Coria: “Se Gaudenzi venisse all’ATP di Buenos Aires capirebbe cos’è il tennis in America Latina”
Mentre la stagione su terra battuta entra nel vivo in Europa, non si placano in Sud America le polemiche per la decisione dell’ATP di degradare la già breve stagione di tornei nel continente. Con la scomparsa del 250 di Cordoba il prossimo anno, saranno solo tre i tornei disputati in America Latina: i 250 di Buenos Aires e Santiago, e il 500 di Rio in Brasile. Davvero una miseria su 46 settimane di tour, considerando anche l’alto numero di giocatori provenienti dalla regione impegnati tra tour maggiore e Challenger, e la passione di milioni di appassionati, forgiata in anni e anni di presenze e grandi campioni. Proprio la nascita, ormai alcuni anni fa, di un tour Challenger molto forte e strutturato grazie a un ricco sponsor statunitense ha dato l’input per un bel rilancio dei giocatori latini. Oggi ci sono diversi argentini e cileni di buon livello, con la possibile esplosione di Fonseca come vero fenomeno per il tennis latino americano. L’ATP tuttavia ha altri piani: gli interessi ormai sono stati spostati nel medio oriente, dove ci sono risorse enormi. Così che la pressante richiesta dalla capitale argentina di ospitare un torneo 500 per alzare il livello e l’interessa è stata rispedita al mittente, e la cosa non è stata presa esattamente bene.
I tennisti e commentatori di Argentina, Brasile e non solo hanno scritto fiumi di articoli, descrivendo una situazione per loro tutt’altro che positiva. A loro dire non mancano nemmeno soldi e sponsor, ma la volontà di far crescere il tennis al massimo livello nell’area. Quindi una questione prettamente politica. In questo solco rientrano le parole piuttosto polemiche pronunciate da Federico Coria, che al collega Sebastian Varela ha rilasciato una lunga intervista su Clay nella quale si sofferma anche su questo tema.
“Per me quello che bisognerebbe fare, non so se sia già stato fatto, è invitarlo (Gaudenzi, ndr) e fargli vedere la passione che ha il tifoso sudamericano, come vive lo sport, come lo colora” afferma Coria. “Credo che se fosse stato presente alla partita di Wawrinka a Buenos Aires, avrebbe sicuramente capito come vive questo sport un sudamericano. Perché uno svizzero e un cileno (Nicolás Jarry) giocano a Buenos Aires e il campo ha un tempo spettacolare e poi un ragazzo che ha già vinto tre Slam se ne va praticamente piangendo per aver perso un secondo round di un ATP 250… è incomprensibile per qualcuno che non è di queste parti. Un ragazzo che ha vinto tutto, gli ha fatto così male. Tutto l’amore che aveva ricevuto dalle persone lo ha portato a questo, e non lo dimenticherà mai. Quindi spero che l’anno prossimo lui (Gaudenzi, ndr) possa venire al tour così potrà vedere com’è”.
Chiedono a Coria se il Presidente è vicino ai giocatori. Secca la risposta di Federico: “Non lo vedo quasi mai. Di tanto in tanto l’ho incontrato nei grandi tornei. Sicuramente chi sta più in alto deve avere più contatti con lui, almeno credo”.
Ultima nota per le pressioni ricevute dai social network. Anche Coria è soggetto a insulti parte di scommettitori frustrati, confermando come il mondo del betting sia il cancro dello sport: “Ormai non apro più i social o quasi, e nemmeno guardo nelle richieste di messaggi di Instagram, perché sono praticamente tutti insulti da scommettitori, sia che abbiano vinto o perso le loro giocate. Le poche volte che ho letto ultimamente ho trovato un ragazzo che mi ringrazia e mi ama, dopo la partita successiva mi augura che tutta la tua famiglia muoia”. È la foto esatta di un fenomeno orrendo, al quale il mondo del tennis dovrebbe mettere un freno.
Marco Mazzoni
TAG: Andrea Gaudenzi, Federico Coria, Marco Mazzoni, Tornei in America Latina
Tutti questi tornei in Europa e oriente non vanno bene, anche perchè poi in Europa sono quasi sempre in Francia.
Il circuito deve essere più variegato anzi io proporrei da gennaio a marzo America, da Aprile a Agosto Europa e poi Oriente, Slam esclusi. Così si farebbero anche meno viaggi lunghi
Beh, ma non vedi che sul fatto che Bianco ed M&M’s sarebbero due utenti diversi lo sfotto continuamente? Pure sul fatto che il suo libro verrebbe atteso con impazienza da editori stranieri… Pure sul fatto che sono “secoli” che il libro dovrebbe uscire e poi, invece, caso strano, poi non esce mai…
Però il fatto che avere molti tornei in certo paese sia un grosso vantaggio per i tennisti della nazionalità di quel paese è indubbio ed è riconosciuto da tutti gli addetti ai lavori (perfino Sinner in un’intervista ne ha parlato).
Il discorso è però lungo e, per spiegare BENE tutte le ragioni e tutte le eccezioni, dovrei fare un post lunghissimo che eviterò di fare (lo farei solo la Redazione pubblicasse mai un articolo “Avere tanti tornei nel proprio stato aiuta o no i tennisti?”).
Fermo restando che è ovvio che chi è fortissimo emerge anche se è cittadino di uno stato con pochissimi tornei…
Ennesima (tua),sciocchezza!!!
PS: sei sempre più patrimonio dell’UNESCO!!!
Anche te,tu aspetto!!!
Gaudenzi frequenta solo Hotel 5 stelle lusso. Se ospite di Arabi, meglio ancora.
Mazzoni, sono d’accordissimo: le scommesse sono il cancro dello sport. Però vorrei che lo scrivessi anche nell’animata sezione Betting di questo stesso sito, piena di questi stessi truffatori.
Lo aveva e gliel’hanno scippato a favore dei Cinesi. La Germania ha comunque 2 500 e 2 250…
E cosa vogliamo dire di un Paese come la Germania che non ha nemmeno un Master 1000?
Ma non l’hai ancora capito che quel tizio è una miniera di boiate?
Coria dice cose che gli vengono dal cuore e non dalla ragione, infatti poi parla degli scommettitori che se la prendono con lui quando perde partite che avrebbe divuto vincere. Gran danno gli scommettitori, ma anche il match fixing…
Infatti non è una tesi mia,ma che ho più volte dimostrato come inconsistente, ed i dati lo confermano inequivocabilmente., piaccia o no al Noto DM, al quale, come già dissi non rispondo perché non è mia intenzione entrare in simmetria con alcuno. I Sudamericani, e gli Argentini in particolare, non a caso i più numerosi, venendo da una scuola che ha radici nobili e lontane (in un altro post ho fatto il nome di Vilas e Clerc, tennisti che erano in attività 50 anni fa, altro che i Challenger di oggi) grazie ad un calendario neanche paragonabile a quello Europeo o Nordamericano, ma che si svolge ormai su buona parte dell’anno,possono contare su una certa continuità soprattutto per le seconde e terze file: domani si svolgerà la finale a Tucuman con due argentini, torneo dove ci sono 4 semifinalisti argentini, con quello meglio piazzato, Collarini, 312esimo del ranking. Allo stesso tempo però abbiamo un finalista a Bucarest, città molto lontana dal sudamerica, un semifinallsta a Barcellona, appena più vicina, ed un finalista al Challenger di Oeiras, sull’altra sponda dell’Atlantico, quindi “vicinissimo”… Tutto questo per dire quanto sia semplicemente insostenibile la sciocchezza, peraltro spesso ripetuta dallo stesso personaggio a proposito dei successi degli italiani, che sarebbero stati procacciati dal gran numero di tornei che si svolgono in Italia, mente il dato di realtà è che, invece, i tornei numerosi favoriscono un “affollamento” al livello di questi tornei: per gli italiani al livello challenger, per francesi e statunitensi ad un livello superiore. Ma chi diventa top lo diventa per suo merito, e questo vale per italiani, argentini, cechi od uzbechi.
Il famoso libro …… bianco …… nomen omen ….. amen
Gran femmina
Dico una stronzata: Non si potrebbe invertire e fare IW e Miami in febbrario (tanto sono posti comunque caldi) continuando la stagione del cemento che comincia in gennaio in Australia e spostare i tornei latini in marzo e dare continuità alla stagione su terra?
Perchè non mi sembra che questi tornei richiamino chissà quali grandi campioni. Quest’anno c’era Alcaraz vero ma sicuramente è stato pagato a peso d’oro. La maggior parte sono terraioli in cerca di punti facili. Credo che per molti giocatore non abbia senso andare a giocare laggiù su terra tra la trasferta australiana e quella in Nord America entrambe su cemento.
Si’ ma il libro?
Giriamo la domanda all’esperto
White ciucciapanda Christmas
Ma sto Federico Coria, lo sa che il tizio cui allude ha fatto il torneo almeno tre volte e una volta pure i quarti a Buenos Aires? Ce l’avrà un’idea del posto…
Ci sono tanti argentini perchè in inverno giocano in Sud America dove ci sono challenger su terra battuta anche fino a Natale o quasi, mentre in Estate giocano in Europa ancora su terra battuta, quindi hanno molte più possibilità di salire in classifica. Ovviamente ne consegue che anche il loro livello sale. A riprova Navone è in finale in un ATP anche questa settimana, anche in Europa.
Si, OK, ma Coria chi ? Quale ?
Come dire : la Williams ha detto che negli USA il tennis è un bello sport.
Si, ma chi ? Serena o Venus ? Guillermo o Federico ?
PS lo chiedo io = il famossimo libro che tutti quanti gli editori europei si disputano a suon di rilanci, l’hai poi finito? O sono di nuovo intervenuti “incredibili problemi tecnici?” La Cia dell’atp è riuscita a rubare tutte le copie del libro?
“Un ‘iniziativa a due” = compari assieme ad uno specchio gigante per far apparire assieme te & M&M’s?
È una vergogna come dall’ avvento di Gaudenzi il tennis sia diventato troppo Europa centrico.
Ci sono continenti di serie A, l’Europa e il nord America, altri di serie B e persino di serie C (africa)
Fosse per me metterei un minimo e massimo di atp /challenger e futures per continente.
Al momento usa Francia e Italia hanno circa il 40% dei giocatori tra i top 300 e questo nn va assolutamente bene per lo sviluppo della disciplina
soldi in cambio della storia…ben fra 20-30 anni…rimarranno le figurine e si vivrà di highlights…
Ahahahaha Ahahahaha Ahahahaha
È vero
Mi sento quasi una bestia di satana…. giuro che non ho girato un vinile al contrario però…
L’avete invocato, e alla fine è arrivato.
Tipo Belzebù.
Nooooooooooooooooooo
Qui gatta ci Coria
L’America Latina ha un piccolo problema per l’economista-aziendalista Gaudenzi: è troppo povera! Organizzare tornei faraonici li andrebbe contro alcuni principi economici nonostante la passione della gente. Anche il Boca ha tanti tifosi appassionati ma se visioni il suo stadio magari non ci organizzi la finale del Mondiale per Club spostandolo fatalmente in Arabia Saudita!
Beh, c’è poi il fatto che la Svezia in realtà è un paese “storico” per il tennis.
Più che altro, come ne parlavo in un altro articolo, entro una decina d’anni è possibile che arabi e cinesi acquistino sempre più importanza e, in quel caso, probabilmente acquisirebbero date importanti anche a scapito di tornei “storici” e quindi non tanto in danno del Sudamerica, che già ne ha pochi, ma a danno dell’Europa (loro poi, oltre ai money, hanno “grossi spazi”, Cina in primis, per costruire tutti i campi e gli stadi possibili e immaginabili). Gli Usa, infatti, non so se, anche solo per “orgoglio nazionale, si lascerebbero “scippare” i loro tornei “storici” dai cinesi, per questo che dico che mi pare più facile che “ceda” qualcuno di quelli europei… Si vociferava perfino che la Cina avrebbe potuto prendersi lo slam australiano. In futuro chissà??.
@ walden (#4012802)
Paesi ai margini del tennis Austria Svizzera Svezia? Solo perché non hanno un top 10 , in questo momento , non dovrebbero organizzare tornei ? Guarda che i paesi che organizzano Slam , Francia Usa Australia Inghilterra neanche loro hanno un top 10 , quindi non dovrebbero organizzare gli Slam ?
Ovviamente un circuito
Faccio un’eccezione e rispondo l’ho promesso di recente nelle 4 giornate milanesi al mio alias
(MM&I),di non commentare più o in casi eccezionali (tipo questo).Caro patrimonio dell’UNESCO se leggi attentamente l’articolo a firma del buon Mazzoni c’è scritto proprio che l’alto numero di argentini e sud americani è dovuto proprio grazie alla “fortuna” di avere in circuito di challenger (oltre agli Itf ndr),riservato esclusivamente a loro e pochi altri,ed è proprio la teoria che portiamo avanti prima MM&I e poi il sottoscritto,ossia di quanto sia importante e determinante avere tornei tutte le settimane nel proprio paese per scalare il ranking.
P.S.: Per la gioia di molti voi stiamo studiando un’iniziativa a due tipo quella avvenuta a Rotterdam.
Chissà se finalmente apri gli occhi e ti rendi conto del malcontentoche continua a creare da anni il tuo idolo!!!
Gaudenzi non lo vedi mai in Sudamerica perché sta’ al paesello di Faenza e non gli frega niente dell’America del sud ma è più attratto dai Petrodollari arabi, caro Coria. Sveglia.
E già ma gli Stati guadagnano dalle scommesse, sono loro i primi dipendenti, come l’Italia, perciò the show must go on
Guarda che il ciucciapanda sostiene che ci sono tanti argentini solo grazie ai troppi tornei che si svolgono in AL…
Posso capire le lamentele di Coria ed io non sono per niente entusiasta del fatto che si riducano gli spazi in AL per aumentarli in MO. Dopodiché mi sembra che le due aree dove ci sarebbe bisogno di sfrondare (e riequilibrare) siano EU e NA. In Europa c’è un numero assolutamente spropositato di tornei in Francia, e paesi tennisticamente ai margini come Austria Svizzera e Svezia ne dovrebbero avere 1 al massimo, o nessuno, come la Svezia. L’Italia ha un solo torneo, peraltro un classico della storia del tennis, il più antico dopo gli SLAM, un patrimonio del tennis mondiale. Quindi io sarei partito da queste aree, non dall’AL.
Finalmente abbiamo capito chi si nasconde dietro il ciucciapanda.
Federico Coria
Se Bianco+M&M’s legge questo articolo chissà cosa posta…