8 marzo, donne & tennis Pro. Shapovalov: “Non dovrebbe esistere il gender gap”
8 marzo, festa internazionale delle donne. Nel mondo del tennis, come purtroppo in moltissimi altri campi del vivere sociale, è ancora netta la differenza di trattamento tra uomini e donne. Il miglior modo per parlare di come la questione è vissuta nel tennis è quello di lasciare la parola a chi il tennis lo vive ogni giorno. Ancor più interessante il punto di vista di un giovane professionista come Denis Shapovalov, cresciuto e allenato da sua madre. In un lungo articolo pubblicato su The Player Tribune, il mancino canadese ha parlato della questione, andando dritto al punto: perché c’è disparità di trattamento tra uomini e donne? Riportiamo alcuni passaggi del suo pensiero, netto e chiarissimo.
“Ero ingenuo riguardo al tennis. Quando ho iniziato, pensavo che i professionisti uomini e donne fossero trattati allo stesso modo. Aveva solo senso, sai? Voglio dire, perché dovrebbe essere diverso?” inizia Denis. “Poi ho incontrato la mia ragazza, Mirjam Björklund, e mi ha davvero aperto gli occhi. È anche una tennista professionista, tra le prime 150 al mondo. L’anno scorso si è qualificata per un WTA 250, il quinto livello di torneo più alto del tour dopo Slam, WTA Finals, WTA 1000 e WTA 500. Ho detto a Mirjam: “Oh, fantastico! Riceverai almeno $ 7.000 solo per partecipare al tabellone principale. Mi ha guardato come se fossi completamente nuovo nel tennis. Non lo dimenticherò mai. Era tipo “Denis … penso che sia come mille dollari”. Ero tipo “Di cosa stai parlando? Come è possibile??”
Non sono sicuro che tutti si rendano conto di quanto questo sia dannoso per il tennis. L’otto marzo è la Giornata internazionale della donna e voglio parlare del divario di genere. È così ingiusto. Non ha alcun senso. E conta, perché le spese sono folli nel tennis: viaggi tutto l’anno, soggiorni in hotel, paghi il tuo staff tecnico. Le grandi star non devono preoccuparsene, ma molti nel tour stanno lottando solo per raggiungere il pareggio dei costi. Per questi giocatori, il premio in denaro non consiste nell’ottenere una bella somma di denaro extra. Riguarda la sopravvivenza. Sfortunatamente, sembra che se sei una giocatrice, le tue possibilità di sopravvivere come professionista siano molto più basse… perché sei una donna”.
“Continuo a non capire come si sviluppa il pensiero in merito” continua Shapovalov. “Alcuni dicono che le donne non vendono tanti biglietti, ma quando vado alle partite gli stadi sono pieni. Ho scattato una foto degli spalti mentre Mirjam giocava con Daria Saville al WTA 250 a Washington, D.C., nell’agosto dello scorso anno. Era pieno. Il gioco è stato pazzesco, intenso. La qualità era incredibile. Saville ha vinto il terzo set al tiebreak. Gli uomini stavano giocando un torneo da 500 nello stesso momento. I vincitori maschili del primo round hanno ricevuto $ 14.280. Saville ha ottenuto $ 4.100. È meno di un terzo! E va bene, sono tornei diversi, ma anche se li confronti con gli ATP 250, i numeri non hanno senso. Quel WTA 250 a D.C. aveva giocatori come Jessica Pegula, che era tra le prime 10 al mondo. La vincitrice ha guadagnato $ 33.200. Può sembrare molto, ma immagina quanti anni di duro lavoro ti servono per vincere un torneo del genere. È da pazzi. Quindi confrontalo con il tennis maschile. Ho fatto la finale dell’ATP 250 a Seoul lo scorso settembre. Come finalista, ho ricevuto $ 100.000. Voglio dire, non è nemmeno vicino!”
“So che il tennis è di gran lunga lo sport più importante al mondo per le donne in termini di modalità di condivisione di questi premi. È cresciuto così tanto negli ultimi 30 anni grazie a Billie Jean King e alla formazione del WTA Players’ Council. Gli Slam stanno andando bene. È anche fantastico che la WTA abbia reso obbligatoria l’ospitalità gratuita e aumentato i premi in denaro ai tornei Challenger. Le cose stanno decisamente andando nella giusta direzione. Ma nel complesso il divario è ancora enorme. Forse sono cinico, ma penso che alcune persone potrebbero pensare all’uguaglianza di genere come mera correttezza politica. In fondo non sentono che le donne meritino tanto, sai? E questo è terribile”.
“La questione mi prende sul personale, e non solo a causa di Mirjam. Anche mia madre, Tessa, era una tennista. È lei l’unica ragione per cui gioco a tennis oggi. Ha iniziato a insegnarmi il gioco quando avevo cinque anni, in un country club a Richmond Hill, Toronto, dove lavorava come allenatrice. Aveva un occhio incredibile per il tennis. Per farti un esempio, ha detto che tutto l’allenamento che ho fatto è stato per prepararmi per quando avrei compiuto 18 anni. Voleva che potessi giocare contro i migliori professionisti (…) Quando avevo 10 anni, la federazione canadese di tennis mi ha invitato a un programma di allenamento nazionale. Sfortunatamente, mia madre e io sentivamo che gli allenatori non facevano il giusto tipo di lavoro. Non conoscevano il mio gioco. Ogni volta che diceva loro qualcosa sul modo in cui giocavo, la ignoravano semplicemente. Non avrebbero accettato il suo consiglio in alcun modo. Era completamente inutile. Dopo un paio di mesi, i miei risultati stavano ovviamente peggiorando e abbiamo deciso che dovevamo andarcene. Ripensarci ora quella situazione fa davvero schifo. Era un’ex giocatrice della nazionale sovietica. Aveva vinto campionati nazionali. Conosceva il mio gioco meglio di chiunque altro. Allora perché nessuno l’ha ascoltata? Perché non è stata presa sul serio? Era perché era una donna? Ho pensato molto a come è stata trattata. Dal punto di vista del tennis, non ha ancora senso”.
“Quando mia madre giocava in Unione Sovietica, sentiva di non avere l’opportunità di realizzare il suo potenziale a causa dei soldi. Quindi ha dedicato la sua vita adulta a darmi questa possibilità. Quando ho lasciato il programma canadese, ha affittato un magazzino e ci ha messo due campi. Questa era la mia nuova accademia. Era molto rischioso per lei finanziariamente, ma voleva costruire un posto dove potessi sviluppare il mio gioco. Ha invitato i migliori giocatori che conosceva nella zona e ha iniziato ad allenarci. Tutti i soldi guadagnati dall’accademia sono andati a pagare le mie spese. Quella è mia madre. È così forte, così intelligente, così premurosa. Senza di lei, le mie possibilità di diventare professionista sarebbero state pari a zero”.
“Sono felice che il tennis abbia fatto tanta strada da quando ero piccolo. Ma non credo che potremo essere felici finché non sarà completamente uguale per tutti. Mi piacerebbe vedere un tour in cui i tornei sono gli stessi per donne e uomini ogni settimana. Di solito le persone guardano il calendario e dicono, Dove giocano le donne? Dove giocano gli uomini? Dovrebbe essere lo stesso”.
“Per quanto riguarda i Prize money, qualsiasi altra cosa tranne la completa uguaglianza non è solo ingiusta, ma blocca anche la partecipazione. Se le giocatrici non vengono trattate in modo equo, alcune di quelle ai livelli inferiori potrebbero scoprire di non potersi permettere di continuare. Le potenziali star se ne andranno. E poi il tennis femminile diventerà davvero meno “popolare”. Sarà mostrato meno in TV. Avrebbe un effetto domino. E la parte più triste è che arriva fino ai bambini. Mi sono ispirato a Roger, ma se il tennis femminile ottiene meno visibilità, la ragazzina davanti alla TV potrebbe pensare che per lei non ci sarà modo che diventi una realtà. E questo è straziante. Forse la bambina non diventerà professionista, dopotutto, ma non dovrebbe essere perché le donne sono trattate ingiustamente. Diamo a tutti la stessa possibilità. Paghiamo gli stessi Prize money. Smettiamola di parlare di riduzione del gender gap. Se vogliamo che il tennis sia equo, il gender gap non dovrebbe esistere affatto”.
TAG: Denis Shapovalov, differenza premi tra uomini e donne, gender gap, prize money, tennis femminile, WTA
Ma caro fugitive se guardiamo un po’ di dati sul medioevo tipo mortalità, sviluppi della scienza e delle arti, guerre, movimenti totalitari. Rispetto dei diritti umani secondo me si può usare piombó almeno in islisy. Prima c’era Roma e dopo il rinascimento. Ma ciò non toglie che si può usare piombó anche per l’epoca contemporanea, dove a mio avviso se non fosse per un po’ di scienza e connettività in più la mentalità a livello di apertura mentale, dibattito, empatia, condivisione, propaganda, sguardo sul futuro e via dicendo le similitudini col medio evo sono molto grandi. Campanili e tifoserie.
Già il fatto che si senta in dove di spiegare che lavoro faccia la Björklund la dice lunga su quanto la gente caca il wta 😆
E il punto è proprio questo caro Shapo, non è perchè sono donne che allora sono discriminate, ma l’interesse del pubblico che è nettamente diverso tra wta e atp.
“Piombò “ è anche discutibile.
Certo se consideriamo inquisizione crociate, i classici argomenti…
Proviamo a considerare la nostra epoca solo con: isole di plastica negli oceani, riscaldamento globale, mediterraneo pieno di cadaveri, preadolescenti su youporn…non ne uscirebbe molto bene.
Eppure io nostro presente è più di queste schifezze e credo che sia difficile dare la colpa alla mentalità medievale per questi mali.
Il discorso è un po’ complesso e usare stereotipi ci dà una falsa facilità.
Il secolo buio e perciò noi saremmo tutta luce, ma và?!? Perciò se gli africani sono schiavi nel foggiano, se uno prende e stermina la sua famiglia, la colpa non può che essere del Medioevo!
Tinapica credimi sei in errore. Pleistocene è una era geologica che fra mille dibattiti e discussioni e delimitata da criteri scientifici quali la composizione delle rocce, la fine dell’era glaciale etc. Medioevo e una classificazione basata su criteri puramente culturali, locali e poco oggettivi che vale più o meno nell’Europa ex romana. Più o meno perché quando l’Europa piombó nel medio evo ad esempio la Spagna era molto fiorente sotto gli arabi. E medioevo lo usano speso per riferirsi alle italiane o francesi vicende ad esempio. Meno alle loro.
Figuriamoci la Cina, l’India e il Sudamerica se annoverano nella loro storia un medioevo. Magari loro sono più sensibili al periodo coloniale, quello sì.
Purtroppo la scuola nostra specialmente un po’ di tempo fa raccontava la storia europea come fosse oro colato non specificando che era appunto, europea. Fuori hanno le loro epoche chiamate con i loro nomi.
Shopalov ti serve un corso accelerato di economia. Fra l’altro dovreste imparare la differenza tra impiegato e professionista.
Evidentemente c’è ancora qualcuno che ragiona, fa piacere che non tutti si siano bevuti il cervello. Spegnete la televisione, tranne che per seguire il tennis, e accendete la vostra mente, guardatevi attorno, informatevi comparando fonti diverse. Scoprirete che il neofemminismo è solo un confezionatore di balle, a partire dalla data dell’otto marzo, solo che oggi comanda, quindi tutti i servi si mettono sull’attenti.
https://www.bufale.net/la-bufala-sulla-festa-della-donna-8-marzo-nata-dallincendio-della-fabbrica-triangle/
Io spero che con i 10 milioni vinti in carriera in montepremi fino ad ora oltre a quelli presi dagli sponsor sia riuscito almeno a finanziare un torneo femminile… tanto per aiutare il movimento. Belle parole davvero ma che mi auguro siano state seguite anche dai fatti.
Magari fosse semplice come dici tu! I figli sono sempre affidati a lei e lui deve pagare per tutti, fare da bancomat e sull’uso che lei fa di quei soldi, non c’è controllo.
Un ex marito deve garantire all’ex moglie lo stesso tenore di vita, anche se questo significa un notevole peggioramento del proprio.
Se poi ci aggiungi che un padre divorziato può vedere i figli una volta ogni due settimane, il danno e la beffa sono completi!
@ GodSaveGenie (#3448662)
E allora? Vogliamo sommare gli ascolti lungo tutto l’arco delle carriere di queste due coppie di stelle assolute del firmamento ambosessi della racchetta e vedere chi alla fine ha attratto più pubblico, tanto sugli spalti che davanti ai teleschermi?
E magari considerare anche che l’attrattiva di Serena Uilliams e Sciarapova non ha eguali nel tennis femminile di questo millennio mentre quella di Giocovic e Marrei è, quanto meno, eguagliata da quella di Federer e NadalParera (per tacere delle decine di Campioni che atttraggono 10 volte più delle corrispondenti Campionesse)?
Oggettivamente è indubbio che Raymond era andato un bel po’ sopra le righe quella volta in maniera inutilmente provocatoria. Però abbassare tutto ad una questione sessista quando non lo è per niente è sbagliato. Se un giorno il tennis femminile avrà il triplo delle audience di quello maschile allora è giusto che guadagneranno di più, ma fino ad allora è giusto che dove ci sia più domanda ci sia anche più offerta.
@ fugitive (#3448512)
Ma che significa “dove il medioevo mai è esistito”?
Il Medioevo è un arco temporale, come il Pleistocene, l’età contemporanea, […] ed esistette ovunque, anche in mezzo alla foresta amazzonica dove di cavalieri in arme mai ne videro fino a quando non arrivarono dal Portogallo e dalla Spagna a far danni.
Casomai si può disquisire sui limiti temporali del Medioevo, arbitrariamente da noi in Occidente collocati tra il tracollo dell’Impero Romano e l’esplorazione dell’America, ma un’entita di tempo non può avere limiti geografici.
@ GodSaveGenie (#3448668)
Non solo, la finale US Open Azarenka-Osaka ha avuto 400.000 telespettatori in più della finale Thiem-Zverev. La pubblicità fa tanto, Dopo Djokovic e compagnia non c’è nessuno che attiri realmente la folla. In Italia è diverso, fa molto più figo seguire il tennis maschile, e dopo l’ultra sponsorizzazione di Berrettini e Sinner la situazione è questa.
Mah… discorso da 8 marzo…
Auguri alle donne, oggi, domani e sempre.
Parità, però, non significa privilegio (come quando il conto del ristorante e l’acquisto della rosa dal cingalese è compito, per cavalleria, dell’uno e non dell’altra).
Più che il discorso dei set e dell’attrattività di un Djokovic-Medvedev rispetto a un Swiatek-Jabeur, credo che l’affluenza del pubblico messicano citata nei post precedenti sia più che indicativa sulla questione; anzi, è la questione stessa che per giunta porta in grembo pure la sua soluzione.
La WTA parassita già parecchio dall’ATP per volere dei decisori influenti in seguito alle lotte di personaggi influenti (fra gli altri, mi sovviene la Billie Jean King).
Quindi, mi sembra un falso problema da cacciar fuori ogni tanto e che toglie importanza ad almeno un altro più importante.
Se è vero che il/la 300 al mondo conducono aziende in perdita secca, come rilevato qui in un thread nei giorni scorsi; se è vero, ed è vero che comunque i circuiti/circhi necessitano nel complesso di un almeno un migliaio di giocatori e altrettante giocatrici, non sarebbe giusta e opportuna una redistribuzione dei montepremi verso il basso? In parole più povere, dare un po’ meno a chi va avanti nei tornei e un po’ di più a chi esce prima, meno meritevoli ma comunque funzionali a questo sistema.
É inutile dire che il tennis femminile non venga seguito non solo per ragioni legate al gioco. Quando leggo persone entusiste per il gioco di Murray, paragonabile alla Sorribes Tormo nel femminile, mi sanguinano gli occhi. Ci sono match femminili molto migliori di quelli maschili(seguo entrambi i tour), dove c’è più gioco e più divertimento. Mi chiedo come possa essere ritenuto noioso il gioco femminile quando si tratta pur sempre di gioco, quando aimé nel maschile si può dire che è il gioco a chi serve meglio. Se non è noiosa una partita in cui ci sono numerosi game in cui nemmeno ci sono scambi a causa del servizio, non so cosa possa essere considerato noioso.
@ Claudio (#3448428)
Certo, peccato che il tennis maschile è solo servizio, e non sarebbe fattibile fare 5 set per le ragazze quando stanno in campo 3 ore per 3 set
Nel 2015, la finale femminile degli Australian Open (S.Williams-Sharapova) fece registrare degli ascolti superiori (e non di poco) a quelli della finale maschile (Djokovic-Murray). Fai un po’ tu.
Nel 2015, la finale femminile degli Australian Open (Williams-Sharapova) fece registrare degli ascolti superiori (e non di poco) a quelli della finale maschile (Djokovic-Murray). Fai un po’ tu…
Niente di nuovo: mezzucci ben noti.
Sessista, misogino, medievale, fascista, omofobo, putiniano, novaxx, ecc…
Etichette molto comode, utilizzate con valenza negativa al fine di screditare/demonizzare chiunque abbia espresso un’opinione, ancorché ragionevolmente argomentata, che si scosti, anche di poco, dal pensiero dominante.
Assimilabile alla fallacia cosiddetta “argumentum ad personam”, altrimenti descrivibile con la frase: “Non puoi attaccare il ragionamento, attacca il ragionatore”.
@ Thiago (#3448290)
assolutamente no, infatti alla finale di Doha ho preferito guardare la finale di dubai, e ne sono stato contentissimo
Io su quello che ha detto non mi impronto al fatto dei prize money che il rapporto tra maschile e femminile è imbarazzante, il punto importante su cui nessuno parla su shapo è stato quando dice del periodo che ha fatto quando fu invitato all’allenamento nazionale e lui è durato poco perché sua mamma non condivideva niente di quello che veniva fatto. Forse se ai tempi avesse ascoltato di più e condiviso maggiormente anche quel periodo lì, probabilmente non parleremmo di uno dei più classici dei talenti sprecati,non per mancanza di passione e di testa fuori controllo extra campo o infortuni che ne fermano il progresso, ma perché ha avuto poca intelligenza in campo sul proprio gioco. Sarebbe un giocatore completo a cui non manca niente, purtroppo ogni singola palla che colpisce é un prendere o lasciare e spesso é un lasciare
la osaka è 65 wta e guadagna più del n. 1 atp: 50 milioni di dollari l’anno.
quando non si capisce a cosa corrisponde il denaro, quando si pensa che i propri gusti debbano essere il metro di misura del mondo, si scrivono cose come queste qui.
percui i modelli dovrebbero guadagnare come le modelle? invece per la osaka che ha guadagnato oltre 50 milioni nel 2022 ed è n. 65 al mondo come la mettiamo?
questa idea che si prende una cifra e si sostiene che se qualcuno non la guadagna è ingiusto, è ridicola.
@ Thiago (#3448290)
La finale degli UsOpen femminile fu piacevole. Swiatek faceva colpi che non vedo neanche nel tennis maschile… Jabeur anche in quanto a colpi non è inferiori a molti top del tennis maschile. Trovatemi 5 uomini che sappiano variare il gioco come Jabeur… nominatemi Rublev e non aprirò mai più Livetennis
Molto interessante la mentalità medievale, chissà come mai nei paesi asiatici, o islamici, dove il medioevo di fatto non è mai esistito, le donne stiano ancora peggio che in Europa.
Ma poi, se nel 2023, le donne devono ancora lottare per alcune visioni maschili imposte su chi maschio non è, è più comodo dare la colpa al 1300, che ammettere che il nostro tempo moderno ha i suoi errori, le sue storture, o no?
Stavo rimuginando.
Qui siam di fronte all’ennesimo cambio di cognome in base ai risultati (sportivi e non) raggiunti
Shapovalov è cambiato in Shupovalov (per prevità Shupo) dopo aver perso millanta occasioni per vincere qualcosa.
Adesso, dopo avere dimostrato che proprio non ci arriva a capire certe cose (e non è questione di gender ma solo di business) rischia di vedersi canbiare il nome in Shemovalov (per gli amici Shemo)
Shapo!!
E perchè diavolo deve esserci lo sport-gap??
Perchè diavolo un tennista deve guadagnare più di un arciere, di un lottatore greco-romano o di un giocatore di curling?
@ Shuzo (#3448336)
Ti ricordiamo che se la donna guadagna di più è lei che paga gli alimenti, se succede il contrario è perché gli uomini guadagnano di più….
Se lavorassero in comune, alla coop, in ospedale etc. il discorso fila, ma questo è anche spettacolo e lo spettacolo viene premiato dell’interesse, dagli sponsor, dai biglietti venduti. La wta non interessa quanto l’atp, gli spalti spesso sono vuoti, pure alle Finals. Dispiace, ma ci sta, poi ben vengano i tornei che si possono permettere di dare lo stesso prize money.
Bene, per solidarietà faremo (100k+33k)/2 66k a Shapo e 66k alla vincitrice wta.
Quello che mi chiedo è perchè l’intero mondo del tennis femminile dovrebbe essere tanto poco furbo da pagare una cifra superiore agli incassi stimati.
Si faranno ben dei calcoli?
La parità di genere esiste già, ognuno è pagato per quel che produce ed è trattato allo stesso modo, come un professionista, non come una specie protetta.
Non ci si può far niente se gli uomini giocano mediamente 20 kmh più forte e il pubblico si diverte di più ad apprezzarne le prodezze balistiche.
@ Claudio (#3448400)
Dimenticavo:
E poi ci prendevo le “cazziate” (giustamente) dalla donna di casa mia (mia moglie) che diceva “sempre voi 2 fate gli straordinari, fateli fare anche alle vostre colleghe, anche voi 2 avete delle donne che hanno bisogno di voi uomini, che vi aspettano a casa”
Completamente d’accordo. Lo sport femminile, salvo eccezioni riguardanti campionesse che sono anche personaggi attira meno di quello maschile. Inoltre lo sport interessa molto di più agli uomini che alle donne che,anche loro, preferiscono guardare gli uomini. Perfino Francesca Schiavone ha dichiarato di preferire il tennis maschile.
@ gbuttit (#3448300)
Paragone assurdo visto che sono “discipline” diverse.
Allora il calciatore dovrebbe guadagnare molto meno del tennista visto che gioca 90 minuti (o 180 se fa le coppe infrasettimanali) e un tennista 180 minuti o più li fa con una partita.
Tennis maschile e femminile invece sono la stessa disciplina e (negli slam) gli uomini devono “dare spettacolo” 3 set su 5. Le donne 2 su 3. Però pretendono pari stipendio
In tutti i campi si guardano solo i “diritti”
Nessuno parla mai di “doveri”;
“cosa faccio io per meritare quei diritti?”
wta e atp sono 2 eventi diversi che solo in alcuni tornei si “mischiano”
I montepremi “dovrebbero” essere proporzionati agli incassi (biglietti, sponsor) che lo spettacolo ricava.
Poi per sviluppare/agevolare anche il tennis femminile si spostano i ricavi dei tornei atp a favore dei tornei wta e lo stanno già facendo.
Se ognuno si tenesse i propri incassi i montepremi dei tornei femminile sarebbero più bassi.
Non capisco queste discussioni.
Però non vedo nessuna donna lamentarsi sul fatto che negli slam giocano 3 set invece di 5.
Come al lavoro. Le donne colleghe si lamentavano che io e il mio collega prendevamo un po di più (10%) di stipendio ma quando si trattava di fare straordinari dopo le 18 o il sabato o la domenica, o fare determinati lavori avevano sempre la risposta pronta. Noi siamo donne, siate gentiluomini, non abbiamo la vostra forza, ecc. e alla fine dovevamo restare sempre noi 2 uomini. E sia donne che uomini avevamo in busta paga una voce “straordinari forfetizzati”. Gli uomini più alto ma le donne alla fine non facevano mai un’ora di straordinario se non casi eccezionali
La disparità di seguito c’è nel tennis così come in tanti altri sport. Ed è una cosa che non si può cambiare. Semplicemente lo sport femminile attira meno. Basta vedere cosa è successo alle ultime WTA Finals per farsi una minima idea. Ma non sono certo l’unico esempio.
Ho letto con interesse l’intervista a Shapovalov e senza dubbio gli fa onore mostrare tanta sensibilità verso la madre, la fidanzata e anche le donne in generale, tuttavia riscontro anche molta ingenua superficialità.
Non venire presi in considerazione su un posto di lavoro, specie se non fai parte dello staff, è assolutamente normale, indipendentemente dal sesso. Puoi essere preparatissimo quanto vuoi, ma pretendere di avere immediatamente un ruolo in una qualunque struttura, semplicemente perché sta lavorando per tuo figlio, è piuttosto illusorio.
Quanto alle differenze di montepremi tra tornei maschili e femminili, questo è dovuto al fatto che i tornei maschili attirano mediamente più pubblico di quelli femminili. Si tratta di una legge di mercato, non di discriminazione sessista. Anzi, le giocatrici dovrebbero sentirsi semmai molto privilegiate che nei tornei dello Slam (almeno fino a qualche anno fa, non so se sia cambiato) il montepremi complessivo viene distribuito equamente tra uomini e donne. Anni fa Ray Moore che allora dirigeva il torneo di Indian Wells, venne attaccato ferocemente di sessismo e costretto a lasciare la carica per aver detto sostanzialmente che le giocatrici erano privilegiate perché era costretto a tenere i montepremi dei tornei femminile e maschile alla pari, gli stava procurando gravi difficoltà di bilancio. Come giustamente scrisse una volta Ubaldo Scanagatta, le discriminazioni sono vergognose ma non c’è discriminazione peggiore che voler mettere alla pari due cose o due fatti aventi un peso ultra differente.
Se poi pensiamo alle disparità di trattamento a danno degli uomini nelle cause di separazione in cui anche tanti valenti professionisti come ingegneri o avvocati (che pertanto dovrebbero guadagnare bene) si ritrovano costretti ad andare a mangiare alla mensa della caritas perché “spremuti” dalle ex e dai figli! Su questo devo ancora vedere l’indignazione di una donna. Semmai moltissime donne applaudono tutto ciò (anche in televisione) complimentandosi pure con coloro che spennano gli ex mariti.
Bella discussione, ma alcune volte ideologicizzata.
Nello sport donne e uomini sono su categorie differenti perchè è la natura che crea il gap.
Le categorie differenti in termini di prestazioni ed altro, determinano ambiti economici differenti.
QUindi per me azzerare il gap economico non è pagare nella stessa misura prestazioni sportive differenti (differenti nel senso di categorie differenti) , ma pagare con la stessa proporzione le 2 categorie, in relazione allo spettacolo, alla prestazione, insomma ai diversi standard qualitativi e prestazionali.
@ Ozzastru (#3448286)
Ma quando si entra in discoteca, in una sala da ballo in genere, capita che le donne debbano pagar di meno o non debbano pagar del tutto.
E non è che la gestione rinunci al relativo introito: lo carica sulla clientela maschile.
Ed anche qui è una mera questione di “richiamo”. Triste? Forse sì, ma è una regola commerciale.
Certo che usare Djokovic-Nadal come termine di paragone non agevola per niente. Opinione personale, ma sarebbe sempre e comunque più interessante anche di uno Swiatek – Jabeur che giocassero a tennis con le spade laser.
Insomma mi tocca scrivere questa cosa anche l’8 Marzo, e non mi fa particolarmente piacere.
Si continuano a confondere un po’ i concetti e sinceramente da Shapovalov mi aspettavo un’opinione un po’ più equilibrata e attinente ai fatti.
Gender Gap è una donna della mia stessa azienda che pur facendo il mio stesso identico lavoro con gli stessi orari e mezzi prende meno di me uomo.
Nel tennis ci sono due circuiti a governance indipendente, con strategie commerciali indipendenti, con regolamenti differenti, che si trovano a “collaborare” solo in concomitanza di alcuni eventi (slam e combined). Mi sfugge il perchè bisogni allineare solo i prize senza toccare nulla delle strutture che ho scritto sopra.
NB ho messo collaborare tra virgolette perchè il verbo è davvero sbagliato, qui si parla di un circuito che senza il traino dell’altro avrebbe serie difficoltà anche solo a far parlar di se’ nelle riviste sportive.
@ Thiago (#3448290)
“Ma siamo proprio sicuri che un Djokovic – Nadal sia più divertente di un Swiatek – Jabeur? …”
beh, con tutta l’ammirazione per Jabeur ed il rispetto per Swiatek…SÌ!
@ Gabriele (#3448299)
per me il tennis femminile non esiste, spengo la tele, non c’entra nulla con il tennis spettacolare e interessante
Che sciocchezza colossale… quindi ad esempio un grande maratoneta dovrebbe guadagnare centinaia di volte più di Bolt dato che corre per un paio di ore contro meno di 10 secondi?
Si, siamo sicuri. Ma proprio tanto
Per te sarà anche più divertente, per lo spettatore medio evidentemente no, dato che i flussi di denaro che smuovono non sono neanche avvicinabili. Non è una questione di mentalità medievale, è semplice constatazione della realtà. Nella pallavolo, uno dei pochissimi sport dove il circuito femminile è visto e seguito quanto quello maschile, gli stipendi sono pressoché identici, perché gli incassi sono sullo stesso piano. Non credo che una persona dotata di buonsenso possa ritenere invece che una calciatrice della Juventus debba prendere quanto prendeva Cristiano Ronaldo, e non devo certo spiegarti il perché.
Sono d’accordo. Giustissimo dire che non dovrebbe esistere il gender gap nella totalità dei mestieri dove la prestazione fra donne uomini e assolutamente comparabile.
Difficile fare una lista super precisa ma con buon senso ci si può arrivare. Se si parla di chirurghi, politici, cuochi, impiegati, baristi, contadini, insegnanti, ingegneri, commessi e così via mi sembra sufficientemente sicuro dire che siamo in quella categoria. E qui dovrebbe andare l’impegno!
Ci sono altresì mestieri che sono al di fuori di queste categorie per molte ragioni che in molti hanno detto anche qui sul forum in altri post. Il tennis e fra questi. Come molti sport.
Tanto per citare un altro esempio nel campo della moda le modelle ricevono introiti che sono in media anche un fattore 100 superiore ai modelli. Penso che le ragioni siano facilmente intuibili e nessuno si sogna di invocare il gender gap. L’esempio e banale ma ne esistono diversi altri.
Detto ciò trattandosi qui di sport le federazioni possono e debbono facilitare in egual maniera la pratica dello sport fra i sessi. Ma questo approccio giocoforza non potrebbe entrare nel professionismo.
E d’altra parte non posso costringere tutti a guardare 1 ore di tennis femminile ogni ora di tennis maschile vista per legge. (Come non posso costringere la gente a vedere una sfilata con dei bellimbusti con la faccia un po’ ebete per ogni sfilata vista al femminile 🙂 🙂
Poi come vedete se emerge la raducano il gender gap viene coperto
I primi commenti a questo articolo sono davvero deludenti e spiegano benissimo perché c’è una sbagliata disparità tra uomini e donne. Mentalità medioevale e bieco maschilismo.
Ma siamo proprio sicuri che un Djokovic – Nadal sia più divertente di un Swiatek – Jabeur? …
Quando paghi una camera d’albergo, non ti chiedono se sei maschio o femmina, paghi la stessa cifra, le spese sono le stesse per uomini o donne…
Certo è che questo sistema contribuisce a ridurre il numero di ragazze che possono permettersi di giocare a questo sport e quindi diminuisce le possibilità di avere più campionesse e pubblico: è come un cane che si morde la coda…bravo Denis!!!
Sparando un discreto numero di minchiate, tipiche del politically correct, si è guadagnato pure l’ Ohm Page del Corriere della Serva. Non vincendo un GS… Probabilmente irrecuperabile. Che spreco.
Shapovalov può anche dire che non è vero, ma chiunque sta un minimo attento sa benissimo che il livello di affluenza tra maschile e femminile non è minimamente comparabile, tranne nei combined più importanti dove lo spettatore compra il biglietto per una sessione e non per il circuito, perché altrimenti la differenza sarebbe ancora più netta e constatabile.
Per carità di Dio……io trovo il tennis femminile inguardabile e sarebbe un supplizio stare incollati 4h in TV per veder finire un loro incontro al meglio dei 5 set. Gia con tutte le solite pause trovo quasi impossibile guardare un match maschile intero, figuriamoci…
Per quanto io possa essere d’accordo che generalmente in ambito lavorativo (e anche in altri ambiti) ci sia disparità di genere, qui credo sia più un discorso legato al business, pubblicità, entrate etc..
Se dovessimo prescindere dal business che c’è dietro uno sciatore di fondo top dovrebbe guadagnare come un tennista top. Così come un operaio dovrebbe guadagnare come un tennista. Ma purtroppo non è così, perché se guardiamo agli stipendi non si può non guardare al business che c’è dietro. Piaccia o non piaccia
Se dovessimo prescindere dal business che c’è dietro uno sciatore di fondo top dovrebbe guadagnare come un tennista top. Così come un operaio dovrebbe guadagnare come un tennista. Ma purtroppo non è così, perché se guardiamo agli stipendi non si può non guardare al business che c’è dietro. Piaccia o non piaccia
Se dovessimo prescindere dal business che c’è dietro uno sciatore di fondo top dovrebbe guadagnare come un tennista top. Così come un operaio dovrebbe guadagnare come un tennista. Ma purtroppo non è così, perché se guardiamo agli stipendi non si può non guardare al business che c’è dietro. Piaccia o non piaccia
Il gap va benissimo fin tanto che l’interesse è sbilanciato a favore del tennis maschile.
Ogni tipo di forzata uguaglianza di montepremi tra maschi e femmine nei tornei di tennis è riassumibile in due parole: buonismo e ipocrisia.
Il senso di ingiustizia che prova il ricco quando vede qualcuno che guadagna più di lui è davvero commovente.
Fa ben sperare per il futuro.
E soprattutto centra esattamente il senso della giornata della donna.
30mila è molto, ma 100mila è meglio.
Compatti nella lotta.
Ho tante amiche che amano guardare anche dal vivo il tennis. Tendenzialmente vanno a vedere tennis maschile
Alle finals femminili in Messico gli stadi erano vuoti,al contrario di Acapulco 500…(maschile)
Quando faranno 3 set invece di 2 negli slam allora va bene, sennò parliamo del nulla