Polemiche in Francia per il Manifesto ufficiale del Roland Garros 2024
Un campo da tennis sulla Senna al tramonto in versione “impressionista”, con accesi colori arancio e giallo. Questo è il Manifesto (o Affiche) ufficiale del Roland Garros 2024, ideato per lo Slam parigino dal fotografo Paul Rousteau per la prossima edizione del torneo. “La Senna incontra il Roland Garros”, questo il concetto che ha ispirato il disegno, il 45esimo nella storia del torneo, visto che la FFT dal 1980 commissiona ad un artista il poster ufficiale del Roland Garros, un’opera che diventa pezzo d’arte destinato a legarsi a quella precisione annata dello “Slam rosso”.
Depuis 1980, la Fédération Française de Tennis donne l’opportunité à un artiste contemporain de réaliser l’affiche de Roland-Garros. Cette année, elle a choisi de confier cette réalisation, la 45e de l’histoire du tournoi, au photographe Paul Rousteau.
Paul Rousteau met en… pic.twitter.com/kCnmHUMBeW— Roland-Garros (@rolandgarros) December 20, 2023
L’opera è di un certo impatto, nessuno in Francia si è spinto a criticarne la bellezza artistica. Purtroppo le polemiche invece stanno riempiendo i giornali parigini poiché Rousteau per realizzare questo Affiche si è affidato all’Intelligenza Artificiale. Come infatti ha affermato il fotografo francese, il lavoro è stato completato grazie al software di intelligenza artificiale Midjourney. Rousteau in un’intervista raccolta da Liberation ha raccontato la genesi di questo manifesto, “una composizione” secondo lui, “un contrassegno temporale” che ha “senso con i tempi”. Parla principalmente del suo incontro con il software Midjourney e di come ha “sottoscritto un conto a pagamento” per terminare il lavoro. “La mia parte preferita della storia dell’arte è l’impressionismo. La fotografia mi ha permesso di liberarmi da molte regole. Ho testato molte correnti diverse con Midjourney. Ho dovuto scrivere un suggerimento sull’impressionismo con la Senna, Parigi, il paesaggio. E ad un certo punto questa immagine è stata pubblicata in formato quadrato, senza campo da tennis. Era la più attuale”, spiega semplicemente l’autore del manifesto, completato poi con il campo da tennis.
Apriti cielo… In Francia subito dure polemiche hanno accolto il manifesto. L’illustratore Mathieu Persan, uno dei professionisti più stimati in Francia in questo settore della comunicazione, ha protestato sui social contro la scelta di questo poster. “Così, il Roland Garros e la FFT affidano la creazione del poster ufficiale del torneo 2024 a un fotografo, che utilizza l’intelligenza artificiale per realizzare un’illustrazione che sembra un pasticcio impressionista. È assolutamente patetico”, scrive l’illustratore. Un altro grafico risponde all’accusa commentando: “Qui ci sono già alcune deviazioni. È un peccato che anche le grandi istituzioni non si rivolgono più ai professionisti dell’immagine. Ovviamente è senza emozioni, è solo una trovata pubblicitaria…”.
Pure l’ex presidente della FFT Giudicelli ha tuonato contro questo manifesto, postando sui social un articolo assai critico di Le Parisien e commentando: “La tradizione era quella di affidare ad un artista la realizzazione di un’opera “pittorica”. Sono d’accordo con il titolo di questo articolo. Lo splendore della mediocrazia”.
Da un lato chi rifiuta questa realizzazione, poiché artificiale, dall’altro chi invece sostiene che sia “bellissimo e al passo coi tempi”. Alla fine, la vera domanda è forse la seguente: è arte, anche se artificiale, oppure no?
Marco Mazzoni
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A chi l’hanno data?
Ho affermato questo?
Vuoi forse negare (ancora),che c’è chi continua ad avere privilegi?
Primo torneo dell’anno e guarda caso a chi concedono la WC,non poteva iscriversi?Ovviamente no,tanto sanno già che se vogliono nei tabelloni entrano anche dalla finestra!!!
E gli infortuni sono colpa di Gaudenzi, dell’ITF e dei troppi tornei nelle nazioni privilegiate, vero?
Il panda De Bakker,soprattutto(poi ci ha messo anche del suo),è andato a sbattete contro gli infortuni che lo hanno perseguitato per tutta la carriera,proprio come per quasi tutti gli olandesi,ad es.Krajicek,Verkerk,Schalken,Van Rijthoven!!!
Ovviamente i titolo Slam nel doppio contano solo se li vincono ” i chicchi” o loro connazionali?Giusto?
A lei e al clone di Prince
Djokovic – Serbia – 36 finali
Nadal – Spagna – 31
Federer – Svizzera – 30
Sampras – USA – 18
Borg – Svezia – 16
Connors – USA – 15
Agassi USA – 15
Mc Enroe – USA – 11
Wilander – Svezia – 11
Edberg – Svezia – 11
Murray – UK – 11
Come numero di presenze perfino l’Italia ha un rappresentante (Seppi) al nono posto (INSIEME A NADAL!!!!) con 67 presenze.
NON VEDO L’OLANDA
LOL!!!!! 😆 😆 😆
Tom Okker arriva in finale nel 1968 ma purtroppo viene sconfitto da Artur Ashe in USO
Krajicek arriva in finale a WI nel 1996 e la vince. UNICO TITOLO SLAM OLANDESE.
Il panda De Bakker vincitore di WI Juniores ha fatto la fine delle botte a muro (CHI SA FORSE PERCHE’ CI SONO POCHI TORNEI CASALINGHI AHAHAHAHAHAHAHHA)
La panda Karjicek (sorella) vince 3 slam juniores ma fa la fine delle botte a muro anche lei
Solo Kea Bouman vince un titolo slam mentre la Stove fa un sacco di finali ma le perde tutte
E NOI DOVREMMO IMPRESSIONARCI PER UNA FINALE SLAM DI VERKERK!!!!
Che sagoma misterbianco!!!
😀
Forse avra’ scoperto (dopo 20 anni),che l’olandese ha fatto una finale Slam.
La cosa incredibile è che veramente sei andato a leggere
È vero che ad alcuni soggetti è opportuno dar sempre ragione ma …
🙂
Nadal entrerà più tardi, camminando sulla Senna.
Meglio intelligenza artificiale che assoluta mancanza d’intelligenza, Marco, ma cosa perdi tempo a discutere con un esempio di disturbato mentale?
Comunque è veramente brutto
A me basta e avanza la faccenda del libro per capire che è solo una persona totalmente falsa e indegna di qualsiasi rispetto. La stessa mancanza di rispetto che ha avuto lui nei confronti del sito che ci ospita straparlando di verità rivelate a breve e mai uscite. Mai uscite perchè era solo un poveraccio senza alcuna conoscenza del tennis, un troll!!!
E tu se non sei lui se come lui, preciso
E io che pensavo che la polemica fosse sorta in quanto mancava l’immagine di Nadal 😀
Al netto del mezzo utilizzato, che può aprire mille discussioni (per inciso ho giocato un po’ anch’io con DALL-E), il risultato é molto gradevole e d’impatto, grazie anche alla sua semplicità.
Personalmente avrei usato un altro font e centrata la scritta 2024, ma chi sono io per dirlo?
L’intelligenza artificiale farà la stessa fine ingloriosa fatta vent’anni fa dal mantra della “Second Life” (cfr. Google e Wikipedia). Solo che oggi si corre di più, e a crepare questo nuovo mito impiegherà molto, ma molto meno
Il poster può piacere o no (per la cronaca, a me non piace), ma è un bellissimo spot contro l’inflazione parolaia sull’Intelligenza Artificiale.
Presto piuttosto che tardi, perfino coloro che sposano i nuovi miti “a pappagallo”, senza lontanamente capire di cosa stiano straparlando, si renderanno conto che faremmo meglio ad abbandonare – per questa roba – la denominazione di “Intelligenza Artificiale”, e a passare al titolo più congruo di “Stupidità Istituzionalizzata”
@ Massimo.bianco29@yahoo.it (#3880309)
Sono andato a vedere Martin Verkerk su Wikipedia ..ho letto la biografia ma non ho capito a cosa ti riferisci ..
🙂 Caro amico come dicono le Scritture…. margaritas ante …. lasciamo al sig bianco continuare la frase….
Da grafico di mestiere, faccio fatica ad accettarlo, ma è il presente e sarà anche il futuro. Contenti o no, questa è la realtà dei fatti… Tornare indietro non si può.
Però così parli di filosofia della tecnica. Non mi sembra il caso di aprirlo francamente. Ripeto: ad oggi l’Ai è vista esattamente come photoshop per i fotografi anni 90. Per alcuni una cosa bellissima, per altri la fine di un’epoca, di un mestiere etc… non è stato così. C’è un effetto bulimico nell’uso dell’AI che presto sparirà per dare spazio alla “purezza” del lavoro.
Rousseau ha fatto un artificio Impressionista grazie al software. L’arte è altra cosa.
La tecnica non è solo uno strumento e la tecnica non è mai neutra. Mai.
Beh, come potrebbe offrire un’opinione nuova o diversa? È palesemente lo stesso tizio sotto mentite spoglie, arrivato fino al punto di creare una nuova identità per darsi ragione… una delle cose più tristi mai udite.
L’intelligenza artificiale è probabilmente la più grande minaccia che l’umanità si sia mai trovata ad affrontare. Ma la demenza naturale non gli è da meno.
Si legga il commento numero 9, quello suo è il 10.
Non saprei dire: l’immagine a me piace molto, sarà che l’impressionismo è una delle forme d’arte che prediligo.
Però sapere che non è tutta opera dell’artista, ma che c’è un grosso aiuto tecnologico mi lascia un po’ di amaro in bocca.
Un po’ come è capitato quando ho ascoltato alcuni brani musicali creati con il PC prima e l’AI adesso. Bellissimi, ma romanticamente preferisco il ragazzino che strapazza la chitarra o il pianoforte fino a quando raggiunge il giusto equilibrio e crea qualcosa di nuovo.
Pensa che i due da te nominati portano avanti idee ed opinioni proprie, mentre tu fai risorgere una polemica (quella sui troppi tornei in alcune nazioni a discapito dei poveri panda olandesi e non) morta e sepolta e lo fai riportando fedelmente quello che diceva un altro peraltro autosputtanatosi con la storia del libro delle verità sulle malefatte di Gaudenzi, libro mai uscito e utente scomparso per lo scorno ricevuto.
Non hai portato neanche lo straccio di un’idea tua o di un’opinione diversa…
La natura sa essere impietosa, a volte…
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Il problema è che, se volesse fare il doppio misto, oggi come oggi non si capirebbe come fare le coppie.
notizia di oggi, Il New York Times fa causa a OpenAI e Microsoft per violazione di copyright, poco tempo fa gli attori di hollywood 4 mesi in sciopero contro l’AI, queste rivoluzioni non è possibile arrestarle, sono un campo scivoloso col quale dovremo imparare a convivere e magari governare e sopratutto riconoscere.
E pensare che Caravaggio oltre 500 anni fa usava strumenti ottici che lo aiutavano (parzialmente) nella creazione delle sue opere…Si chiama ricerca ed innovazione. Di che ci si deve scandalizzare? L’intelligenza artificiale come altre cose, ad oggi, sono strumenti e nulla di più.
Midjourney è un mezzo per creare. Quello che viene fuori dipende dall’input di un umano. Esattamente come una macchina fotografica. La foto è espressione di chi la usa e come la usa e quando la usa e cosa fotografa. Midjourney è – se vogliamo fare un paragone – come una machina fotografica che fotografa quello che non esiste se non dentro chi la usa e nel suo immaginario.
Poi ovviamente si apre tutto il discorso sui rischi di creare immagini che possano essere usate per confondere la realtà (celebri quelle del Papa col giubbotto da neve o l’arresto di Trump, ecc.) e questo è un problema serio.
Ma dal punto di vista della creatività è solo un mezzo che aggiunge qualcosa a chi crea e toglie nulla.
Pertanto la risposta è SI può essere arte anche se artificiale.
Invece una capra che non sa usare un pennello e genera solo croste, nè una macchina fotografica da cui genera solo foto mediocri, da Midjourney tirerà fuori solo cose scialbe.
Una capra resterà una capra. Un artista invece ha un mezzo in più per esprimersi.
Nel merito, il manifesto del RG mi piace molto così come altre immagini che ho visto. Altre cose che ho visto realizzate con Midjourney fanno schifo.
Dipende dall’umano che le realizza.
È arte…contemporanea!
Che problemi che hanno la gente. I soliti Francesi mai contenti.E Leonardo da Vinci rimane Italiano
Bellina la locandina tecno-impressionista…ma Monet avrebbe fatto sicuramente meglio.
@ frale (#3880134)
Ahahahah!
prima o poi verrà schierata l’intelligenza artificiale anche in un campo da tennis
Quindi si gioca sull’acqua? Gesù pronto a partecipare.
La domanda è molto interessante e va ben oltre la querelle legata al manifesto parigino. Può il concetto di creatività uscire dall’ambito dell’intelletto umano ed essere attribuito alle “macchine”? Per me che sono persino contrario ai tre set negli Slam, la risposta è no.
La creatività è tratto distintivo dell’essere umano e riconoscerla altrove, nei programmi di intelligenza artificiale per ersempio, non significa innalzare le macchine al nostro rango, ma abbassare noi al loro. Che poi ci siano intelligenze artificiali che paiono più intelligenti delle persone in carne ed ossa, questa sarebbe materia di un altro interessante articolo…
Per fortuna, in questi tempi pieni di dubbi, questa volta la risposta è molto semplice: NO.