”. “Vogliamo lavorare con la WTA per aumentare e ispirare la prossima generazione di talenti”, ha affermato Mohammed Al-Sayyad, Direttore del marchio aziendale PIF.
Marco Mazzoni
TAG: PIF, WTA, WTA Ranking
A tal proposito, andatevi a vedere il wrestling femminile WWE in Arabia Saudita…
(se non siete pratici, prima date un’occhiata a come si vestono in USA o in qualsiasi altra parte del mondo, poi guardate come sono conciate a Riyadh)
No no, assolutamente no! Alle wta finals giocheranno coperte fino alle caviglie.
Il Fondo Sovrano Saudita considera le donne tappezzatura. Siamo seri.
Purtroppo è la DURA verità…
@ ilpallettaro (#4053101)
Su questo siamo assolutamente d’accordo. Una cosa sono i diritti altro i guadagni. Se fatturi poco sarebbe corretto avere premi inferiori. Poi fa comodo sia ad ATP che a WTA lavarsi la coscienza mettendo sul piano unicamente la questione economica
@ Med (#4053041)
Certo la situazione non cambierà mettendosi in mano ai carnefici…
In effetti fino ad oggi è stato un circuito amatoriale, come Paolini che sarebbe dovuta restare in eterno a pagare per giocare, prima in top 50 poi top 100 ahahahaha. Mentre l’ATP non ha bisogno dei soldi dei sauditi, noooo 😛
questo devi dirlo alle associate, alle tenniste che addirittura si lagnano di guadagnare troppo poco quando sono completamente mantenute dalla atp
percui nella società occidentale non esiste l’etica? davvero? se ammazzi uno paghi e sei libero?
interessante
la wta vende il brand ai sauditi che lo usano per pulirsi l’immagine.
il brand wta sopravvive solo così, se fosse per il business delle partite in sé sarebbe un circuito amatoriale.
Ma puoi anche generalizzare, perché è la verità.
La società occidentale misura il successo (e la giustizia, e la morale e tutto il resto) in soldi.
Queste operazioni dei sauditi servono proprio a dimostrare (tra le altre cose) che l’Occidente non crede in nulla, che le sue battaglie sono di cartone, che lo si può comprare per quattro soldi quando si vuole.
Loro si, ma non è a loro che sto pensando. Penso a chiunque potrà assistere all’evento, il poter veder giocare delle ragazze senza dover mettere vestiti lunghi e altre sciocchezze, senza che ci sia qualcuno che le dica cosa fare.
E allora come pensi che possa cambiare la situazione? Come pensi che le donne arabe possano pensare di cambiare realtà quando l’unica che conoscono è solamente la loro? Pensi davvero che in un paese retrogrado come il loro, qualunque protesta delle attiviste passi inosservata o addirittura accolta favorevolmente dal potere? È sempre facile parlare dall’esterno.
Non sono un esperto in materia ma sport e business convivono da sempre e combattere questa consuetudine è come affrontare i mulini a vento ovvero è una causa persa.
L’auspicio (non magari l’intento) è che il mostrare atlete vincenti col loro spirito agonistico stimoli il desiderio di emergere di donne che vivono in paesi privi del concetto di uguaglianza.
Ormai si ritira ma forse vedere una Collins, bella, vincente e tremendamente competitiva può stimolare e pure far riflettere qualche ometto che ritiene che per volontà divina la donna sia al servizio del maschio.
Chiedi rincasando a Danielle “scusa ma non hai cucinato? ” e ti ritrovi ad essere costretto a recitare il Corano piuttosto in fretta.
@ Med (#4052974)
L’Arabia Saudita è una nazione che prevede la condanna a morte per ateismo. L’omosessualità non è neppure regolamentata poiché neppure concepita a livello di diritto. La gestione è affidata alla pratica della Shari’a
In merito ai diritti delle donne solo dal maggio 2018 sono in carcere 13 “dissidenti”, tra cui Loujain al-Hathloul, Samar Badawi e Naseema al-Sada ed altre 14 persone (scrittori, arrivisti e familiari delle donne in carcere) sono state arrestate nell’aprile di quest’anno semplicemente per rivendicare i diritti delle donne (ricordiamo che ci sono donne condannate alla lapidazione per adulterio)
La WTA sono anni che in linea teorica si batte per la “gender equality”… Che a vedere bene viene unicamente ridotta alla parità dei premi in denaro… Ed alla fine chi se ne frega se pagati con il sangue di chi fingi di voler tutelare
Che ci siano un po’ di soldi in più per la WTA mi pare una buona cosa e anche che certi paesi arabai si aprano di più al mondo
Per il resto i commentatori woke mi fanno morire dalle risate per le loro contraddizioni.
Da un lato Palestina liberaaa!! basta con l’islamofobia!! accogliamo tutti anche i terroristi !!
e dall’altro vagonate di stupidagginii sui diriittiiii i rovesciiii la omobistranspostfobia e quanto sono rozzi e cattivi e arretrati questi islamici di mmmmmm…
no, no. questi si ripuliscono l’immagine con queste azioni. noi non abbiamo nulla a che fare con la loro idea della donna e la decenza avrebbe voluto che la WTA stesse alla larga dai soldi di questi, ma gli occidentali (generalizzo, sapendo che non siamo tutti uguali) di fronte ai soldi si mettono in ginocchio e sono disposti a tutto.
I vedo che i commenti ultra negativi arrivano sempre dai soliti, per intenderci quelli contrari ai vestitini della mamma e che escono dal letargo solo per queste notizie.
Io trovo che in Arabia Saudita siano molto arretrati rispetto a noi, ma quanto meno da qualche anno stanno cercando di migliorare la situazione togliendo leggi inaccettabili e iniziando ad accettare la presenza della donna come essere umano (a pensarci fa venire i brividi, però così è). Ma non mi pare che negli anni 70, quando si giocavano i tornei di tennis in occidente, la situazione fosse perfetta. Dai numerosi racconti, mi risulta che le donne non potessero moralmente entrare nei bar(da sole), non avevano spesso voce in capitolo per nessuna decisione, spesso non avevano la possibilità di lavorare, c’era il delitto d’onore ed alcuni matrimoni combinati. Insomma, non mi pare che pure qui il ruolo della donna in passato fosse tutetalo,ma non credo che qualche nazione più moderna abbia escluso l’Italia dall’organizzazione dei tornei per questa ragione.
Credo che naturalizzare il fatto che le donne possano vestirsi come le pare, non possa che essere una un aiuto alla causa di queste donne arabe.
Che brutte cose 🙁
Visto che la WTA ha messo la benda sugli occhi, o meglio i dollari sugli occhi, speriamo abbia ragione Ons e che questi tornei servano come cuneo per fare passare il messaggio che la questione femminile e diritti umani sono di attualità. Ho i miei dubbi:sembra che della Peng non si ricordi più nessuno ( lo so, questione cinese)…
Si stanno comprando la WTA come cavallo di troia per l’ATP…dubito che le due organizzazioni resteranno separate a lungo
Ma sono loro che sono arretrati e bacchettoni?
O piuttosto siamo noi che siamo dei pervertiti, che guardiamo le ragazze che giocano a tennis svestite?
Ecco, il fatto stesso che ci si possa porre questa domanda, che si possa sospettare malizia in un comportamento normalissimo (cioè giocare in tenuta sportiva), dice già chi sta vincendo in questa partita.
Perché pensate che gli Arabi versino questi soldi? Per investimento?
Basta alzare di 1 centesimo il greggio, per guadagnare il doppio in un paio d’ore.
Le ragazze milionarie in campo giocheranno a gambe nude e canottiera.
Quelle sugli spalti, non lo so…
Giocheranno col velo da quest’anno oppure si aspetta un paio d’anni per dar modo a tenniste e sponsor di organizzarsi?
Quanta ipocrisia!!!
Certo. Basta un’occhiata al ranking per rendersi conto della vitalità del movimento.
La matrice è sempre la stessa,tennis maschile o femminile,sempre quella è…
Perché non diffondono il tennis anche fra le “loro” donne ??
O forse lo stanno già facendo ?
La WTA non combatte per i diritti delle donne, ma per arraffare tanto quanto gli uomini.
Se questo significa coprire di ridicolo le battaglie per i diritti (facendosi finanziare da chi li nega), non è certo un problema.
I diritti dei ricchi sono sempre rispettati, in ogni parte del mondo. E loro giustamente li difendono.
Se qualcuno pensa che ai ricchi interessi qualcosa dei diritti dei poveri, è fiabescamente fuori strada.
“Non c’è lotta di genere senza lotta di clase”
“Come’era? <>?” diceva qualcuno
Purtroppo è vero, tutto ha un prezzo e, reversibilmente, tutto ha un costo.
Le rivendicazioni e i diritti non sono dati aere perennius, ma vanno sempre rivendicati e negoziati, tutti.
Gli ultimi 80 anni, in Europa Occidentale, ci hanno fatto vivere in una bolla di benessere.
La coerenza alla fine ha sempre un prezzo… WTA imbarazzante…
Lì aspetto alla prossima rivendicazione di “gender equality”