Masters 1000 da 96, sì o no? (Video editoriale)
Dopo la doppietta Indian Wells – Miami, arriva quella primaverile su terra battuta Madrid – Roma. Due Masters 1000 uno dopo l’altro, per un mese di tour ATP e WTA concentrato su due soli tornei con tabelloni da 96 giocatori. Un format nel quale l’ATP crede molto, portandolo anche in estate nel prossimo futuro con l’Open del Canada e Cincinnati. Ma è il formato migliore, per i giocatori e per il pubblico? Ci sono pro e contro, vediamoli nel video editoriale di Marco Mazzoni.
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Poi, uno degli aspetti che andrebbe regolato è come premiare chi gioca bene i tornei top in fatto di punti.
Secondo me è giusto che chi gioca bene (o per lo meno decentemente) Slam e 1000, abbia diritto a continuare a parteciparvi.
Se si ritiene che in queti tornei i tennisti diano il meglio, allora si devono rimodulare i punteggi, oppure fare due categorie.
Per esempio i primi 50-60-80 (per dire un numero) nella classifica dei super-Tornei, devono poter partecipare a questi tornei.
Per i posti rimanenti o le qualificazioni, dovrebbe contare una classifica che considera tutti i tornei.
Il numero 50 del mondo, deve impegnarsi prima di tutto per giocare bene questi tornei, non per raccogliere punti nei tornei minori.
In questo modo, anche le qualificazioni ed i primi turni di questi tornei sarebbero giocati da giocatori con il coltello fra i denti. Non da giocatori che sono lì per ritirare l’assegno e poi pensano a fare punti nei challenger della settimana successiva.
Sicuramente la cosa che si vuole evitare è di avere due tornei importanti in due settimane consecutive.
Perché in questa maniera si evita che chi è più in forma giochi bene solo uno dei due tornei e non l’altro.
E’ più facile vedere gli stessi giocatori in fondo a IW-Miami che non a Canada-Cincy o Madrid-Roma.
Anche i 500 prima di Shanghai e Bercy svuotano i più forti in vista del 1000 successivo.
Altro aspetto importante, ai 1000 piace avere due weekend pieni di gioco. Nel primo weekend iniziano a giocare i giocatori top, nel secondo ci sono le finali.
Se questo non crea problemi di programmazione per la settimana precedente, ne può creare per chi esce presto dai 1000.
Forse i super-challenger 175 interessano poco ai tennisti nei primi 70 del mondo? Forse si potrebbe farli diventare dei 250.
Infine una nota sulle fasi iniziali dei 1000.
Io farei entrare in gioco i primi 32 dal sabato, manntenendo il tabellone a 96 (ed in questo si darebbe ragione a Mazzoni, in quanto si avrebbe ancora un tabellone a 64, il tabellone vero sarebbe quello), tuttavia la parte precedente, fra quello che ora è il primo turno ed i turni di qualificazione andrebbe valorizzata.
In pratica quei match (minimo due per chi ha classifica migliore ed al massimo quattro per chi è indietro) dovrebbero dare una ottima remunerazione in termine di punti e denaro, in modo da indicare quali sono i tennisti che possono stare nella fascia alta e sfidare i più forti.
si tutta la vita.
è il compromesso migliore fra permettere un maggior guadagno a un maggior numero di giocatori, il giusto riposo per non sovraccaricare di partite troppo ravvicinare i giocatori, le esigenze di organizzatori e tv. poi ci possono essere degli aggiustamenti per quanto riguarda il calendario, i format o tutto quello che volete, perchè tutto si può sempre migliorare, ma questo è già un buon inizio.
Negli ultimi anni Alcaraz è quello che ha vinto più 1000, insieme a Medvedev
aumentare la partecipazione ai primi 100 significa anche estendere il range di chi fa le qualificazioni ad una posizione ATP meno a ridosso dei primi 100.
Di base: più turni ci sono, più giocatori ci sono, più è vantaggioso per tutti.
Anzi, i 250 immediatamente prima ed immediatamente dopo questi tornei sono di solito meno ambiti dai big, e lasciano più spazio agli altri giocatori (vedi non so Marrakesh).
Decidessi io imporrei in questi tornei la partecipazione dei giovani (ad esempio ci sono, non so, i primi 75 ATP + 8 qualificati + 5 wild card + i primi 8 giovani della classifica next gen)
gli eventi di un qualche interesse sono gli slam e i 1000, il resto è contorno per appassionati.
come qualcuno rifletteva, basta guardare il prize money dei 250: se arrivi in finale guadagni meno che uscire subito in uno slam.
che si voglia allargare un po’ la base dei 1000, mi sembra una idea condivisibile: i soldi ci sono, si può allargare la base e consentire alla fascia 50-100 atp di incassare qualcosa di più, di partecipare a qualche sfida trasmessa in mondovisione di più.
favorevolissimo ..gli eventi a 56 sono troppo riduttivi e a 96 si dà l’opportunità a giocatori di livello più basso di competere direttamente con i top player .. dare maggiore tempo di recupero limita poi gli infortuni e – per effetto del minor stress fisico – consente di giocare 2 tornei consecutivi.
dal punto di vista promozionale poi cattura l’interesse di media e tifosi per un periodo più lungo .. perchè i top-players sono lì i primi gg da subito per eventi collaterali e promozionali ..
insomma, vedo molti pro e scarsissimi contro..
I 1000 a 96 permettono di avere il giorno di riposo tra un turno e l altro ma il livello i primi turni è molto basso. Invece ad esempio già i primi turni a Montecarlo ( format classico) è da subito top. Inoltre i giocatori che navigano tra la 60 e i 90 li vedo meno motivati nei tornei minori perché già dentro i tabelloni slam e 1000 da 96. Insomma, la coperta è corta
Eliminare i bay e sostituirli con qualificati, riorganizzare le date degli slam e dei mille per distribuirli equamente durante l’ anno; finale 1000 su 5 set; 250 durante i master e gli slam per recuperare i bocciati.
Questa domanda bisogna farla ai “proprietari” degli slam che combattono contro… PIF!
Il fatto che si diano battaglia in un torneo così non significa che siano per forza entrambi al 100%. E spesso in questi periodi sono ancora in carico… Poi tu nomini Djokovic che negli ultimi anni, ok che l’età avanza, ma avrà una presenza del 50% ai master 1000, e quando ha partecipato ha avuto prestazioni tutt’altro che brillanti. Anche Alcaraz nei 1000 ha avuto sconfitte che se fosse stato in uno Slam non avrebbe mai avuto…. Tipo quella con Marozsan a Roma….
Per me può avere senso introdurre 1000 combined da due settimane ma non esagererei con la diffusione. Vanno bene quelli che ci sono già, indian wells e Miami più Madrid e Roma ed eventualmente solo Cincinnati prima dello us open (il bello del Canada è che si alternano le sedi ogni anno tra atp e WTA, se lo fai da due settimane combined come fanno? Metterei 250 al posto del challenger 175 in mezzo e, non so se sia già così in un certo senso, magari una distribuzione diversa dei punti tra 1000 a 96 e 1000 a 56
@ Born in the U.S.A. (#4014668)
Djokovic e alcaraz non mi sembra si siano tirati indietro a cincinnati
roma 2023: 160€ di biglietto per vedere un quarto maschile orribile medvedev Hanfmann ed un doppio femminile. NON MI VEDRANNO MAI PIU’ maledetti ladri legalizzati
Un big che punta veramente ad uno slam non sarà mai veramente al 100% in un 1000 di preparazione ed è giusto così…
Io per distinguere le categorie dei tornei e giustificare i montepremi farei categorie precise:
Slam da 128 (5 set)
1000 da 128 (3 set)
500 da 64 (3 set)
250 da 32 (3 set)
Tutti categoricamente senza bye per farci entrare più giocatori possibili.
Non si possono vedere 1000 che sono come un 500, 500 come un 250, ecc.
Se vuoi punti doppi, giochi di più.
Organizzare il calendario in modo da non mettere grandi tornei troppo ravvicinati.
Le sedi che non sono in grado di organizzare tali tornei si adeguano o dirottano su categorie più piccole
Fino a ieri ci si lamentava che il circuito è troppo stressante e adesso che si offre la possibilità di giocare di meno e comunque in tornei di prestigio (perché i 1000 non saranno gli slam ma sono comunque tornei di prestigio) non va neppure bene. Personalmente non mi dispiace il format, tanto più che Jannik in ogni caso come minimo arriva in semi 😉
Per i tennisti di c.d. seconda fascia la partecipazione alla prima settimana di un 1000, da un punto di vista economico, non è poi così male rispetto a quello che guadagnerebbero in un 250. E poi, se vogliono, la seconda settimana un posto in un challenger lo trovano (e così nobilitiamo pure quelli).
No, non vedo affatto tutti questi problemi… certo che se poi vogliamo un pelo nell’uovo lo troviamo sempre.
Alcune considerazione fatte da Marco Mazzoni mi trovano d’aaccordo, altre meno, altre per nulla.
Partiamo dall’ultimo. Montecarlo e Bercy sono la plastica rappresentazione del fatto che un Master non può durare una settimana, a meno che non si riduca a 48 partecipanti con le prime 16 TdS che saltano il primo (com’era un tempo Montecarlo). Fra l’altro abbiamo un esempio in casa, di come sia difficile fra giocare 6 partite in una settimana (5 se sei fra i primi 8, ma sono sempre troppe). Le partite durano tanto perchè i tennisti le fanno durare tanto, non è certo colpa degli oraganizzatori. Fra l’altro io sono fra quelli che introdurrebbero il 3 su 5 a partire dai quarti anche nei Masters, rendendo il risultato veramnete probante. Io penso che il circuito non possa vivere di 4 tornei, fra l’altro collocati in maniera asimettrica, per cui nei primi 7 mesi se ne disputano 3 e nei successivi 4 uno solo, peraltro con 3 mesi dopo privi di SLAM. O si modifica la distribuzione degli SLAM, quindi o si anticipa di un mese il RG, oppure si ritardano gli altri due per cui Wimbledono finisce a fine Agosto (e quindi diventa il primo slam indoor, per di più sull’erba, a causa delle condizioni meteorologiche) e gli USO a metà Ottobre (stesso discorso per W), quindi bisogna collocare i Masters a coprire gli spazi rimasti vuoti.
Abbastanza d’accordo. Inizio troppo diluito, farei giocare più turni la prima settimana, anticipando di un giorno l’inizio del 1° turno al Martedì, così facendo alla fine della prima settimana avremmo completato i primi tre turni, come capita per gli SLAM.
D’accordo. L’errore, a mio parere, è far giocare i Masters di seguito, a coppie: IW/Miami, Madrid/Roma, Toronto(Montreal)/Cincinnati. Andrerebbe prevista una settimana di pausa fra la fine del primo e l’inizio del secondo, durante la quale disputare dei 250 che “raccolgano” i tennisti eliminati nella prima settimana. Uno o due 250 potrebbero essere anche disputati nella seconda settimana del Master, ma il rischio è che poi anche gli esclusi dai primi turni si ritirino per preparare meglio il successivo, rischiando di avere un torneo che da molti punti a dei comprimari (i 175 si sono rivelati, almeno alla prima edizione, un fallimento). Questa è una soluzione che trovo migliore del ritorno ad una settimana, ed anche in questo caso gli esempi sono eloquenti: un torneo di Barcellona depauperato dal fatto che è troppo vicino a Montecarlo.
In conclusione, sono favorevole ad avere tutto l’anno tornei di grande rilievo, modificando l’organizzazione del calendario.
Per me è no (cit.)
P.S.
Tranne gli storici Indian Wells e Miami.
Alla fine i big giocheranno gli slam e tre quattro mille per vincerli gli altri per allenarsi
@ Born in the U.S.A. (#4014565)
Col livello fisico attuale però due master 1000 consecutivi in pieno agosto sono improponibili. Alla fine uno dei due viene snobbato o usato meramente come allenamento anche dai big, che ne giocano solo uno al 100%. Questo svilisce la competizione. Giocare ogni due giorni da modo a tutti di recuperare, anche a quelli che sono andati fino in fondo al torneo precedente.
Ai giocatori conviene, soprattutto a quelli di media fascia, al tennis non lo so.
Io penso che sia inevitabile accentrare gli interessi in pochi tornei, e l’allungamento aiuta sponsor e broadcasts vari.
Dal punto di vista tennistico, il fatto che le tds giochino bye e che alcuni non possano partecipare a tornei più piccoli che si inframmezzerebbero ottenendo magari risultati di rilievo per me non è un bene.
Va detto che date le differenze di rendimento dei tennisti un qualsiasi tennista di seconda fascia che partecipa a dun 250 o un challenger avrà chessò il 53% di possibilità di vincere un match, mentre in un master1000 sarà forse il 50%, non è che passa al 10%, quindi potenzialità di risultato ce ne sono.
A Miami 20.000 euro il primo turno, 30.000 il secondo, 50.000 il terzo
A Monaco di Baviera 6.000, 10.000, 17.000…. Per prendere 50.000 devi andare in finale.
Secondo me dovrebbero fare semifinali e finale al meglio dei 5.
Non esiste che Sinner abbia offerto due ore e mezzo di spettacolo tra semifinale e finale a Miami in cambio di un compenso milionario.
Il tennis epico si gioca al meglio dei 5. Immaginate la finale degli AO al meglio dei 3 o dei 5, a parte il vincitore diverso, paraganate lo spettacolo che si è visto. Idem l’altra finale che perse Medvedev contro Nadal e tantissimi altri esempi.
La finale del master 1000 di Roma che tutti, ma proprio tutti ricordano è stata quella durata 5 ore tra Roger e Rafa, iniziata nel primo pomeriggio e finita quasi al buio.
Chi entra in un mille si parla di 50 mila euro x il 1 turno più o meno cosa che nei 250 devi lottare 2 turni….a livello economico non c e storia…
Secondo il mio modesto parere, i MASTERS 1000 devono essere a 64 giocatori ed anche i big devono giocare il primo turno, mica avere bye.
Spesso, con il tabellone a 96, le TDS escono all’ esordio perché affrontano giocatore più rodato.
La soluzione potrebbe essere allargare le qualificazioni e farne 2 turni con 24 o 36 ingressi. (3 turni con 24 forse sarebbero troppi)
Io non sono molto d’accordo. E l’ho già scritto più volte. Finché si tratta del sunshine double ok, ma non è un doppio evento in preparazione ad uno slam, ma per Madrid e Roma e il duo nord-americano l’idea non mi piace, primo perché si va a togliere spazio ai tornei minori, mangiando spazio nel calendario, che poi perdono anche valore, poi perché lascia troppo spazio tra i due tornei. L’anno scorso leggevo di giocatori americani che tornavano negli Stati Uniti ad allenarsi tra Madrid e Roma. Ecco questo secondo me non dovrebbe esserci….
sono d’accordo, la formula montecarlo, con i 250 prima e dopo, da possibilità di giocare sul circuito maggiore a chi esce dal torneo al primo turno.
Il circuito tennistico non si deve limitare ai 5-6 big, sono bellissimi anche i tornei in cui i giocatori un pò meno forti (che poi i top 50 sono tutti signor giocatori)…a limitare tutto ai 1000 si fa un danno al movimento e, pian piano, si fa un danno anche ai 1000
Chiedo per un amico, e non è l’amico Fritz.
Se allargando la partecipazione ai 1000 si allarga la platea dei tennisti tra i primi 100 che ha un primo turno garantito, aggiungendolo al vantaggio di avere la partecipazione garantita ai primi turni degli slam, non si corre il rischio di svantaggiare ancora di più chi sta fuori dai 100, che sono proprio i tennisti più deboli da proteggere, per garantire un ricambio generazionale costante nel tempo?
Voglio dire che se aumentano i tennisti nei primi 100 che avendo più soldi garantiti possono permettersi preparatori atletici, psicologi, fisioterapisti e una programmazione più razionale e meno stressante, non stiamo andando contro la massima: “pari opportunità a tutti”?
Avverto che questo del mio amico vuole essere solo un singolo fattore del discorso, sui tanti fattori da considerare. Le cose non sono mai così semplici come sembra.
pro se con la programmazione di Indian Wells,
inizio il mercoledì, ottavi spalmati su 2 giorni ed entrambe le finali di domenica.
altrimenti contro: un sabato con solo la finale femminile con la Swiatek che rulla la malcapitata di turno, come diceva la mitica Donatella “dammi una lametta che mi sgarro le vene”
Come sempre editoriale molto interessante.
A me in linea di massima l’allargamento (in termini di partecipazione) e allungamento (come tempi) dei master 1000 piace.
Ci sono due grandi vantaggi.
Il primo è il giorno di riposo ed è giustissimo visto che il tennis sta andando sempre più su un terreno atletico e non deve diventare una gara fisica a chi ha più resistenza o più capacità di recupero in tempi strettissimi.
Il secondo è l’ampliamento del
numero di tennisti che possono accedere al torneo, fondamentale per dare ossigeno economico a quei giocatori che stanno nel limbo tra circuito atp e challenger (parlo non solo degli accessi al MD ma soprattutto alle qualificazioni dove se non sbaglio si arriva a un cut off intorno alla posizione 150).
Gli svantaggi sono meno pesanti e consistono in un inizio a rallentatore dei tornei (come evidenziato da Mazzoni) e nei bye che a me proprio non piacciono e che a mio parere non sono un vantaggio ma uno svantaggio.
La soluzione migliore secondo me sarebbe completare il percorso ed arrivare a tabelloni da 128 e tornei su due settimane intere.
Il calendario andrebbe poi adattato a questo format evitando di mettere tornei 500 che finiscono il giorno prima dell’inizio del 1000 (fare piuttosto 250 con finale al sabato) e fare un 250 anche nella seconda settimana del 1000 per dare la possibilità a chi è uscito prematuramente di poter giocare a un livello consono.
Ultima cosa…secondo me la finale (ma forse anche le semi) deve tornare a essere 3 su 5.
Qualcuno dice che non è corretto che un torneo modifichi la durata dei match nelle fasi finali, per me non è così e la finale di un 1000 vale certamente un match al meglio dei 5 set.
Personalmente vedo più contro che pro, soprattutto per i giocatori di “seconda fascia” quelli che non passano le qualificazioni o perdono al primo o secondo turno.
Per i big invece “spalmano” un pò il calendario e gli permettono di viverseli con un pò più calma
Concordo, è proprio la diluizione dei match l’effetto più fastidioso di questo formato.
C’è da aggiungere che i portatori di interessi non sono solo i giocatori e gli spettatori, ma soprattutto gli organizzatori, i quali puntano a incassi superiori e probabilmente li otterranno, e le televisioni e gli sponsor che pure aumenteranno gli introiti.
Ma gli slam restano tutta un’altra cosa, come sostiene Mazzoni