Holger, Boris e il “diamante grezzo”
Ha fatto un certo scalpore la notizia della nuova collaborazione tra Holger Rune e Boris Becker. La giornata di ieri, un po’ sonnolenta senza grandi spunti, è stata scossa dal podcast del media Eurosport nel quale il leggendario e discusso campione tedesco ha affermato: “Posso confermare di essere il nuovo allenatore di Holger Rune”. Da lì, in pieno Boris-style, il tedesco è andato a ruota libera. “Mi rende orgoglioso che me lo abbia chiesto. Il contatto esiste da molto tempo. Adesso era il momento giusto per iniziare. Il mio calendario lo permette e sono sempre stato interessato a Holger perché sul campo da tennis ci mette tanto impegno e temperamento”.
“Holger mi ha invitato ad una settimana di allenamenti a Monte Carlo. Lì ho avuto anche una lunga chiacchierata con sua madre Aneke e il suo preparatore atletico Lapo Becherini. D’ora in poi saremo noi tre responsabili di Holger. Purtroppo questa settimana non posso essere presente al torneo di Stoccolma a causa di appuntamenti già fissati. Ma sarò lì al più tardi a Basilea e poi sicuramente a Parigi-Bercy. Spero di aiutarlo a qualificarsi per le Nitto ATP Finals di Torino. Questo è il grande obiettivo per l’immediato” conclude il tedesco.
È una notizia di un certo peso, sotto vari punti di vista. Rune è uno dei talenti più importanti dell’ultima generazione, da tempo tra i migliori al mondo a soli 20 anni, capace di vincere un anno fa a Bercy il Masters 1000 dei record: nessuno aveva mai sconfitto 5 top10 nello stesso torneo, incluso Novak Djokovic, uno che indoor non perde quasi mai. Becker è un personaggio complesso, affascinante quanto complicato. Negli ultimi anni purtroppo è stato in prima pagina non per imprese sportive o interessanti analisi ma per i suoi noti problemi con la giustizia, che l’hanno costretto a passare diversi mesi dietro le sbarre a Londra. Il fisco inglese non si scherza… Rientrato in patria poco prima del Natale 2022, ha ripreso a collaborare come opinionista per varie testate, fino all’accordo annunciato ieri. In passato è stato all’angolo di Novak Djokovic, un periodo ricco di successi che ha lanciato il serbo in un’altra dimensione su erba, proprio dove il tedesco ha costruito la sua leggenda, “il mio giardino” riferito a quel Centre court dove alzò al cielo la coppa più bella della disciplina a soli 17 anni.
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C’è enorme curiosità per vedere che ne sarà di questa strana coppia. Strana sì, perché i due hanno in comune un carattere a dir poco forte, spigoloso e conflittuale. Che razza di rapporto potrà nascere tra due personalità così spiccate, con pure la mamma di Holger “nel mezzo” a complicare ancor più la faccenda? È noto che signora Aneke sia stata fondamentale nell’accompagnare il sogno di un piccolissimo Rune verso il tennis Pro. Racconta la madre che Holger disertava i compleanni e feste degli amici di scuola, preferendo correre al campo a colpire palle come un forsennato… Chissà quanto c’è di vero in quest’aneddoto, ma sicuramente la madre è da sempre una presenza “pesante” nella giornata e programmazione del danese. Forse fin troppo ingombrante… Un vecchio proverbio napoletano afferma che “Troppi galli a cantà nun schiara mai juorno”… come dare torto a cotanta saggezza. Proprio saggezza, visione e obiettivi condivisi devono essere la base comune su cui costruire una relazione sana e produttiva. Interessante che Boris abbia confermato di aver parlato subito con mamma Rune, dando un segnale inequivocabile che anche lei sarà “dentro”. Ancor più interessante il discorso del tedesco su cosa vede in Holger e quel che pensa sia il suo compito: lavorare su mentalità, attitudine e testa. Non ha parlato di colpi, di strategia. Ha subito posto il focus sull’aspetto mentale come priorità.
“Holger è un diamante grezzo che necessita di essere lucidato e ripulito” afferma Becker. “Mi piacciono sue esplosioni di emotività. Ho già allenato un giocatore, Novak Djokovic, che a volte non sempre riusciva a tenere il controllo in campo, ma questo è lecito. La domanda è: quanto velocemente ritrovi la strada per rientrare in partita e sei di nuovo concentrato? Alla fine non si tratta di mandare tua madre fuori dalla tribuna, ma di vincere la partita. Amo il tennis e quando uno dei migliori ventenni al mondo mi chiede se mi piacerebbe allenarlo… chiunque dica di no non ha molto a che fare con questo sport”.
“Certo, è tutta una questione di atteggiamento, anche se è così facile dirlo. Ma è il motivo principale per cui le partite di tennis vengono vinte o perse. Per me la questione resta la motivazione. Qual è quella di Holger, quella che l’ha spinto ad andare in Cina, per esempio. È solo per vincere il primo turno o il torneo, è per i punti in classifica? Questo deve essere discusso e la motivazione deve essere assolutamente chiara. Ho alcune idee su cosa può essere migliorato. Tutto inizia con l’atteggiamento, la mentalità, la psiche. Ho qualche idea a riguardo” conclude Boris.
Un discorso “da Boris”, diretto al punto, forte, senza compromessi. Il 3 volte campione di Wimbledon è uno a dir poco sicuro di se stesso. È sempre stato il suo punto di forza e, allo stesso tempo, di debolezza. Fortissimo nei momenti decisivi della partita, un killer; in altri troppo pieno delle sue certezze per abbassare la cresta e capire che a volte era necessario remare e difendersi, adattarsi per provare a rimediare quando le cose non filavano proprio come voleva lui. Non sempre tutto gli è riuscito. Un eccesso di personalità che gli è costato sconfitte in campo e nella vita, ma che l’ha reso una persona unica, di grande carisma. Questo può essere l’aspetto più interessante della loro unione. Agli occhi di Rune può essere uno da ascoltare e rispettare, può essere un esempio di personalità forte diventato vincente. Un esempio di persona scomoda, amato e odiato, che si è fatto largo con i suoi mezzi. In questo il giovane Rune lo ricorda molto. Affinché il loro rapporto possa funzionare, credo sia indispensabile il rispetto dei ruoli e la partenza. Mettere subito in chiaro le cose per creare un confronto sano e costruttivo, perché i sicuri scontri tra due teste così “dure” possano produrre risposte e non acredine.
Il fortunato rapporto con Djokovic potrebbe ricrearsi, ma in quel caso le cose erano un po’ diverse. Novak è un altro personaggio totale, dotato di una personalità straripante, uno che può assolutamente tenere testa a Boris in qualsiasi argomento tennistico e non. Ma a differenza di Holger, quando i due hanno iniziato a collaborare (2015), Novak era già un tennista vincente e uomo adulto, formato e consapevole. Rune no, è ancora un ventenne che deve capire tante cose del mondo e di se stesso. Boris potrà essere mentore, guida, psicologo, ma dovrà anche essere assai bravo a contenere ruvidità ed esuberanza giovanile. Ne avrà la pazienza?
Testa, ma non solo. Sarà interessante vedere che direzione Becker proverà a dare a tennis di Rune. Nelle prime parole il tedesco non ha accennato ad alcun aspetto tecnico, parlando solo di testa e mentalità. È dove pensa che Holger debba crescere, a ragione. Ma anche come tennis Boris può aggiungere aspetti non banali e far fare un salto di qualità al suo nuovo pupillo. Il danese è un giocatore tosto, consistente, uno che spinge molto e non si tira indietro dalla lotta. Ma non ha ancora un piano tattico ben definito. In molte sconfitte patite contro i migliori Holger ha dato l’impressione di improvvisare, di aspettare un’onda per provare a cavalcarla. Trovare degli schemi offensivi più delineati sui quali aggrapparsi per imporre il proprio tennis potrebbe essere il salto di qualità che necessita, insieme ad un netto miglioramento della gestione del servizio. Rune viene da mesi complicatissimi (9 sconfitte negli ultimi 1o match giocati), penalizzato da una schiena KO soprattutto per un eccessivo caricamento col movimento della battuta. Di servizio Boris se ne intende come pochi… È stato proprio lui a convincere Djokovic sulla necessità di stravolgere di nuovo il servizio, mettendo le basi a un lavoro poi finito da Ivanisevic.
Sarà davvero interessante seguire i prossimi passi di Rune, sperando innanzitutto che riesca a sanare i problemi fisici che lo tormentano dallo scorso maggio. Difficile che la mano di Boris possa essere efficace nell’immediato, ma i prossimi mesi, magari dall’Australia 2024, vedremo se e cosa cambierà nella sua mentalità, atteggiamento in campo e gioco. I colleghi britannici hanno subito sottolineato che Becker non potrà sedere nell’angolo di Rune alla prossima edizione di Wimbledon, visto che il tedesco non potrà rientrare in UK fino a ottobre 2024 per la pena che sta scontando in Germania. Ma, siamo sicuri che Becker il prossimo luglio sarà ancora nel box del danese?
Marco Mazzoni
TAG: Boris Becker, Cambio di Coach, Holger Rune, Livetennis Magazine, Marco Mazzoni
Ormai non bisogna fare chissà quali viaggi per trovare un paradiso fiscale: Malta, San Marino, Lichtenstein, Andorra, le Isole del Canale (Jersey e Guernsey), l’Isola di Man, il Lussemburgo, e persino Paesi Bassi e Regno Unito forniscono varie possibilità di elusione. Per questo nessuno farà mai una legge che li colpisca, rischierebbe la vita, (e non sto scherzando, spesso ci sono di mezzo anche le organizzazioni criminali).
@ Givaldo Barbosa (#3808348)
Givaldo conplimenti per un sogno ben riuscito. Ho apprezzato assai assai la parte finale…..domineranno per i prossimi 10 anni….. Neanche il mago Otelma si sarebbe sbilanciato tanto ciao enzo
Speriamo torni in forma, Boris o meno.
e non è il solo paradiso, l’irlanda, malta, stellantis eni enel le più grosse società italiane hanno sede in olanda, sarà poco assurdo? ma perchè gli permettono di pagare le tasse in olanda, che ci guardano tra l’altro dall’alto in basso, un’unione fiscale, ne parlano da tanto ma non credo ci arriveranno mai
Non paragonate Rune ad Alcaraz per favore, non mi sembra il caso. Fosse solo per la “persona”. Aspettiamo che si riprenda dal problema alla schiena, sebbene non comprendo il motivo per cui non si sia fermato almeno un mese dopo Wimbledon, e vediamo se riuscirà a confermarsi nel 2024. Per adesso ritengo abbia avuto una congiuntura astrale favorevole, pur riconoscendo che abbia ottime potenzialità e qualità (ma non da impensierire Alcaraz e Sinner)..
Vorrei anche io avere avuto il fisico “usurato” a 20 anni e 2 Trofei Slam in salotto ed essere stato il n.1 più giovane della storia del Tennis.
Chi discute la qualità del giocatore perché non sta simpatico onestamente capisce poco. In questo ultimo periodo è ben evidente che sta giocando con un infortunio pesante che non gli sta permettendo di giocare ai livelli di aprile/maggio quando era il tennista più in forma o tra quelli più in forma.
Monaco non è UE, ma poiché la UE è un’unione di 400 milioni di abitanti non ci sarebbe alcuna parità di situazioni né reciprocità rispetto a un micro-stato compreso nel suo perimetro, le basterebbe far leva sulle sanzioni doganali. Se non lo fa, non è certo per la questione formale dell’extra-territorialità
Se non ricordo male negli anni 60 De Gaulle voleva invadere il Principato di Monaco proprio perché accusava i Grimaldi di danneggiare a livello fiscale la Francia Poi gli Usa si misero di mezzo(anche perché la principessa Grace era comunque americana)e alla fine Ranieri se la cavo’ con un accordo con Parigi Nemmeno troppo punitivo In generale direi che i paradisi fiscali convengano alle élite mondiali e quindi nella sostanza non li tocca nessuno Amen
Per ora è solo grezzo
Ma basta con queste polemiche trite e ritrite sulla residenza. Ci sono atleti, manager e quant’altro che approfittano di una situazione consentita, quindi questo falso moralismo da 4 soldi ha stancato. sono ben altri i problemi del nostro paese che dovremo invece sbandierare e non accettare.
Rune per me ha sbagliato coach, avrebbe bisogno non tanto di un mentore ma di un vero allenatore che ogni giorno gli faccia fare in campo miglioramenti, come è Ferrero per Alcaraz.
Il Triangolo….delle Bermude!
@ Dr Ivo (#3808379)
Monaco non è UE, sarebbe già abbastanza se cominciassero a guardare in Lussemburgo
Semmai dovrebbero essere i danesi a lagnarsi, nei loro forum…
Comunque sì, la scelta di risiedere fiscalmente a Montecarlo è legittima, sotto ogni punto di vista, essendo del resto gli introiti percepiti in giro per il mondo senza nessun legame col paese d’origine.
Ciò che non mi sembra “legittimo” è l’esistenza stessa di Montecarlo… Cioè non un territorio d’oltremare situato chissà dove, ma un’ubicazione di comodo nel cuore dell’Europa ove si può risiedere anche di fatto continuando a stare a casa propria… e non tutti possono farlo, ovviamente!
Il problema non riguarda il tennis (né il solo Principato di Monaco). Le istituzioni di Bruxelles dovrebbero intervenire (ripeto, nei confronti di questi Stati fantasma obbligandoli a uniformare la loro tassazione alla media di quelli europei, non nei confronti di chi ci va legittimamente a risiedere), ma è evidente che non vogliono. Meglio che i ricchi rimangano comunque su suolo europeo
😆 Anneke666 potrebbe essere un bel nick 😈 😈 😈
Infatti la madre è un “Succubo”, una forma demoniaca travestita da donna per tentare e perdere gli uomini…
@ Givaldo Barbosa (#3808348)
Meno male che non hai incluso Berrettini nel poker azzurro
@ Givaldo Barbosa (#3808348)
Per dirla in due parole: Alcaraz e Rune sono vittime del “tutto e subito” tanto di moda nella società contemporanea.
Rune, così come Alcaraz, non è in crisi. È il loro fisico che è in crisi, programmato e sovraccaricato per emergere subito e al più presto. Fisico che, come stiamo vedendo, sta già presentando il conto, fisico che, ormai usurato e “seviziato”, sarà da ora e per sempre la palla al piede di questi due ragazzi.
Tutto il contrario dei nostri, vedi Sinner Musetti Arnaldi e Nardi (favoloso poker che spadroneggera’ per una decade), atleti che hanno seguito e rispettato il normale processo di crescita.
Ovviamente nessun utente si lagna della residenza a Montecarlo di Rune (peraltro legittima), ma solo di quella degli italiani.
Disfattismo fiscale!
Secondo me già a gennaio…
(Ma figlio di satana no dai, basta la signora Aneke!)
Ecco la domanda giusta..siamo sicuri che a luglio del 2024 sarà ancora nel box del figlio di satana?