Ferrero parla di Alcaraz: “Deve migliorare a livello tattico. Non ha fretta di avere una relazione sentimentale, prima o poi arriverà”
Juan Carlos Ferrero, coach di Carlos Alcaraz, afferma di essere estremamente soddisfatto del percorso svolto insieme al suo giovane assistito, con risultati straordinari ottenuti anche prima di quel che poteva immaginare. Non è particolarmente preoccupato per il periodo così così di Carlos, anche se sottolinea la necessità di migliorare dal punto di vista tattico, mentre respinge al mittente le dure critiche che Andy Roddick ha indirizzato al servizio del più giovane n.1 della storia. Questo il sunto di un’intervista che “mosquito” ha concesso al collega Sebastian Fest su Clay alcuni giorni fa. Riportiamo i passaggi più significativi del pensiero del coach, che raccontano molto del suo approccio al lavoro con Alcaraz.
“È molto giovane, penso che abbia bisogno di continuare a maturare per prendere buone decisioni in campo” afferma Ferrero. “Ha bisogno di crescere a livello tattico, saper leggere un po’ meglio le partite, tutte cose che vengono con l’esperienza, anche conoscere bene i giocatori, sapere su che piede zoppicano o quali sono le loro virtù. Anche sapersi arricchire dai rivali più diretti, di quelli che stanno lassù, come Jannik, Medvedev, Novak, Tsitsipas, Zverev… Prendere le esperienze contro tutti loro per continuare ad alzare il livello, imparare ad allenarti ogni giorno con lucidità e idee per migliorare. Un po’ di tutto, alla fine non si può fermare la progressione di un giocatore di 20 anni. Non importa quanto sia alto in classifica o i risultati, alla sua età può migliorare in tutto”.
Ecco la critica alle parole di Roddick, che stigmatizzava la debolezza della battuta di Carlos: “Il servizio è qualcosa che Carlos sta già migliorando. Quando aveva 15, 16 anni non serviva bene, abbiamo fatto un cambiamento biomeccanico nel suo servizio. È una delle cose più difficili da migliorare per un ragazzo che non è battitore non naturale. Un giocatore come Roddick, che aveva nel servizio il suo colpo più naturale, può essere molto facile migliorare perché è la sua migliore risorsa. È come se avessi detto a Carlos di migliorare il suo diritto. È semplice farlo, perché è il suo colpo più naturale e quindi è anche più facile affinarlo. Il servizio invece non lo è, quindi è qualcosa che deve essere rifinito poco a poco e così stiamo procedendo. Il servizio di Carlos ha velocità, direzione, stiamo lavorando per ottenere maggiore coerenza con la prima di servizio, ma ci riuscirà poco a poco. Dobbiamo continuare a migliorare. È facile criticarlo quando è la tua migliore virtù e vedi tutto così semplice. L’opinione è rispettabile, ma non la condivido del tutto perché Carlos ha migliorato molto il proprio servizio. Tre anni fa avresti detto ‘Ma come diavolo serve”‘. È qualcosa che migliora poco a poco, non è così facile avere un servizio con molta velocità e molta direzione”.
Molti commentatori rimproverano ad Alcaraz di esagerare con colpi al limite, cercando troppo lo show e poco la sostanza. Questa la risposta di Ferrero: “Fa parte del suo gioco, gioca in modo naturale con molta intensità, esplosività. E questo rende spettacolari molti dei suoi punti. Non è vero che cerca di fare ogni cosa super spettacolare, ma è anche vero che gli piace far divertire la gente, e a volte si butta in un “hot shot”, ma la consistenza, il giocare tatticamente non lo sono. A causa del suo modo di giocare, succede spesso”.
Molto per JC dipende dal carattere di Carlos: “È un ragazzo molto estroverso a livello caratteriale, ha molto carisma, lo seguono tantissime persone. E ancora oggi continua a sorprendermi quasi ogni giorno con qualche colpo. L’altro giorno gli ho chiesto di provare una risposta bloccata in smorzata in allenamento, come faceva spesso Federer. Lo ha fatto al primo colpo e gli è venuto alla perfezione, non c’era modo rigiocare la sua palla. Queste sono cose che puoi chiedere alle persone che hanno davvero quelle qualità naturali, che creano situazioni dal nulla. Carlos continua a sorprendermi, è il suo modo naturale di giocare”.
In Spagna vari commentatori scrivono che in allenamento Alcaraz fa delle giocate impossibili, cose mai viste in campo. Ferrero sorride… “Gli piace inventare colpi, provare cose un po’ strane, e gli riescono. A lui viene naturale fare cose per molti sarebbero difficili anche solo da immaginare”.
In una recente intervista, Carlos ha affermato che dalla scorsa off-season ha cambiato diverse sue abitudini fuori dal campo per essere più professionale. Un tema molto caro ad un allenatore… “È fondamentale capire il senso della professionalità, quando lavorare davvero, quando riposarsi, quando concentrarsi. Ciò, per i giovani di oggi, è davvero complicato, perché spesso hanno difficoltà a vivere la realtà di ciò che li circonda. Vanno di settimana in settimana, sono trattati molto bene ovunque e non vedono la realtà. Sotto questo aspetto penso che stia migliorando molto, penso che la struttura della squadra che ha intorno lo aiuti a rimanere con i piedi per terra. Non voglio dire con questo che ad un certo punto si sia montato la testa, questo no, perché ha un carattere molto umile. Sta imparando a gestire bene tutti i tipi di situazione per continuare a migliorare mentalmente, a livello tennistico, arrivando in tempo per allenarsi e allenarsi in modo chiaro. Se è puntuale? Assolutamente sì”.
Fortissimo, vincente, famoso, chissà quante ragazze gli ronzano intorno… Ferrero sull’argomento taglia corto: “Beh, ogni tanto se ne parla nelle conversazioni, ovviamente deve sapere che nella situazione in cui si trova, se è positivo per il suo tennis. In questo momento è tranquillo, è giovane, non ha fretta di avere una relazione. Quando arriverà, arriverà, come è successo a tutti noi ad un certo punto”.
Interessante la NON risposta di Ferrero su cosa studia di Sinner… “Penso che Djokovic si alleni per continuare a vincere titoli, per continuare a battere record. Lo vedi nella sua professionalità giorno dopo giorno, genera in me il massimo rispetto, adoro guardarlo giocare, allenarsi, come tocca la palla, come si muove, l’attenzione che presta in tutto. In molti modi predo Novak come esempio per Carlos, così come è stato Rafa o lo è anche Sinner. Mi piace dargli esempi di giocatori che vedo fare le cose molto bene in modo che impari un po’ da tutti. Cosa mi colpisce di Sinner per Carlos? No no, niente…. (sorride)“.
Un po’ seccata la risposta di Ferrero sul tanto discusso tema dell’ingresso dei ricchi sauditi nel tennis: “Non ho un’opinione. Sono entrati nel mondo dello sport con molti soldi, aprendo molte possibilità in molti sport. Sembra che vogliano creare qualcosa di diverso nel tennis. Ci sono molte persone che pensano che sia un Paese che da molto tempo non si comporta bene con le donne e che reprime molto le libertà. Sembra che sia così, ma spero che in futuro possano creare qualcosa nello sport in modo che la situazione possa essere molto più aperta e tutti possano essere più felici. Alla fine è un supporto per uno sport, come il calcio o il golf. Lo sport è sport, penso che sia positivo. Tutto ciò che riguarda il resto della polemica… tutte le argomentazioni sono rispettabili”.
Marco Mazzoni
TAG: Carlos Alcaraz, Juan Carlos Ferrero, Marco Mazzoni
Esce dai 100 tempo qualche mese…. 🙂
Alcaraz non è uno che lavora? Come già all’epoca di Federer, il talento naturale non basta.
Ivan Lendl ebbe dire che il fatto di avere una fidanzata lo rendeva meno nervoso ma che non per questo il suo tennis era meglio o peggio. Restò lungamente single (fino a 26 anni, le cronache riferivano). Carlos non deve avere alcuna fretta. Su questo Ferrero ha ragione.
Si. Peccato che Mac a 27 anni era già bollito. A quell’età iniziò a fare il sindacalista del tennis, non riuscendo più a ottenere risultati importanti sul campo.
Per me invece Ferrero è un gran signore ! Alcaraz fortunato ad averlo vicino !! Un campione sempre umile nel passato da giocatore e altrettanto adesso da coach. Top
Leggo commenti di una misoginia degna degli allenatori di calcio dei tempi, fortunatamente, andati. A parte la ginnastica da letto un sano rapporto con l’altro sesso non può che fare bene a chiunque. A me pare che qui ci si preoccupi solo dello stato di forma dei tennisti, altrimenti dal divano come ci divertiamo? Ferrero sta spremendo il ragazzo ogni oltre limite e presto se ne vedranno le conseguenze. Carlos scappa finché sei in tempo!
Ottimo.. Così magari esce anche lui dai 100…
Praticamente Carlos Alcaraz e’ come John Mc Enroe…..Inimitabile, perché nato con il talento cucito addosso. Tutti gli altri devono lavorare per arrivare ai risultati.
Nelle esibizioni devi fare spettacolo per chi.paga profumatamente il biglietto,è il peggior modo per provare nuove cose…
C’è la Melissa Satta che è libera adesso. Magari interessasse ad Alcaraz … io non lo so … la butto li …
Sembra che deve ancora metabolizzare il sorpasso che verrà.
In allenamento son tutti bravi, ma il tennis non è uno sport di abilità della foca.
Il problema più grande di Alcaraz non è il servizio ma la sua usura e la programmazione che va a braccetto.
Ion Tiriac amava dire che il tennista ha due nemici: gli infortuni e le donne…
Carlitos di infortuni ne ha già avuti parecchi, speriamo bene con le donne, l’accoppiata dei due problemi è un coktail micidiale, una pozione mortifera che può farti finire la carriera
ma Perché parlano della vita privata….. molto inopportuno… parliamo di smorzare
Una volta ho chiesto al mio maestro: quando insegni ai bambini, quelli più portati quanto ci mettono ad imparare a colpire la palla col movimento giusto? dopo quante lezioni? Risposta del maestro: quelli bravi alla fine della prima lezione già colpiscono la palla con facilità. La risposta di Ferrero sulla smorzata in risposta mi ha ricordato la stessa cosa. Questi hanno talmente tanto talento che un allenatore si può davvero divertire a portare cose nuove nel loro gioco.
Carletto non ha ancora trovato il suo equilibrio come uomo e atleta. Quando lo troverà tornerà a vincere in modo seriale. Ci aspettano anni divertenti…
Il mosquito a quanto pare non vuol togliere la mammmella dalla bocca del suo pargolo. Anzi insiste e persiste. Bene, ne farà pagare lo scotto al suo incatenato prodigio che si sta rimangiando tutto con gli interessi. Onestamente credevo che ferrero fosse più abile e più duttile mentalmente. Non gli manca certo l’esperienza. A quanto pare ci ha preso gusto. Credo sia ovvio che il gran tratto di strada che i due hanno percorso assieme è arrivato inesorabilmente al capolinea. Peccato.
Nonostante Ferrero sia sicuramente un tecnico ottimo ed abbia un gran merito nella crescita di Alcaraz penso che passando dall’adolescenza ad un’età più matura sia necessario affrancarsi dai secondi padri che ti hanno seguito. Prima o poi succederà anche a Carlos
Ma…non aveva già una ragazza…?!?
@ Massimo.bianco29@yahoo.it (#3940856)
Le esibizioni sono allenamenti dove possono pure provare cose senza prendere rischi
Ovviamente non si deve esagerare però non credo che siano cose negative di per sé
Comunque va detto che Carlos è straordinario. È molto difficile rendere solido un giocatore estroverso che ha più soluzioni, con lui fai il lavoro inverso che con Jannik cui devi aggiungere delle giocate partendo da una base più conservativa;Alcaraz è già molto maturo nella gestione delle scelte e se a volte esagera ci sta è giovane. Forse dovrà capire che al di là del rischio di perdere il punto certe giocate sono rischiose fisicamente (ricordo lo strabiliante passante a Nole al RG) e non è sempre il caso.
Azz neanche una risposta diplomatica su Jannik
Si vede che gli rode già il fatto che Jannik tra non molto sorpasserà Carlone
Soprattutto dovrebbero lasciar perdere le esibizioni e distrazioni varie in giro per per il mondo e concentrarsi sugli obiettivi seri altrimenti rischia a fine anno di essere in classifica a distanza anni luce dai suoi coetanei più forti!!!
Interessante articolo sig.Marco