Un 1000 in Arabia per aprire la stagione? No, grazie
Il calendario della stagione tennistica è il vero nodo della disciplina, un problema atavico al quale è necessario porre rimedio con un intervento “importante” e scelte coraggiose, ma l’ipotesi di iniziare l’annata a gennaio con un Masters e WTA 1000 in Arabia non è la soluzione, sarebbe l’ennesimo errore e terribile complicazione. Potrebbe trasformarsi in una sorta di Shinkansen che rischia di traghettare la disciplina verso un buco nero. È bene andare dritti al punto, senza girarci troppo intorno.
Nell’ambiente da tempo girano voci “inquietanti”, connesse alle sterminate risorse dei famigerati fondi d’investimento sauditi, arricchitisi a dismisura con tonnellate di petroldollari e che necessitano di ulteriori sbocchi per continuare ad essere moltiplicatori economici a favore di una manciata di privilegiati. Facile pensare allo sport. Detto fatto. Motori, atletica, motonautica, golf, calcio, ora pure il tennis è entrato nel mirino di questi cecchini che ci vedono benissimo e fiutano business immensi, tutto a loro favore ovviamente. Tutto è iniziato con qualche esibizione, e questo ci sta, del resto il concetto stesso di “esibizione” è legato a qualcosa di ricco, di una tantum, di momento extra per far felici spettatori e protagonisti. Poi si sono accaparrati il primo torneo ufficiale maschile, le NextGen ATP Finals, che dalla fascinosa Milano – con un ottimo successo, tra l’altro, ben superiore alle attese iniziali anche grazie a un’eccellente organizzazione italiana – si spostano a fine anno proprio in Arabia saudita. Un test, ovvio, per qualcosa di grosso. Sarebbe stolto pensare che questi emiri così sfrontati da volersi comprare il mondo intero possano accontentarsi di una rassegna giovanile, di prospettiva, ma indubbiamente marginale nella disciplina. No. C’è di sicuro molto altro che bolle in pentola. Del resto lo stesso Presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi ha affermato di recente che qualche ipotesi di ingresso saudita è già sul tavolo, che se ne sta parlando.
L’uscita di ieri del Presidente della Federtennis Binaghi ha spalancato le porte a nuovi scenari. Concreti. Un possibile Masters e WTA 1000 in Arabia, a gennaio, primo evento dell’anno. Massima vetrina, sicuramente in un impianto da fantascienza e con un Prize money da Slam. Vetrina eccellente per i proprietari, diritti tv venduti a peso d’oro, e pure tour operator a leccarsi i baffi con proposte di viaggi di capodanno al calduccio ai ricconi di turno con inclusi i biglietti per ammirare Alcaraz e Sinner. “Tutto molto bello”, già. Ma… per un catalogo patinato, o per una propaganda del denaro. Siamo sicuri che lo sarebbe per lo sport? E quali le conseguenze?
Intanto mi piace sottolineare l’aspetto a cui tengo maggiormente. Portare il tour Pro, soprattutto quello femminile, in un Paese nel quale le donne non hanno accesso a libertà fondamentali e vengono relegate a uno stile di vita medioevale è filosoficamente e umanamente sbagliato. Non è tollerabile. Ne hanno parlato più giocatrici, sia in attività (Cornet, per dirne una) o ex tenniste (Martinez, Navratilova, per dirne altre). Visto che il CEO del tennis rosa Steve Simon sembra piuttosto attento ad aspetti sociali e umani che vanno oltre al puro fatto agonistico, un WTA 1000 in Arabia non s’ha da fare. Punto. E l’ATP dovrebbe sostenere questa posizione, visto che si cerca sempre più una maggior integrazione tra i due tour, a ragione.
In secondo luogo, aprire l’annata in Arabia comporterebbe discreti problemi per la trasferta in Australia. Gli Australian Open hanno quella data (ultime due settimane di gennaio) per motivi molto importanti alla vita sociale nel paese. Si incastrano alla perfezione in un calendario già bello pieno di eventi, e la quindicina finale di gennaio coincide anche con gli ultimi giorni di vacanze scolastiche, periodo che permette alle famiglie di godere a pieno del torneo. Un torneo che laggiù è attesissimo. L’Australia è probabilmente il paese con la maggior passione tennistica in assoluto nella società. Nei pub di Sydney e Melbourne si beve in allegria una birra con gli amici vedendo tennis, se ne parla per strada. Ovunque. L’Australian Open è quello che gli stessi giocatori chiamano “Happy Slam”, l’atmosfera è la migliore dell’anno e non solo per il caldo, e anche se è la trasferta più pesante per distanza e fuso orario tutti amano iniziare l’anno lì, immersi un clima bello, nell’amore e cultura del gioco.
Cultura del gioco, già. Un 1000 in Arabia finirebbe in ogni caso per scassare il mese di tennis “down under” che funziona benissimo, che è super amato e seguito, che è vissuto con piacere dai protagonisti e appassionati …per cosa? Solo per soldi, una vagonata di soldi, perché dai sauditi il concetto di cultura sportiva non rientra nel vocabolario. C’è un’altra visione del mondo, quella di potersi comprare ogni cosa senza badare a nient’altro. Perché l’ATP dovrebbe impoverire gli eventi in Australia, o eventualmente un Sud America se qualcosa della leg australiana dovesse essere spostato dopo gli Australian Open per non esser cancellato, andando così a sovrapporsi alle (poche) settimane di eventi tra Argentina, Brasile, Cile, altri paesi che amano il tennis e hanno grande tradizione?
Il potere dei soldi sauditi è talmente forte che prima o poi, se vogliono, riusciranno ad entrare nel calendario. È inevitabile perché il nostro amato sport è anche un enorme business, sarebbe stupido non sottolinearlo. Ma qua entra in gioco la forza e valori dell’ATP e WTA. L’ITF già è discretamente scivolata con la pessima faccenda Davis-Kosmos… Concedere spazi a nuovi mercati non è peccato, ma questa scelta deve essere ponderata ed adeguata, non deve pregiudicare le poche cose che funzionano, come la leg australiana. Una soluzione potrebbe essere quella di riservare loro altre date meno “ambite” o critiche. Sarebbe corretto sfruttare quest’eventuale nuova opportunità per rimettere mano a più nodi del calendario, razionalizzarlo come tempistiche, spostamenti tra continenti, rotazioni delle superfici, date degli Slam, ecc, tenendo conto di un elemento imprescindibile: il tennis è uno sport antico, con una cultura che deve essere preservata perché è la forza stessa della disciplina. E la cultura non è mai in vendita.
Marco Mazzoni
TAG: ATP, Fondi di investimento sauditi, Marco Mazzoni, Masters 1000 in Arabia, WTA
@ Armonica (#3810755)
Ok!
Lo chiedevo al forum perché non amo i due pesi e le due misure…
Delle due o lo sport è fuori dalla politica e dunque nessuno scandalo se alla fine il torneo si farà o se, come invece penso io, lo sport talvolta può aiutare una giusta causa, potrebbe essere importante riflettere (però senza ipocrisia) su cosa lo sport possa fare per “la giusta causa”…
giocano gia’ l esibizione ad abu dhabi e a doha a inizio anno, non certo posti cosi lontani, a tutti i livelli, dei vicini sauditi, non vedo grandi differenze.
Sono d’accordo con entrambi. Specialmente se i soldini arabi venissero investiti per bene per molti, anziché finire a quintali nelle tasche di pochi (come di calciatori già straricchi).
Non è il posto giusto per parlarne. Ma sull’Italia “sempre schierata dalla parte sbagliata” ce ne sarebbero di cose da dire.
Per me sì, lo sport deve rimanere staccato dalla politica. La scelta di Wimbledon è stata una porcata che quegli atleti non meritavano per le colpe di leader politici dei loro Paesi.
Per l’etica ok. Stiamo parlando di concedersi a Paesi dove la tradizione del tennis è zero e i diritti delle donne (e non solo) sono calpestati. Ma i dirigenti degli sport si pongono di questi problemi? Se si gioca in Cina… Secondo problema: vendersi per soldi. Neanche val la pena discuterne, si sa come va a finire.
Per il calendario invece, bisognerebbe ricordare che gli Stati Uniti hanno 3 Master 1000, uno slam e un numero imprecisato di tornei minori. Un posto per un 1000 in Arabia lo si potrebbe anche trovare a discapito di uno dei 1000 americani primaverili, o al posto di Bercy. Che possa essere l’Australia a subire un’amputazione in favore dei soldoni sauditi sarebbe triste e ingiusto, ma…
Per fortuna da qualche anno, in un determinato periodo dell’ anno, si trovano i pompelmi, generalmente rosa ma non solo, di provenienza calabra o sicula.
Ci si deve “adattare” al fatto che frutta e verdura abbiano specificità stagionali che vanno rispettate; ma non è difficile e, soprattutto, è un bene.
Tutto giusto, tutto condivisibile.
Poi, però, per piacere, mi si spieghi la differenza tra questo scenario futuribile e quanto già avallato e calendarizzato in Cina, andando definitivamente a distogliere quelle poche energie che i Campioni rivolgevano nel finale di stagione alla Coppa Davis, la vera Coppa Davis, piuttosto che a Madrid, azzoppando un torneo di antica tradizione e di prestigio come quello di Amburgo, che non sarà Melbourne ma, insomma, negli anni ’70, valeva tanto quanto.
Che siano, per caso, i soldi sauditi più maligni di quelli cinesi o di quelli con cui Tiriac tesse(va?) la sua rete di potere all’ interno del mondo del tennis?
O ci si schiera, sempre e comunque, a difesa della Tradizione e della Storia del tennis, infischiandosene di quanto Gaudenzi e chi lo precedette fa in direzione contraria aumentando a dismisura i conti in banca (dell’ ATP e proprio personale), o si accetta in toto il fatto acclarato che, anche in questo “piccolo mondo antico”, comandino solo i soldi.
La sola forza che noi, pubblico, abbiamo per avversare questo fatto acclarato è il disinteresse o, se si preferisce chiamarla così, il boicottaggio contro i tornei gonfiati a dismisura solo dai soldi.
Usiamola.
@ fugitive (#3810391)
Quasi tutti i lavoratori si muovono per lavoro, altri, i migliori (che sono tutti su livetennis), invece, promuovono i diritti umani (in maniera selettiva ma non facciamo i pignoli).
È evidente che sia molto più centrato il tuo ragionamento e ciò che quoti rispetto alla solita visione partigiana ed ai confini della realtà proposta da altri.
Ma come fai a sapere cose che non dico?
Ma dai che poi sembra che stai ancora a rosicare!
In effetti da quando fu istituita la democrazia in Inghilterra a quando fu concesso il voto alle donne sono passati begli anni e ci sono volute lotte delle prime femministe moderne (bello il film “suffragette” che lo racconta).
Da quanti secoli si poteva considerare terminato il medioevo?
Quanto ad altri giudizi di merito…in Cina il Partito Comunista aveva costretto, fino a poco tempo fa, le famiglie ad avere un solo figlio, allora tutti abortivano le femmine, che portano la dote e impoveriscono.
E fare una lista delle stranezze e ingiustizie che succedono nella dittatura cinese…basta fare una ricerca su Google.
Sarebbe forse più giusto considerare i tennisti dei lavoratori, che come tutti i lavoratori si muovono per lavoro.
Non è che vanno lì a sfruttare le donne oppure a portare una dittatura.
Per non parlare di quante cose ingiuste sono legali in Europa…
Condivido il tuo pensiero
Da anni non compro un prodotto israeliano, neanche i pompelmi che a me sono sempre piaciuti…
Guarda quarant’anni fa mi prendevo le manganellate dei poliziotti che difendevano la Fiera delle Armi a Genova, dove veniva a fare la spesa un certo Saddam Hussein, allora amico di Bettino Craxi e del Governo Italiano, prima che diventasse il “feroce Saddam”…
La questione mediorientale, purtroppo attualissima è troppo complessa per poter essere affrontata in poche righe, soprattutto un po’ fuori contesto, visto che è un forum tennistico…
In realtà mi chiedevo se lo sport debba restare o meno fuori dalla politica…
Me lo chiedo perché quando tennisti russi e bielorussi sono stati esclusi da Wimbledon molti hanno gridato allo scandalo…
Ecco questa potrebbe essere una soluzione.
La Laver cup verrà sempre dietro a qualsiasi torneo
serio
@Stern58
Vede, provvedono altri con idee divergenti dalle mie ad innalzare il livello. Se ne giovi 😀
Questo mondo è sempre più schiavo del potere, gli arabi si compreranno ogni cosa, d’altronde secondo Renzi l’Araba Saudita è una culla di civiltà, come lo sarebbe secondo la Meloni la ” democratica” Israele, sostenuta barbaramente solo per non fare torti agli Usa, che impongono i veti alle risoluzioni di pace dell’ONU.Unica narrazione e naturalmente l’Italia sempre schierata dalla parte sbagliata della storia.
@ walden (#3809816)
Tutto giusto ma allora perché non boicottare pure il torneo di Tel Aviv? Perché il governo israeliano ha responsabilità di eccidi tanto quanto Hamas, sulla bocca di tutta la propaganda occidentale che in modo sempiterno vuole i buoni da una parte , Israele, e i cattivi dall’altra, identificando come terroristi sanguinari tutti i palestinesi, non solo Hamas.
@Spigolo
Quello che non c’entra niente è il suo commento, che qualifica il suo livello. La vedrei bene insieme a Giambruno in un remake de”La strana coppia”
@ Spigolo (#3809936)
‘
Lo spigolo e’ veramente rotto
Hai lo spigolo rotto??
purtroppo, e sottolineo purtroppo, c’è poco da fare i superiori e i paladini dei diritti umani. questo mondo ormai è marcio e irrecuperabile. i soldi governano tutto per cui in Arabia Saudita si finirà per giocare. Non so un 1000 ma sicuramente sarà la prossima sede delle finals.
Bella fucilata. Parli dell’Italia o degli USA? 😀
Bravo ma non c’entra niente. Hai rifiutato più soldi perché il datore di lavoro non voleva dipendenti omosessuali?
La WTA gioca anche in Qatar da svariati anni, lì tutto bene?
Il paragone con preannunciatissimo fallimento del cadavere Davis, che Davis non e’ , e’ completamente fuori luogo.
Sbagliato anche l’ approccio pseudo culturale, come se quella araba non fosse una cultura e come se le donne in Arabia, cosa che sta avvenendo, non vedessero continuamente migliorare la loro oositione.
Nei Primus 40 (quaranta) Anni di Wimbledon le donne non votavano e in Italia addirittura nei primi 70 (settanta) anni di Wimbledon le donne non votavano… e allora ?
Era forse lo Sport la causa di storture / arretrarezze politiche ?
Tra l’ altro la Arabia e il mondo arabo hanno la propria di cultura e seguono il proprio di cammino, che non abbiamo dirittio di giudicare fino ad un certo punto ma tendiamo sempre a sopravvalutarci, come se gli altri fossero “inferiori” anche quando sono semplicemente diversi, e non “inferiori”.
Si interessano al Tennis ?
Bene, benissimo, vediamo di gestirne bene una crescita graduale ulteriore del Tennis Mondiale anziche’ chiuderci in una pseudo autoreferenziale superiorita’
tutto giusto, ma a questo punto mi permetto un appunto: visto che noi occidentali siamo stati per decenni e siamo tuttora, per motivi appunto di soldi, culo e camicia con questi soggetti, mi sembra quantomeno ipocrita adesso scandalizzarsi per degli eventi tennisti. dovevamo farlo anche decenni fa.
vorrei solo sommessamente ricordare che le bombe che ammazzano bambini yemeniti gliele abbiamo vendute anche noi italiani.
Totalmente d’accordo con Mazzoni.
Per quelli che, ma se offrissero… Ho rifiutato offerte di soldi pur di stare bene dove guadagnavo meno e poi ho i ricordi dei NO di Vialli e degli altri della SampD’oro ai soldi di Berlusconi e Agnelli.
Fino al 1992 quando Mantovani li obbligò ad accettare per il bene della Samp…
Se andiamo sui massimi sistemi “eh, ma questo è il mondo che ci siamo costruiti” non posso che convergere, c’è poco da festeggiare. Tuttavia non è colpa mia, o almeno diciamo che la mia colpa è mitigata dall’ essere onesto, lavoratore, rispettoso delle altrui aspirazioni: io la mia parte la faccio.
UN COMMENTO PERFETTO!
Caro Walden, grazie per averlo scritto.
L’Arabia Saudita non è solamnete uno stato che non rispetta i diritti delle donne e delle persone LGBTQ (quindi di più del 50% della polazione), ma anche:
– uno stato che non rispetta i diritti dei lavoratori, in gran parte immigrati dall’Asia, dal Vicino Oriente e dall’Africa, e sui quali basa l’economia;
– uno stato dove non vi sono neppure gli elementari aspetti di uno stato di diritto, non esiste una legge fondamentale ed anche la Sharia è interpretabile a seconda del giudice;
– uno stato dove non vi è nemmeno quel simulacro di organo rappresentativo che è un Parlamento: è l’unico a non averlo assieme alla Città del Vaticano;
– uno stato retto da un criminale che fa uccidere i propri contestatori, come nel caso Jamal Khashoggi, che invade altri pesi, come lo Yemen, senza che contro di esso venga preso alcun provvedimento;
– uno stato che foraggia vari personaggi ed politici occidentali, come Renzi, affinché se ne facciano propagandisti, inventandosi scenari privi di ogni credibilità;
– in compenso è uno stato che con le enormi riserve valutarie è in grado di influenzare pesantemente l’economia mondiale, senza alcuna possibilità di controllo;
– uno stato che ha sempre finanziato, a seconda dei suoi obbiettivi politici, questa o quella organizzazione terroristica: ad Hamas è sempre stato consentito di agire in disturbato fino a quando l’ha finanziato l’Arabia Saudita, è diventata una minaccia da quando la finanzia l’Iran.
Credo che queste siano ragioni più che sufficienti per boicottare ogni evento che si svolga in quel paese, cosa che io farò, astenendomi dal seguire e commentare i tornei che ivi si svolgeranno.
probababilmente si potrebbe cercare una collocazione diversa, magari a febbraio, come primo mille ma dopo il primo slam. di certo in arabia saudita non puoi giocare in luglio. non ho capito se i mille diventerebbero dieci o se un mille attuale verrebbe sacrificato. nel caso io sarei per eliminare un mille americano o parigi bercy. resta però il vulnus che manca un mille su erba. che per me dovrebbe essere halle. se facessero riyad e halle al posto di cincinnati e parigi bercy per me andrebbe benissimo.
il problema è il clima. In Arabia Saudita è necessario giocare in inverno.I mesi estivi sono esclusi. A meno che non propongano un torneo indoor climatizzato. I soldi per gli impianti ce li avrebbero. Lasciate perdere le questioni morali, un torneo femminile in arabia saudita sarebbe una ottima cosa avendo la funzione di inizare a inserire in una società medioevale delle giocatrici vestite in modo adeguato alla pratica sportiva, e qualcuno inizierà a chiedersi se gli usi locali non siano un po’ troppo esagerati e perchè i locals non possono fare altrettanto.
E’ proprio questo il problema e non c’è da esserne contenti.
Qualcosa in questa logica non torna! I tornei pro non si devono fare lì (e sono d’accordo, ma neanche le esibizioni)!… e soprattutto non a gennaio? 😕
Bravissimo Mazzoni
Sottoscrivo ogni parola.
Ma..pecunia non olet..i vertici ATP si tureranno il naso e chiuderanno tutti e due gli occhi sulla realtà sociale saudita. Vinceranno i soldi, non ho dubbi. Se non già a gennaio, prima o poi un grosso torneo laggiù si farà.
Hai beccato almeno un paio di persone che, o sono campioni di etica, o si sparano le pose.
Volendo proprio creder loro sulla parola, a parte una risicatissima minoranza di ispirati individui, accetteremmo tutti.
Sull’atp 1000 in erba concordo in pieno. Sul torneo in arabia perché no…… forse un atp 1000 prima di au open no, ma un stp 250 ci starebbe bene, oppure collocarlo prima di IW e miami, quando c’è laparentesi nella penisola araba
Niente tornei dove le donne sono schiave del sesso per la fortuna di qualche vecchio bavoso.
È peggio, ma nella tua visione sono dei campioni dei diritti umani…
Non vedo il problema?? Oltretutto è sulla rotta x l’Australia….
Also sprach, perfetto.
Dai il punto centrale é stato identificato chiaramente da Mazzoni. In Arabia non rispettano i diritti di donne e di omosessuali. Ci si puó giocare?
Per alcuni si, per altri no.
Il mio punto di vista personale é: si, ma solo se mi fai andare lì con le bandiere LGBTQ e prima di ogni partita mi fai tenere un discorso da una rappresentante delle European Women’s Lobby, obbligando le TV di Stato a trasmetterlo. Sennó rifiuto i soldi e ciaone.
Poi continua a frustare le streghe e a decapitare i gay, é casa tua. Ma io il mio te l’ho fatto notare.
Piccola nota di disaccordo sull’articolo di Mazzoni. Il periodo per l’AO ha tanti pregi, ma ultimamente aveva il difetto del caldo insopportabile e degli incendi, tanto che qualcuno ha dovuto ritirarsi e si sono lamentati in parecchi. Quindi a prescindere, e sottolineo a prescindere dagli Arabi, la data puó essere messa in discussione.
non sei informato, è già in atto, lo ha detto Renzi un paio di anni fa.
Tu naturalmente sei “uomo”
Gli arabi caleranno la fresca e, più o meno “obtorto collo” l’offerta verrà accettata.
Cultura tribale, e sommessamente medievale – manca un periodo rinascimentale,se c’è stato informatemi.
Allora metti che hai un’attività con dei dipendenti e ti facessero la stessa offerta, e in caso di rifiuto sei costretto a licenziarne qualcuno… Saresti disposto a renderli disoccupati per i tuoi princìpi?
@ Marco (#3809599)
No. Non cambierebbe. Incredibile, ma esistono ancora persone per cui una vagonata di soldi non significano tutto e non comprano tutto. Questo per quanto mi riguarda a livello personale
Vendere l’anima per i soldi a lungo andare è deleterio, articolo condivisibile…
quello che ha scritto il buon Mazzoni è chiaramente condivisibile, perchè sono comunque parole sagge con cui è difficile non essere d’accordo. ma questo vale per noi, peccato che chi è al comando, a qualsiasi livello, ha già dimostrato che cultura e valori non contano nulla di fronte ai soldi.
Totale disaccordo con quanto scritto da Mazzoni.
Insopportabile il moralismo sul trattamento delle donne
Cioè una forzatura, come parafai alta alla condizione della donna nell’Africa nera
@ marco.mazzoni (#3809611)
Ok, comprensibile.
Ma pur sempre un nostro luogo comune
Ma per favore,organizzassero un 1000 si erba che è una vergogna che non ci sia ancora.
@ marco.mazzoni (#3809606)
Venti? scherzo ovviamente… ahimè,con grande amarezza sono sicuro però che la stragrande maggioranza delle persone ci andrebb a piedi in arabia
@ fugitive (#3809595)
Ciao, ho scritto chiaramente che questo forte accostamento è riferito al modo in cui trattano le donne. “La condizione femminile è uno di quegli elementi che attestano il grado di civiltà raggiunto da un Paese” (cit).
PECUNIA NON OLET
@ Marco (#3809599)
Resterei povero ma sereno con me stesso. Fidati.
Il punto non è all’inizio della stagione no ma a settembre piuttosto che novembre sì. Se si fa buon viso a cattivo gioco per le ATP Finals allora cosa ci sarebbe di diverso in un altro torneo ancora?
Tanto si sa che ormai le questioni etiche e morali con cui ci si riempie tanto la bocca in questi periodi storici, poi passano tranquillamente in secondo piano quando ci sono di mezzo soldi e interessi.
Piuttosto questa nuova moda dei tornei da 10 giorni che iniziano mercoledì e finiscono la domenica dopo fa decisamente schifo. Oltre a diminuire il numero di tornei si hanno anche pochi incontri al giorno e magari pure di scarsissimo interesse. Ok per 3 o 4 1000 ma poi basta!
Tutto giusto e condivisibile x carità…a mio modesto avviso però la domanda giusta da porre è la seguente: se allo stimato Marco Mazzoni piuttosto che a me medesimo o qualcuno di voi, amici del sito, offrissero, che né so,un contratto di dieci milioni di euro annui x commentare il possibile nuovo torneo “1000” in arabia?Cosa fareste?La vostra posizione,il vostro giudizio in merito cambierebbe?
non si puo fare un 1000 in arabia a febbraio?facendo un trittico di tornei in quella zona con doha e dubai gia presenti.spostare magari la settimana di marsiglia a fine stagione togliendo la laver cup
Tutto condivisibile.
Unico appunto…anche se è un modo di dire, un luogo comune ricorrente, però…la cultura dell’Arabia Saudita non si può definire medievale, è un nonsense.
Sono d’accordo con te, ma i soldi tirano l’acqua per l’insu’ e se lo vogliono gli Arabi lo avranno, e questa è la triste verità
Mazzoni perfettamente d’accordo. Ma si prenderanno uno slam ATP finals e quanto altro vogliono. In particolare sarebbe triste depauperare il bellissimo mese down Under pieno di pubblico entusiasta. Ma hanno portato i mondiali di calcio in Qatar a dicembre e sinceramente sono venuti benissimo..rassegniamoci…. O forse no..
Come non condividere anche le virgole di quello che Marco ha scritto!
Bravo Mazzoni, completamente d’accordo
Infatti si prenderanno proprio uno Slam, o ne aggiungeranno un quinto per loro o per chi altri pagherà di più.
Fantascienza? Chissà!
vedrai che si accaparreranno le atp finals, e per me può anche bastare così.