Becker si confessa: “Il carcere mi ha cambiato, sono una persona migliore. Passare 231 giorni in cella ti rende umile”
Boris Becker ha rilasciato una lunga e toccante intervista al collega argentino Sebastian Torok per il quotidiano La Nacion, nella quale racconta la dura esperienza in carcere per scontare reati fiscali e ripercorre alcuni momenti importanti della sua vita. Per il più giovane campione di Wimbledon nella storia, la vita dietro le sbarre è stata un’esperienza molto dura ma anche formativa, nonostante alcuni momenti di paura e tensione.
“Perché ho perso così tanti soldi e ho avuto problemi col fisco? In primo luogo, le cifre che circolano sono totalmente false” racconta Boris. “Non sto dicendo che non avessi soldi, ne avevo molti, ma alcune delle cifre che menzionano là fuori sono totalmente false. E, in secondo luogo, penso che dopo il ritiro molti atleti continuino con lo stesso stile di vita e gli stessi amici di quando giocavano, e questo è costoso mentre il reddito non è più quello di prima, quindi prima o poi iniziano i problemi. Mi sono reso conto del problema troppo tardi e forse ero anche circondato dalle persone sbagliate, oppure ero accecato dal successo e non ne volevo sapere. Non si perde tutto dall’oggi al domani, nel mio caso è stato un processo lungo vent’anni, ho finito per pagare il prezzo più alto e sono andato in galera, ma penso che grazie a quello, grazie all’esperienza in galera, oggi sto meglio”.
L’esperienza da carcerato è stata dura per un personaggio così importante e abituato a tutt’altro stile di vita: “In prigione è stato tutto molto difficile. La reclusione è una punizione molto dura e dovrebbe esserlo, e chiunque dica che la vita in prigione è facile è un bugiardo. La vita lì è molto dura, è la sopravvivenza pura, ogni giorno devi trovare un modo per sopravvivere. Questo mi ha insegnato qualcosa che forse sapevo già ma che non avevo mai dovuto applicare nella vita, e ciò che ho imparato ha continuato ad aiutarmi quando sono stato rilasciato. La verità è che è stato molto, molto difficile, ma ho fatto pace con quella parte della mia vita, ho accettato quello che è successo e spero davvero di aver imparato. Se la galera non ti umilia, non so cosa altro possa farlo… Quando perdi tutto e sei messo in una piccola cella per 231 giorni, se questo non ti umilia allora sei perso. La verità è che ora sto molto bene, sono in salute, e penso anche che la vita in prigione mi abbia reso una persona più sana: lì mangiavo meno, non c’erano alcool e sigarette e mi allenavo in palestra tutte le volte che potevo . Quindi probabilmente sono uscito di prigione in una forma fisica migliore rispetto a quando sono entrato, e intendo mantenere questo stile di vita il più a lungo possibile”.
Rimpianti? Nessuno: “Al lunedì mattina ci sentiamo tutti dei geni. Ma hey, devo accettare le cose come stano. Proprio come ho accettato il bene, devo accettare il male. Sono molto fortunato nella vita che ho vissuto e non la cambierei per niente al mondo, perché mi ha portato ad essere l’uomo che sono. Ma come dicevo prima, forse ho vinto Wimbledon quando ero troppo giovane, ma se mi chiedi se lo cambierei, la risposta è no. Non cambierei niente di quello che ho fatto. Sarebbe stato meglio per la mia carriera da tennista? Sì, perché sarebbe stato meno traumatico, e forse avrei vinto di più, perché da lì in poi, ogni volta che ho partecipato a un torneo, mi hanno sempre paragonato a quel tennista di 17 anni ed è impossibile convivere con quello…”
Infine due parole sul proprio futuro: “Un futuro nel tennis? Beh, penso di esserci già tornato, grazie alla televisione e sono stato invitato dalla squadra tedesca di Coppa Davis a far parte ancora una volta dei loro ranghi. Parlo con tanti giovani tennisti, ma non ho ancora deciso esattamente quale strada intraprendere. Ad ogni modo, sono molto grato per le opportunità che mi sono state offerte. Sono molto fortunato, perché non tutti i detenuti che escono di prigione hanno le opzioni che ho io. Ora devo prendere decisioni sagge e intelligenti sul mio futuro”.
Marco Mazzoni
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Non mi sembra il momento giusto,un po’ di rispetto per la persona,grazie
Peccato, per un giorno. Quest’anno è Pasquailnove.
Ho cominciato a seguire(e ad amare il tennis) con lui e le sue sfide con Edberg. Giocatore unico
Io, da orfano di Mac soppiantato dall’accigliato (per via delle ciglie) Ivan e dal wunderkind Boris mi ero affezionato a Edberg che però vedevo sempre fragile, educato, con un dritto da far togliere il titolo di Maestro al suo primo insegnante.
Ma in realtà stimavo Becker e poi quel movimento al servizio, oscillante prima, piegamento poi sulle gambone e successivo salto verso la rete era iconico quanto quello di McEnroe.
Boris era giovanissimo ma già esperto, presuntuoso ma non sfacciato, critico oltremodo verso sé stesso. Se Edberg avesse avuto da subito un pizzico della determinazione di Boris avrebbe vinto di più ma, era troppo a modo, troppo elegante nel gioco come nell’atteggiamento.
Il paradosso è che negli head to head con Becker è sotto 10-25 ma prevale nei tornei Slam 3-1 e ci vinse pure una finale Master, quasi che certi match finissero per ribaltare i caratteri dei due, frenando il tedesco ed esaltando lo svedese.
Vai a capire il tennis…
@ dateccitrungelliti (#3479362)
1) non è andato in galera in Germania, ma in Gran Bretagna
2) non si trattava di motivi fiscali (per i quali era già stato condannato in Germania ma con la condizionale) ma per motivi legati al processo di bancarotta, dove avrebbe nascosto dei beni di proprietà
3) ha ancora debiti aperti con i suoi creditori di 60 milioni circa
@ dateccitrungelliti (#3479362)
Proprio così
Mah! Mah! Io la vedo diversamente lui come tanti campioni nel tennis ed in altri sport sono stati baciati dalla fortuna di essere dei geni, di essere baciati dalla fortuna ed essere unici, inimitabili ed irripetibili in uno sport …un po’ meno degli atleti e questo ha permesso loro di arrivare ad essere considerati dei campioni, dei personaggi….ma se non avessero avuto quella fortuna quasi certamente avrebbero avuto delle vite meste e segnate da brutte o pessime compagnie, delle vite scriteriate ( molte , spesse volte delinquenziali) e di sicuro non avrebbero lasciato il segno.
Che poi, di riflesso, sull’esaltazione dell’honestà ci hanno costruito carriere dorate politici tipo Di Maio, o rottamatori alla Renzi…
Eccezionale quel punto col doppio tuffo a rete, mai più rivisto
Probabilmente se andassimo a spulciare in certi paesi come il nostro, il presidente del Consiglio non si potrebbe nemmeno eleggere.
Senza andare molto più in là del circondario, l’amministratore del mio caseggiato è fuggito portandosi via decine, centinaia di migliaia di euro (amministrava anche altri condominii).
Sottoscrivo.
Proporrei 231 giorni di carcere x tutti i nostri politicanti,così magari diverrebbero un po’ più umili e oltre a farsi gli interessi loro potrebbero pensare un po’ anche al bene comune.
E io come tu ricordo ancora quella domenica sera avevo 10 anni e con la mia famiglia eravamo rientrati da una giornata di mare, accesi la TV e su Rai 1 c’era la Domenica Sportiva “Estate” se non ricordo male e fecero il servizio su di lui che era appena entrato nella Storia del tennis vincendo a soli 17 anni Wimbledon, io che prima di allora non avevo mai visto una partita di tennis fui molto incuriosito da quel ragazzo bianco di carnagione, giovanissimo ma cosi’ carismatico che subito dopo cominciai a seguire questo Sport meriviglioso e lui Boris fu il mio idolo.
Rimane per me un grandissimo Campione che secondo me ha vinto molto di meno di quello che poteva avendo un gioco completo tecnicamente, forse il fisico l’ha un po’ limitato soprattutto negli spostamenti, ma piu’ che altro colui che mi ha fatto scoccare la scintilla ed innamorarmi del Tennis.
@ dateccitrungelliti (#3479362)
Lui era detenuto in UK…
Siamo il paese dei balocchi
Esagerazioni da una parte e dall’altra.
Negli USA ti fanno Presidente perché sono più fighi di noi.
Colui che mi ha fatto innamorare di questo bellissimo sport.
Molto triste leggere queste parole ma…FORZA BUMBUM!
Per reati fiscali in germania fai 8 mesi di carcere, in Italia ti fanno presidente del consiglio.
E più volte.
È stato un simbolo degli anni 80,ha portato il tennis ad un altro livello facendogli fare un ulteriore step dopo quanto fatto da Borg. Tennis violento e mano delicata (il tutto con una Puma
che alla fin fine usava solo lui…usando l’impugnatura del dritto per servire…polso d’acciaio),acrobatico, capace di straordinari soliloqui in campo ma anche di estrema correttezza. Il preferito di Galeazzi in antitesi con Tommasi che gli preferiva Edberg, giocatore intelligente fuori quanto cocciuto in campo (le sconfitte con Muster e Mancini furono figlie di testardaggine teutonica). Figlio germanico che sconvolse parte della patria sposando Barbara Feltus che non era altrettanto bianca di carnagione.
Ricordo una terrificante canzone a lui dedicata, era un simbolo che purtroppo come dice nell’intervista ha subito la fama precoce, la gestione del dopo tennis difficile, una vita sentimentale “allegra”.
Gli auguro davvero il meglio e preferisco ricordarlo battagliare con Stefanello sul centrale di Wimbledon.
Brutta storia e belle parole. Spero che tu riesca a dare loro seguito.
In bocca al lupo, campione!
Lo ricordo come tennista, non come uomo.
Umananente mi spiace, ma il carcere dovrebbe far capire gli errori fatti, non dovrebbe umiliare nessuno.
Anzi capire lo sbaglio (che è umano) dovrebbe far sentire più dignitosa una persona, perchè ha pagato lo sbaglio.
era ora