L’Australian Open predispone stringenti misure anti-corruzione
Gli organizzatori dell’Australian Open hanno predisposto, in vista del torneo di gennaio, una serie di misure assai stringenti per la lotta alla corruzione nel tennis. Le misure in questione comprendono multe, proibizioni e addirittura sanzioni di carattere penale come il carcere. A tale scopo è stata costituita una unità ad hoc formata da ex ufficiali di polizia ed è stata istituita una linea telefonica diretta atta a ricevere le denunce circa le partite sospette.
Al momento tale apparato anti-corruzione varrà solo per il presente slam, benchè il capo dell’organizzazione dell’Open australiano, Steeve Wood, abbia espresso l’auspicio che possa rappresentare un esempio capace di dare impulso ad un coordinamento più vasto ed efficace fra tutti i tornei del circuito per sradicare dal tennis il fenomeno della corruzione, specie di quello collegato alle scommesse sulle partite.
Nikolai Davydenko è tuttora al centro dello scandolo scommesse e corruzione nel tennis.
3 commenti
bravi
Prendiamo esempio.
Incomincano a fare qualcosa di serio contro queste stupide scommesse nel mondo del tennis.