Carbonell: “Nei giovani vedo meno passione, ad eccezione di Sinner. Alcaraz? Manca continuità”
Il torneo 500 di Barcellona ha visto in Spagna il ritorno come commentatore per il canale Teledeporte di Tomas Carbonell, catalano 55enne ex n.40 ATP negli anni ’90. Era una delle voci più apprezzate del tennis iberico, quindi il suo ritorno ai microfoni per l’edizione 2024 del “Godò” è stata salutata con soddisfazione dal pubblico nazionale. Il media puntodebreak ha approfittato per intervistarlo, spaziando su vari temi. Oltre a varie faccende più personali e relative alla Spagna, Carbonell ha parlato anche del momento del tennis attuale, soffermandosi su di un punto a lui molto caro. Ritiene infatti che il tennis oggi sia cambiato troppo per colpa delle valanghe di dollari ricevute dai giocatori di altissimo livello, e questo ha portato ad una minore passione in loro, con l’eccezione di Jannik Sinner che secondo Carbonell invece è un professionista serissimo animato da un amore totale per il gioco e la sua professione, esattamente come gli immortali della disciplina.
“Negli ultimi anni alcune cose stanno migliorando molto, come i premi e la qualità dei tornei. Anche i giocatori si evolvono con il loro tennis” commenta Carbonell. “Di negativo direi che vedo sempre meno passione, mi piacciono i giocatori che giocano per la gloria, ma quando sei miliardario… uno zero in più o uno zero in meno cambia poco, un successo in più o uno meno ugualmente. Resto dalla parte di giocatori che hanno passato la loro vita a giocare come ha fatto Federer, o anche come continua a farlo Djokovic, tennisti che giocano per vincere gli Slam, che continuerebbero a farlo anche gratuitamente. Questo si sta un po’ perdendo con le nuove generazioni, ad eccezione di Jannik Sinner. Gli altri stanno perdendo quella visione romantica che ho di questo sport”.
Ecco cosa distingue Sinner dagli altri per Carbonell. “Come dicono gli americani, Sinner è un tennista h24, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno. Lo vedi parlare e ti rendi conto che per lui non esistono martedì né domeniche, non esistono giorni festivi né giorni feriali: vuole essere un mito. Ciò che conta per lui è migliorare ogni giorno, avvicinandosi ai suoi idoli. Se farà la storia? In questo momento ti dico di sì. Jannik ha l’intelligenza per riuscirci. Non solo devi amare quel che fai, devi anche essere intelligente. Rafa, Roger e Novak lo hanno sempre dimostrato: non solo sono stati molto bravi, sono stati anche molto intelligenti e questo li ha portati ad essere quel che sono diventati”.
“È difficile paragonare le epoche, sono discorsi affascinanti ma che lasciano il tempo che trovano. Prima parlavamo di Sampras come del migliore della storia, ma ora ne abbiamo avuti tre contemporaneamente superiori a lui. Questo è molto difficile da ripetere, qualunque epoca paragoni a quella che sta terminando finisce per essere peggiore. Ma questo non significa che non ci si possa emozionare di nuovo. Per me Sinner è un’ispirazione che mi fa emozionare nuovamente“.
Immancabile la domanda su Alcaraz, nuovo fenomeno del tennis spagnolo: “Quello che mi piace di più di Carlos è quello che trasmette in campo, proprio quello che Sinner non ha. Col tempo Sinner sarà un giocatore di cui si parlerà molto per via dei suoi titoli, ma Alcaraz ha qualcosa che nessun altro ha: quando gioca, viene voglia di giocare con lui. Partecipi alle sue partite, quando fa un punto ti fa alzare dalla sedia. Sinner ha altre cose molto buone, ma Alcaraz ha una passione irrefrenabile. Spero che la sua salute sia dalla sua parte. Non sono preoccupato per la sua carriera, ma sono preoccupato per le sue disconnessioni. Carlos è un giocatore che ha bisogno di giocare tanto, che corre molti rischi, un giocatore che è tutto o niente. La continuità lo aiuterebbe a essere un giocatore migliore. Veniamo da un periodo in cui si diceva che Alcaraz non raggiungeva i suoi obiettivi e, all’improvviso, vince Indian Wells. Ma ora, all’improvviso, smette di giocare di nuovo. Questo è ciò che mi preoccupa, questo andirivieni può impedire ad Alcaraz di essere un tennista capace di fare lo storia”.
Marco Mazzoni
TAG: Carlos Alcaraz, Jannik Sinner, Marco Mazzoni, Tomas Carbonell
Pensavo Nestor quello di Lost
Zero carbonella
Il gioco di alcaraz è più bello di quello sinner, ma non significa che è più vicente.
Come roger e nole
Capisco l’opinione ma io la vedo diversamente. Forse sono più cinico ma in quel frangente dove tutti hanno visto il “bello” di Jannik io ci ho visto un’ingenuità che ha pagato a caro prezzo. Aveva la possibilità di chiedere la verifica (non era un punto secco, comunque si sarebbe restati sulla parità e con un break di vantaggio) e la sconfitta più che dovuta a Tsitsipas è stata per il contraccolpo e la volta successiva credo che si fermerà come fanno un po’ tutti perché è l’unico modo al momento per riparare l’errore.
Giusta e acuta osservazione la tua, ma io non dimenticherei nello stesso tempo anche il massimo livello di rispetto e di educazione che conserva sempre Jannik nei confronti di chiunque avversari o persone comuni ( ma non è un santo,chiaro )
L’incapacità di reagire all’ingiustizia è infatti l’interpretazione che è stata data, ma che secondo me non coglie nel segno, non con il suo personaggio. Certo che Jannik si vede in una parte scomoda nel fare polemiche, per lui la via più semplice e più ovvia per risolvere i contrasti è guardare esclusivamente al futuro e rimettersi a lavorare…
Non tutti sono come lui e bisogna ammettere che la tendenza a rimuginare e a recriminare sarebbe più naturale.
Ma la sua non è santità, né incapacità di reagire al male (che è poi uno degli aspetti della santità e dello stoicismo), la sua indole risiede in quell’estremo senso di professionalità che fa dire a Carbonell che è tennista al 100% anche mentre dorme, persino nell’inconscio, e che lo porta naturalmente a imboccare una via pragmatica e non legata a reazioni troppo emotive.
Però ci potrebbe anche essere una chiave di lettura diversa ovvero l’incapacità di Sinner di reagire all’ingiustizia. Lui stesso ha accennato a un indurimento muscolare cagionato da una tensione nervosa.
Io credo che Sinner sia un giocatore che oltre alla crescita tecnica e fisica stia migliorando mentalmente: dopo Tiafoe e Rune ci sarà uno Jannik più solido proprio dopo questo episodio, un giocatore cioè non solo imperturbabile ma che da situazioni scomode si carica diventando ancora più incisivo.
Titolo fuorviante su Alcatraz l, Carbonell non dice che gli manca continuità, ma che è preoccupato per gli infortuni.
Rimane il più giovane n1 della storia che ha già vinto due slam e ho già perso il conto dei 1000 e nonostante infortuni e cali di forma degli ultimi mesi è saldamente al n3.
Ci sarà un motivo se quest’anno e per i prossimi dieci vince il titolo di giocatore più amato dal pubblico…l’altro chi era..ah si Federer…
A me sicuramente può essere, ma, pensando ai tuoi trascorsi, pensavo al tuo solito “amore” per GB…
Carbonell dice di Sinner una cosa esattissima e non affatto scontata, se non altro perché molti non l’hanno ancora capita…
Torniamo a Montecarlo, alla differenza di reazione tra Sinner e Medvedev nello stesso torneo, nello stesso campo e dopo aver subito la stessa ingiustizia (palla fuori non chiamata e falco che lo conferma in seguito).
Medvedev rompe la racchetta, ingiuria l’arbitro, esce completamente dalla partita, e in conferenza stampa carica contro l’Atp. Sinner in conferenza elogia l’avversario (“nel finale ha alzato il livello”) e ha parole di comprensione per l’arbitra (“tutti possiamo sbagliare”).
Due reazioni all’opposto, ma lo dico subito… io mi sarei comportato come Daniil perché sono umano (troppo umano!). Allora Sinner è un non-umano, come dice Bublik? Non è questo il punto, non è né un non-umano, né un santo, uno stoico o un asceta…
La spiegazione è semplicemente che Jannik, compresa l’irreversibilità del suo errore di valutazione, ha rimosso del tutto quest’ultimo da ogni ragionamento sul futuro, se ne è assunto la responsabilità = “non dovevo mettermi nella situazione di far dipendere l’esito dell’incontro da un unico punto” = “da domani, lavorerò ancora sul fisico e su tutto il resto perché ciò non si ripeta”.
Questo è stato il ragionamento di Jannik, non la cavalleria né l’altruismo o l’empatia per il prossimo, né un malinteso senso del fairplay. Ha ragionato come uno che è tennista 24h/24h, 7g/7g e 365g/a, esattamente come ha detto Carbonell!
A te
Per capire, Rune a Montecarlo era impressionato dagli allenamenti di Jannik…
Altri esempi illustri? Chissà a chi ti riferisci…
Battutone di Enzo!!!! It made my day!
Non si può essere d’accordo con Carbonell quando dice che Sinner non trasmette le stesse emozioni di Alcaraz.
Personalmente con il gioco che ha Jannik straripante,veloce,potente e nella maniera con cui colpisce la palla,non ho dubbi che il nostro campione trasmette tanta roba anche lui.
Bah proprio perché Alcaraz fa un gioco a limite fisicamente e rischioso non può essere anche molto continuo. Il tipo di gioco che funziona solo in periodi di particolare esaltazione ed invece in periodi meno brillanti si spegne! Se alcuni suoi colpi usa il talento nel palleggio deve strafare anche di fisico per rimanere in dominio quindi non è un talentuoso sempre leggero e soave ma anche eccessivamente fisico in difesa!
D’accordissimo
The Lurker…………..scomparso. Per me sei uno dei 4-5 migliori in assoluto da leggere, aspetto!
Secondo me ci sono diversi ragazzi che si impegnano, ne cito alcuni: Ruud, Rublev, Felix Auger Aliassime, Rune e lo stesso Berrettini. Poi ci sono alcuni che sono più talentuosi degli altri, ma non c’è mai stato un monopolio di un solo giocatore. Certo che Sinner attualmente è fra i migliori, ma la concorrenza è tanta.
Gran bel giudizio. Sembra proprio aver colto nel segno
Boh. Io onestamente vedo in Sinner tanta passione, ma la vedo anche in Alcaraz, Rune, Shelton, ognuno la mostra a suo modo. Il nostro a un certo punto sembrava pure essere destinato ad una carriera un gradino sotto ai primi due, che lo avevano preceduto nei successi e superato in classific, pur essendo due anni piú giovani. Probabilmente se Carbonell lo avessero intervistato un anno fa, avrebbe detto un’altra cosa.
@ Markux (#4010477)
Prova un antidepressivo, potrai vincere la malinconia, enzo
Concordo su ogni parola. Molti tennisti guadagnano troppi soldi in poco tempo e questo gli da alla testa. Proprio per questo motivo che giovani speranze si bruciano in breve tempo. enzo
Trattasi di narcisismo. Chi cerca sempre la prima posizione nei commenti è un malato cronico.
Ci sono altri esempi illistri qui, di gente che scrive i propri siparietti egotici ben prima della pubblicazione degli articoli, e consuma il dito indice sul mouse a fare il refresh della pagina per accaparrarsi la vetrina della prima posizione. Nella vita reale questi soggetti li riconosci confrontando gli indici delle mani, uno drammaticamente più corto…
“E non c’è niente da capire”..cit. è uno dei tanti che guardano con invidia alle “dimensioni” degli altri credendo che siano importanti…
E tu invece?
dice delle banalità??….stento a capire….o meglio, capisco ma non vorrei capire…
È il tuo commento a suscitare malinconia, tanto più per il fatto che è spesso il primo, come se il forum avesse bisogno del tuo incipit
Praticamente una dichiarazione d’amore per Jannik.
Tanto carbonell al fuoco ma Tomas dice le solite banalità sul Circuito. Che malinconia.