Wawrinka mastica amaro: “Non mi resta molta strada, ogni sconfitta fa male. Ma credo nel processo, voglio godermi tutto”
È uscito dal campo commosso per l’affetto degli spettatori, ma anche con tanta frustrazione per l’ennesima sconfitta al termine di una durissima battaglia. Sconfitte che pesano, poiché è consapevole che la sua carriera ormai è agli sgoccioli. Questo lo stato d’animo di Stan Wawrinka dopo la battuta d’arresto patita a Buenos Aires per mano di Nico Jarry nel match di secondo turno, sofferta al tiebreak decisivo del terzo set dopo aver condotto parti importanti della partita e arrivato a un passo dalla vittoria. Nella press conference dopo l’incontro, lo svizzero si è aperto ai giornalisti, non nascondendo quel che cova dentro di lui, grande passione per lo sport che gli ha dato tutto, dolore perché questo bellissimo viaggio è prossimo alla fine.
“Parlare adesso è difficile” confessa Stan, “È stata una partita molto dura. È sempre difficile perdere così, soprattutto dopo una partita così dura e dopo aver servito per la vittoria. Ho avuto l’opportunità di chiudere il match più volte e non ci sono riuscito. Ho fatto tutto il possibile, ho dato il massimo in ogni momento. Mi è piaciuta molto l’atmosfera, il sostegno della gente. Apprezzo molto l’affetto delle persone, non lo dò per scontato. Per questo ho cercato di godermelo il più possibile. È difficile perdere una partita del genere”.
Stan Wawrinka 🇨🇭 se presentó con lágrimas en los ojos tras su derrota en Buenos Aires. Le pregunté a qué se debe el llanto y esto dijo: "Siempre es difícil perder un partido así. Saqué para partido. Tuve oportunidades. Recibí el apoyo y disfruté muchísimo" pic.twitter.com/LZ15GZT3xB
— Lautaro Miranda (@LuckyLoserArg) February 15, 2024
“Ogni sconfitta è difficile da digerire. Sicuramente adesso sono un po’ più difficili perché so che non ho di fronte a me un cammino molto lungo. Questa partita è stata così emozionante per il tanto amore da parte della gente, mi sono spinto al limite per cercare di ottenere la vittoria. Ho cercato di rimanere positivo per tutta la partita, nel complesso il mio livello era buono. Ci sono molte cose positive che posso trarre da questo torneo, il mio livello era molto buono ed è solo il mio secondo torneo dell’anno. Mi sarebbe piaciuto restare ancora un po’ qui a Buenos Aires”.
Tanti acciacchi, gli anni passano, ma Wawrinka è convinto di fare le cose giuste per chiudere alla grande una bella carriera: “Avere fiducia nel processo significa fare le cose nel modo giusto ogni giorno, consapevole che a volte hai bisogno di tempo perché le cose funzionino. Devi avere fiducia nel fatto che fai bene tutto ciò che puoi controllare, che dai il massimo per ciò che desideri. Forte di questo, prima o poi otterrai i risultati che desideri. Per me, avere fiducia nel processo è più un atteggiamento, una mentalità, soprattutto al punto in cui mi trovo nella mia carriera: fare bene le cose ogni giorno, continuare a lottare e rimanere positivi nonostante sconfitte come questa. Sono tranquillo perché so che mi sono spinto al limite per tutta la partita, che sono rimasto positivo e ho lottato fino alla fine”.
Wawrinka ha parole al miele per il suo coach Magnus Norman. Con l’aiuto dello svedese, lo svizzero ha fatto il salto di qualità che l’ha portato a vincere tre Slam e battere tutti i migliori. Dopo alcuni anni di separazione, i due hanno convenuto che riprendere insieme il cammino fosse la miglior opzione. “Abbiamo la stessa mentalità, cerchiamo di essere sempre molto positivi, lui è una persona che mi motiva, mi spinge al limite. Una delle chiavi, non solo nel tennis, è che lui è una persona molto onesta con me. Il motivo per cui continuiamo a lavorare insieme è perché io continuo a cercare di essere onesto con me stesso e lo stesso fa lui, sia che le cose vadano bene o che vadano male. Abbiamo la stessa mentalità: controlliamo quello che possiamo controllare, cercheremo di vincere più partite e tornei nei prossimi mesi. I momenti migliori insieme? È difficile scegliere, davvero, ce ne sono stati molti. È difficile non pensare al primo Slam vinto, all’età di 29 anni, dopo tanto tempo sul circuito. Per me, in questo momento, la cosa più importante è continuare a godermi le grandi partite, giocando contro i migliori giocatori, dandomi l’opportunità di batterne alcuni e godendomi le emozioni che questo tipo di partite generano. Perdere è sempre difficile, ma mi allenerò più duramente possibile per restare lì” conclude Stan.
Parole quelle di Wawrinka che trasudano un amore smisurato per il tennis e le forti emozioni che produce. È esemplare il modo in cui lo svizzero sta affrontando la fase conclusiva della sua carriera, giocando con grande determinazione e credendo ancora nelle sue possibilità. Visto lo spettacolo che regala ancora nei suoi incontri, non possiamo che continuare a tifare per lui.
Marco Mazzoni
TAG: ATP 250 Buenos Aires 2024, Stan Wawrinka
Peccato che in coppia questi 2 hanno giocato pochissime volte……Mi ricordo il doppio Stan/Roger l’anno che la Svizzera vinse la Davis(mi sembra di ricordare in finale contro la Francia).
Lui era l’orologio a cucù mentre Roger era il Sistema Bancario Svizzero. Questo è stato Stan the Man nell’immaginario Elvetico, Chapeau.
Ritirerà e comunque Stan è un monumento del tennis
Lui mi ha fatto innamorare di questo sport sapere che presto si riterera’mi rende triste
.Forza Stan facci vedere gli ultimi fuochi
Diciamo che alla sua età la terra rossa è impegnativa per poter finire in bellezza soprattutto dopo ore di lotta. Ammettendo anche che superi dei turni non arriverebbe mai con il recupero fisico che consenta la vittoria del torneo.Quindi da un lato su rapido i riflessi non sono da giovainstro che reagisce in millisecondi e su lento ci si spreme troppo. Per questo ad una certa età ci si ritira altrimenti alcuni video fatti con AI con tennisti con barbe bianche che parlano del quarantacinquesimo slam vinto sarebbero la realtà!
https://www.youtube.com/watch?v=S3X3ZSkgVsY
Tieni duro finchè puoi WaW sei un grande e un esempio per tutti. Un rovescio bello come il tuo se lo sogna chiunque!
Stan! Un monumento in campo! Rovescio sublime, ma anche il dritto… quando inizia a martellare da fondo con quei piedoni piantati per terra, per l’avversario è come trovarsi sotto un bombardamento! Per non parlare della sensibilità sotto rete… che giocatore!
In poche parole c’è molto del tennis:la passione, la delusione per la sconfitta, la fierezza per risultati raggiunti in età matura.
Uno come lui, fosse stato italiano, sarebbe stato definito persino un incompiuto e questo perché i 3 mostri hanno fagocitato il tennis per oltre 15 anni. Stan è un giocatore diverso, fragile, più umano di altri, capace di non chiudere dei match ma che ha vinto 3 Slam e due in modo mostruoso su Nole, soprattutto in quel capolavoro balistico che fu il suo Rolando.
Che dire… Personalmente gli sono sempre stato affezionato.
Se perde queste partite non è un fatto d’età ma di forza mentale molto debole,in questi ultimi 2/3
anni tante partite ha buttato perché non aveva il coraggio di chiuderle,il più grande rimpianto dell’anno scorso è sicuramente la finale di Umag dove ha clamorosamente perso con un Popyrin in preda a problemi fisici che se non era una finale si sarebbe di certo ritirato
@ il capitano (#3932469)
Un altro giocatore che mi manchera’ tanto,la bellezza del suo rovescio sarà ricordato in eterno,da tutti i veri appassionati del nostro
sport!!!
E ti pareva che prima veniva il patriottismo!!!
Ti faccio una domanda preferisci vedere giocare Wawrinka o uno dei tanti giocatori italiani che affollano la classifica poco divertenti e senza particolare talento?
Io tutta la vita Wawrinka!!!
Ogni atleta ha il sacrosanto diritto di fare le proprie scelte.
Personalmente ritengo il miglior ritiro possibile – nell’ambito del tennis – quello di Flavia Pennetta, alla pari di quello di Alberto Tomba nello sci.
Non mi è mai piaciuta la decadenza dei Valentino Rossi, ma neanche di Federer o Nadal.
Gran bella carriera quella di Wawrinka, riuscitosi a farsi in parte spazio nell’egemonia di tre mostri sacri.
Buon tennis a tutto
3 slam, oro olimpico e vittoria coppa Davis in coppia con Federer. La Svizzera della cioccolata, degli orologi e delle vacche da latte, diede o diese o diette, non ben ricordo, i natali nonché i genitali a due grandi campioni.
Stan “The Man”…,quel rovescio e non solo, da antologia del tennis,da mettere negli annali storici delle scuole per far vedere come si giocava con una mano…
A me tennisticamente Waw non piace, nonostante abbia il più potente rovescio ad una mano in circolazione e, forse, di tutti i tempi (si narra che Don Budge fosse ancora più potente…).
Ad ulteriore detrimento lo ritengo responsabile di una grave lacuna nella bacheca trofei di Federer, il trofeo di Monte-Carlo.
Umanamente invece lo trovo proprio una persona di cui si può solo dire un gran bene e per di più di straordinaria efficacia “professionale”, avendo saputo trarre assolutamente il massimo dalle possibilità che la carriera in contemporanea a tre superuomini + un uomo superiore alla media (lo Scozzese) abbia saputo offrirgli.
Grande stima per lui e l’augurio di un ulteriore colpaccio da qui al ritiro, anche se so che sarà improbabile.
Poi non mancherà certo nel saper godersi la vita.
il più bel rovescioad una mano esistente, più bello anche di quello di federer. il giorno che smetterà sarà una perdita per il tennis.
Che coppia devastante ha avuto la Svizzera?
È da sempre il mio preferito Stan, a parte gli italiani, tifo x lui in primis perché tennisticamente è il numero uno, se non ci fosse stato Federer nei suoi anni migliori e anche Djokovic naturalmente, avrebbe vinto 10 o più slam a mani basse.
Forza Stan, tutti gli amanti del bel tennis vogliono vedere ancora in giro il tuo mitico rovescio one-handed