I 50 anni di Monica Seles
Ci sono dei tennisti che cambiano le regole del gioco. Atleti formidabili, personaggi che per qualità di gioco, impatto emotivo e tecnico creano una rottura, un prima e un dopo. Sono pochi, tennisti formidabili che hanno portato qualcosa di nuovo e lasciato un segno indelebile. Tra questi c’è sicuramente Monica Seles, che oggi, 2 dicembre 2023, compie 50 anni. Mezzo secolo vissuto intensamente, in campo e fuori. Mezzo secoli di grandi successi e grandi dolori.
Ne ha passate veramente di tutte la serba, gloria incredibile, dolori laceranti. Da un’infanzia guidata dal padre verso il sogno di diventare una tennista, allo sbarco da Jelena Gencic, prima maestra che intuì che razza di qualità avesse quella ragazzina alta e magra. Vedeva la palla prima, letteralmente prima delle altre, e riusciva a colpirla con una combinazione di forza e anticipo mai viste. Gencic aveva formato il primo Ivanisevic, e poi formerà anche Djokovic. Non una maestra, una vera leggenda dell’insegnamento sportivo e di vita. Monica poi volerà in America, dove trovò in Nick Bollettieri e nei suoi dogmi l’ambiente ideale per maturare ed esplodere quel talento, quella determinazione, quella voglia di vincere. E quel tennis maledettamente nuovo.
Mai s’era vista in campo tanta aggressività. Diritto o rovescio non conta, due mani a spingere alla massima forza la palla, trovando profondità e traiettorie proibite alla maggior parte delle rivali. Quando Monica controlla, è ingestibile. Intrattabile. Non riesci a toglierle il pallino del gioco, il tempo, e ti divora, con un pressing incredibile, palla dopo palla, finendo per trovare il vincente.
L’impatto di Monica Seles nel tennis femminile è pari a quello di Andre Agassi nel maschile. È una rivoluzione, superiore a poche altre nella storia del gioco. Il suo arrivo nel tour rosa cancella con un colpo di spugna il modello di tennista che gestisce i colpi e il tempo di gioco e viene avanti a prendersi il punto. In un attimo tutto è diventato obsoleto. Seles riesce a generare una combinazione di potenza e angolo superiore alla capacità fisica di difesa, anche della miglior atleta mai vista su di un campo da tennis: Steffi Graf.
Già… Steffi soffrì l’arrivo di Monica. Più esperta, riuscì inizialmente a tamponarne esuberanza e potenza con il suo diritto magico, con un servizio migliore, con quel back di rovescio che spezzava il ritmo infernale imposto dalla giovane rivale. Ma quando Monica arrivò nel suo “prime” (oggi va di moda dire così…), anche la tedesca dovette inchinarsi.
Seles divenne la migliore tennista al mondo, e impose un nuovo modello di gioco copiato poi da tutte le nuove leve, portato al massimo da papà Richard Williams, che estremizzò quei concetti sulle figlie, atlete nettamente superiori alla Seles. Ma quella è una storia successiva. Parigi, New York, Melborune, ovunque eccetto Wimbledon, Monica dominava, era la più forte.
Non potremo sapere cosa ne sarebbe stato dei libri d’oro del tennis se non fosse mai accaduto quel che accadde. Quel maledetto 30 aprile 1993, ad Amburgo. Nei quarti del torneo tedesco, è in corso un match qualsiasi, che Monica gestisce senza particolari problemi. Il suo avversario purtroppo non è Magdalena Maleeva, ma un pazzo, tal Gunther Parche, innamorato in modo così malato di Steffi da decidere di togliere di mezzo la sua avversaria per vederla di nuovo dominare. Armato di coltello sorprende le blande misure di sicurezza e pugnala alla schiena la povera Monica, che crolla dal dolore.
La sua carriera di fatto finisce lì, e la sua epopea. Purtroppo lo scellerato piano del delinquente ha successo… Monica soffrirà tanto, ci metterà oltre due anni a tornare, e vincerà anche un’edizione degli Australian Open (1996), ma quella tennista formidabile, unica, che ha rivoluzionato il gioco e dominato la disciplina non c’è più. Solo qualche sprazzo. Altri infortuni, qualche lampo in un buio che aveva dentro e stava per divorarla, fino alla decisione di giocare sempre di meno e quindi ritirarsi.
Ormai le avversarie di Monica non erano più Steffi e compagne, ma la bulimia, la depressione, un disagio troppo forte per aver perso quella vita che si era meritata con sudore e talento. Ne parlerà poi in un bellissimo libro, “Ho ripreso il controllo. Del mio corpo, della mia mente, di me stessa”, di qualche anno fa ma che stra consigliamo di leggere perché attualissimo e molto toccante.
Oggi Monica è una donna serena, orfana del padre che l’ha portato per mano in un mondo bellissimo che le ha dato e poi tolto tutto. A volte è opinionista per programmi tv USA, ma la sua presenza nel mondo della racchetta è marginale. Nessuno però potrà mai toglierle quello scettro di tennista più forte dei primi anni ’90, e soprattutto di rivoluzionaria. Il modello imperante di tennista oggi sul tour, anzi da almeno due decenni, è una replica rivista e corretta del suo modo di stare in campo, di intendere la disciplina, di aggredire la palla alla massima velocità per imporre il proprio tennis.
Non sapremo mai se Seles sarebbe diventata la tennista più vincente di sempre, ne aveva tutte le potenzialità. Quel che sappiamo è che averla vista crescere, vincere e cambiare il gioco è stato un privilegio.
Auguri di cuore, Monica.
Marco Mazzoni
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Cazzata immane!!! Un conto è un infortunio, per quanto grave e un conto un trauma come il suo.
Ha anche ripreso e vinto, ma quella coltellata ha fatto danni immensi alla Donna Monika, non all’atleta.
C’è gente che non esce di casa per mesi dopo uno scippo o una rapina, ma sicuramente è colpa loro, per te cosa ci vuole, non è mica la morte…
La mancanza di empatia credo sia qualcosa di peggio di un infortunio
Commento privo di sensibilità. Indispensabile farlo?
Se ,Se ,Se…non di può dire. Aveva il tempo di recuperare dopo L accoltellamento. Kvitova anche ha subito una grave lesione alla mano sinistra! L’ha superata a 29 anni ! Lei a 22 anni non ce l’ha fatta!!?? Problemi suoi…
Tra gennaio 1991 e febbraio 1993 questa ragazza vinse non solo 22 titoli ma fece 33 finali su 34 tornei disputati. E su superfici estremamente diverse tra loro.
Se mi chiami tornado la Davenport più che lo sceneggiato di Mazzoni la tua è una commedia dei Vanzina.
Steffi si sarebbe solo potuta sognare 22 Titoli Slam.
Serena ha vinto tanto ed è stata una grande campionessa. Tuttavia non è stata capace di raggiungere Court. Monika ce l’avrebbe fatta senz’altro. Per parlare di confronti, il rovescio di Monika era superiore a quello di Serena, così come la velocità di piedi. A mio avviso, infine, era una migliore contrattaccante. Poi, i gusti sono gusti.
Completamente d’accordo e grazie per le belle parole con cui hai scritto l’articolo
Fuoriclasse assoluta!!!
Senza l’ aggressione avrebbe fatto parte del lotto candidabile a Goat femminile e mi fermo qui, perché non avremo mai la controprova che avrebbe vinto quanto la Smith-Court, la Williams, la Graf, la Navratilova o la Evert…
Ma avrebbe vinto tanto, togliendo un po’ di “roba” alla Steffi e a qualche altra…
Soggettivo o meno, mi sembra che hai confermato quanto ho scritto io. Infatti gli occhi sono lo specchio dell’anima!
@ Solotifo (#3863009)
Direi che in questo caso “imprevisti” è un termine un po’ improprio…
@ Salvo (#3863059)
Ma cosa state scrivendo???
A 19 anni già 8 Slam…a 20 l’incredibile aggressione che, purtroppo sancì di fatto la fine del suo dominio!
Nn sono supposizioni ma evidenze…
Personalmente l’ho vista dal vivo nel 90 in finale a Roma dove a soli 17 anni prese a pallate la mitica Navratilova…
Di certo non ci fosse stata Amburgo, Monica avrebbe vinto tanto…impossibile capire quanto ma…sicuramente il dominio della Graf era finito..
Quel pazzo di Parche aveva raggiunto il suo scopo…parole testuali della Graf…” Non è facile per me convivere con la consapevolezza di essere numero uno perché lei è stata aggredita”!!!
Si, molto.
Mazzoni dice cose che sono già state scritte da altri. Non si è inventato nulla. Intanto che le altre arrivavano Monika avrebbe rimpinguato il suo bottino di Slam, lasciando solo briciole a Steffi, a Wimbledon. Ho già fatto notare che alle stessa età in cui fu aggredita, Serena aveva in bacheca uno Slam, Monika 8. Ma di cosa parliamo?
Serena era infinitamente più forte fisicamente, serviva 100 volte meglio e giocava molto meglio a rete. Parlano le vittorie x lei non le chiacchiere.
Esatto.
Purtroppo con i se e con i ma non si fa la storia e gli imprevisti fanno parte della vita…….
Divertente
É soggettivo. Oggi a mio avviso é una bellissima donna, ha degli occhi stupendi
Hai pienamente ragione, non fu più lei ma una sua sbiadita copia. E la sua sbiadita copia riuscì, comunque, ad essere molto forte. E questo dice chi sarebbe stata la più vincente della storia. AL suo apice era ingiocabile, più di Serena Williams per intenderci, che non mi ha mai dato quella sensazione di intoccabilità che aveva raggiunto Monica Seles.
Senza dubbio la più grande di tutti i tempi. A 19 anni aveva già 8 Slam in bacheca. Alla stessa età Serena ne aveva uno. Se non fosse successo quello che è successo avrebbe facilmente raggiunto e superato il record di Margareth Court. Le Williams sarebbero arrivate solo a fine anni ’90. Hingis era una Seles meno forte. Graf avrebbe continuato a imporsi solo a Wimbledon, forse. Un vero peccato ma per me sarà sempre la numero 1.
@ Salvo (#3862814)
Se pensi a cosa era Monica prima, e cosa era dopo… Dopo l’aggressione aveva perso smalto fisico, intensità, serenità, sicurezza. Lottava con i suoi demoni più che contro le avversarie. Prima era dominante. Sono due tenniste, anzi due persone, diverse. Purtroppo.
Sì infatti… ha giocato dal 1995 fino al 2003 ad alti livelli… per non parlare del passaggio “ormai le avversarie non erano più Steffi e le altre, ma la bulimia e la depressione” eh certo!!
Nessuna menzione al fatto che sul circuito nella seconda metà degli anni 90 sono arrivate dei tornado come Hingis, Davenport, le Williams, le belghe, le russe… figuriamoci… ci perdeva sempre perché era depressa, non perchè le altre erano più forti…
Più drammatico così, Mazzoni pronto per il prossimo sceneggiato Rai
Ma anche no.
E non sto contando nemmeno Serena, è lei la più grande di sempre.
@ Queever (#3862678)
Pienamente d’accordo con te. Viva Monica!
Molto ingeneroso “la sua carriera finisce lì”.
Monica dopo la coltellata vinse un altro slam, giocò altre 3 finali slam, vinse altri 20 tornei, di cui 5 Premier, e giocò altre 16 finali.
@ Dad (#3862694)
19 anni e 5 mesi
Ti quoto Capitano,il tennis femminile oggi è troppo monocorde.Ne hai citate tre, ognuna con uno stile di gioco diverso dalle altre.
La Seles impattò come un uragano nel tennis femminile, dominato in lungo e largo dalla Graf che però, davanti, alla prepotenza tennistica della serba, aveva poche armi. Senza quel maledetto incidente, avrebbe riscritto sicuramente molto record.
Devo ammettere che Monica è più bella adesso che quando era ancora una tennista professionista. Una bellezza ancora troppo acerba appena arrivata sul circuito e fino all’accoltellamento, una bellezza rovinata da uno stile di vita malsano a causa non solo di un’alimentazione sbagliata (la bulimia) ma anche di un malessere interiore da cui non riusciva a guarire!
Adesso che ha recuperato finalmente la serenità (in realtà sono più di 10 anni che si è saputa ricostruire dentro), emerge in tutta la sua radiosità!
Il bello è che, secondo me, Monica non era ancora al suo “prime”,ne aveva ancora da dare.
Il più grande what if della storia del tennis femminile, almeno da che ho memoria io.
Sinner mi ricorda la Seles
Lo seguivo il tennis femminile ai tempi della Seles, Graf, Sabatini & Company. Oggi mi sembra che abbia perso un po’ di smalto o sono io che sono invecchiato? Mah!
Sicuramente una grande tennista e peccato che la sua carriera si sia interrotta temporaneamente per il gesto di uno squilibrato. Però devo dire che il suo stile di gioco non mi è mai piaciuto
Auguri Monica!
Che tra l’altro in un’ intervista con Chris Evert, racconta dei suoi viaggi col padre in Italia, per comprare racchette e altri materiali.
Spero che un giorno l’ esimio Marco Mazzoni parli anche di Jelena Dokic. Quando ero ragazzo vedevo su un canale in prova (forse Tele+) il suo match a Tokyo contro Arantxa Sanchez. Lo davano in loop per ore ed ore.
Questa ragazzina bionda, concentrata, corrucciata, tirava bordate al fulmicotone, con un’ esterrefatta Sanchez (che allora era molto forte).
Poi si seppe delle sue enormi difficoltà/drammi per via di un padre dispotico. Ora vive in Australia.
Non si può dire ma cambiò drasticamente il tennis. Prima di lei le tenniste avevano due colpi sbilanciati, uno di chiusura ed uno di manovra.La stessa Graf portò velocità grazie ad un dritto fenomenale e con un rovescio insidiosisimo ma non risolutivo; Monica riusciva a tirare sassate da ogni zona del campo, un forcing costante che demoliva tutte perché trovava geometrie pazzesche,puliva davvero le righe.
Quel maledetto pazzo ha distrutto una carriera, una rivalità memorabile forse più di Evert-Navratilova, ha determinato un trauma eterno in lei ed in qualunque atleta che volgeva le spalle al pubblico.
Parche so che è morto recentemente ma il danno fatto è irreparabile.
Era un fenomeno,se non erro al rientro in campo vinse (Toronto?) demolendo tutte tra la commozione del pubblico.
La cattiveria umana raggiunge picchi aberranti.
La più grande e basta.
Auguri alla splendida Monica
Auguri alla mia coetanea (lei a Novi sad, Io a Prato)
Aveva solo 20 anni quando venne accoltellata, 20 anni. E aveva già vinto molto. Avrebbe potuto ancora dominare a lungo.
Vi seguo a ruota. Un’inarrestabile macchina da guerra inceppata da un pazzo criminale che ha tolto al tennis femminile forse la sua massima espressione. Un vero peccato.
Sicuro. Senza Amburgo la più grande di sempre
È la sosia di Celine Dion, potere della chirurgia plastica.
Chi la vide giocare sa quale rivoluzione porto’ nel circuito. Un ciclone. La più giovane numero uno di tutti i tempi. Io credo che senza Amburgo sarebbe diventata la più grande di tutti i tempi