Australian Open: match più lunghi e tanti scambi. I dati
“Con queste palle dopo pochi punti è difficile chiudere il punto. Vedremo tanti scambi e match lunghi”. Aveva visto giusto il super campione Novak Djokovic, parlando delle palle e condizioni in generale del torneo. Analizzando i dati dei match fin qua disputati, abbiamo anche la conferma numerica che l’edizione 2023 degli Australian Open ha visto un aumento della durata dei match e della lunghezza degli scambi.
Infatti nel torneo ci sono state nove partite in più rispetto al 2022 arrivate al quinto set nella prima settimana, e dieci rispetto al 2021. La durata media delle partite è aumentata fino a 25 minuti rispetto al 2021, un tempo che mediamente può significare tre quarti di un set. L’aumento è di quasi dieci minuti rispetto alla scorsa stagione: la prima settimana di gare ha fruttato una media di 172 minuti a partita, quasi 3 ore di gioco, in un campione (analisi del quotidiano di Melbourne The Age) che comprende le partite dei grandi favoriti nei primi turni, match quindi che sulla carta non dovrebbero essere estremamente combattuti e pertanto lunghi.
Ancor più interessante il dato sugli scambi. Il numero medio di colpi in ogni scambio durante quest’edizione si attesta a 4,4 colpi per scambio, un aumento considerevole rispetto al 2022 (4,1 colpi a scambio) e al 2021 (4 colpi in media).
Il principale responsabile di questa situazione sembrano le palle da gioco. La maggior dei giocatori concorda sul fatto che diventano in troppo morbide dopo pochi punti, difficili da spingere conferendo loro la massima velocità ed effetto.
Interessante il parere di Craig O’Shannessy, analista di dati nel tennis ed ex membro del team di Djokovic e collaboratore per la FIT: “Le condizioni del campo e della palla sono un fattore chiaro. Abbiamo visto un sacco di dibattiti sulla palla. Una palla morbida rende molto più difficile ottenere un vincente, è più difficile colpirla per darle grande velocità. La durata degli scambi si allunga perché la palla è morbida”.
TAG: Australian Open 2023, palle Australian Open 2023
8 commenti
Quando hai cominciato a guardare il tennis?
@ velenopuro (#3417474)
è esattamente il contrario di come dici, perché gli scambi lunghi erano belli proprio perché erano rari e particolari.
noteresti un diamante in mezzo ad altri 1000?
Ecco spiegato il gran inizio di torneo di Murray, poi sopraffatto da uno più attendista di lui come RBA
Il problema è quello del miglioramento fisico in sinergia con quello relativo alle attrezzature, un tennis fatto di vincenti in 2/3 scambi è terribile (Ivanisevic su erba era, per me, inguardabile).Palline più lente sono la soluzione più semplice ed efficace mentre concordo che uniformare le superfici sia meno interessante. Un tempo i terraioli facevano molta strada sul rosso e idem chi faceva serve&Volley sulle superfici rapide, ora soprattutto i secondi sono dei panda. Ma dipende anche dall’insegnamento: si insegnano le volée ma non la fase di transizione né, tantomeno, la ricerca della rete.
Guarda che la bellezza del tennis è direttamente proporzionale alla lunghezza dello scambio.
Il tennis più penoso sarebbe quello dove ci son solo aces.
E vince quello che non fa doppio fallo al tb.
Già servizio-risposta-dritto è noiosetto
Nonostante il fornitore di palline smentisca differenze, l’opinione di diversi giocatori e questi dati statistici sembrano dimostrare il contrario. Forse un cambio di fabbrica per ridurre i costi?
che brutto trend…
Ormai stiamo arrivando ad un cemento uguale alla terra e a un’erba uguale al cemento… non capisco come si possa aumentare lo spettacolo così