Il torneo di Halle celebra il suo 30esimo anniversario: il legame speciale con Roger Federer e di quel famoso contratto richiesto proprio da Roger
Il torneo di Halle, in Germania, occupa un posto speciale nel circuito del tennis. Quest’anno, l’evento celebra il suo 30esimo anniversario, e il suo direttore, Ralf Weber, ha condiviso alcuni momenti salienti di questa straordinaria avventura con Tennis Magazine in Germania. Tra i vari temi affrontati, Weber ha raccontato il famoso contratto firmato con il grande campione Roger Federer.
“La cosa più divertente”, ha detto Weber, “è che questa idea non è venuta da noi. È stata una proposta di Roger. Ci siamo incontrati a Parigi nel 2010 per discutere un contratto di due o tre anni con lui, quando improvvisamente ha dichiarato: ‘Voglio giocare a Halle fino alla fine della mia carriera’. Anche il suo manager, Tony Godsick, era sorpreso, e noi ovviamente lo eravamo altrettanto. È stata una fortuna assoluta per noi. E anche un riconoscimento.”
Federer, uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi, ha avuto un legame speciale con il torneo di Halle. Il suo impegno a lungo termine con l’evento ha non solo arricchito il torneo, ma ha anche portato un entusiasmo senza precedenti tra i fan del tennis in Germania.
“L’entusiasmo delle folle per Roger è stato incredibile per anni”, ha aggiunto Weber. “La sua presenza e il suo gioco straordinario hanno reso il torneo di Halle un evento da non perdere per i fan del tennis di tutto il mondo.”
Mentre il torneo di Halle celebra il suo 30esimo anniversario, il ricordo dell’entusiasmo e dell’impegno di Federer rimane una delle sue storie più significative. Questa incredibile avventura continua, con il torneo che mantiene la sua reputazione come uno degli eventi più amati nel circuito maggiore.
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È una provocatrice mascherata da tifosa…non aspetta altro che gli si risponda per sfoggiare i suoi sermoni,il suo scopo è unicamente la zizzania per poi fare la vittima. Una contro tutti. Non ci cascate.
@ Armonica (#3618649)
Ma da quanto tempo Stan the Man si è….”rotto”?
@ Peter (#3618388)
Ripeto, de gustibus, io trovo il tennis di Federer obsoleto e simbolo di un tennis superato: tra l’altro non mi piaceva esteticamente neanche prima dell’avvento di Nole, adesso rivedendolo mi arriva ancora più teso a compiacimenti di stile ma lontano dal tennis essenziale, concreto, atletico, coraggioso, generoso in attacco e difesa che si è fatto strada ed ha finito per imporsi ai giorni nostri
@ il capitano (#3618286)
Mamma mia, che piccinerie..allarga il tuo orizzonte mentale, se riesci..cerca di acchiappare il concetto generale e non andare a rovistare sempre e ad appigliarti al singolo caso che non fa testo e non significa niente! Ma chi ha detto che non esisteva il rovescio a due mani negli anni 70, era meno diffuso!! Ma se chiedi adesso ad un ragazzino di 10 anni qual è il rovescio più usato ti dirà che è quello a due mani, quello a una mano è appannaggio di pochi e non stabilmente vincenti, anzi, soggetti a sbagliare e a steccare proprio di rovescio: caso emblematico, Tsitsipas, che nei momenti topici combina disastri steccando puntualmente di rovescio..quindi, se il rovescio a due mani appartiene alla quasi totalità dell’ultima generazione vuol dire che il tennis lo ha adottato come il rovescio più efficace e vincente, e io lo preferisco 1000 volte anche come linearità del gesto..chissene se già Borg lo praticava, bene, non smentisce, anzi conferma, quello che ho detto: i giovani voglio vincere, bellezza e eleganza non appartengono al loro vocabolario, rassegnati che il tennis adesso sono gli Alcaraz, i Rune, i Sinner, i Medvedev, gli Zverev con ancora sprazzi del grande Nole: il rovescio a una mano dove lo vedi? È finita un’era, meno male, giusto così, il tennis che i giovani hanno scelto per fortuna non è e non può
essere quello tanto caro ai vecchietti nostalgici..e non sprechero’ più tempo per sostenere tesi lampanti contro fanatismi beceri e superati che pretendono di negare l’evidenza
Se non ricordo male anche agli US Open 2016 il rovescio ad una mano prevalse sul suono argentino.
Scommetto che il rovescio a una mano di Wawrinka nella finale RG 2015 non ti sembrava così improduttivo! Sicuramente lo avrai trovato poco gradevole, non per l’estetica ma per i punti che faceva! 😀
Anch’io ho sempre tifato Nole e mai Federer e soprattutto Nadal.
Ma si può ,senza ombra di dubbio,dire che Federer sia stato il più elegante e talentuoso tennista che sia mai esistito.
Anch’io ho sempre tifato Nole e mai Federer e soprattutto Nadal.
Ma non si può
@ Annie (#3617927)
Detto in parole povere, ma chi se lo fila più il rovescio a una mano? Potete tirare in ballo tutti gli ex che volete, ma ormai è una specie in via d’estinzione, e una ragione ci sara’..
Di fantozziano c’è solo il tuo commento, già Borg praticava il rovescio a due mani negli anni ’70.
mi sento di rassicurarti: non stai dicendo nulla di sconvolgente, basta aver letto un qualsiasi manuale per insegnanti per conoscere pro e contro dei due colpi.
Ma si in effetti anche il rovescio di EDBERG era fuori tempo
Premesso che è sicuramente un mio gusto che attirerà l’ira dei federiani (che accetto volentieri), ma questa sbracciata della foto e relativo assetto del corpo nel rovescio a una mano è proprio il gesto che non mi piace, che ritengo forzato e improduttivo, anche esteticamente, quindi, poco gradevole, con la pancia spinta in avanti, sicuramente superato nel tennis moderno dal rovescio a due mani..e lo dico convinta, col tono liberatorio con cui Fantozzi disse :”La corazzata Potionkin è una c..ata pazzesca”, anche se lì seguirono 40 minuti di applausi..mi conforta comunque il dato di fatto che ormai i giovani più vincenti hanno adottato il rovescio a due mani, e non sto ad elencarli perché sotto gli occhi di tutti; ma siamo alle solite, anche qui si accamperanno le solite rivendicazioni della supremazia della bellezza/eleganza sulla potenza/efficacia, che ovviamente non condivido come preferisco di gran lunga anche il gesto estetico del rovescio a due mani (quello di Nole per me è un capolavoro per come impatta la palla con un suono “argentino” che ne preannuncia la potenza e la precisione, che diventa bellezza nell’espressione tennistica e nella concezione moderna di questo sport, il suo colpo più naturale)..andando poi al succo dei risultati, quelli di uno Tsitsipas o di un Musetti sono emblematici e non esaltanti, entrambi soggetti all’alternanza di momenti positivi e negativi, come il precoce calo dei Wawrinka e dei Thiem, come in parte le maggiori difficoltà a imporsi dello stesso Federer, con l’avvento del tennis evoluto, più essenziale e di potenza, dei Medvedev, degli Zverev, e prima ancora, nella sua fase sperimentale, rivoluzionaria e sorprendente, di Novak Djokovic
Nessuno come il più grande di tutti il goat