Un grande talento, unico n.1 a non vincere Slam Copertina, Generica

Archeo Tennis: 29 marzo 1998, Rios vince a Miami e diventa il primo n.1 sudamericano

29/03/2023 17:04 16 commenti
Marcelo Rios festeggia sul centrale di Miami
Marcelo Rios festeggia sul centrale di Miami

29 marzo 1998, esattamente 25 anni fa il cileno Marcelo Rios sconfisse Andre Agassi nella finale di Miami diventando n.1 nel ranking ATP. Fu una vittoria epocale: prima di lui nessun tennista nato in Sud America era riuscito ad issarsi sul trono del tennis maschile (ci riuscirà poi Gustavo Kuerten). Scontroso, irascibile, personaggio a dir poco scomodo in campo e fuori, Rios era un giocatore dotato di un braccio fatato, grazie al quale riusciva a produrre angoli impossibili e continui cambi di ritmo. Sulla terra ma anche sul cemento, Marcelo era un vero e proprio “incantatore di serpenti”. Forte di un tempo d’impatto eccezionale, in anticipo ma anche lavorando il colpo con topspin e slice, della palla faceva quel che voleva, con totale nonchalance poteva attaccare, difendere, disegnare giocate impossibili. Un creativo, un giocoliere, forse fin troppo dotato di schemi e possibilità, tanto che a volte finiva per perdere di vista una tattica efficace, incartato in soluzioni fin troppo ardite e rischiose, come nei meandri della sua mente a dir poco complessa. Fisicamente non era al livello dei migliori, nonostante una buona velocità dei piedi, ma a tradirlo e non permettergli maggiori successi – non vincerà mai uno Slam, solo la finale agli Australian Open – furono i tanti infortuni e la sua testa, la difficoltà nel mantenere la concentrazione e di stare attaccato al match. Fu quello che definiamo in gergo “un talento”, un tennista estremamente divertente da vedere, ma totalmente imprevedibile.

Proprio quella domenica di 25 anni fa, Marcelo scese in campo nella finale del Miami Open, disputando una grande partita e battendo un Andre Agassi in ripresa dopo un paio d’annate “no”, 7-5 6-3 6-4 lo score conclusivo. Un successo che gli permise di completare la doppietta nel “Sunshine Double”, visto che aveva appena alzato il trofeo a Indian Wells, diventando il terzo tennista all’epoca nel riuscire nella vittoria “back to back” nei due 1000 statunitensi di primavera. Dopo la finale persa a Melbourne due mesi prima, quella valanga di punti lo portò al n.1 del ranking ATP, nonostante non avesse vinto un torneo dello Slam. Prima lui, c’era riuscito solo Ivan Lendl, che poi ovviamente di Slam ne vinse (ben 8).

Classe 1975, soprannominato “El Chino” per i suoi lineamenti particolari, Rios si rivelò al mondo del tennis nel 1994, quando a soli 17 anni diede filo da torcere all’allora numero 1 del mondo Pete Sampras al Roland Garros, mostrando lampi di classe cristallina. L’anno successivo vinse il primo ATP a Bologna, sconfiggendo in finale Marcelo Filippini in due set. Chiuse l’anno in crescita, con altri due trofei (Amsterdam e Kuala Lumpur). Nel 1996, a 20 anni, raggiunse le semifinali a Indian Wells, Monte Carlo e Toronto, diventando il primo tennista cileno a entrare nella top 10. Nel 1997 trionfò a Monte Carlo, battendo in finale Alex Corretja, contro il quale poi perse la finale a Roma, e raggiunse i quarti di finale sia agli Australian Open che agli US Open. Terminò quell’ottima stagione al n.10 al mondo, presentandosi in Australia in grande forma nel gennaio del ’98. Disputò un grande torneo sul cemento di Melbourne, perdendo solo in finale contro Petr Korda. Arrivò ad Indian Wells in splendida forma e alzò la coppa, diventando n.3 al mondo. L’obiettivo era chiaro: vincere anche a Miami, perché la matematica l’avrebbe portato a diventare n.1. Disputò un torneo fantastico, giocando da campione, sospinto in ogni match anche dalla folta e colorita comunità cilena di Miami, che lo fece sentire quasi a casa.

In finale trovò un Andre Agassi in grandissima ripresa: dall’orribile n.141 ATP del novembre 1997, il punto più nero della sua splendida carriera, il Kid di Las Vegas in soli 4 mesi era balzato al n.31, era in grande forma e amava le condizioni del “Litpon”, uno dei tornei a lui più cari. Ma quella finale fu dominata da “El Chino”, più veloce in campo e terribilmente efficace con ogni colpo. Rios vinse in tre set, con ben 46 vincenti (contro i 22 dell’americano), 13 Ace e un ottimo 75% di punti vinti con la prima in campo, dato fantastico vista la qualità della risposta di Agassi.

“Vincere questo torneo, battendo in finale Agassi, l’ex numero 1, non posso chiedere di più. Essere il miglior giocatore al mondo per il Cile non è normale”, affermò Rios a caldo,”Mi sento davvero orgoglioso.”

Quei tre mesi fantastici rimasero, purtroppo, l’apice della sua carriera. Iniziò poco dopo a soffrire gravi problemi al gomito, tanto da riuscire a giocare solo tre partite come numero 1 del mondo, dove rimase per sei settimane complessive (4 consecutive, altre due nell’agosto del ’98). Rios è stato l’unico n.1 al mondo nella storia del tennis maschile moderno a non aver mai alzato un trofeo dello Slam. Restò nella top 10 fino all’aprile 2000, quando fu colpito una serie continua di infortuni (schiena, ginocchio, polso) che gli impedì di competere con continuità. Decise di ritirarsi giovanissimo, nel 2004, a soli 28 anni. Nonostante il poco tennis giocato ad alto livello, fu un tennista importante in quell’epoca, odiato da molti colleghi e appassionati per un comportamento spesso al limite, ma apprezzato da tanti altri per il suo talento unico. Di sicuro, quando lo vedevi giocare, non restavi indifferente.

Marco Mazzoni


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16 commenti. Lasciane uno!

Mario Blu (Guest) 29-03-2023 23:35

Comunque era davvero fuori testa. Se non sbaglio nel 1997 dichiarò che l’erba di Wimbledon era buona solo per farci pascolare le pecore e da quel momento boicottò il torneo! Non andò più a Wimbledon dal 1997 fino al 2004, anno del suo ritiro.

Un altro che in quegli anni boicottava Wimbledon, pur senza esprimersi negli stessi termini di Rios, era Thomas Muster che in tutta la sua carriera è andato a Wimbledon solo 4 volte. Lui si sentiva proprio a disagio a giocare su erba e preferiva saltare di netto lo swing su erba.

Oggi queste cose sarebbero impensabili. Già solo per non rinunciare al ricco gettone di partecipazione.

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Mario Blu (Guest) 29-03-2023 23:27

Scritto da Nolemania
Zero slam, scarsissimo

Gli slam non erano il suo forte. Ha però vinto 5 mille. Più che altro non capisco come non sia mai riuscito ad andare oltre i QF al Roland Garros ( solo 2 volte ) visto che su terra era davvero forte ( vinse sia Montecarlo che Roma ).

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Viri 29-03-2023 21:14

Scritto da Nolemania
Zero slam, scarsissimo

Giustamente con quel nickname valuti i tennisti in base agli slam vinti. Guardali giocare, va bene pure in TV sul link sopra, poi ritorna

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barra de boca 29-03-2023 20:54

Scritto da Simon
Il peggior numero 1 del mondo ….ZERO slam all attivo

0 slam ma con un braccio che pure mc e federer si sarebbero svegliati tutti sudati.
La stesso federer lo disse un genio assoluto del tennis era marcelo..
Come si vede che non lo hai mai visto giocare dal vivo…
Questo si allenava bendato tu pensi che scherzi vero???..

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Giorgione (Guest) 29-03-2023 20:01

Scritto da Simon
Il peggior numero 1 del mondo ….ZERO slam all attivo

Il commento di una persona che non l’ha mai visto giocare

12
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Giomac (Guest) 29-03-2023 19:55

Comunque il torneo si giocava a Key Biscayne, sempre FLORIDA , CRONDON PARK

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simposio (Guest) 29-03-2023 19:30

Scritto da Simon
Il peggior numero 1 del mondo ….ZERO slam all attivo

beh, pensa che wawrinkone e’arrivato massimo al n3, con 3 slam vinti

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Nolemania (Guest) 29-03-2023 19:21

Zero slam, scarsissimo

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Simon (Guest) 29-03-2023 18:39

Il peggior numero 1 del mondo ….ZERO slam all attivo

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Dr Ivo (Guest) 29-03-2023 18:31

Ero convinto fosse Guillermo Vilas già molto prima… Poi ho controllato, BR 2 🙄

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Purple rain (Guest) 29-03-2023 18:11

Scritto da Pierre Herme’ the Picasso of Pastry
Viaggio a ritroso nel tempo
Bellissimo pezzo e grande partita.

Era un grande talento ma con un pessimo carattere. Una notte a Roma(credo)insieme a tre suoi amici picchiò un tassista per non pagargli la corsa

6
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Viri 29-03-2023 17:51

Scritto da simposio

Scritto da Viri
Vinse anche a Roma quell’anno, è stato il suo momento d’oro, anche se a me non piaceva molto (ero nel periodo di adorazione Sampras)
Certo un tennista di un metro e 75 per 75 chili nel tennis moderno difficilmente otterrebbe risultati analoghi (Schwarzmann/Baez sono quelli di oggi che almeno come fisico lo ricordano, ma con risultati decisamente più modesti anche se comunque buoni)

Anche Fognini, De Minaur, Goffin,Mandarino…E io trovo pompata anche l’altezza che attribuiscono a Musetti e Alcaraz

forse fognini leggermente meno, gli altri che hai citato sono tutti tra 180 e 185. Non giganti eh, ma nemmeno bassi. Rios io lo ricordo piccoletto rispetto alla media

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simposio (Guest) 29-03-2023 17:43

Scritto da Viri
Vinse anche a Roma quell’anno, è stato il suo momento d’oro, anche se a me non piaceva molto (ero nel periodo di adorazione Sampras)
Certo un tennista di un metro e 75 per 75 chili nel tennis moderno difficilmente otterrebbe risultati analoghi (Schwarzmann/Baez sono quelli di oggi che almeno come fisico lo ricordano, ma con risultati decisamente più modesti anche se comunque buoni)

Anche Fognini, De Minaur, Goffin,Mandarino…E io trovo pompata anche l’altezza che attribuiscono a Musetti e Alcaraz

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Pierre Herme’ the Picasso of Pastry (Guest) 29-03-2023 17:41

Viaggio a ritroso nel tempo
Bellissimo pezzo e grande partita.

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barra de boca 29-03-2023 17:38

Nonostante ci divida una rivalità atroce…per barra sarai sempre un idolo assoluto.
Devastante

2
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Viri 29-03-2023 17:28

Vinse anche a Roma quell’anno, è stato il suo momento d’oro, anche se a me non piaceva molto (ero nel periodo di adorazione Sampras)

Certo un tennista di un metro e 75 per 75 chili nel tennis moderno difficilmente otterrebbe risultati analoghi (Schwarzmann/Baez sono quelli di oggi che almeno come fisico lo ricordano, ma con risultati decisamente più modesti anche se comunque buoni)

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