Steve Johnson saluta il tennis Pro, sconfitto nelle quali di Indian Wells
Esce dal campo commosso, accompagnato da moglie e figli, sotto gli applausi del pubblico di Indian Wells. Questa l’ultima immagine da Pro Steve Johnson, che con la sconfitta nel primo turno di qualificazione (vs. Nava) nel 1000 californiano ha simbolicamente appeso la racchetta al chiodo.
34 anni, quattro titoli ATP vinti in carriera e un buonissimo best ranking di n.21, lo statunitense era scivolato oltre la duecentesima posizione, e dopo aver attraversato tanti problemi fisici ha deciso di terminare la propria carriera in uno dei tornei a lui più cari, dove si recava da bambino a vedere i campioni e ha spesso dato filo a torcere ai migliori (ricordiamo un match durissimo perso contro il super-Federer targato 2017).
🎾 Four ATP Tour singles titles
🎾 Career-high ATP Ranking of No. 21
🎾 Men’s doubles bronze medalist at 2016 OlympicsCongratulations on a fabulous career from all of us at #TennisParadise, @SJohnson_89 👏 pic.twitter.com/b8CL0XyIyq
— BNP Paribas Open (@BNPPARIBASOPEN) March 5, 2024
Johnson ha vinto anche un bronzo in doppio alle Olimpiadi di Rio 2016, e conclude la sua carriera con un 8 milioni di dollari di prize money. Molti in Italia lo ricorderanno per l’incontro disputato a Roma nel 2019 contro Sinner, l’esordio assoluto nel torneo per l’azzurro. Jannik alla fine rimontò uno svantaggio di 4-1 nel terzo set, vincendo il suo primissimo match al Foro Italico.
Dotato di un tennis “classico” per un tennista a stelle e strisce, fatto di potenza col diritto dopo un bel servizio, si è sempre distinto per assoluta educazione in campo e sportività.
Prima di passare Pro, Steve è stato protagonista di una brillante carriera sportiva a livello universitario. Ha frequentato la University of Southern California dal 2009 al 2012, conquistando titoli a squadre NCAA in tutte e 4 le stagioni e vincendo 2 titoli NCAA in singolo (2011-2012). Ha concluso il 2011 e il 2012 come giocatore universitario n. 1, concludendo la carriera con 72 vittorie consecutive in singolo.
La sua carriera è stata segnata terribilmente dalla morte del padre (a soli 58 anni, per un improvviso attacco di cuore). Era legatissimo a papà, ebbe difficoltà ad accettare questa grave perdita e subì un lungo di periodo di difficoltà psicologica, con attacchi di panico che lo limitarono in campo. Dopo aver battuto Borna Coric a Roland Garros, scoppiò in lacrime per la forte emozione, dedicando il successo al padre.
Johnson sarà ricordato sicuramente per la sua spiccata umanità e correttezza, valori che valgono ben più di qualche titolo. Buona vita, Steve.
Marco Mazzoni
TAG: Masters 1000 Indian Wells 2024, Ritiro, Steve Johnson
Pensa che lui non si è mai accorto della tua esistenza.
Quell’ episodio al Roland Garros quando scoppiò in lacrime per il padre dopo aver battuto Coric me lo ricordo bene, resterà sempre il miglior ricordo di lui come uomo e come tennista.
Una bellissima persona prima che un ottimo tennista. Buona vita❤️
Si tacuisses …
Schumacher anche allora, fece un ritorno alle competizioni dopo tre anni disastroso…
A me non mancherà.
Sampras e Pennetta, entrambi dopo aver vinto lo US Open.
Sempre belle parole… 🙁 🙁
Spero ti ritornino indietro con gli interessi.
Ti chiami Andreas Seppi?
…andavo un po’ a memoria, quindi devo fare alcune correzioni a quanto ho detto su Merckx. Il calo di prestazioni di Merckx risale effettivamente al 1975, ma solo dopo un ottimo inizio di stagione, con parecchie classiche vinte. Da maggio in poi Eddy cominciò a perdere colpi: perse il Tour e nel resto dell’anno vinse solo qualche corsa minore. Nel 1976 azzeccò d’esperienza la Milano-Sanremo, poi in tutto l’anno vinse solo quattro corse minori. Nel 1977 cambiò squadra e vinse ancora quattro corse minori. Nel 1978 dopo un inizio disastroso si ritirò a marzo, a 32 anni e 9 mesi, età in cui i suoi contemporanei Gimondi, Van Impe, Zoetemelk, etc, stavano dando il loro meglio. 435 delle sue 445 vittorie sono venute entro il 1975.
Qualcuno parlò di mononucleosi o altro virus non identificato contratto nel 1975, che ne avrebbe poi limitato le prestazioni anche se non in misura drammatica come accaduto, ad esempio, a Soderling. Altri pensano che si sia semplicemente trattato di una carriera troppo intensa. Beninteso, comunque sia, onore al campionissimo belga.
32 è un pó poco,ci sono giocatori over 32 che sono o sono stati ancora per un pó molto competitivi:Dimitrov,Monfils,Mannarino,Murray,Wawrinka,Gasquet… loro a 32 erano ancora molto competitivi ed hanno vinto anche dei titoli,mediamente è sui 35 anni che arriva il declino,poi ci sono alieni come Federer,Nadal e Djokovic non solo nel gioco ma anche fisico che anche a 36/37 anni vincevano ancora slam e 1000,Federer si è ritirato quando aveva quasi 40 anni ma l’anno prima ha fatto quarti a Wimbledon,non roba da ridere
Beh, Merckx non può stare in questo elenco…massacrato da dieci anni di carriera troppo intensa, sempre Giro&Tour, sempre a tutta da febbraio a ottobre…il penultimo anno collezionò sconfitte ovunque (1975) e l’ultimo anno fu l’ombra di sé stesso, al Giro si staccava regolarmente in salita. Ritirato a soli 31 anni.
Ugualeall’addio di Totti alla Roma
Francamente il confronto stride e non poco…
la cosa che penso che carriera breve hanno i tennisti dai 18 ai 32 se va bene circa 14 anni solo
Incredibilmente Steve Johnson battezzo’ due carriere pro di giocatori italiani, uno Sinner e l’altro Liam Caruana l’anno prima…
Bellissime immagini. In bocca al lupo a Steve
Ma starà piangendo perchè non è mai entrato nella top 20 ? Cioè … best ranking uguale a quello del nostro Lorenzo Sonego bistrattato e mal trattato dai tifosi esteroifili o dai sinnerofili.
…
A me l’unica cosa che viene in mente e che ricordo è quel match a Roma del 2019 contro Jannik Sinner. Partito a razzo, tutti pensavamo ” ok, un altro che ci prova nel tennis che conta, come arriva un giocatore solido a casa in meno di un’oretta “.
Invece poi Sinner ha macinato un gran tennis, fatto vedere veramente colpi straordinari andando a vincere al terzo set.
Ed io avevo già scritto 5 anni fa ” Oggi è nato un fenomeno ! ”
Perchè un conto era vincere un future, o un challenger, un altro è passare il turno contro un top 50 a Roma. Davanti ad un pubblico 100 volte più numeroso, con un palscoscenico moto più importante rispetto a quelli dei challenger o future.
Li veramente era nato, ovviamente un fenomeno per modo di dire, ma un giocatore dal grandissimo futuro, e io dicevo : almeno top 10.
Così è stato.
Merito di chi ? Prima del lariano coach Riccardo Piatti poi dell’interista Simone Vagnozzi. Ovviamente.
@ Markux (#3951629)
Murray magari ti sta leggendo…speriamo! 😆
@ Markux (#3951629)
I veri sportivi sono quindi solo i campioni. Un banalissimo numero cinquanta del mondo non solo è più scarso, sbaglia pure a trascinarsi guadagnando quanto più possibile.
Ma purtroppo,quando arrivano certe richieste,non si può fare a meno di esaudirle…
Oltre che ottimo tennista è anche un uomo colto, laureato in psicologia e specializzato in “human resources” (psicologia del lavoro). A me ricordava, con quei baffoni, il mitico Wyatt Earp…
Somiglia alla carriera di Sonny …
Ma Sonego ha altri 7 anni per migliorarsi
Forza Lollo
Purtroppo il solo rovescio in slice non è sufficiente per il tennis moderno.
Ritirarsi quando non si è più competitivi è sempre poco bello da vedere, è un trascinarsi. I veri sportivi si ritirano quando sono nella breccia, vedi Schumacher o Merckx o Casey Stoner etc etc, sportivi che quando hanno chiuso le loro Carriere erano ancora a un livello alto.
un altro pro che è emerso attraverso il sistema dei college usa.
Concordo
Una gran bella persona, ci mancherà come uomo e come tennista.
Simpatico statunitense me lo ricorderò per sempre quando perse contro Sinner a Roma nonostante un vantaggio di 4-1 nel terzo set! Discreto giocatore e grazie al duro lavoro arrivò al suo best ranking nr 21 del mondo! Auguri per il futuro
Almeno una wild card l’avrebbe meritata nell’ultimo torneo della sua carriera e nella sua nazione.
Stanotte meritava di vincere , peccato, ciao Steve