“È stato un anno difficile per Andrey, si è comportato da eroe”, mamma Rublev ringrazia il figlio
Marina Marenko, madre di Andrey Rublev, ha parlato al media russo sport24 sulle difficoltà incontrate dal figlio nel 2022 per la netta presa di posizione contro la scelta del suo paese di invadere l’Ucraina. Pochissimi altri sportivi russi si sono schierati, fin dal primo giorno di guerra, in modo così netto contro il proprio paese. La signora Marenko ritiene che suo figlio quest’anno sia stato protagonista una vera impresa, riuscendo a sopportare enormi pressioni ma riuscendo comunque a giocare, anche se i suoi risultati sono stati certamente influenzati dal contesto, come confermano le sue plateali esternazioni in campo in situazioni di alta tensione. Ricordiamo che la famiglia di Rublev tutt’ora vive in Russia, mentre Andrey ha fatto base da anni a Barcellona, dove si allena con il suo coach Vicente.
“È stato un anno molto difficile per lui” racconta Marina, “ha sentito la pressione dei media, che gli hanno fatto costantemente domande nelle conferenze stampa, cercando il modo per mandare in tilt la mente di mio figlio. Credo che Andrey si sia comportato da eroe, ha dovuto fare i conti con tutta l’ansia che questa guerra gli ha causato e con il desiderio permanente di prendere posizione e parlarne. Penso che fosse preparato a reggere grande pressione, ma questo è stato troppo per lui e ha influito sui suoi risultati. Non ho dubbi che avrebbe ottenuto più successo se ciò non fosse accaduto. Non è stato umiliato da nessun rivale, ha lottato fino alla fine in ogni partita, ha vinto quattro titoli ed è arrivato tra i migliori otto. Sono orgoglioso di lui e credo che il meglio debba ancora venire. Ha combattuto contro le avversità nel 2022 e questo lo farà uscire molto rafforzato mentalmente in futuro”.
In molti hanno considerato la stagione di Rublev fallimentare, o non così esaltante. Il russo ha chiuso nella top 10, vincendo 4 tornei e raggiungendo i quarti a US Open e Roland Garros, senza ancora mai esser riuscito in carriera ad approdare in semifinale in uno Slam o vincere un Masters 1000. Forse più dei risultati, preoccupa come il suo tennis sia un po’ “fermo” da qualche tempo, ancorato da un ritmo forsennato col diritto ma incapace di trovare alternative quando il suo pressing non riesce a scardinare la difesa dei maggiori rivali. Certamente a livello mentale è parso più volte molto “tirato”, e probabilmente la tensione di quel che ha vissuto a livello personale quest’anno, come sottolineato dalla madre, non l’ha aiutato. È da sottolineare come abbia preso posizione in modo netto contro la scelta bellica del suo paese, dimostrando grande coraggio.
TAG: Andrey Rublev, guerra in ucraina, Marina Marenko
8 commenti
Di fronte a questa frase anche i commenti meno lucidi del forum sembrano tesi di laurea.
“…ancorato da un ritmo forsennato…ma incapace di trovare alternative quando il suo pressing non riesce a scardinare la difesa dei maggiori rivali…”
Toh, chi mi ricorda ? 🙂
Chissà perché mi torna in mente il detto napoletano “Ogni scarrafone è bell’ ‘a mamma soja”.
Ovviamente senza riferimento alcuno.
Tu invece si che sei un eroe.
Perché? Ci sono persone che sono eroi anche dietro le divise di un esercito invasore…caso mai cercati la storia di Karl Heinz Rosch o di Oskar Schindler ( ben più famoso come gesto e come impatto mediatico poi ) . Non sono eroi?
@ MARCO CECCHINATO (#3393930)
Far parte di una nazione (frase che contesto) non vuol dire condividere le scelte di chi detiene il potere: Putin non ha certo indetto un referendum popolare prima di attaccare l’Ucraina, e credo che nessuno dei russi gioisca per questa situazione di conflitto con persone limitrofe e spesso russofone. Quella che esprimi è una mentalità medioevale, il posto dove nasci non vincola ad una mentalità predefinita e non annulla il libero pensiero e la capacità di giudizio.
”Un bel tacer non fu mai scritto”Niente di più appropriato
Fa parte di una nazione che ha terrorizzato il mondo intero
Considerato eroe
Assurdo