Controversia sulla disparità di premi nel torneo di Roma
Il torneo di Roma non è ancora iniziato e già fa discutere a causa di un problema controverso. L’Internazionali BNL d’Italia, che avrà inizio oggi, sarà per la prima volta un evento di dieci giorni sia per il tabellone maschile che per quello femminile.
Svolto al Foro Italico e noto per essere l’ultimo WTA/ATP 1000 prima di Roland Garros, i tabelloni maschile e femminile si svolgeranno simultaneamente durante il torneo. L’evento si distingue anche per essere il primo della stagione a vedere la partecipazione sia di Carlos Alcaraz, che parteciperà all’evento per la prima volta, sia del campione in carica Novak Djokovic.
Tuttavia, il tema più discusso al momento è la disparità nella premiazione tra i due sessi. Nonostante il titolo valga gli stessi mille punti per i campioni di entrambi i tabelloni, il vincitore maschile in singolo riceverà circa 1,1 milioni di euro, mentre la campionessa femminile porterà a casa 521,7 mila euro, meno della metà. Per aggiungere ulteriore disparità, anche il finalista maschile riceverà più della campionessa femminile – 580 mila euro. E le differenze non si limitano solo alle finali, poiché anche nelle fasi iniziali c’è una netta discrepanza, con la categoria maschile che guadagna più del doppio rispetto a quella femminile.
Nel complesso, il montepremi per il Masters 1000 di Roma ammonta a 7,7 milioni di euro, più del doppio del premio per il WTA 1000, che totalizza 3,5 milioni. Questa è una situazione senza precedenti nella stagione, dato che tornei come Indian Wells, Miami e Madrid offrono la stesso montepremi per uomini e donne.
Questo solleva questioni serie sulla parità di genere nel tennis e mette in evidenza la necessità di un cambiamento. Gli organizzatori va detto hanno già dichiarato che dal 2025 i montepremi saranno uguali, ma in un momento in cui la parità di genere è al centro dell’attenzione in molti ambiti della società, è importante che anche il mondo del tennis prenda atto di queste disparità e lavori per garantire che uomini e donne siano premiati equamente per le loro prestazioni.
Montepremi per il torneo Masters 1000 di Roma
Q1: €4,510
Q2: €8,265
R1: €16,340
R2: €27,045
R3: €48,835
R4: €84,900
Quarti di finale: €161,525
Semifinali: €308,790
Finalista: €580,000
Campione: €1,105,265
Montepremi per il WTA 1000 di Roma:
Q1: €3,110
Q2: €5,982
R1: €7,828
R2: €12,652
R3: €22,700
R4: €39,130
Quarti di finale: €73,930
Semifinali: €143,490
Finalista: €272,200
Campione: €521,754
Nota: Q1, Q2, R1, R2, R3, R4 si riferiscono alle varie fasi del torneo (qualificazioni, round 1, round 2, ecc.).
TAG: Masters 1000 Roma, Masters 1000 Roma 2023, WTA 1000 Roma, WTA 1000 Roma 2023
@ Sinner@Raducanu (#3554349)
va bene allora se diciamo che Raducanu-Fernandez sono giocatrici mediocri che non dovrebbero arrivare a una finale slam (anche se devo dire che la finale l’ho vista e mi era piaciuta), e che premiarle con cifre che giocatrici molto piu’ forti di loro non hanno mai visto e’ assurdo? In questo caso la critica e’ sul fatto che i vincitori guadagnino 100 volte rispetto a chi esce al primo turno. Fosse per me metterei un premio, sempre circa uguale, per ogni partita vinta.
Altro discorso e’ la parita’ dei sessi, che nello sport e nello spettacolo non ha senso: contano i biglietti staccati e i contratti TV. Piuttosto che distorcere la realta’, separerei i tornei combined in due tornei separati, atp e wta, in settimane diverse. Cosi’ ognuno raccoglie quello che merita. Detto da uno che segue con molto piacere il tennis femminile (la potenza non e’ tutto).
Si può anche sostenere che il circuito WTA viva come un parassita sugli eventi combined sfruttando l’onda ATP senza per questo insultare le tenniste.
L’anomalia sta nel fatto che Roma ha ottenuto l’upgrade al tabellone da 96 ed alle due settimane di calendario, al pari di IW, Miami e Madrid, che automaticamente ha comportato anche l’adeguamento dei punti in palio anche per il 1000 WTA, come se fosse diventato un 1000 Mandatory, ma ha mantenuto il prize money di prima, quando il livello (tabellone, durata e punti) era quello dei “semplici” 1000 come Cincinnati e Montreal/Toronto.
La FIT ha promesso di adeguarsi in futuro per il prize money, ma resta il dubbio, mai chiarito ufficialmente, se questo torneo sia già oggi da considerare un Mandatory a tutti gli effetti in sostituzione di Pechino, quindi con obbligo di partecipazione e conseguente zero incancellabile in caso di assenza per le aventi diritto (tipo Bencic), e se la FIT ha pagato o meno alla WTA il maggior costo per la licenza legato al nuovo status.
“Sciaquette”
Solo questo termine, che hai usato nel tuo commento, basta per evidenziare il tuo basso livello culturale nei riguardi della lingua italiana, un accenno di razzismo e di superiorità maschilista nei confronti delle donne, una scarsa competenza tennistica.
Ma chi se ne importa del tennis femminile. Mediamente mi fa sbadigliare.
Il concetto è semplice,se il tennis maschile mi porta un profitto x,e il tennis femminile dal momento che sia in TV sia in campo è seguito meno,mi porta un profitto y che è Molto meno d x,che senso ha fare lo tesso prize Money??? A sto punto non gli conviene nemmeno organizzarlo il femminile.
Sono anni che vado a Roma,mai assistito ad una partita femminile;per sentire strilli e urla mi basta la suocera !
@ CECCHINATO (#3552535)
A pari merito nel tennis anche le donne dovrebbero giocare tornei tre su 5, per essere tutto davvero più equo.Per il resto, il problema resta principalmente in ambito privato.
Ma dove sta scritto che dovrebbero essere uguali i montepremi?? Assurdo
Esatto, nel pubblico è uguale ma nel
privato quasi mai.
Hai ragione, ho guardato solo il prize money maschile considerandolo quello totale quindi il mio discorso decade totalmente. Scusate
Se si è coperti da un contratto nazionale dovrebbe essere lo stesso Se si rispettano le regole Ovviamente
Accendere il cervello please
Ma è sacrosanto che gli uomini prendano più delle donne. La storia di equiparare i montepremi tra maschile e femminile sa tanto di politically correct che, purtroppo, va troppo di moda di questi tempi. Facciamo un esempio: voi quanto sareste disposti a pagare per vedere una finale (slam, 1000, 500) maschile rispetto ad una femminile? Diciamolo, il tennis maschile è molto più bello e spettacolare da vedere e quindi tv, sponsor, pubblico ecc ne sono molto più attratti. Semplice legge di domanda e offerta. Che poi, a voler essere pignoli nella parità dei sessi, che le donne facessero 3 set su 5 negli slam almeno, per chiedere gli stessi premi.
La risposta è molto semplice, basta controllare.
Il prize money è uguale a Madrid e Roma (7.705.000) solo nel maschile. Lo riporta il sito ATP, ma ovviamente questo sito si limita a riferire i prize money dei tornei maschili, che sono quelli di cui si occupa l’ATP.
Basta andare sul sito WTA (entrare in Tournaments, Overview) per accorgersi che Madrid ha un prize money per il torneo femminile identico a quello dell’ATP, mentre Roma ha un prize money inferiore alla metà (3.572.000)
Figurati se non si lamentano…
La notizia qui è che il montepremi di Roma e misero per tutti …
@ Franco66 (#3552854)
Nello stato si… nel privato???
A leggere en,wikipedia è è uguale il prize money a livello ATP non della manifestazione in generale
Madrid
€7,705,780 (men)
€7,705,780 (women)
Roma
€7,705,780 (men)
€3,572,618 (women))
In Italia a parità di qualifica mansione e anzianità donne e uomini guadagnano esattamente lo stesso stipendio Se poi di parla di lavoro in nero è un altro discorso Per quanto riguarda il tennis la differenza la fanno gli sponsor e i diritti televisivi Oltre ovviamente ai gusti degli spettatori paganti che nei combined mediamente preferiscono gli incontri maschili Il resto è solo politica Detto questo a Roma dal 2025 maschi e femmine guadagneranno uguale Meglio per loro Per le femmine intendo
Ma poi dando uno sguardo ai montepremi degli altri mille scopro che:
Cincinnati uomini: 6 280 880 $
Cincinnati donne: 2 527 250 $
Canada Open uomini 6 573 785 $
Canada Open donne 2 697 250 $
La domanda che dovremmo porci e’: il wta di madrid, se non fosse COMBINED, si potrebbe permettere di dare 7,7 milioni di montepremi senza andare in bancarotta?
Quanto meno non viene buttato via in modo scandaloso a favore di signorine nessuno che dimostrano mediocrità e insignificanza.
Soldi (davvero tanti) ne prendono anche già troppi nei tornei femminili. Se esiste una giustizia e rispetto per il lavoro si da certamente ogni possibilità di allenarsi, crescere e sfondare (come hanno fatto in modo titanico Serena Williams, dopo Venus, oppure Maria Sharapova o Flavia Pennetta) ma soldi a palate a delle signorine nessuno (come le due sciaquette vergognosamente arrivate in una finale slam agli US Open, marchio di VERGOGNA STORICA PER IL TENNIS FEMMINILE) è solo uno schiaffo al merito e alla professionalità.
Ma perchè, si è lamentata qualcuna? Il titolo dice “controversia” ma poi dall’articolo sembra un’opinione dell’autore. Condivisibile come opinione ma quella resta.
Ma lei si è lamentata lo stesso per la torta di compleanno più piccola di quella di Alcaraz. Altre si sono lamentate per il diniego del diritto di parola a fine match.
Diciamo la verità, in Italia non avremmo commesso simili cadute di stile. Le discriminazioni noi le facciamo in grande, su cose ben più importanti come i premi partita…
la osaka guadagna milioni perché i suoi contratti commerciali rendono milioni agli sponsor. ingiustizia! tutti come la osaka! per non parlare delle schermitrici che sono delle dilettanti! devono guadagnare come le tenniste che devono guadagnare come i tennisti che devono guadagnare quanto i calciatori che devono guadagnare quanto ronaldo.
dite che è un discorso senza capo né coda?
Il solito egualitarismo privo di merito.
L’ATP1000 lo trasmette Sky, il WTA1000 Supertennis. Ho detto tutto…
E non vale certo solo per il torneo di Roma…
E quindi? Dove sta il problema?
Il montepremi è alimentato dalle entrate del torneo e non da considerazioni moralistiche.
Gran parte delle entrate dipende dai diritti TV, molto più alti per gli uomini che per le donne.
È la legge della domanda e della offerta.
Sappiamo tutti perchè i tennisti e le tenniste professionisti incassano cifre diverse, anche a parità di risultati. Viviamo in un’economia di mercato dove i quattrini che prendi sono legati a quanto denaro riesci a mobilitare con la tua attività. è evidente che il tennis maschile fattura cifre enormemente maggiori rispetto al tennis femminile.
Ma la questione in una società seria e oserei dire normale non sarebbe quella di equiparare stipendi diversi tra liberi professionisti, perchè questo sono tenniste e tennisti, ma fare in modo di abbassarli tutti, visto che è inconcepibile che l’intrattenimento sportivo porti a guadagni astronomici ( e c’è pure di molto peggio rispetto al tennis), mentre attività di fondamentale importanza per le comunità siano retribuite con stipendi da fame. Questo sarebbe l’approccio corretto in una società dove il cervello funziona. La passione per uno sport non dovrebbe mai annebbiare lo spirito critico. Ci si può anche tenere l’economia di mercato, ma non può essere tollerata la follia che stiamo vivendo oramai da almeno tre decenni e più. Oramai però mi pare che siamo veramente al game over sotto questo profilo. Aveva già detto tutto quarant’anni fa Pasolini. I fatti gli stanno dando ragione su tutta la linea.
Non vedo il motivo di polemizzare. Hanno detto che parificheranno i premi a partire dal 2025, dopo che tutti gli altri lo hanno già fatto (forse non si fidavano che gli altri li avrebbero pareggiati?? Forse volevano prima leggere ancora una volta le stupidaggini scritte nei forum di tennis al riguardo???).
Nel frattempo, ed è un dato molto importante, i premi delle qualificazioni sono in media un 50% in meno nel femminile, non la metà come per i premi del MD, e già così va bene per sostenere le tenniste.
Faccio solo due considerazioni.
Sostegno economico: se è vero com’è vero che Gaudenzi (e molti qui dentro sono d’accordo, anzi direi che sono tutti d’accordo) s’è prodigato per aumentare i premi dei Challenger, per creare l’opportunità di salire in classifica ai tennisti che lo giocano, lo stesso principio teorico di sostegno vale o deve valere anche per le tenniste (e molto di più per quelle fuori dalla top100) che sono meno seguite e hanno ricevuto in media premi minori dei tennisti.
Spettacolo offerto: nessuno dei finalisti dei masters 1000 garantisce spettacolo a priori, ci sono state finali noiosissime di ATP250, 500 e anche 1000 (per non citare certe finali Slam a senso unico, una certo AO Djokovic-Nadal giusto per citare i Big3). Agli spettatori non viene data la possibilità di rimborso se non hanno gradito gli incontri e quando giocavano le Williams o le “grandi” italiane il montepremi era minore, non maggiore. Lo stesso avviene in tutti gli sport, nessun incontro prevede il rimborso per “mancato spettacolo”, ed è ancora più improponibile tale rimborso per gli incontri di tennis, i cui biglietti vengono acquistati per categoria d’incontro (qualificazione, … quarti di finale… finale) e non per giocatori, non si compra cioè il biglietto Alcaraz- Struff, ma la finale di Madrid, al contrario di quello che avviene negli altri sport, dove compri il biglietto sapendo chi gioca. Per tale motivo, i montepremi vanno proporzionati alle entry lists, non ai singoli incontri. In definitiva, si può certamente ripensare il sistema, personalmente sarei per tagliare a metà il premio del vincitore degli Slam, dato che poi riceve molti milioni in pubblicità e contratti, ricalcolando conseguentemente i premi almeno dai quarti in poi per ridistribuirli più equamente nei primi 3 turni Slam e nelle qualificazioni e fare in questo modo anche nei 1000, ma invece Gaudenzi ha creato il pool bonus per i tennisti più affermati, per non parlare dei premi fuori proporzione delle ATP Finals dove si pagano perfino i giocatori-riserve cifre esagerate per stare seduti a bordo campo, quindi si va in senso opposto.
Eh, bella domanda: che fine fa?
Mah, io vedo le partite e i vari punteggi, per le più forti spesso i primi turni sono degli allenamenti, poi, per carità, ultimamente qualche sorpresa c’è, ma trovo che ci sia molto più equilibrio, rischio sconfitta e lotta nei match maschili, mia opinione
tanto reclam poi una figura simile.ma come siamo piccoli in italia…
3 milioni non sono nulla per loro. Fai presto a spenderli.
Quello che non capisco è come faccia a risultare un identico prize money ufficiale per i tornei di Madrid e di Roma, degli identici premi per il singolare maschile tra i due tornei mentre per quanto riguarda quello femminile, che a Madrid è uguale a quello maschile, a Roma sono meno della metà…. il resto dei soldi che fine fa?
@ Alex77 (#3552546)
Le partite femminili in realtà sono molto più faticose, perché il servizio fortunatamente è spesso quasi una rimessa in gioco, nel maschile si vedono game senza gioco a causa del servizio
Sinceramente ho sempre trovato giusto che i tennisti guadagnassero di più delle donne perché, generalmente e anche in proporzione alla “capacitá fisica” dei due sessi, nei tabelloni maschili c’è molto più equilibrio e le partite sono in generale più dure e faticose.. mi sembra più un discorso da “politicamente corretto”
Faccio un discorso generale come fai tu: se due persone fanno lo stesso lavoro e nello stesso modo devono guadagnare la stessa cifra indipendentemente dal sesso, purtroppo nella maggior parte del mondo del lavoro, non in tutto, non è così.
Parità di genere!!!
È pazzesco che le donne continuino ad essere discriminate anche in ambito sportivo. Non c’è solo il tennis maschile
il modello deve guadagnare quanto una modella?
la schermitrice deve guadagnare quanto una tennista?
l’idea che io debba guadagnare quanto qualcun altro in base ad un criterio “io faccio quello che fa lui e tu mi devi pagare uguale a lui” è particolarmente ignorante dei principi minimi dell’economia, che poi derivano dal principio della libertà di scelta del cliente.
Il premio andrebbe dato sulla base di ciò che l’evento produce economicamente, altrimenti non è sostenibile. Se proprio si volessero dare maggiori finanziamenti, io preferisco che vengano aumentati i premi per i tornei femminili minori per tentare di rendere più attrattivo il circuito, sinceramente mi sembra fuori dalla logica dare 1 mln di euro al vincitore del torneo femminile visto il livello prodotto, ben inferiore rispetto a diversi anni fa
Se c’ e’ una cosa ingiusta e scandalosa e’ l’ assurda imposizione di pari trattamento economico basato sul nulla se non una ideologia autoreferenziale.
Le pugilesse devono avere per legge la stessa borsa di danaro dei pugili ?
I modelli quello delle modelle ?
Falsa rivendicazione a sproposito che calpesta proprio cio’ che dovrebbe difendere: merito, qualita’, capacita’ di lavorare e ottenere risultati.
Dopo anni di “vacche grasse”, se cosi’ si puo’ dire, con spettacoli al fulmicotone di eleganza e professionalita’ offerti da Serena Williams, o Maria Sharapova ecc. il tennis e’ sprofondato in una finaletta da “orange bowl” o da torneo “avvenire” agli US Open vinti da una “sciaquetta” in finale contro un’ altra “sciaquetta”.
Magari si faranno, non lo so, ma essere costretti a sommergere di danaro due mediocri esponenti del genere e’ stata una VERGOGNA ! VERGOGNA STORICA MONDIALE.
Andassero a lavorare o a imparare qualcosa da Williams, Sharapova, Pennetta, ecc. che con la loro sportivita’ talento spettacolo hanno onorato gli US Open e il tennis.
Se avessero adottato lo stesso criterio a Madrid, Aryna Sabalenka avrebbe incassato meno di Jan-Lennard Struff 🙄
M E R I T O C R A Z I A !!!
A 100€ l’anno scorso ho visto Swiatek Jabeur dalle tribune. Comprato il biglietto il giorno prima, i prezzi erano scesi anche in maniera consistente.
In ogni caso soldi buttati, finale bruttina.
Se i premi sono uguali, vuol dire che gli uomini prendono di meno di quello che potrebbero in base al giro d’affari che muovono e che parte dei loro premi è dirottato sulle donne. I discriminati sono gli uomini.
Sta storia ha rotto le scatole.
A oggi, 10 Maggio 2023 ore 12.15, il biglietto più economico per la finale WTA (Distinti Tevere, per esperienza personale vi consiglio di non andarci) costa 94,60€, con posti ancora liberi in quasi tutti i settori, distinti e tribune.
Quello per la finale maschile (sempre Distinti Tevere) 261,80€, anche qui molti posti sono ancora liberi (ma a onor del vero non mi ricordavo che le tribune vip superassero i 1000€ gli anni scorsi).
Fonte: sito ufficiale ticketing degli Internazionali BNL.
Mi segno queste cifre perchè nel momento in cui la WTA pretenderà e otterrà il pari trattamento mi piacerebbe capire se i prezzi dei biglietti saranno uniformati come i montepremi o no.
È giusto proporre City-Real allo stesso prezzo di Sassuolo-Sampdoria? Direi proprio di no: non c’è paragone tra il livello di rose, così come quello di spettacolo che possono offrire De Bruyne e Haaland paragonati a Pinamonti e Frattesi.
La parità di genere è una tematica importante, che va sostenuta, ma laddove si scontra con vincoli di natura economica bisogna cercare un po’ di calibrare il giudizio e procedere con cognizione di causa.
Se il WTA vende di meno rispetto all’ATP e vive spesso di tornei combined è giusto allora che vi sia una disparità di montepremi. Bisognerebbe, piuttosto, cercare di capire il perchè si vende di meno, e come rendere il circuito più appetibile.
Se pensi che 4 italiane possano compensare introiti di sponsors e tv internazionali siamo messi peggio si quello che pensavo.
E cmq, Roma ha incassato di più anche in loco quando loro non c’erano più .
Che due palle. Hanno detto che tra 2 anni sarà uguale, dove sta la polemica? Ora tutti a voler essere pagati come Ronaldo.
Immagino già i commenti senza senso di certi utenti. Sarebbe da capire se negli anni d’oro del tennis italiano, quando Schiavone, Pennetta, Errani e Vinci infiammavano le folle, il prize money era sbilanciato a favore della wta. Immagino già la risposta
La proporzione esatta dovrebbe essere 70/30.
Pure troppo per un’associazione parassitaria come la WTA, che vive a rimorchio dell’ATP.