Gaudenzi: “I 1000 se ne vanno con gli Slam? Non credo proprio. Le guerre non creano valore”
Andrea Gaudenzi è fermamente convinto che il suo progetto “One Vision” sia la strada maestra da percorrere per il futuro del tennis, sempre più vicino alle richieste dei giocatori e unito, per offrire un prodotto unico e di alta qualità, e così respinge al mittente l’ipotesi di una diaspora dei Masters 1000 dall’ATP verso un possibile nuovo tour gestito dai 4 Slam. Ne ha parlato in un’interessante intervista rilasciata al media The National, della quale riportiamo i passaggi più significativi. Gaudenzi è stato interpellato a Jeddah, a latere della prima edizione in Arabia delle NextGen Finals. Il presidente ATP è rimasto impressionato dalla capacità organizzativa del paese, affermando che l’ingresso dei sauditi nel tennis può avvenire sotto varie forme, il tutto in fase di esplorazione.
“Stiamo esplorando diverse opportunità” con l’Arabia Saudita, afferma Gaudenzi. “Noi siamo qui, quindi vogliamo lavorare con l’Arabia Saudita. Penso che abbiamo avuto ottimi rapporti negli ultimi due anni, discussioni molto interessanti. Hanno espresso la volontà e il desiderio di fare di più nello sport e nel tennis. Penso che la sfida più grande da parte nostra sia il calendario. In tutta onestà, è molto intasato. Ma confermo il desiderio per noi di essere nella regione, apprezziamo molto il Medio Oriente. Penso che ci sarà una collaborazione che crescerà per fasi, esamineremo tutte le opportunità. Al momento non abbiamo soluzioni, ma continueremo sicuramente a discutere con tutte le parti”.
La domanda più scottante riguarda la rivelazione del magazine USA The Athletic, secondo il quale si sta lavorando ad un nuovo tour Premium guidato dai 4 Slam, con i 9 Masters 1000 pronti ad abbandonare l’ATP per questa nuova realtà. La risposta di Gaudenzi è ferma: “No, secondo me, assolutamente no. Penso che in generale ci sia molto rumore a riguardo. Penso che sia molto esplicito il piano in “OneVision”, dobbiamo trovare un modo per lavorare insieme. Perché in definitiva, qualunque cosa sia stata scritta in quell’articolo, è sicuramente il concetto di concentrarsi su un prodotto Premium, il che significherà che gli Slam e i Masters e il prodotto Premium, tutti insieme combinati, saranno una proposta molto potente per i consumatori. Con questo sono d’accordo al 100%. Ma in realtà, è quanto stiamo già cercando di fare con OneVision. Ovviamente, persone diverse probabilmente hanno idee diverse su come arrivarci.”
Continua il Presidente ATP, affermando che le guerre dividono, non uniscono e creano valore, quindi una lotta intestina sarebbe solo una sconfitta per tutti. “E c’è anche un altro problema: in alcuni casi è difficile tornare indietro, perché ostacoli il rapporto e tutto diventa ancora più difficile. In definitiva, penso che sia possibile arrivare ad un’ipotesi simile costruendo sul valore che abbiamo oggi piuttosto che distruggere e creare disagi, che penso che alla fine sia sempre più costoso, richiede tempo, energia e denaro, non è necessario. Sono al 100% a favore dell’unità, e a favore della ricerca di soluzioni attraverso le conversazioni seduti a un tavolo. Credo fermamente che possiamo essere d’accordo molto più di quanto crediamo realmente, quando siamo insieme. Alla fine siamo allineati. Stiamo tutti spingendo affinché il tennis sia più forte e cresca, rispetto agli altri sport e rispetto alle altre forme di intrattenimento. Siamo dalla stessa parte, siamo nella stessa squadra: questo è il tennis. Avere una guerra civile non aiuterebbe nessuno. Sarebbe un grave errore andare in quella direzione“.
In questo processo di ricerca dell’unità va inquadrata la maggior trasparenza con i giocatori riguardo agli utili e la sua nuova distribuzione paritaria con i giocatori, uno dei capisaldi del progetto “One Vision”. “È come se fossimo sulla stessa barca ed è molto più facile prendere decisioni, c’è la sensazione che siamo una squadra più di prima” continua Gaudenzi, “potevi vedere giocatori e tornei seduti sul lato opposto del tavolo, era quasi come una partita di tennis. Ora è una squadra. E questa è la mentalità che sto cercando di cambiare anche ai livelli più alti con la WTA e gli Slam”.
Con gli Slam invece i discorsi non vanno come sperato, ammette Gaudenzi: “Non mi vergogno nel dire che i progressi con gli Slam negli ultimi anni sono stati più lenti di quanto avrei desiderato. Ma sono ancora ottimista”.
Marco Mazzoni
TAG: Andrea Gaudenzi, ATP, Nuovo Tour Slam
Gaudenzi è un frullatore di parole ma, nella sostanza, non dice niente. Intervista interlocutoria e jnsipida. La sensazione è che voglia tenersi diverse strade aperte…..
Penso sia necessario, per capire il tono dell’intervista, che é stata resa alla giornalista egiziana Reem Abulleil, molto attiva nel mondo del tennis, e che il giornale citato, The Nation, é di proprietà del governo degli Emirati Arabi.
Gaudenzi fa un discorso pro ATP mentre i 4 SLAM fanno i loro Conticini e dividere la torta in 4 è sempre meglio che dividerla con altri, vedasi ATP.
Caro Don Abbondio…
Pensa a fare gli interessi dei tuoi dipendenti piuttosto che ingrassarti le tasche a suon di milioni!
Prima o poi arriva un sultano qualunque e te li prende da sotto al naso. Tutto ciò a causa della tua poca lungimiranza e incapacità cosmica!
Annamo va!
Concordo, anche a me piace vederlo dal vivo, ma queste divisioni possibili, sono l’esatto contrario di quello che bisognerebbe fare.
Ci manca di tornare agli anni 70 con il wtc, grand prix e compagnia cantante.
Ma quindi Supertennis è destinata a morire? non si sono ancora messi d’accordo e tra un po’ si riparte. Dura andare avanti con il padel e gli Itf di Monastir fino allo US Open.
Premesso che su tutti i Post nessuno ha centrato il punto (o solo parzialmente) su questo tema, bisogna innanzitutto fare un calcolo:
Diritti televisivi…, un abbonamento che permetta la visione di immagini (splendide) dei 4 Slam e 9 o 10 “1000” (incluso Montecarlo e magari squalificato Bercy) lo comprerebbero almeno 200milioni di persone al mondo (come minimo) a ipotesi, 50 dollari Anno.
Quanto fa 200.000.000 x 50 ?
Tra le stupidaggini che si leggono su questo tema anche ritenere che essere in forma a gennaio (AO) e poi avanti fino a novembre (Finals) sia poca cosa (…) che e’ forse la piú stupidaggine di tutte.
Oggi i vecchi campioni che NON andavano MAI agli Australian Open (Panatta, ecc. ) straparlano di “dare la vita” pur di non mancare un solo incontro della nuova DAVIS… che tra l’ altro nemmeno meriterebbe di chiamarsi DAVIS visto la pagliacciata che si sta svolgendo, CHE DAVIS NON E’; mentre dovrebbero capire che essere già al massimo della forma in AO e ancora al massimo a novembre, alle Finals, significa una cosa sola: INFORTUNI SU INFORTUNI.
P.S. 200milioni x 50 da 10 miliardi di dollari, o diecimila milioni di dollari, che dir si voglia.
Se un MILIARDO all’ anno viene destinato al circuito “B”, lo stesso diventa CENTO VOLTE piu’ ricco di oggi (100 volte più ricco).
Ovvio che così migliora anche il tennis dal vivo (oltreché quello più importante, e cioè in TV) e altrettanto ovvio che migliorano INFINITAMENTE le condizioni dei giocatori dalla 101esima alla 1000esima (e oltre) posizione del ranking.
Ma come al solito è la stupidità , la miopia, l’ignoranza ad ostacolare il miglioramento della situazione.
Bisognerebbe che … “chi ama veramente questo sport” … non fossero troppo appartenenti alle suddette categorie.
Voglio provare ad offrire agli utenti di questo forum,uno spunto di riflessione obiettivo,il mio alias(MM&I),sono già mesi che mi fa riflettere su tante cose che sosteneva e sottolineo che non condivido totalmente quello che diceva(giusto per precisare),pero’ sui disastri che stanno facendo per il nostro sport il duo Gaudenzi/Binaghi a mio giudizio aveva totalmente ragione.Nei prossimi anni si assisterà ad un dualismo che verrà contrapposti da una parte Gaudenzi(Atp) o quello che ne rimarrà e dall’altra parte Binaghi(Itf),si avete letto bene il futuro capo dell’Itf diventerà lui,dopo essersi incrinati i rapporti tra Binaghi e Malago'(ricordate quanto erano amici i due?)a partire dalle divergenze sulla gestione del torneo di Roma ai tempi del covid,ricordate(?),fino alle ultime frecciatine che i due si sono lanciati dopo la vittoria della Davis ora anche i rapporti con Gaudenzi non sono più quelli di prima,il perché?,semplicemente perchè Gaudenzi dopo aver assecondato(diciamo così),i voleri di Binaghi in primis con l’ampliamento del 1000 di Roma a 96,senza avere una copertura nemmeno di un campo (e si sono visti i problemi per tutta la durata del torneo,la logica direbbe prima si creano le strutture),e poi con i 2 challenger da 175 che anche qui almeno a Torino sono stati un autentico disastro sul piano organizzativo,causa maltempo,con torneo iniziato sulla terra all’aperto e concluso sul cemento indoor(ndr),ora l’apertura ai sauditi,al presidente federale non è andata per niente a genio e quindi si sta organizzando sempre più per continuare a decidere e riscrivere sempre più le regole del nostro sport.Sono pronto a scommettere con chiunque vorrà farlo che non avrà problemi a farsi assegnare da Haggerty le finali Davis.Sono anni che Binaghi è decisivo sugli incarichi dell’americano a partire da quando nel 2020 lo aiuto’ a diventare membro del CIO,insieme a Gianni Infantino (altro personaggio a dir poco discusso),e al giapponese Yamashita e poi con la nascita di circuito parallelo (i piu’ vecchiotti si ricorderanno i tempi quando c’era la WCT con le finali a Dallas),con ovviamente 2 classifiche differenti,e conseguente disappunto per tutti quelli che amano (veramente) questo
sport.
P.S.:Vorrei tanto sbagliarmi,e mi scuso per la lunghezza ma era importante (a mio giudizio) approfondire quali saranno i prossimi scenari.
Non solo sesso! Caro, che fai? Ti metti già in pigiama e pantofole? Amore, domani ho appuntamento con il mister per andare a correre, prevediamo una decina di kilometri. Poi in palestra, infine l’allenamento. Uffa, risponde lei, la sera a letto alle 10, questa non è vita. E va bè, ti voglio accontentare, ci andiamo a fare un drink e subito rientriamo. Meglio di niente, risponde lei. Casualmente, ma non troppo, incontrano un gruppo di comuni amici. Dai, venite, andioamo a fare quattro salti! Lei lo guarda speranzosa, lui cede! Rientro a casa all 4 del mattino, alle sei si presenta per la corsa in forma come uno straccio di cucina. Può succedere? Hai voglia se succede! enzo
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Ma chi l’ha “tradotta” quest’intervista? Il traduttore Google avrebbe fatto meglio…
Il tennis è bello se visto dal vivo. Ogni anno vado a vedere almeno 4-5 tornei minori, il livello è alto anche nei challenger e talvolta anche in certi ITF.
Restringere l’attenzione solo sui tornei maggiori, va bene per i divanisti (che poi durante i match fanno zapping) e per le multinazionali che ci impongono la pubblicità ma non per chi ama davvero questo sport
Una delle questioni, per me, è legata alla distribuzione dei punti.
Non ha senso che un giocatore che si fa le qualifiche di un 1000 e vince due match molto impegnativi, si qualifica, abbia una quantità di soldi notevole, ma prenda meno punti che a fare una finale in un Challenger.
I 1000, in effetti, devono essere centrali quasi come degli Slam. I giocatori nei primi 100 devono puntare a giocare bene quelli non a fare i punti in altri tornei per poi andare a prendere i soldi nei 1000 e negli Slam. I tornei dovrebbero avere un equilibrio fra i soldi che danno e i punti che danno.
La soluzione non è decentralizzare distribuendo soldi in ITF e challenger, ma dando più punti in 1000 e slam.
Altrimenti chi raccoglie i soldi con tifosi, sponsor e TV, se ne va da solo
One Tunnel Vision
Se al Foro Italico si giocherà sotto un altro cappello credo che importi poco agli appassionati ma solo ai proprietari dei cappelli. A meno che cambiare cappello influisca sempre di più sui prezzi dei biglietti, probabilmente il vero movente dell’iniziativa