ATp 250 Hong Kong: Musetti cede a Kotov in due set
Prestazione grigia e sconfitta per Lorenzo Musetti nel secondo turno dell’ATP 250 di Hong Kong. L’azzurro cede in due set (6-4 6-3) al russo Pavel Kotov, al termine di una partita girata su di un break nel primo set, e ripetuto poi sempre nel quinto game del secondo, con il terzo break per il russo sul 5-3 a chiudere il match quando “la barca” di Musetti era già in balia delle onde, totalmente sfiduciato. Il 25enne moscovita è tennista capace di produrre grandi accelerazioni col diritto, e quando è sostenuto dal servizio può essere tennista pericoloso vista la potenza dei suoi colpi. Ma il tennis di Musetti è stato carente in aggressività, poco incisivo in risposta e raramente capace di mettere il rivale in difesa, a rincorrere fuori posizione. Pavel infatti ha gestito con discreta sicurezza i suoi turni di servizio spingendo dal centro del campo, visto che Lorenzo in poche occasioni è riuscito a rispondere con angolo e profondità, spostando l’avversario dalla sua posizione preferita.
La tattica per Musetti era chiara: servire con alte percentuali per comandare, e nello scambio alternare palle veloci ad altre più lente, alte, tagli e aperture del campo, il tutto per spostare il russo, piuttosto lento nell’avvicinare la palla. Purtroppo c’è riuscito solo a tratti, con momenti di bassa intensità nei quali è stato in balia delle accelerazioni del rivale. Ha pagato a caro prezzo due turni di servizio con poche prime palle e qualche scelta errata, ma complessivamente era necessario un tennis più rapido, più incisivo, più offensivo, per mettere a nudo i problemi di spostamento di Kotov. Lorenzo ha mano e colpi per prendere l’incontro di petto e gestirlo, non subirlo. La brutta chiusura del match ha evidenziato nuovamente la scarsa fiducia che lo penalizza da mesi.
Una sconfitta che non ci voleva, che conferma la necessità per Musetti di cambiare passo verso un tennis più offensivo e rapido. Nonostante la qualità dei suoi colpi, è difficile lasciare così tanto tempo all’avversario per colpire e pensare di poter ribaltare l’inerzia degli scambi a suo favore nell’arco di un match. Per farlo serve un’altro piglio, altra aggressività e capacità di prendere decisioni rapide e spingere con forza. Quella forza mentale che tanto manca nel suo gioco.
Marco Mazzoni
La cronaca
Musetti alza la prima palla del match. Con servizio e diritto aggressivo vince il primo game a 30. Scatta male alla battuta Kotov, subito due doppi falli. Quindi entra in moto la prima palla e, senza scambiare, vince quattro punti di fila, 1 pari. Si prospetta un match con poco ritmo, non quello che Lorenzo predilige. Pavel ha la dinamite nel braccio, non altrettanto nelle gambe. Per questo Musetti insiste sul contro piede e sul giocare palle basse e varie per spostare il russo. Anche la smorzata dell’azzurro funziona, Kotov non ci prova nemmeno. Ma Pavel quando riesce a trovare impatti aggressivi a tutto braccio “spacca” la palla ed è difficile la difesa di Musetti. Con due ottime risposte su seconde palle troppo tenere e seguenti attacchi, il russo vola 0-30 nel quinto game. sul 15-30 Lorenzo sbaglia la direzione dell’attacco, lasciando totalmente scoperto il lato destro e subendo un comodo passante. 15-40, ecco le prime palle break del match, per il 25enne di Mosca. Musetti tira un’altra seconda di servizio non temibile, la risposta di Kotov è quasi sulla riga e sorprende l’azzurro. Break Kotov, avanti 3-2 e servizio. Lorenzo cerca la reazione, si affida al suo magnifico rovescio lungo linea, che pizzica la riga. Si porta 0-30 ma non riesce a concretizzare la piccola chance, per il 4-2 Kotov. La potenza col diritto del moscovita mette in difficoltà Musetti, meno incisivo del rivale sui colpi d’inizio gioco. Incanta Lorenzo con una risposta bloccata di rovescio da cineteca, ma mediamente subisce la potenza del russo, che vola 5-3 aggrappato al proprio servizio e alla “manata” col diritto dal centro. Kotov chiude il primo set 6-4 al secondo set point (Ace esterno), un parziale girato su di un brutto turno di servizio di Musetti, con poche prime e un attacco errato. Una sola palla break concessa, pagata a caro prezzo. Solo 7 punti vinti da Pavel in risposta, purtroppo per Lorenzo quattro arrivati nel game decisivo.
Musetti scatta alla battuta nel secondo set, e va subito in difficoltà. Con una gran difesa di tocco (ma Lorenzo doveva chiudere la volée), Kotov si porta 0-30. Suona l’allarme, serve l’aiuto della prima di servizio. Messaggio ricevuto, ritrova sicurezza “Muso”, con quattro punti di fila condotti con buona aggressività vince il primo game del parziale. È molto sicuro il russo nei suoi turni di servizio, rapido dell’aggredire la risposta troppo docile dell’italiano e comandare. Raramente Lorenzo è riuscito ad allungare lo scambio, spostare il rivale alzando la traiettoria e cambiando ritmo. Finalmente ci riesce sul 30 pari, una difesa sofferta che gli vale una palla break, la prima a favore del match. La cancella Kotov con una bordata di servizio esterna. Corre e sprinta da una parte all’altra del campo Musetti, provoca l’errore del rivale per la seconda palla break. La risposta di Musetti è centrale, ha il tempo Pavel per girarsi sul diritto e tirare un inside out perfetto. 1 pari, e qualche rimpianto per Lorenzo. Nel quinto game Lorenzo trova un lob di puro tocco di rovescio fantastico, ma un paio di errori – grave un diritto in spinta gratuito sul 30 pari – gli costano una delicatissima palla break sul 30-40. Si salva con servizio e “schiaffo al volo”. Poco deciso Lorenzo, è attendista in uno scambio rocambolesco, lo perde e arriva un’altra PB da difendere. Kotov si difende con ordine, ribalta lo scambio da difesa ad attacco e si porta a rete, forzando out il passante in corsa di Musetti. Un Break fotocopia del primo set, Kotov avanti 3-2 e servizio, grazie ad un altro turno di battuta incerto del carrarino. Musetti cerca la scossa per rientrare nel match. Finalmente con i piedi più vicini alla riga di fondo grazie a risposte cariche e più profonde, sposta Pavel e si procura una palla del contro break ai vantaggi. Non trema Kotov, col servizio la cancella e poi chiude il sesto game con un attacco preciso in avanzamento, 4-2. Altro rimpianto per l’azzurro, che accusa probabilmente il momento negativo e sbaglia anche col rovescio, crollando 0-30. Con le spalle al muro, Lorenzo spinge e si butta avanti. Non senza brivido, come l’attacco sul 30 pari deviato dal nastro ma non capitalizzato dal passante – in rete – del rivale. L’azzurro porta a casa un turno di servizio complicato, pur senza concedere palle break (3-4), ma il problema è trovare un gran game in risposta per riaprire la partita. Purtroppo non c’è riuscito, non sfruttando una palla break sul 4-3 Kotov (giocata “dai teloni” in totale difesa). Lorenzo concede il primo Match Point sul 5-3, 30-40. È quello buono: gran lob di Kotov, per il 6-3 conclusivo che segna una sconfitta contro pronostico ma non del tutto inattesa. Purtroppo.
[6] Lorenzo Musetti vs Pavel Kotov
TAG: ATP 250 Hong Kong 2024, Lorenzo Musetti, Pavel Kotov
@ Joe (#3886122)
Ma guarda, credo che nessuno abbia seguito con passione Berdych come ho fatto io, quando lo sentivo insultare dai cronisti chiamandolo Perdych..e ripeto, anche se credo che basterebbe un minimo di buon senso per leggere correttamente il mio commento, non ho “paragonato” Tomas a Lorenzo, anche perché le differenze stilistiche sono evidenti, semplicemente non condivido questo “pretendere” da un tennista che si ama (e se si ama bisogna prendere il pacchetto completo e non volerlo snaturare) che vinca a tutti i costi anche se il “suo tennis” ha caratteristiche che lo rendono debole in certe situazioni. Quanto alle mie esagerazioni, se ti riferisci al mio sostegno a Nole, credo di essere pacata davanti a uno che, praticamente già appartenente alla storia del tennis, ha vinto ancora, a 36 anni, quello che ha vinto.
@ Nefertiti (#3886119)
Ma magari non lo sono per chi ama Musetti..e comunque sdrammatizza, non sono paragoni, sono citazioni per chiarire il concetto! E rimango dell’idea che quello per Musetti non è un tifo qualunque, è piuttosto una fede, quasi avulsa dalla banale competizione ma legata all’ultimo permanere di un tennis che, probabilmente, si sta estinguendo.. magari esagero ed è solo una mia sensazione..
Nel.semsp doi paragonare Lorenzo a Berdych?
mi associo a Nefertiti, nei tuoi scritti l’esagerazione è sempre dietro l’angolo…
Le ragazze della Federation Cup e Fognini avrebbero qualcosa da dire 🙂
rido perchè Marco M. non tollera nemmeno le risposte ai suoi commenti….ahahhaahahahah
@ Annie (#3885908)
Ti prego, risparmiami i paragoni blasfemi
Hai mai fatto uno stage con lui?
Racchette di legno? Secondo te Bollettieri con Agassi, Courier e company quali attrezzi ha usato in gioventù? Racchette di pietra?
Lascia perdere, davvero.
@ Marco M. (#3885899)
Ma per favore….il figlio cosa c’entra? Ma soprattutto …che lavoro farebbe Barazzutti? Non e’ famoso per essere un allenatore e come giocatore giocava in altra era…con racchette di legno a 2 allora
Ma secondo me Musetti non rinuncia ad essere competitivo sul veloce, semplicemente da molti mesi non ci riesce proprio, io non dubito che lui ci lavori col suo team e si impegni tantissimo, ma non riesce.
Vi ricordate Murray e il suo dritto?
Eppure Murray era uno stakanovista del lavoro, secondo voi non si è dannato l’anima per avere un colpo a livello dei suoer top quale lui era?
E parliamo di Murray, che tennisticamente è un altro mondo rispetto a Musetti, ma non è riuscito ad avere il dritto super top.
Alle volte ci si prova, ma proprio non ci si riesce, non è colpa di nessuno.
Bah, sinceramente non capisco questa aggressività critica nei confronti di Musetti, continuamente sottoposto a revisione del suo gioco, della sua posizione e del suo atteggiamento in campo..Lorenzo “è ” questo, rappresentante di un tennis “estetico”, uno dei pochi ancora con rovescio a una mano, tanto che credo raccolga i favori degli orfani di Roger che non si rassegnano a privarsi del bel gesto e che sicuramente possono ritrovare in Musetti l’appagamento degli occhi..poi però bisogna possibilmente anche vincere nel tennis e qui iniziano i problemi, perché il tennis espresso da Lorenzo, per come è, non è competitivo con quello evoluto e attualmente espresso dai giovani vincenti, in primis Sinner che di bello ha poco ma piega gli avversari per rapidità e potenza..e probabilmente lo stesso Roger continuerebbe ad affascinare ma ad incassare sconfitte come quelle subite da Hurkacz, mentre Nole, brutto e noioso, ha iniziato a battere Roger e ad esprimere un tennis produttivo, diverso dal “mito” della sua epoca tennistica aprendo ad un’epoca nuova, dove alloggiano adesso i Medvedev, gli Alcaraz, i Rune oltre a Jannik, che riesce ancora a battere proprio perché i segreti per vincere, la chiave per macinare Slam e master 1000 nonché Finals li detiene lui, inevitabilmente trasmettendoli formalmente ai giovani ma conservando i diritti d’autore, la sua testa, la sua maturità, classe ed esperienza che però devono fare i conti con un fisico resistente ma che non si può sottrarre alle leggi dell’usura del tempo. In sostanza, pretendere che Musetti col suo tennis nostalgico e federiano possa arginare l’ondata straripante dei colleghi mi sembra utopistico e poco coerente..se si ama si deve accettare così, un po’ come una bella esposizione d’arte classica che è sempre attrattiva ma difficilmente riprodotta nell’attualita’, come personalmente ho amato Berdych pur sapendo che le sue difficoltà difensive non lo avrebbero portato a vincere Slam anche se almeno, con i suoi drittoni fluidi, profondi e potenti, le sue soddisfazioni anche con i big se l’è levate, come, per carità, occasionalmente, anche un Lorenzo in stato di grazia
Sono Musettiano al di sopra di ogni sospetto, ma oggi come oggi se si incontrassero Arnaldi lo asfalta.
Dalla primavera in poi, quando Lorenzo sarà più sereno per il figlio nato e quando il lavoro di Barazzutti (che non è ancora cominciato) avrà cominciato a farsi sentire allora se la giocheranno di nuovo alla pari, ma al momento attuale non c’è partita.
@ enzola barbera (#3885634)
Quello che scrivi sul FQ è di solito molto più condivisibile di quello che scrivi su LT
@ AO (#3885580)
@ Joe (#3885723)
Quando il saggio indica la luna lo stolto critica il dito