Feliciano Lopez annuncia il ritiro nel 2023 con un video emozionante

Scritto da Oh, Reilly?
Era un po’ nell’aria, stava “valutando” probabilmente il momento adatto per annunciare il suo ritiro, almeno ci ha risparmiato quella tiritera indigeribile del suo compatriota che da un anno ripete che questo può essere l’ultimo torneo, e poi se ne esce con una risposta da avvelenato quando un giornalista gli chiede, presumo la metà delle volte che il tennista l’ha dichiarato come possibile, “quando” intende ritirarsi. Per dire che anche nello stesso Paese le mentalità cambiano notevolmente, alla faccia della test..udo che qualcuno vorrebbe. A proposito siete meravigliosi, siete riusciti ad infilare un confronto con Sinner, con cui sinceramente non potrebbe non avere meno cose in comune, carriera, stile di gioco, corporatura, etc.. etc.. Come cavalli da corsa lanciati non si sa bene dove non si sa bene perché, l’importante è scrivere senza sapere la meta, il percorso. Tant’è. Passiamo oltre, anzi di lato, scansandoli. Passiamo a parlare del tennis dello spagnolo.
Feliciano Lopez è probabilmente il penultimo esponente del serve per il volley, cioè servire per andare subito a rete come schema ordinario di gioco, che resiste a tratti in Cressy, ma senza la sua eleganza, e soprattutto nella celeberrima per i pochi che se la ricordano la seguono e l’apprezzano, Taylor Townsend, che probabilmente è quella che come fluidità del movimento del servizio si avvicina di più alla maestra di quel colpo, l’inarrivabile Martina Navratilova. Lopez sinceramente era un bel vedere sui campi veloci, su erba, e a dirla tutta, mi ha coinvolto quando ha vinto i titoli al Queen’s, sembrava sempre che non ce la facesse, che stesse per mollare.
E qui passo alla nota dolente sullo spagnolo, inguardabile altrove, colpo da fondo campo da rabbrividire, senza tecnica, accompagnato da un urlo di sofferenza vera a profonda per non aver mai voluto (dovuto?) imparare a giocare da dietro. Poco male, ha giocato sempre davanti ogni volta che ha potuto, con discernimento però, facendosi trovare sempre pronto. Aveva quell’insidioso slice così basso che nemmeno fosse stato belga l’avrebbe potuto fare meglio, con cui si accompagnava a rete, quando la sua prima non entrava. Sul rosso era disastroso, sul cemento lento pure, piuttosto che vederlo cambiavo canale, spegnevo la tv quando giocava, contro chiunque, in quelle condizioni. Strano tipo con una notevole intelligenza tattica con cui accompagnava quella mano calibrata, così affinata che non la voleva sbilanciare nemmeno con un dito dell’altra, consegnandosi subito al monomanismo del rovescio, apprezzabile, ma sempre in slice, in topspin non ne parliamo neppure. E dico, questa intelligenza tattica, e poi non mi riesce a trovare una soluzione per rendersi guardabile da fondocampo, anche Karlovic sfoderava un piattone pieno di diritto in certi frangenti, e Karlovic non fosse stato per il servizio, era tutto slice e tocco a rete, anche la Niculescu aveva un diritto rotondo e pieno con cui variare il suo slice rumeno, uno dei colpi più ipnotici che abbia mai visto, sembrava che stesse ammaestrando un cobra, non una palla da tennis, e beh non posso non citare Steve “Stevie-boy” Johnson, il più dogmatico degli slice di rovesci, che faceva piovere sugli avversari peggio di un uragano f5, mai visto un suo topspin -pare che un video in cui lo prova sia più raro di un Gronchi rosa- eppure ti sfodera abitualmente delle accelerazioni di dritto da lasciarti sul posto. Lui no, Feliciano è un integralista, un retrò nostalgicamente convinto, un purista, che non amava sporcarsi sui campi di terra o giocare di margine attendendo l’errore avversario (anche oggi ne ho visti d’incontri in cui era il motivo portante), né lo ha mai stuzzicato l’accelerazione, sporcare la palla, alzare le traiettorie. C’è quasi da ammirarlo per aver sempre avuto un rispetto del gioco e dell’avversario al limite del cavalleresco, lasciava sempre che l’avversario giocasse la palla, un po’ come nei duelli stava pronto a subire l’attacco ma pensava a come contrattaccare a sua volta. Una visione di gioco d’altri tempi, un approccio, uno stile d’antan. Quasi quasi mi dispiace che si ritiri. Quasi, ora non esageriamo.

@ Oh, Reilly? (#3399178)

Beh, io Taylor Townsend quando posso la seguo. Ma purtroppo penso che il meglio abbia già dato, che la maternità le abbia scardinato qualche meccanismo, non so bene se fisico o psicologico, che non riuscirà a riparare.
Piuttosto, nell’elenco dei rovesci affettati manca lei, la regina Roberta Vinci. Che poi non lo seguisse a rete è chiaro, ma rappresentava per il rovescio quel che Niculescu era per il dritto: il riferimento assoluto.
Solo che, mentre quel dritto ce l’aveva solo Niculescu, quel rovescio era più comune ed allora si poteva apprezzare meglio la maestria con cui Robertina nostra si ergeva sulle altre (e sugli altri, a parte quei due o tre che ho già citato in altro commento).
Purtroppo tutte figurine di un tennis che non si rivedrà.

Scritto da Roditi
Un bel mancino da serve and volley. Mi ricordo un suo incontro direi a Lyon indoor contro Dent da spellarsi le mani.

Bravo Romiti. Dent favoloso servolleatore sistematico. L’ultimo della specie, direi.

Era un po’ nell’aria, stava “valutando” probabilmente il momento adatto per annunciare il suo ritiro, almeno ci ha risparmiato quella tiritera indigeribile del suo compatriota che da un anno ripete che questo può essere l’ultimo torneo, e poi se ne esce con una risposta da avvelenato quando un giornalista gli chiede, presumo la metà delle volte che il tennista l’ha dichiarato come possibile, “quando” intende ritirarsi. Per dire che anche nello stesso Paese le mentalità cambiano notevolmente, alla faccia della test..udo che qualcuno vorrebbe. A proposito siete meravigliosi, siete riusciti ad infilare un confronto con Sinner, con cui sinceramente non potrebbe non avere meno cose in comune, carriera, stile di gioco, corporatura, etc.. etc.. Come cavalli da corsa lanciati non si sa bene dove non si sa bene perché, l’importante è scrivere senza sapere la meta, il percorso. Tant’è. Passiamo oltre, anzi di lato, scansandoli. Passiamo a parlare del tennis dello spagnolo.

Feliciano Lopez è probabilmente il penultimo esponente del serve per il volley, cioè servire per andare subito a rete come schema ordinario di gioco, che resiste a tratti in Cressy, ma senza la sua eleganza, e soprattutto nella celeberrima per i pochi che se la ricordano la seguono e l’apprezzano, Taylor Townsend, che probabilmente è quella che come fluidità del movimento del servizio si avvicina di più alla maestra di quel colpo, l’inarrivabile Martina Navratilova. Lopez sinceramente era un bel vedere sui campi veloci, su erba, e a dirla tutta, mi ha coinvolto quando ha vinto i titoli al Queen’s, sembrava sempre che non ce la facesse, che stesse per mollare.

E qui passo alla nota dolente sullo spagnolo, inguardabile altrove, colpo da fondo campo da rabbrividire, senza tecnica, accompagnato da un urlo di sofferenza vera a profonda per non aver mai voluto (dovuto?) imparare a giocare da dietro. Poco male, ha giocato sempre davanti ogni volta che ha potuto, con discernimento però, facendosi trovare sempre pronto. Aveva quell’insidioso slice così basso che nemmeno fosse stato belga l’avrebbe potuto fare meglio, con cui si accompagnava a rete, quando la sua prima non entrava. Sul rosso era disastroso, sul cemento lento pure, piuttosto che vederlo cambiavo canale, spegnevo la tv quando giocava, contro chiunque, in quelle condizioni. Strano tipo con una notevole intelligenza tattica con cui accompagnava quella mano calibrata, così affinata che non la voleva sbilanciare nemmeno con un dito dell’altra, consegnandosi subito al monomanismo del rovescio, apprezzabile, ma sempre in slice, in topspin non ne parliamo neppure. E dico, questa intelligenza tattica, e poi non mi riesce a trovare una soluzione per rendersi guardabile da fondocampo, anche Karlovic sfoderava un piattone pieno di diritto in certi frangenti, e Karlovic non fosse stato per il servizio, era tutto slice e tocco a rete, anche la Niculescu aveva un diritto rotondo e pieno con cui variare il suo slice rumeno, uno dei colpi più ipnotici che abbia mai visto, sembrava che stesse ammaestrando un cobra, non una palla da tennis, e beh non posso non citare Steve “Stevie-boy” Johnson, il più dogmatico degli slice di rovesci, che faceva piovere sugli avversari peggio di un uragano f5, mai visto un suo topspin -pare che un video in cui lo prova sia più raro di un Gronchi rosa- eppure ti sfodera abitualmente delle accelerazioni di dritto da lasciarti sul posto. Lui no, Feliciano è un integralista, un retrò nostalgicamente convinto, un purista, che non amava sporcarsi sui campi di terra o giocare di margine attendendo l’errore avversario (anche oggi ne ho visti d’incontri in cui era il motivo portante), né lo ha mai stuzzicato l’accelerazione, sporcare la palla, alzare le traiettorie. C’è quasi da ammirarlo per aver sempre avuto un rispetto del gioco e dell’avversario al limite del cavalleresco, lasciava sempre che l’avversario giocasse la palla, un po’ come nei duelli stava pronto a subire l’attacco ma pensava a come contrattaccare a sua volta. Una visione di gioco d’altri tempi, un approccio, uno stile d’antan. Quasi quasi mi dispiace che si ritiri. Quasi, ora non esageriamo.

Un bel mancino da serve and volley. Mi ricordo un suo incontro direi a Lyon indoor contro Dent da spellarsi le mani.

Scritto da Gigi53
Riflessioni della sera:Lopez giudicato da tutti un campione del tennis 41 anni vinti 7 titoli e 12 al mondo.Sinner 21 anni 5 tornei vinti e nono nel mondo.e c’è ancora chi mette in discussione il nostro giocatore,buon anno a tutti

@ Gigi53 (#3399111)

Pensierino del 1° gennaio: non contano solo le vittorie, ma anche come si gioca e, da questo punto di vista, Sinner, che pure sta sforzandosi di completare il suo bagaglio tecnico e strategico e per questo bisogna solo sostenerlo ed applaudirlo, non vale una stringa delle scarpe di Lopez.

Scritto da Maria VM

Scritto da simposio
Non ho ben capito in che modo Feliciano dovrebbe giocare i tornei di cui parla l’articolo, con la classifica attuale, ovvero n827…
Cominciano a dare malvolentieri le wild card a Wawrinka che e’ comunque un 3 volte Slam champions…per quale ragione dovrebbero sommergere di wild cards Feliciano Lopez nel 2023?

perché non si nega una wild card per un ultimo saluto al circuito dove ha giocato per vent’anni. Almeno in Spagna e in Europa mi sembra il minimo

@ Maria VM (#3399038)

In Spagna si capisce, è chiaro. Anche sull’erba inglese, dove colse i migliori risultati, è abbastanza scontato.
Ma nel resto d’Europa, soprattutto sulle rosse superfici di Francia ed Italia, perché mai dovrebbero riconoscergli un tale onore? Solo perché è bello? Non è bello ciò che è bello…
Comunque è un ulteriore colpo inferto al bel tennis: dopo Stepanek, dopo Federer, si perde un altro che sapeva giocare col cuore, non solo col bilancino delle probabilità di vittoria. E che, nonostante questo, ogni tanto pure vinceva.

Scritto da Gigi53
Riflessioni della sera:Lopez giudicato da tutti un campione del tennis 41 anni vinti 7 titoli e 12 al mondo.Sinner 21 anni 5 tornei vinti e nono nel mondo.e c’è ancora chi mette in discussione il nostro giocatore,buon anno a tutti

Esterofilia ….. la nostra malattia …… Di una minoranza per fortuna

@ Detuqueridapresencia (#3399058)

Ahah

Riflessioni della sera:Lopez giudicato da tutti un campione del tennis 41 anni vinti 7 titoli e 12 al mondo.Sinner 21 anni 5 tornei vinti e nono nel mondo.e c’è ancora chi mette in discussione il nostro giocatore,buon anno a tutti

Scritto da ItalyFirst

Scritto da me-cir te no
Per la rubrica curiositá: in classifica ci sono 4 Lopez davanti a Feliciano Lopez

Da appassionato, starei volentieri dietro a un sesto Lopez, Jennifer, e a quel punto il vero Feliciano sarei io.

Tua moglie non è iscritta al blog vero? Comunque in casi estremi ti ospito io. Non posseggo panda, ma solo tre gatti

Scritto da simposio
Non ho ben capito in che modo Feliciano dovrebbe giocare i tornei di cui parla l’articolo, con la classifica attuale, ovvero n827…
Cominciano a dare malvolentieri le wild card a Wawrinka che e’ comunque un 3 volte Slam champions…per quale ragione dovrebbero sommergere di wild cards Feliciano Lopez nel 2023?

Feliciano è un ammanicato come direttore di tornei e se conta su qualche WC, per esempio Eastbourne, sa quello che dice

Anche il fab 4 Andy Murray ha annunciato che si ritirerà quest’anno.

Scritto da simposio
Non ho ben capito in che modo Feliciano dovrebbe giocare i tornei di cui parla l’articolo, con la classifica attuale, ovvero n827…
Cominciano a dare malvolentieri le wild card a Wawrinka che e’ comunque un 3 volte Slam champions…per quale ragione dovrebbero sommergere di wild cards Feliciano Lopez nel 2023?

perché non si nega una wild card per un ultimo saluto al circuito dove ha giocato per vent’anni. Almeno in Spagna e in Europa mi sembra il minimo

Scritto da me-cir te no
Per la rubrica curiositá: in classifica ci sono 4 Lopez davanti a Feliciano Lopez

Da appassionato, starei volentieri dietro a un sesto Lopez, Jennifer, e a quel punto il vero Feliciano sarei io.

Un giocatore che ha saputo giocare a tennis come pochi. Per me un grande! Poi il fatto che la moglie chiese il divorzio dopo un anno perché aveva il sospetto che avesse avuto circa 200 amanti in quel lasso di tempo, vabbè questa è un altra storia…

Per la rubrica curiositá: in classifica ci sono 4 Lopez davanti a Feliciano Lopez

Beh, non vedo Lopez sciogliersi in lacrime..commovente comunque e dignitoso il suo ringraziamento ai genitori e, parafrasando una commentatrice TV, Feliciano è stato e sempre sarà un “bel vedere”

Non ho ben capito in che modo Feliciano dovrebbe giocare i tornei di cui parla l’articolo, con la classifica attuale, ovvero n827…
Cominciano a dare malvolentieri le wild card a Wawrinka che e’ comunque un 3 volte Slam champions…per quale ragione dovrebbero sommergere di wild cards Feliciano Lopez nel 2023?

Interessante vedere i diversi stili di ritiro dei giocatori.

Senza nessuno scopo di giudizio comparativo, ognuno scelga quello che vuole, è però notevole il ventaglio delle alternative, dall’annuncio pubblico un anno prima, come ora Lopez ma anche in precedenza Suarez Navarro, alla sparizione dal circuito senza nessun comunicato (Lucic- Baroni, Jankovic), dal commosso addio a posteriori di Federer al semplice mazzo di fiori dopo l’ultimo incontro della McHale, dal sobrio annuncio di Seppi al ritiro a sorpresa della Barty, fino al ritiro/non ritiro di Serena Williams, ufficiale dello scorso 3 settembre ma mai annunciato in maniera chiara e definitiva al pubblico, lasciando sempre intendere un possibile ritorno.

A parte la modalità scelta è sempre un momento toccante.