Alcaraz: “Segreti? Penso al coraggio con cui gioco”
Scatta oggi l’ATP 250 di Buenos Aires, con Fabio Fognini e Lorenzo Musetti al via per i colori azzurri. C’è molta attesa per vedere il toscano tornare sulla terra battuta dopo i grandi miglioramenti apportati nel suo gioco nella seconda parte del 2022, con un balzo in classifica che gli consente di essere terzo nel seeding in Argentina e quindi già al secondo turno (attende il vincente di Monteiro – Cachin). Tuttavia il pubblico albiceleste non vede l’ora di ammirare sul rosso di Baires l’ex n.1 più giovane dell’Era Open, Carlos Alcaraz, sbarcato per la prima volta – come Musetti – nella capitale argentina. Il fortissimo allievo di JC Ferrero torna finalmente sul tour dopo ben 4 mesi. Il suo ultimo match infatti risale al k.o. sofferto all’indoor di Bercy lo scorso autunno, quando un problema muscolare lo costrinse a saltare le ATP Finals e la Davis. Brutta fine, ma peggior principio… Infatti nemmeno il 2023 di “Carlito” è iniziato bene, visto che un nuovo infortunio muscolare rimediato in allenamento appena prima della trasferta in Australia gli ha fatto perdere anche il primo Slam della stagione. Alcaraz adesso sta bene, e scalpita. Ha tantissima voglia di tornare in campo, giocare e vincere. Il suo obiettivo è chiaro: tornare lassù, al n.1 del mondo, conseguenza di tante vittorie. Tuttavia nell’intervista rilasciata a La Nacion (quotidiano di Buenos Aires), afferma che forse lo scorso anno è arrivato in cima fin troppo presto, con ancora molte cose da migliorare e imparare. Riportiamo alcuni interessanti passaggi dell’intervista di Carlos.
“Questo sarà il mio primo torneo dopo Parigi-Bercy. Sono passati quasi quattro mesi, ma quando entro in campo penso sempre a vincere, non ad altro” afferma Carlos. “So che non sarà facile dopo tanto tempo senza giocare ai massimi livelli, ma sono venuto qualche giorno prima per allenarmi con buoni giocatori e riprendere quel ritmo”.
“La verità è che il paradiso (n.1 del ranking, ndr) è arrivato molto più velocemente di quanto pensassi. Dico che ho toccato il cielo con le mie mani, in base ai risultati che ho ottenuto, ma forse non sono arrivato al vertice in termini di livello di gioco o altri aspetti. Insomma, devo continuare a crescere, come giocatore, come persona, è importante crescere in tutti i settori. Sono già salito al vertice ma devo continuare a maturare. I migliori nella storia del tennis, come Rafa, Roger e Novak, non sono mai rimasti fermi e sono migliorati costantemente nel tempo. Spero di fare quei piccoli salti e migliorare il mio tennis, fisicamente e mentalmente”.
Interessante il passaggio in cui analizza le proprie qualità: “Credo che la fiducia in se stessi sia estremamente importante. Ero convinto di poter ottenere molto presto un buon risultato in un Grande Slam. Ho detto che avrei vinto e grazie a Dio ce l’ho fatta. Ho molta fiducia nella mia squadra, ho molta fiducia nel mio lavoro e in me stesso, e nel livello che stavo mostrando. In generale non fallisci se fai un buon lavoro, se giochi con un buon livello e una buona mentalità. Alla fine i risultati arrivano. Potrebbero arrivare prima o poi, ma arrivano. E a me è accaduto agli US Open 2022. Segreti? Penso al coraggio con cui gioco. Non ho paure, non importa chi sia il rivale. È stato la base per ottenere i risultati che ho già raggiunto. Ho sempre preso tutto in modo naturale per affrontare i migliori. Quell’ambizione mi ha reso quello che sono adesso”.
Altrettanto importante quest’analisi riguardo al suo modo di giocare. Il fatto di possedere una certa varietà lo rende un tennista con schemi diversi e quindi più difficile da affrontare: “Penso che la creatività sia molto importante perché l’avversario non può prevedere cosa farai. Ci sono giocatori che finiscono sempre per fare lo stesso schema e questo non va bene per arrivare in alto. Oggi studiare le partite e i rivali è importante, e quando ti studiano se sanno che farai sempre più o meno sempre lo stesso, è più facile per loro metterti in difficoltà. Ecco perché la creatività e riuscire a fare un po’ di tutto è un’arma in più. Nel mio caso ho un gioco che mi permette di poter attuare molti schemi, è fondamentale e mi rende imprevedibile“.
Alcaraz crede che l’esser cresciuto in un contesto tranquillo l’hai aiutato a diventare quel che è oggi: “Venire da una zona tranquilla, da un paesino dove tutti ti conoscono, dove uscivo con i miei amici e dove ci conosciamo praticamente tutti, aiuta. Aiuta a non andare troppo lontano, in modo che la fama non ti dia alla testa, a non fare cose che non ti fanno bene. In generale ho gestito tutto molto bene, con la mia famiglia, con i miei amici, con il mio team… sono persone molto serie, professionali. Ed è anche per questo che sono sulla strada giusta. Considero la fama come qualcosa di naturale, ma alla fine conduco una vita normale, anche se è vero che sono un po’ più famoso di prima. Sono molto vicino alle persone e mi piace continuare così, perché vedo come mi incoraggiano”.
Un piccolo rimpianto Alcaraz ce l’ha, non aver giocato contro Federer: “Sì, la verità è che mi sarebbe piaciuto tantissimo giocare contro Roger, sarebbe stato un sogno. Ho giocato contro Rafa e contro Novak, non sono riuscito a giocare con Federer. È un peccato. Amavo il suo tennis. Mi piaceva guardarlo giocare. Sono cresciuto guardando le sue partite, giocava in modo incredibile”.
Alcaraz potrebbe trovare come primo avversario Fabio Fognini se il ligure batterà al 1° turno Laslo Djere. Un’eventuale sfida con Musetti invece potrebbe avvenire solo in finale, visto che Lorenzo è nella parte bassa del tabellone. Tutti abbiamo ancora in mente la straordinaria finale di Amburgo 2022, dove il carrarino superò lo spagnolo regalandosi il successo finora più importante in carriera. La speranza, anche per lo spettacolo che questo incrocio può potenzialmente regalare, è che le sfide tra Carlos e Lorenzo possano diventare un “classico” sulla terra battuta. E non solo.
Marco Mazzoni
TAG: ATP Buenos Aires 2023, Carlos Alcaraz, Intervista, Marco Mazzoni
@ Zio (#3428647)
Ho appena visto una foto sull’instagram di Musetti. Sembra effettivamente dimagrito. Poi forse è solo la foto.
Leggo commenti che sottolineano la boria di Alcaraz, ma credo che sia semplicemente consapevole della sua forza. “Penso al coraggio con cui gioco”. Ha centrato il punto, il coraggio fa tutta a differenza del mondo.
Esistono giocatori che hanno qualità simili alle sue(magari anche superiori), ma non hanno la sua stessa convinzione.
Qui c’è quasi solo gente prevenuta, che basta leggere il nome per pensar bene o male. Buono che qualcuno ogni tanto se ne renda conto! 🙂
Incontrerà Djere, un vero cagnaccio sulla terra rossa. Prima dell’avvento di Sinner, Berrettini e Musetti veniva denominato l’ammazza italiani perché buttava fuori ogni nostro connazionale nei tornei minori. Ottimo regolarista, sicuramente un test non facile da superare per un Alcaraz al rientro.
È vero quando arrivi al top e così presto, rischi di bruciarti. Però il ragazzo non è uno che si è montato la testa. Ciò che finora ha vinto non lo ha cambiato, pensa solo a migliorare e a lavorare con umiltà e rispetto verso i suoi avversari. Viene da una famiglia, di certo non benestante ed ha uno staff di primo ordine, che gli hanno inculcato nella testa, che senza continui sacrifici ed il lavoro non vai avanti. La sua più grande preoccupazione ora è fare bene dopo il lungo periodo di inattività. Nonostante abbia vinto a soli 19 anni uno Slam e due mille è perfettamente consapevole che per lui è ancora tutto da dimostrare. Personalmente spero che faccia bene, a me piace come gioca. E forte, tecnicamente ineccepibile e soprattutto divertente da guardare. Uno stimolo per altri giovani e per lo stesso Sinner, che mi auguro lo raggiunga presto, per dividersi con lui negli anni a seguire i futuri e più importanti successi.
Si vabbe’, anche Kokkinakis è in vantaggio su Federer, e quindi?
Non si incontrano.
A parte le dichiarazioni di maniera sarà il campo a dire fino a che punto i guai fisici sono superati. Io prevedo che gli serviranno 2-3 tornei almeno per ritrovare il ritmo partita. Con Fabio rischia di prendere qualche sculacciata. Sempre che si incontrino.
@ Giampi (#3428609)
Partita su di lui molto prevenuta, ora la penso esattamente come te.
Behh tutto quello che volete, la grassa di vitello ecc .ecc. ma è uno dei pochi che può dire di essere in vantaggio su Nole negli Head to Head
bisogna vedere a quale prezzo!
Tanti auguri Carlitos
@ Lo Scriba (#3428633)
Oohhh un RAGIONAMENTO INTELLIGENTE! BRAVO …penso qd da due anni !
Ha un grosso segreto! Inizia Per C e finisce per O ….difficile da indovinare? Ha avuto tutta la sorte dalla sua… vedremo quanti tornei vincerà quest’anno
@ Zio (#3428647)
Le vitamine non fanno piu´effetto.
Ammiro Carlos perché viene da una famiglia molto modesta, un ragazzo che ha realizzato un sogno con sacrifici economici ed umiltà. Il figlio che tutti vorremmo avere, soprattutto per il suo conto in banca.
Le circostanze lo hanno un po’ aiutato nel corso del 2022, ma anche senza certe combinazioni favorevoli sarebbe stato comunque un top 5 (minimo), e con grande merito, c’è poco da dire…
@ Lo Scriba (#3428633)
Per me mentalmente non avrà problemi perché è la sua forza. Quello che ha fatto, arrivare e spaccare il circuito, non lo faceva più da tempo nessuno. Per me andrà verificata la tenuta fisica. Se avesse problemi lì, allora potrebbero ripercuotersi a livello mentale. Se sta bene, rimarrà uno difficile da battere. Certamente non c’è da aspettarsi molto nei primi tornei. E fuori da troppo. Ci vorrà un po’ di tempo per vederlo al top.
Che vuoi le gambe a pneumatico non le inquadrano quasi mai
O M E T T O? No no, ormai e’ già un U O M O maturo. Umiltà e consapevolezza nei propri mezzi si fondono in questo grande CAMPIONE.
Non e´cosi´forte come si crede ,ha gia´perso alcune partite e se Sinner
vinceva il punto sul Match Ball non sarebbe diventato il n. 1 .
Grandissimo giocatore
Ho cercato di farmelo rimanere antipatico ma il ragazzo fa di tutto per non esserlo.
Un po’ della sua convinzione e cazzimma servirebbe a Sinner.
(Sono un super tifoso di Sinner )
Mi sembra dimagrito e sbiancato
ottavo commento: VERAMENTE? (ieri 11 commenti).
A mio parere dovremo testare anche la sua tenuta mentale.
Nell’intervista ha citato un fattore importante nello sport: la fiducia.
Fino ad oggi ad Alcaraz è andato tutto per il verso giusto ed ha giocato con la testa libera.
Ora viene il difficile: confermarsi ad alto livello.
Quando sei numero 1 o 2 anche essere sconfitti in finale è considerato un flop.
Abbiamo visto come Medvedev non sia riuscito a gestire questo peso nel 2022 nonostante l’assenza per gran parte dell’anno di Nole e di Rafa.
Vedremo quest’anno se Alcaraz riuscirà ad ottenere gli stessi straordinari risultati del 2022 o se anche lui avrà un’annata complicata.
Ma fatelo qualche altro articolo su Alacaraz redazione….sono troppoooo pochiii!!! Brigata Alcaraz: PRESENTE!!!
Guarda, solo un pò meno di Jannik quando dice che pensava di fare un buon risultato negli slam, che pensava di poter vincere. Per il resto dice di essere forse arrivato troppo presto, che deve migliorare, che il lavoro alla fine ti restituisce quello che ci metti, che è il ragazzo di sempre…rispetto ai Rune, Tsisipas,Zverev e adesso anche Shelton e Fils, un chierichetto….personalmente, insieme a Jannik, Felix e Korda mi sembra uno ragazzo perbene, uno dei pochi della next gen che non sia un arrogante…
sempre umilissimo il campioncino
Diamo a Carlitos quel che è di Carlitos. È uno straordinario giocatore all court che ha fatto quello che avremmo voluto facesse Sinner. Ha battuto i giocatori che i nostri non riescono a battere praticamente mai. È stato numero uno un po’ di straforo, ma è sicuramente un top player. È stato fuori parecchio per infortunio. Da verificare in questa stagione la sua tenuta fisica. Se tiene, rimane lassù, c’è poco da fare.
Vaaa’ bbee’ va’
Sempre modeste le dichiarazione di Re Carlos!