Tsitsipas si separa da Philippoussis
È giunta al capolinea la collaborazione tra Stefanos Tsitsipas e l’ex top10 australiano Mark Philippoussis. L’ha annunciato attraverso la “classica” foto su Instagram il due volte finalista Slam (Wimbledon 2003 e US Open 1998), con un ringraziamento per il periodo passato assieme.
“Grazie per l’opportunità di far parte della tua squadra. È stata una grande corsa ed esperienza, sono orgoglioso di ciò che abbiamo ottenuto insieme nel breve lasso di tempo che abbiamo avuto. Ti auguro salute, felicità e successo per il tuo futuro, dentro e fuori dal campo!” scrive Mark.
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Philippoussis non era sbarcato con Stefanos nei tornei sulla terra in Europa, dopo averlo accompagnato nella doppietta USA di primavera sul cemento. Si ipotizzava che i due tornassero insieme per la stagione su erba dopo Roland Garros, invece è arrivato l’inatteso annuncio. Niente per ora è trapelato dall’entourage del greco, sconfitto in semifinale a Roma da Medvedev.
Tsitsipas aveva scelto di affiancarsi a Philippoussis non solo per le origini greche dell’aussie, quanto per migliorare le sue qualità sulla rete, sia come esecuzioni che per timeng dell’approccio e posizione sul net. In effetti Mark è stato un grande giocatore di rete, potente, istintivo, uno che in giornata era in grado di battere tutti (ma purtroppo martoriato dagli infortuni per colpa di un fisico molto massiccio). In un’interessante intervista rilasciata lo scorso autunno, Mark aveva parlato diffusamente sul contributo che pensava di poter apportare nel tennis di Stefanos. Essendo un grande atleta, dotato di servizio e ottimo tocco, ma con un’evidente fragilità sul rovescio, spostare in avanti il baricentro del suo tennis poteva essere un’eccellente mossa tattica, ancor più in un’epoca con pochi tennisti che cercano con insistenza la rete.
Nel 2023 Tsitsipas nonostante sia stato assai consistente (e finalista agli Australian Open, nei quali il suo gioco di rete è stato ottimo) non ha ancora vinto un torneo. Curioso che, con la stagione sull’erba assai vicina, abbia scelto di privarsi di un vero esperto del tennis sui prati.
TAG: Coach, Mark Philippoussis, Stefanos Tsitsipas
In quel covo di aspidi non c è posto per alcun coach. Siamo al si salvi chi può..peccato
“..Muratoglou(che è antipatico, ma con Rune sta facendo un lavoro eccezionale”. ‘Stava’, la loro collaborazione è finita ad inizio Aprile.
Occhio ad attribuire correttamente i meriti. La presenza nel team di un tennista di un autocelebrato supercoach (essenzialmente assurto grazie agli aggiustamenti fatti sulla Williams) non è diretta conseguenza del gioco prodotto in campo.
Rune ha anche un altro e storico allenatore, Lars Christensen, danese, di cui poco o nulla sappiamo di cosa insegni. Invece di Mouratoglou sappiamo molto visto che ha avuto diversi/e atleti/e e ci sono interviste in cui spiega il suo gioco e cito “l’importante è tirare forte la palla, mettendo pressione sull’avversario” durante una sessione con giovani allievi alla sua accademia.
Ora mi pare che la qualità migliore di Rune non sia giocare “forte” la palla, ma la sua intelligenza tattica (e un certo talento per i lungolinea a mio avviso) che al contrario di Alcaraz che l’ha sicuramente appresa almeno inizialmente e come base dal suo coach, (basta guardare come giocava Ferrero, quindi l’attribuzione certa) è o tutta sua oppure deriva da Lars, e questo dubbio non si scioglierà fino a quando Christensen non allenerà qualcun altro.
A parte l’ ironia su Muratoglou(che è antipatico, ma con Rune sta facendo un lavoro eccezionale, come aveva fatto col greco in precedenza), sono abbastanza d’ accordo con il tuo ragionamento.
Rune è lì grazie a Muratoglou. Non credo se ne separerà facilmente.
In preda al delirio genitori di non tennisti, e neppure tecnici, suggeriscono quale team debba supportare il 5 del mondo per un salto di qualità.se un tennista è al vertice chi l’ha supportato ha fatto un capolavoro (ci sono ragazzini che sì, a causa dei genitori rompiballe, mollano esasperati, magari qualcuno lo conoscete).
P.s.apprezzo invece il commento di Oh, Reilly che ha basi molto concrete.
@ Giampi (#3580786)
Ma figuriamoci se i Rune mollano Mouratoglu, è il gemello diverso (e non tanto diverso) della mamma, si assomigliano anche fisicamente e stessa impostazione di atteggiamento, stesso sguardo fisso, glaciale, puntato sul poverino che, sottoposto a questa continua duplice suggestione ipnotica, riesce solo a tratti a liberarsi e a dare il meglio, comunque costantemente in preda ad un’agitazione e un nervosismo che qualcuno trova divertente, a me mette solo ansia e me lo colloca sempre a rischio crampi, come è già successo, o a cedimenti improvvisi, come è già (recentemente) successo..credo che la “sudditanza psicologica” rispetto al coach o accompagnatore sia uno degli aspetti più deleteri del tennis, guardare l’angolo ad ogni punto, positivo o negativo, è indice di insicurezza, e abitudine che reputo scarsamente produttiva; Tsitsi può anche mollare Philippussis, ma rimarrà l’eterno infantile incompiuto finché non si libera del vero condizionamento emotivo, quello dei genitori, oltretutto, come goccia che fa traboccare il vaso, impegnati in litigi e ripicche reciproche..e il rovescio a una mano, sottoposto a questa perenne tensione, va puntualmente a farsi benedire
Long overdue!
Sistematogli il servizio (insistemabile secondo quel “genio” di Mouratoglou, strano ma vero) doveva salutarlo e prendere un’altra strada.
Stefanos è nato come giocatore di terra, con un rovescio da terra, e non ha quasi mai giocato flat come ha fatto un giorno sì e l’altro pure con Philippousis, il che gli ha causato, quando il gioco accelerava, un’ enormità di errori non forzati e erroracci da videoteca. Stessa problematicità vale per Tiafoe che ancora insiste con Wayne Ferreira e il suo gioco flat.
“farlo avanzare di baricentro per uno che ha un fragile rovescio etc..”.
Il rovescio non è fragile, è a una mano, che già richiede il doppio del tempo per prepararlo, se poi lo fai pure avanzare ovvio che arrivi perennemente in ritardo (mica di chiama Federer “ginocchiad’oro”) e sbagli. Ma uno che è arrivato a giocare due finali slam su terra e all’AO (cemento lento) ha dimostrato in campo di non avere un rovescio fragile.
Ora la domanda è ci riproverà con Guga? Cederà alla fine il sudamericano?? Perché oltre ad essere stata storicamente la prima scelta post- Mouratoglou prima di prendere il “greco australe”, è senza dubbio per tipologia di gioco molto molto più vicino a Tsitsipas. E ne beneficerebbe non solo il greco ma tutto il tennis da questo sodalizio tennistico.
Mossa geniale lavorare con Philuppoussis su terra e silurarlo appena prima dell erba
Ho letto che nella semifinale persa a Roma, Tsitsi ha preteso che la mamma si allontanasse dal suo box perché gli dava consigli in russo.
Ha detto: “O se ne va lei, o me ne vado io…”. Che ambientino…
Rune ha sempre Lars C., però viene seguito dell’accademia di Mouratoglou dove si allena.
Quindi philippusis libero per qualcuno dei nostri next gen.
A proposito ma lars Chirstiensen allenatore storico di Rune è sparito? Mi sa che la mamma e Muratoglu l’hanno giubilato…doveva separarsi da Muratoglu e invece è stato fatto fuori l’altro, forse perchè sembrava mite..ora va bene così Il trio dell’Apocalisse…
e dalla mammina 😉
Tsitsipas è nella categoria dei giocatori che hanno vinto un 1.000 ma è destinato a rimanere lì, senza vincere alcuno Slam.
Pessimo carattere il greco, più arrogante di tuque rida
E’ da suo papà che deve separarsi