Cordero lavora anche con le sorelle Fruhvirtova ATP, Copertina

Cordero (preparatore) racconta il lavoro con Del Potro: “Sta migliorando molto, ma è ancora lontano da poter giocare un torneo”

06/05/2023 14:07 9 commenti
Cordero con Gabriela Sabatini e Juan Martin Del Potro
Cordero con Gabriela Sabatini e Juan Martin Del Potro

La foto di Juan Martin Del Potro al termine di un allenamento con Gabriela Sabatini ha fatto il giro del mondo e acceso il cuore di milioni di appassionati che hanno seguito con passione e dolore la tribolata carriera dell’argentino. Dopo il bel successo della nazionale di calcio all’ultima edizione dei Mondiali in Qatar, JMDP ha confermato di voler provare a rispettare la promessa fatta a suo tempo: se vinciamo la coppa del mondo, proverò a giocare US Open, il torneo da lui vinto nel 2009. Un promessa ai suoi tifosi, ma soprattutto a se stesso, poiché quel ritiro in lacrime a Buenos Aires non gli è andato poi così giù. Nei rari periodi in cui Juan Martin è stato al riparo da guai di ogni tipo, ha dimostrato in campo di essere uno dei migliori, di valere la top5. Come nel 2018, annata nella quale finalmente è riuscito a restare sano, arrivando in finale di nuovo a New York e prendendosi molte soddisfazioni nel corso della stagione. Poi il crack sull’erba nel 2019, un problema al ginocchio dal quale non è mai riuscito a recuperare totalmente. Davvero un peccato per un tennista formidabile, dotato del diritto più terrificante della sua epoca e di una personalità serena, limpida, che rendeva impossibile non volergli bene. Per questo sta suscitando curiosità e illusione immaginarlo di nuovo in campo a US Open il prossimo agosto, per salutare come si deve, o riprovare a sentirsi un giocatore.

Sta lavorando JMDP, rafforzando la muscolatura delle gambe per sostenere i tendini e la struttura del ginocchio malandato. Ce la farà a tornare? Non lo sa nemmeno lui, sorride e risponde con frasi prudenti a chi glielo chiede nelle comparsate pubbliche tra Baires e Miami, le città nelle quali vive. Per questo è molto interessante leggere l’intervista che il collega spagnolo Fernando Murciego ha realizzato per Puntodebreak al preparatore fisico cubano Duglas Cordero, impegnato in passato con Thiem e oggi con le sorelle Fruhvirtova, ma anche con Del Potro da qualche settimana. Riportiamo parte di questa bella intervista allo specialista, che racconta come sta proseguendo il lavoro con DelPo.

“Con Juan Martín è una bella sfida, mi ha contattato qualche mese fa e a Miami si è concretizzato tutto” racconta Cordero. “Ci siamo incontrati, abbiamo visto gli obiettivi che aveva e la verità è che l’ho visto molto emozionato. Ha un infortunio cronico, è stato operato più volte, quindi abbiamo iniziato con tutto l’entusiasmo del mondo, con un percorso riabilitativo specifico e, allo stesso tempo, lavoro fisico. Lo rendiamo specifico in modo da non perdere l’entusiasmo per il tennis. Abbiamo lavorato duramente per due settimane, ha bisogno di molta motivazione, quindi cerchiamo diversi esercizi e movimenti che possiamo fare senza causargli dolore. Il dolore limiterà sempre molto il giocatore, quindi abbiamo trovato quegli esercizi specifici per evitarlo”.

Le prime due settimane di lavoro hanno dato una risposta positiva: “In quelle due settimane abbiamo fatto molti progressi, adesso siamo un po’ lontani per giocare una partita di tennis o un torneo, ha bisogno ancora di tanto allenamento e molta più riabilitazione se vuol essere pronto a giocare più giorni in fila. Da qui, continueremo con più blocchi di rafforzamento, così guadagneremo fiducia nella mobilità e nel supporto”.

Il preparatore fisico cubano resta coi piedi per terra rispetto all’obiettivo di tornare a giocare: “Non mi piace dare false aspettative, nel tennis devi essere molto consapevole di quello che stai facendo, ma ammetto che questa collaborazione mi emoziona. Speriamo che possa realizzare il suo grande sogno, giocare di nuovo agli US Open o riuscire a ritirarsi a modo suo, questo è l’obiettivo che si è prefissato. Per me è una bella sfida”.

Rivederlo in torneo anche dopo New York? Cordero è possibilista, ma forse è unica risposta che può dare al momento… “Chi lo sa? Se a un certo momento sente di avere ancora le condizioni per giocare ad alto livello agonistico, chi può togliergli quel sogno? I piccoli obiettivi sono fondamentali, ma il livello della richiesta non può essere al di sopra delle sue possibilità. Siamo di fronte a un obiettivo raggiungibile, che puoi raggiungere se lavori duro, speriamo di essere fortunati che il dolore diminuisca e l’articolazione regga per giocare a tennis”.

DelPo ha deciso di affrontare questo faticoso percorso di preparazione guardando anche oltre a US Open 2023: “Juan Martín non pensa solo al tennis, vuole anche migliorare la qualità della sua vita, come giocatore e come persona. L’idea è quella di prendere tutti questi fattori e migliorarli sia fisicamente che per l’attività della vita quotidiana. Il dolore? È frustrante, il problema è che per tanti anni non ha potuto giocare, nemmeno allenarsi come voleva, questo ti frustra e ti demotiva. Non può fare jogging, per esempio, in questo momento non può fare uno sprint. Ma l’importante è cercare meccanismi diversi, per esempio abbiamo usato molto la bicicletta, la seconda settimana abbiamo già iniziato a fare ellittica. Il programma sarà quello di portare avanti Juan Martín poco a poco, ma avanzando. Prima del nostro lavoro, non poteva scendere sul ginocchio di 30º, e ora può scendere fino a 40º, ci siamo riusciti grazie a esercizi specifici con l’appoggio della gamba destra. Tutti i giocatori professionisti sopportano un po’ di dolore, la differenza è che alcuni sono tollerabili e altri no. Quanto a Juan Martín, non ha ancora trovato una soluzione definitiva per quel dolore”.

Proprio l’aspetto psicologico, oltre a quello fisico, sarà decisivo per Cordero: “Cerco di non parlare del dolore quando sono con lui, mi concentro maggiormente sulla riabilitazione e sul processo di miglioramento continuo, cercando metodi di lavoro che gli diano un miglior adattamento, cercando esercizi che non gli causino dolore. Questa è la chiave, cerco di trovare esercizi che lo motivino e non maltrattano l’articolazione, che non lo fanno peggiorare e in modo che lui veda i progressi”.

Una domanda anche sulle talentose sorelle Fruhvirtova, che stanno scalando rapidamente la classifica e sembrano possedere un potenziale enorme. “È una grande opportunità lavorare quotidianamente con loro, sono due persone molto belle. Due ragazze incredibilmente talentose per la loro età e che hanno già ottenuto grandi risultati, la famiglia ha fatto un ottimo lavoro sin da quando erano bambine. Lo scorso anno mi hanno chiamato a lavorare, abbiamo fatto la preseason a Miami e siamo riusciti a trasmetterle molta fiducia. Brenda (15 anni) è una ragazza di grande talento, ha una potenza naturale nei suoi colpi, ha la capacità di colpire senza fare sforzo e con un’intensità che pochissimi nel circuito hanno alla sua età. Linda (17 anni) è molto più esplosiva, molto più veloce. Entrambi giocano un ottimo tennis, hanno sviluppato un’ottima tecnica, hanno fatto un grande lavoro in tutti questi anni, quindi ora tocca a me aiutarli a fare il passo successivo”.

Non resta che augurare a Juan Martin di riuscire a coronare il suo sogno.

Marco Mazzoni


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9 commenti. Lasciane uno!

chase (Guest) 07-05-2023 02:29
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chase (Guest) 06-05-2023 23:54

@ enzolabarbera1938@libero.it (#3544531)

se è tutto vero e sei del 38 hai tutta la stima dell’universo ovviamente

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pmiroddi 06-05-2023 21:26

Vedere nuovamente JMDP in campo mi piacerebbe moltissimo, ma purtroppo, secondo me, a dispetto dei suoi sforzi, non riuscirà a fare gran che.
La sua situazione fisica non credo gli consentirà di tornare ad un livello accettabile. Potrà anche vincere una partita, con un ranking protetto potrà avere un sorteggio abbastanza favorevole, ma poi….
Potrà alla fine annunciare il ritiro come dice lui, ma ne sarà valsa la pena ???
Spero di sbagliare

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Zoff 06-05-2023 20:11

Gabriela, sempre un gran bel vedere

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Thetis. 06-05-2023 18:38

Cordero è stato anche il preparatore di Fognini

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enzolabarbera1938@libero.it (Guest) 06-05-2023 18:32

Speriamo bene per lui, i malanni ossei e tendinei sono difficilissimi da guarire complertamente. Pensate, ad Agosto dello scorso anno, la ruota del vespino scivolò sulla guida di un cancelllo e caddi di lato, quasi da fermo. Una gran botta alla spalla. Sublussazione! Sono passati 10 mesi ed ancora non riesco ad articolarla bene. Il dottore mi ha detto: basta vespino alla sua età. Ho dovuto venderlo e privarmi di una grande comodità. enzo

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Umbe (Guest) 06-05-2023 18:22

Ogni volta, davvero ogni volta, che si parla di un infortunio di un giocatore non si capisce nulla. Capisco che uno voglia nascondere un “problema imbarazzante” ma un ginocchio… Qualcuno ha capito in questa telenovela di ormai 5 anni, cosa sia successo al ginocchio di Delpotro? Mah.
Ricordo a tutti che si è ritirato non con il ginocchio a pezzi piegato dall’altra parte, ma con una dignitosissima partita in Argentina contro Delbonis. Insomma, da giocatore di tennis.
Oggi scopriamo che “non può correre” e “non può piegarlo più di 30 gradi”. Cosaaaa? Sì è rotto di nuovo? E quando.. mentre faceva il bagnetto alle bambine?

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Giovanni Liotta (Guest) 06-05-2023 17:13

Che meraviglia sarebbe rivedere Delpo in campo
La prima volta che l ho visto era al Challenger di Biella nel 2006
Aveva 19 anni e tre anni dopo avrebbe vinto lo US open battendo RF in finale

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+1: il capitano, Sottile
Pepusch 06-05-2023 15:22

Ma questo qui non è quel ridicolissimo personaggio che nel box di Thiem non faceva altro che urlare come un forsennato, in tutte le partite che ho visto, prima di ogni scambio: “pusch, pusch, pusch!!!” ? 😆

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